27/11/10

L'eutanasia dei c.d.s. per Rondelli

(foto Fidal della Bruni Vomano) - Bisogna arrivare fino a pagina 222 dell'ultimo numero di Correre di novembre (che ho acquistato per leggermi gli articoli di Luca Landoni, non per altro) per trovare l'opinione incriminata di Giorgio Rondelli sui C.d.S. assoluti che si sono tenuti a Borgo Valsugana a settembre inoltrato. Il titolo è già di per sè indiziante sulla musica che accompagnerà l'articolo "Eutanasia di un campionato" e ripercorre ad ampie volute ciò che da due anni si sta ripetendo dalle pagine di questo sito. I C.d.S. Assoluti sono una farsa, destituita di ogni significato sportivo, sporcati da logiche d'interesse. La Cricca composta da qualche società civile che porta in dote numerosi punti-voto (attribuiti come i punti dell'Esselunga alle società che meglio vanno... proprio ai c.d.s., in un domino di interessi incrociati autoperpentrantisi), pur di fregiarsi e lottare per lo scudetto, ha così barattato l'Arese II per il nuovo comico C.d.S.. Del resto oggi in Italia funziona un pò tutto così: amici, amici degli amici, amici che conoscono gli amici e che possono fare un favore agli amici. Tutto rigorosamente in famiglia. Rondelli nella sua opinione sui c.d.s. sostiene "la perplessità per un campionato che non esprime la reale forza dei club in questione, ma che, grazie ad un regolamento tutto da discutere, permette loro di utilizzare gli ex atleti, che attualmente gareggiano per squadre militari". L'appunto interessante è proprio questo: lo Stato paga gli atleti militari per essere professionisti, che poi si trovano a correre per società civili... gratis. A tal proposito, scrive Rondelli "Andando a guardare i numeri si può vedere infatti che sui 26 punteggi necessari per fare classifica, sia per la Bruni Vomano sia per la Sai Fondiaria, ben 16 sono stati realizzati da atleti militari in prestito oppure da stranieri, per lo più mezzofondisti africani assoldati per un pugno di euro". 
Il successivo passo logico è degno di nota, perchè il coach di Cova e Panetta, pronostica che in futuro le squadre civili lasceranno emigrare "spintaneamente" i propri giovani migliori verso le sqaudre militari senza cercare di mantenerli nel proprio team, visto che poi potranno impiegarli nelle gare societarie a costo zero. Le conclusioni sono sconfortanti: "eutanasia di un campionato che sino alla fine degli anni 80 era davvero una manifestazione di bel altro livello". Belle le chiose finali contro questo mandato di stampo-Asics: "Ma è meglio rassegnarsi al peggio visto che da tempo la politica federale è quella di dare un contentino a tutti". Naturalmente tutto il pezzo lo trovate su Correre. 
Ci si chiede come si possa andare avanti così, ma noi italiani siamo abituati al peggio, no?

25/11/10

Tempo di premi: a montecarlo premiati i due aussie tra la Vlasic e Rudisha

Siamo alla fine dell'anno ed è tempo di premi. Come avevamo già anticipato a tempo debito, a Montecarlo, durante il tradizionale Gala dell'Atletica della IAAF, premiati anche i due master scelti, guarda caso, nel ricco mondo australiano, che casualmente è la stessa nazione del neo eletto presidente della WMA, Stan Perkins. Per la serie: l'Italia non è solo qui. La IAAF nel frangente ha premiato la saltatrice in alto croata Blanka Vlasic, e il fenomeno keniano degli 800 David Rudisha, che ha cancellato due volte il record mondiale del doppio giro di pista. Per i master, alla settimana edizione dell'Awards, premiati per la prima volta da Sebastian Coe due australiani, Marie Key (W50) e Peter Crombie (M65). Come avevamo scritto in altro articolo, decisioni sulle quali si può discutere. Nel frattempo anticipo che prossimamente, proprio in tema di Awards, Webatletica presenterà una importante iniziativa sia a livello nazionale che internazionale.

