20/10/09

L'angolo del Duca: Utopia e Razionalità

"Esistono due anime in me. Una da artista, estremamente sensibile ad ogni piu’ piccolo aspetto della vita, creativa, imprevedibile, desiderosa di esprimere la mia interiorità nella continua ricerca di emozioni. L’altra fredda,razionale, calcolatrice, totalmente antitetica rispetto alla prima, ma che spesso serve a controbilanciarla, a salvarmi dalla sofferenza estrema che la mia eccessiva sensibilità mi procura. Sono dentro di me e si fronteggiano, come davanti ad uno specchio, ma non sia sa quale sia la parte reale e quale il suo contrario, quale delle due, un giorno, inghiottirà per sempre la rivale".

Ho voluto fare questa breve citazione di un famosissimo scrittore contemporaneo, per introdurre le mie riflessioni che, contrariamente al solito, vogliono essere improntate su logiche ferree, senza lasciarmi trasportare da alcuna emozione, quella emozione, passione, estrema utopia che ha pervaso il nostro amico Giacomantonio quando ha deciso di scrivere la sua accorata missiva al quotidiano La Repubblica. Guardiamo allora questa tabella che fotografa il mondo dei tesserati Fidal, divisi per categorie, relativamente all’anno 2008...
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  • Master 63.569
  • Amatori 7.142 - totale M+A: 70.711 (46,14%)
  • Esordienti 32.306
  • Ragazzi 17.298
  • Cadetti 11.161
  • Allievi 6.643
  • Junior 3.896
  • Promesse 2.938
  • Senior 8.302 (5,41%)
  • Totale 153.255
Il primo dato che emerge impietoso è che, in Italia, ci sono 8302 atleti senior che praticano atletica leggera applicandosi per 38 specialità in pista, per le tre distanze della marcia e per le due maratone. (Ho considerato ovviamente specialità e distanze sommate per uomini e donne, facendo riferimento alle gare olimpiche, ai campionati mondiali, europei ed italiani). Poi ovviamente c’è anche la corsa in montagna, di cui mi scuso per sapere ben poco, che credo abbia un suo campionato mondiale, europeo e ovviamente italiano, ma che non rientra nelle specialità olimpiche. Questo già da un’esatta dimensione di quanto poco sia praticata l’atletica in Italia, paese di circa 60 milionI di abitanti e del perché poi, al di là delle problematiche legate alla gestione federale, non si potranno mai ottenere determinati risultati, salvo casi sporadici e miracolosi. E’ molto significativo anche il dato relativo all’attività di coloro che iniziano per gioco, da esordienti, per poi dimezzarsi quando si comincia a trasformare leggermente il gioco, da ragazzi e via via, quasi a sparire con la salita nelle varie categorie giovanili. Pensate che a fronte di 11.161 cadetti abbiamo 2.938 promesse, come a dire che su 100 atleti che praticano atletica a 14/15 anni solo 26 continuano a farlo a 20/21/22 anni e chissà poi quanti di questi continuano nel settore assoluti. A fronte di tali dati è chiaro perché l’interesse per l’atletica, in generale, sia scarsissimo e perché i meeting di atletica, i campionati italiani e altre manifestazioni abbastanza importanti, vengano da anni relegati sul satellite, ad orari anche improbabili. Mi ricordo che già anni fa un mio caro amico, nonché atleta di primissimo piano della nazionale italiana, si lamentava del fatto che i campionati italiani assoluti che lui vinse piu’ volte, fossero relegati dopo il biliardo, ma la verità è che il biliardo, in Italia, è molto piu’ diffuso e praticato dell’atletica leggera.
Detto questo, il movimento master è la logica conseguenza del movimento assoluto e non dimentichiamoci mai che, se parliamo poi dell’attività in pista, i numeri che vedete relativi agli affiliati Master rappresentano per il 90% circa coloro che fanno attività su strada e circa un 10% coloro che fanno pista. Ma al di la della pochezza estrema dei numeri, il movimento master non potrà mai interessare nessuno, nemmeno in sport realmente popolari, figuriamoci in quello che ha un seguito e un praticato così basso come l’atletica. Quindi come mai si potrebbe pensare che una manifestazione master, di qualsivoglia genere, possa essere oggetto di un articolo giornalistico. Su non scherziamo. Le foto della Repubblica erano chiaramente un focus salutistico, il messaggio era: fare attività fisica aiuta a prevenire ogni male ed andare sempre piu’ avanti negli anni, cosa che ovviamente condivido al cento per cento. Lo sport ovviamente non c’entrava niente ed il fatto che le foto pubblicate fossero state prese dalle olimpiadi dei master poco importava, non era della manifestazione sportiva che si voleva parlare, ma di come il movimento fisico fa bene ad una certa età.
Caro Marco, non ti devi indignare con la Repubblica, ma ti devi indignare con i siti specializzati in atletica, con gli organizzatori dei vari campionati italiani master o di altre manifestazioni analoghe, che quando preparano il pezzo, la locandina o quant’altro, nel novanta per cento dei casi mettono la foto di un ultra settantenne. Ma questo pare che molti lo reputino normale perché suscita emozioni e quindi ti devi rassegnare o, se no, far sentire la tua voce in un ambito diverso. E questo è il punto fondamentale.
Sono settimane che leggo commenti di gente indignata per un motivo o per un altro. Noi scriviamo articoli su un argomento e nelle varie discussioni si passa da una problematica all’altra, dimenticando l’oggetto principale che aveva generato la prima discussione. Credo che in questo modo non si potrà mai cambiare una virgola, se mai si voglia cambiare qualcosa, in quanto tutto rientra nell’ambito di sfoghi personali in cui talora si entra in polemica con qualcuno e non si persegue l’obiettivo di fare qualcosa per cambiare veramente qualcosa. Io non credo che ci sia un piano segreto per demolire il movimento master, c’è sicuramente astio da parte di taluni esponenti federali per motivi di frustrazioni personali, ma il modo migliore per rispondere a tali persone è comportarsi in modo complice e coeso, portando avanti serenamente quelle che riteniamo potrebbero essere delle proposte per migliorare il nostro movimento, ma non dimenticando mai la reale portata del movimento stesso. Il mio invito all’editore del nostro sito è, quindi, di creare delle proposte concrete, anche prendendo spunto dai consigli di qualche ns. amico e sottoporle al giudizio dei lettori come un vero e proprio sondaggio. Nel momento in cui una proposta dovesse raggiungere almeno 100 adesioni reali di persone disposte a sottoscriverla, avremmo già una importante base di partenza per inviare la proposta stessa agli organi competenti, magari coinvolgendo in tale raccolta di firme anche altri siti specializzati, se vorranno aderire o, se no, facendo tutto da soli. In ogni caso cio’ che voglio dire è che dobbiamo muoverci con la stessa logica di una petizione popolare. Proposta… sottoscrizione della proposta… trasmissione della proposta alla Fidal a Roma. Questa è l’unica strada per fare veramente qualcosa, altrimenti i nostri e vostri sfoghi rimarranno sempre e solo lettere al vento….

IL DUCA

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