19/10/09

Sydney: Conclusi i World Master Games, appuntamento a Torino 2013

Si sono conclusi nalla precedente nottata italiana, i World Masters Games di Sydney. Probabilmente siamo i primi in Italia a parlarne così diffusamente (almeno per l'atletica): del resto tra 4 anni si gareggerà a Torino, come non sponsorizzare già da adesso una manifestazione del genwere? Ora, come invece valutare tecnicamente questa manifestazione over-30 dal punto di vista dell'atletica? Probabilmente qualcosa sta cambiando a livello mondiale: se ci pensiamo il "circo" dei master è troppo vasto per pensare egoisticamente che si riduca ai Mondiali. A Lahti quest'anno ci sono stati troppi assenti, che poi ho trovato scorrendo le liste di Sydney. Se poi si tratta di fare scelte, è altrettanto chiaro che spesso queste si fanno in base alle proprie tasche. E' per questo che è arcinoto il fenomeno di "colonizzazione" dei residenti alle grandi Manifestazioni Master. Noi ne abbiamo avuta la riprova a Riccione. In Australia si è così confermato il trend: nei primi posti del medagliere, messa da parte la dominazione assoluta dei padroni di casa, troviamo così il Sud Africa e la Nuova Zelanda, cioè i paesi più vicini geograficamente al paese dei canguri. Ai primi posti anche Canada e USA, che invece avevano ospitato un paio di edizioni dei WMG, e vi sono affezionati per tradizione. Studiando però le classifiche di altre edizioni dei Masters Games, si nota un netto miglioramento tecnico della manifestazione. Non siamo ancora a livello dei Mondiali, ma prevedo che già a Torino avverrà il pareggio con Porto Alegre (che nel 2013 sfiderà Torino con i Mondiali). Molti Europei semplicemente decideranno di farsi un giretto in Italia piuttosto che pagarsi un volo intercontinentale in Brasile (penso due o tre scali). Lo scopriremo solo vivendo. Ma vediamo cos'è successo a Sydney: innanzi tutto il numero di record del mondo: ben 18 (li trovate tutti qui al link). Certo, i 6 record della 101enne Ruth Frith sono i primi risultati fatti segnare nella storia dell'atletica da una donna sopra i 100 anni (pensate all'assurdità di fornire oltre 11000 punti nel pentathlon lanci, quando con "soli" 3000 nei 35 si vince la medaglia). Altra eroina "scontata" è stata la dominatrice di Lahti, la canadese F90 Olga Kotelko: 4 record, migliorando tra l'altro prestazioni che erano state già record mondiali a Lahti. Un paio di record per un altro canadese, l' M80 Earl Fee, che però a dispetto delle solitarie Frith e Kotelko, ha avuto qualche avversario durante il percorso da record. Ha migliorato il record degli 800 con un tempo che se ci pensate è davvero notevole: 2'49"30, abbassando il suo stesso record ottenuto a Lahti. Riflessione: possibile che WMA e IAAF abbiano attribuito i premi di master dell'Anno prima dei WMG? Earl Fee avrebbe potuto ambire sicuramente a qualcosa di più, e Olga Kotelko... idem. Nello specifico si sono attribuite 1558 medaglie nell'atletica, di cui 584 d'oro. 9 ori per la Kotelko, 8 per Phil Rascheker, 6 per la Frith tra i più medagliati. Vittorie "famose" dall'M55 Bill Collins nei 100, 200, 400 ma... che fatica domare il tedesco Reinhard Michelchen. Stessa sequenza di vittorie nella velocità per l'altro americano Charles Allie (M60). 4 vittorie per Earl Fee (200, 400, 800 e 300hs). Marie Kay lascia la scena alla sua conterranea Gianna Mogentale, anch'essa vincitrice di 100, 200, 400 e della 4x100. L'Australia porta a casa 778 medaglie, cioè esattamente il 50% della medaglie distribuite (il 49,93 per la precisione). 108 il Canada, 99 gli USA, 93 la Nuova Zelanda, 66 la Russia, 59 la Germania, 52 il Sud Africa, 33 il Giappone, 30 l'Inghilterra. Peccato solo non esserci stati...

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