21/11/10

C.d.S. Master 2011: uno sguardo da vicino al mostro-Fidal

Mettiamo da parte un attimo l'amarezza che caraterrizza l'autunno dei master. Si era finito festeggiando a Cagliari, con la straordinaria organizzazione dei C.d.S. 2010, pensando che il 2011 sarebbe stato ancor migliore, salvo poi svegliarsi in maniera molto brusca in quello che sembra un incubo senza fine. Va bè, per un attimo, come dicevo, vediamo di analizzare quello che sarebbe il prossimo Campionato di Società Master da un punto di vista tecnico, cercando di capire gli aspetti negativi, punto-per-punto.
  1. I c.d.s. master 2011 saranno complicati anzi, sono cervellotici. La prima cosa che appare immediatamente all'occhio è l'estrema complicazione con cui sono stati disegnati. La previsione di 3 fasi con punteggi per società a livello nazionale, di cui due regionali, sembrano davvero una decisione non comprensibile ed artefatta. La semplicità è spesso la soluzione vincente. La complicazione sembra sempre nascondere qualche cosa di poco chiaro.
  2. Far coincidere due fasi su tre a campionati individuali è un errore madornale (infatti una delle due fasi regionali si terrà in corrispondenza dei regionali individuali master, mentre la finale coinciderà con i campionati italiani master individuali), perchè è lapalissiano (come da più persone sostenuto) che in queste manifestazioni l'atleta punta sulla propria prestazione e non certo su quella della squadra, inficiando, modificando, influenzando il reale andamento di un campionato del campionato di società. Avevamo visto il c.d.s. indoor con favore l'utilizzo della stessa formula per i c.d.s. indoor per un semplice motivo di opportunità (la stagione indoor ad Ancona è affollatissima, bisogna contrarre le spese, era una novità assoluta, e non c'erano altre date), ma non per questo era auspicabile fare la stessa cosa nel periodo estivo!
  3. Il sistema di punteggi torna a far pendere la bilancia dalla parte delle società di chi tessera gli over-90 e in generale con un'età media molto alta. Sapete come la pensiamo: bisogna far tornare su un livello di buon senso quelle tabelle, per cui una prestazione di un over-90 umilia tutto il resto del mondo master. Ma non solo: come spiegato da altre parti, la curva dei punteggi dopo i 70 anni ha un impennata verso infinito per nulla oggettiva. E se si parametrassero le tabelle sui record del mondo di categoria? Per ottenere 1200 punti bisognerebbe così ottenere una prestazione che per la WMA è il record del mondo in quella categoria. Così non avremmo (mi perdonino le citazione) un Sansonetti che corre più veloce di Bolt (parametrato), un Riboni che lancia più lontano di Ulf Timmermann, e una Gabre all'altezza della Kumbernuss. Supererebbero probabilmente ancora i 1000, ma tutto il resto del mondo master sarebbe più vicino, senza le  mortificazioni tabellari di cui oggi si è vittime.
  4. Sparisce nei campionati di di società la specialità dei 200hs che tanto è piaciuta a molti master negli ultimi due anni.  Una spacialità a portata di tutti, che metteva contro gli specialisti degli ostacoli bassi con quelli alti, con una storia tutta da scrivere in una spacialità che in Italia ha fatto storia. Purtroppo le belle idee non trovano spazio in questa Fidal.
  5. Gli stranieri non potranno partecipare alla fase finale del campionato di società, perchè è appunto un campionato italiano individuale. Ci hanno pensato lor signori? E questo è un danno per le società che hanno gli stranieri tesserati e che utilizzano nella finale. In una società multietnica (pochi team master presumo finanzino gli atleti master per correre i c.d.s.) questo è un gravissimo errore, dovuto all'insensatezza della formula.
  6. vengono mantenute le incredibili e anacronistiche limitazioni sul numero di gare che si possono disputare in una giornata: sempre due (staffetta incluse). Ma glielo hanno detto che c'è una gara che si chiama "decathlon" che li smentisce in pieno? A parte l'incoerenza della scelta, basta limitazioni di questo genere. Vogliamo l'atletica master piena di Pino Pilotto che possano divertirsi e non subire l'arretratezza di una Fidal che considera i master alla stregua di "anziani". Ci sono i medici che certificano la facoltà di competere: la Fidal non può imporre limitazioni in tal senso sulla salute, quasi che mancasse ai master la capacità di autodeterminare le proprie decisioni. E' chiaro che se uno vuol andare forte, non si farà 3 gare prima... mentre se si vuol divertire andrà necessariamente più piano del dovuto. O sfugge questo aspetto?
  7. Altra anacronismo: chi corre più di 1000 metri, non può fare gare sopra i 200: come dire, i mezzofondisti non possono fare la 4x400. Non potevano scriverlo chiaramente? O pensavano anche alla svedese? Comunque sia, altra limitazione senza senso: se uno corre 10000 metri, se dopo un'ora corre un 400, che problemi di salute potrà mai avere, se non quello di correre tremendamente piano?
  8. L'autocertificazione: ovvero il fai da te sui punteggi. Ovvero, uno sport a posteriori. In realtà la vera essenza dello sport è vivere al momento l'emozione della vittoria o della sconfitta. Non procrastinarla dopo due mesi, una volta arrivate tutte le autocertificazioni delle società. Pensate... a Cosenza si è omesso di indicare questa cosa: bisognerà autocertificare o ci sarà un pool di persone che seguirà istante-per-istante le classifiche delle società master? Volete sapere una cosa? Sarà impossibile produrre una classifica al momento, con 2000 persone e moltissimi atleti per società. Visto che il campionato si tiene a ottobre, quando si saprà del vincitore? Nel 2012 dopo il canonico mese per le autocertificazioni? Baggianata.
  9. Come rilevato da Luca Landoni su AtleticaWeek, i 150 punti a scendere attribuiti a livello nazionale durante le fasi regionali e i 300 punti regalati alla prima società a Cosenza, non cambiano nulla. Non è che rimescolando le cose raddoppiando i punti apicali, visto che i punteggi sono a scendere di punto in punto e la finale del c.d.s. se la disputeranno le società già protagoniste delle prime due fasi (quelle che autocertificheranno...).
  10. Ma pensate cosa sta scritto al punto 5.5 delle "norme tecniche comuni a tutte le fasi di svolgimento" del c.d.s.: All’atleta  che venga iscritto a più di tre gare individuali, verranno depennate d’ufficio le gare eccedenti e dovrà disputare le prime tre gare in ordine d’orario. Nel caso invece che partecipi a più di tre gare individuali e una staffetta verranno annullati a tutti gli effetti i risultati delle gare ultime in ordine  di orario. Ma ai Regionali Master si può partecipare a 2 gare per giornata!! Agli italiani individuali idem!! Cosa vuol dire?? Che uno che si presenta ai due campionati individuali con ambizioni individuali, nel nome del c.d.s. si vedrà cancellare delle gare? Pazzesco... E se ad un atleta non interessa il c.d.s., e ad un altro sì? Disparità di trattamento?! 
  11. si è snaturato completamente il senso del campionato di società master, questo senza ombra di dubbio. Il fatto che vengano previsti premi a pioggia su 16-società-16 la dice lunga sulla volontà di cancellazione della finale... risorse di cui molti avrebbero fatto a meno pur di potersi divertire insieme. Evidentemente situazioni (ed emozioni) lontane anni luce dal modo di pensare punitivo della cricca-Fidal.
Volevo essere un pò distaccato, ma non ci si riesce. Il Campionato Italiano di Società Master del 2011 è davvero impresentabile. Mi chiedo: si è fatta avanti Caorle per ospitare la Finale. Sappiamo che tante altre sedi per altre manifestazioni nazionali (senior e giovanili) non sono state ancora individuate, e questo toglie dalla lista delle ipotesi sulla cancellazione dei c.d.s. master la mancanza di una società ospitante che si fosse fatta avanti. Quindi? Per quale motivo sono stati cancellati... ripicca?

