27/10/09

Manuela Levorato: un esempio di grandissima passione…

L’angolo del Duca : Un esempio di grandissima passione…

Il 2009 ha rappresentato sicuramente uno dei punti più bassi dell’atletica leggera Italiana, con il picco rappresentato dalla disastrosa prestazione ai mondiali di Berlino e le conseguenti critiche nei confronti della Presidenza Federale che, però, hanno sortito l’effetto di un moscerino che si scontra contro un carroarmato.
Credo sia però giusto ricordare anche qualche momento positivo di questa annata agonistica come ad esempio le buone prestazioni agli Euroindoor di Torino, qualche allievo, promessa e juniores che si è messo in mostra, ma c’è qualcosa che mi ha colpito particolarmente in quanto va al di là della prestazione vera e propria e rappresenta, invece, uno straordinario esempio di passione, volontà, modestia che deve essere sicuramente uno sprone per tutti quelli che amano e praticano questo sport: il ritorno di Manuela Levorato. Devo ammettere che tale evento mi ha realmente sorpreso in quanto l’atleta di Dolo aveva conosciuto, dopo anni di grande splendore, culminati con due record italiani, due ori agli Eurojuniores di Goteborg e due bronzi agli Europei di Monaco, (sempre nei 100 e 200 metri) un inesorabile declino causato da tutta una serie di infortuni che avevano minato la sua splendida corsa. Non posso negare di essere stato molto critico nei confronti di Manuela già nel suo momento di massimo splendore agonistico, imputandole talora degli atteggiamenti un pò troppo da primadonna e poca disponibilità verso le sue avversarie italiane che mi sembrava trattasse con estrema superficialità, essendo nettamente piu’ forte di tutte.
Poi, quando erano cominciati i problemi fisici, avevo sempre pensato che fossero dovuti all’aver abbandonato quel tipo di vita estremamente rigido che un’atleta di livello deve sostenere, a scapito di una serie di attività extra che l’hanno vista impegnata, specialmente dopo Monaco (spettacoli televisivi, passerelle di moda, etc...). Quindi la sua maternità, dopo alcuni anni agonisticamente bui, mi aveva fatto pensare, senza ombra di dubbio, ad un definitivo abbandono dalle scene sportive. Invece, quasi all’improvviso, il ritorno. 11 mesi dopo la nascita della sua bambina Giulia, una settimana prima degli italiani assoluti, un cento metri che le sarà sembrato forse più lungo del solito, ma poi subito un significativo tempo, 11"68, che le ha dato il minimo per Milano. Poi una serie di gare altalenanti, frutto ovviamente di una preparazione approssimativa, un quarto posto agli assoluti, uno stagionale di 11"65 a Padova e la voglia incredibile di continuare a gareggiare il più possibile al punto che si è presentata, lei grande regina della velocità, ad una riunione regionale di fine stagione, a Cremona, per cercare di prolungare il piu’ possibile quella meravigliosa sensazione che procura stare inginocchiati sui blocchi di partenza in attesa dello sparo. Grazie Manuela, grazie veramente perché la tua incredibile voglia di rimetterti in gioco deve essere il miglior auspicio per la rinascita del movimento dell’atletica in Italia. Grazie e scusa veramente se negli anni ho dubitato della tua passione, della tua volontà, della tua modestia, della tua generosità, del tuo grandissimo cuore, perché solo una persona dotata di questi splendidi valori puo’ fare quello che tu stai facendo adesso. Londra è una bellissima città e ti auguro veramente che tu possa esserci, nel 2012, per partecipare a quell’unica manifestazione che, solo per mera sfortuna, non sei mai riuscita a disputare.

IL DUCA

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