02/03/13

Goteborg '13: il pomeriggio di venerdì

Il pomeriggio di ieri si è chiaramente condensato negli ultimi 10 minuti, ovvero quando Paolo Dal Molin e Veronica Borsi hanno portato le prime medaglie della pantagruelica spedizione azzurra. Bando ai fronzoli, visto che ho poco tempo: vediamo in maniera telegrafica e statistica quello che è successo. 
  • Simone Collio: 6"72 in 2^ batteria, terzo dietro al competitor principe di Michael Tumi, Jimbo Vicaut, e la storia dello sprint norvegese, Jaysuma Said Ndure (dopo Moen). Vicaut è in palla, 6"55. Ora semifinale dura per Simone, che ha il 9° tempo della grid-list. Per la finale servirà correre in 6"64/6"65 per poter essere tra i primi 8 in Europa. In finale ci arrivò nel 2005 a Madrid, dove in semifinale corse in 6"63. Serve quel tempo. Il 6"72 lo corse anche nelle batterie di Torino '09, dove però non gli servì per passare il primo turno.
  • Michael Tumi: 6"59 in terza batteria, unico con Vicaut a scendere sotto i 6"60. Tra l'altro batteria non facile, visto che aveva a braccetto l'inglese più forte, cioè James Desaolu, uno dei medagliabili della vigilia. Intanto un tweet per Michael da Dwain Chambers: il bulldog è già fuori dai giochi. 6"78 e Dwain è già in tribuna dopo le batterie. L'imbuto di speranze, sogni, sforzi fisici porta proprio verso un Italia-Francia, anche perchè l'altro spauracchio, lo spagnolo Rodriguez è misteriosamente assente dalla gara. Ma possibile? Il tempo di Tumi rappresenta la 10^ volta di un italiano sotto i 6"60 agli euroindoor, ma anche l'unico sb-6"60 in una batteria (la più veloce batteria fino a ieri l'aveva corsa Scuderi a Valencia '98 e Di Gregorio a Torino '09: per entrambi 6"60). E ora si fa la storia. 
  • Giordano Benedetti: 5° nella 4^ serie con 1'53"44. Brutta e fugace apparizione di Giordano Benedetti agli Europei Indoor. Gli 800 indoor sono gara da wrestling, e sicuramente la fisicità esile di Giordano non l'hanno favorito. Sembra in grossa difficoltà sin da subito, lasciando comprendere che le gare di Benedetti siano prettamente quelle tirate. Appare davvero soffrire ai ritmi lenti, soprattutto quando qualcuno decide di cambiare. L'ultimo girò appare davvero un calvario e non certo per i ritmi asfissianti, ma proprio per quello che sembra un punto vulnerabile del trentino. Questo, naturalmente, davanti ad una televisione: poi è chiaro che l'atleta e il suo staff conoscano a mena dito la verità. Di certo avevamo molte speranze su di lui.
  • Gianmarco Tamberi - Silvano Chesani - Marco Fassinotti - tutti e tre a 2,23, ma solo uno, Gianmarco Tamberi in finale. Delusione soprattutto per Silvano Chesani, che avevo inserito tra i possibile medagliabili della spedizione azzurra. Non dovevo? 10 centimetri in meno rispetto al freschissimo record italiano sembrano un gap davvero impressionante, anche perchè le gare introduttive della stagione erano state di ottimo auspicio. Chissà cos'è successo... visto che si è tolto dalla contesa per un errore a 2,13 ma il 2,23 era arrivato alla prima. Per Marco Fassinotti il problema si è materializzato invece proprio a 2,23, passato solo alla terza e quindi fatale. Invece, dimostra di essere atleta da killing instinct Gianmarco Tamberi: tutte le misure ancillari alla prima, quindi il salto a 2,23. Ultimo degli eletti, ma con tutta la partita da giocarsi. Con la finale obiettivo di Gianmarco battere il padre Marco che a Sindelfingen nel 1980 arrivò 5° con 2,26. 
  • Marta Milani - la sfortuna sembra non finire mai. Squalificata in batteria ma comunque con un tempo che a conti fatti non le avrebbe dato il by per la semifinale. 
  • Roberta Bruni e Roberta Benecchi - ci avevamo creduto, o no? Roberta P!nk Bruni ha sfiorato il mondo fino all'altro ieri, e non doveva/poteva ambire ad essere tra le migliori astiste europee? Ci sarà modo di rifarsi, visto che la storia del salto con l'asta la sta modificando ad ogni gara. Stavolta è arrivata a 10 centimetri dalla qualificazione saltando 4,36. Di conseguenza le finaliste ad un campionato europeo indoor rimangono solo due: Maria Carla Bresciani che arrivò 15^ a Stoccolma '96 (finale diretta) e Anna Giordano Bruno, che invece è l'unica atleta ad aver passato un turno di qualificazione nella storia della specialità, cosa che avvenne a Torino '09. Più defilata la prova di Roberta Benecchi, uscita dopo soli due salti validi a 4,16 e con un 4,36 difficile da ottenere.
  • Simona La Mantia - è tornata pure lei. Sontuoso 14,24 che sa di ritorno al periodo aulico. E ora aspettiamola in finale. Ha la terza prestazione di presentazione.

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