18/11/10

Crociata anti-Fidal: anche Atleticaweek contro i c.d.s. master 2011

Non passa giorno dove il malcontento del mondo master invada spazi, tempi, situazioni, persone... Ormai ne sono quasi certo, la Fidal coi master ha impugnato la voluntas punitiva: dopo le rimostranze, le lettere, le prese di posizione, le voci pro e contro, evidentemente un mondo che esprime i propri giudizi (soprattutto se negativi) dà fastidio all'establishment. Se poi il malcontento si organizza, si creano gruppi, unità di intenti, la tirrannidi sono solite mettere in campo il peggio di sè. Per fortuna parliamo di un'Organizzazione sportiva con derive populiste basate sulla faccia tosta, e soprattutto attualmente formata da persone che a dispetto dell'età si comportano in maniera decisamente infantile (se mi fanno la bua, gli tolgo i c.d.s. master, ecco! Tiè!). Non voglio comunque dilungarmi sullo spessore e l'onestà  intellettuale di questi soggetti (troppo nobile per costoro dire "scusateci, c'è stato un malinteso, abbiamo sbagliato, rimediamo... insieme") quanto segnalare che andando avanti così essi stessi si stanno scavando la fossa "politica" per tutto quello che saranno i loro rapporti con i master e il loro futuro carrieristico nella Fidal. Amen. Quello che voglio segnalare è che anche uno dei siti più visitati dell'atletica, Atleticaweek, ha aperto una sezione dedicata ai master, e l'ha aperto con una cannonata contro la Fidal. Giusto così. Estensore dell'articolo è l'ubiquo Luca Landoni, già articolista del mensile Correre, demiurgo del sito internet Gamefox (che trasmette anche in diretta radio moltissimi appuntamenti sportivi nazionali ed internazionali di qualsiasi natura, con centinaia di migliaia di contatti alla settimana) oltre che risultare collaboratore di altre testate sportive e politiche. Nell'articolo di Landoni, si disegna una panormaica di quello che saranno i prossimi c.d.s. master, l'incoerenza della formula e soprattutto la sua inconsistenza. Al termine di questo pezzo troverete il link al primo articolo di Luca. Come possiamo commentare? Che ormai il net, quella che segue criticamente gli avvenimenti, sembra aver capito la dimensione del cambiamento (della distruzione); l'hanno capito molte società anche non civili, e l'hanno capito anche tutti coloro che hanno avuto il loro piccolo tornaconto (le arinote società civili di prima fascia, i "grandi elettori" di Arese II, che esprimono anche in Fidal la loro pesante e deleteria presenza: andatevi a leggere gli articoli del Sig. Zippel su Easyseed2000.it per iniziare a farvi un'idea).

17/11/10

C.d.S. Master: il Veneto toglie gli ormeggi e se ne va...

I toni utilizzati dalle società master venete nel verbale del primo atto formale di critica alla Fidal Nazionale sembrano denotare un certo grado di civiltà, moderazione, logica. Personalmente ne dò un'interpretazione più forte, perchè comunque la si voglia vedere e la si voglia girare, e nonostante le società venete abbiano utilizzato parole morbide e soffici, si tratta del primo atto di "sfiducia" a questa Fidal nazionale che viene, (attenzione!!) non solo dalle società, ma in presenza di un rappresentante della Fidal Veneto. In estrema sintesi, le società master venete non autocertificheranno così come richiesto dallo sciagurato dispositivo approvato quest'anno, i risultati delle due incomprensibili fasi regionali e che danno accesso alla finale di Cosenza (probabilmente per dargli una mano quanto ad iscrizioni). E allora, cosa succederà? Succederà che nella cassetta delle poste della Fidal (o nella sua webmail) non ci saranno le loro letterine: non sottoscriverendo i loro punteggi, queste società si toglieranno di fatto dalla competizione. Verranno così a mancare società di primo piano del mondo master, come le campionesse 2009 dell'ASI Veneto e delle due super-società maschili (i Voltan Martellago e la San Marco Venezia). La prima bocciatura ufficiale certificata a questo punto, cui vedremo se seguiranno altre società e altre Federazioni regionali.
Sapete, nella lettura del dispositivo dei maldestri c.d.s., emergono anche alcune cose sconfortanti, permettetemi. Siamo su questo sito da 3 anni a gridare che le tabelle oggi utilizzate sono squilibrate a favore delle categorie più "anziane" e la nuova rivisitazione Fidal che fa? Favorirà in maniera disarmente gli ultra 90enni, che così nella lora onesta prestazione spareranno 1300 punti (e oltre) a gara (in pratica due ottime prestazioni di atleti "giovani"). Prestazioni che nemmeno Bolt potrebbe avvicinare, annichilendo addirittura prima che inizi il campionato di società le velleità delle società con atleti nelle categorie più affolate e giovanili: un boomerang, una mazzata senza senso che va contro la diffusione dell'atletica tra i master e contro, soprattutto, il buon senso. Che vada contro i campionati di società, penso lo si sia capito da diverso tampo, anche se il provvedimento era evidentemente l'ennesimo tentativo di rammendare un pasticcio con un altro pasticcio.
Dai, su! Non ci prendete in giro! Quanto meno, con la finale dei c.d.s., il divario veniva lenito dai punteggi a posizione (anche se si sarebbe dovuto diminuire i punteggi apicali, da 100 a 30 almeno). Poi, se avete letto il dispositivo,  con le diverse sommatorie nelle tre fasi: si potrebbe paradossalmente arrivare alla terza fase a giochi già fatti e soprattutto sarebbe impossibile (e francamente ridicolo) creare una classifica finale degna di tal nome e che rappresenti il potenziale delle società master in campo. Dio mio che mostro è stato partorito... un sudoku svilente, irriguardoso, quasi una presa in giro. Togliamo il quasi. Ne scriveremo dettagliatamente nel prossimo articolo.
Tornando alle tesi delle società master venete, presenti nel verbale che vi linko qui sotto, come non condividerle? Si dice che sarà cancellato l'evento più entusiasmante per il mondo master, quello più divertente, per molte società l'avvenimento più atteso, per il ritorno d'immagine necessario ai propri sponsor (ma ci pensano i signori della Fidal a queste cose, o pensano solo ai brand di qualche casa di abbigliamento?). 
Certo che sarebbe proprio bello sapere chi c'è dietro tutto questo, cosa spinge a voler far male a tutti i master... Il ministro Bondi dopo il crollo di un'ala della Schola Armatorum a Pompei, ha naturalmente declinato le proprie dimissioni. Dopo i pasticci autunnali orditi a danno del mondo master (altrochè crollo... qui si parla di distruzione a tappeto), sarebbe il caso che qualcuno rassegnasse il proprio mandato da consigliere visto che dovendo tutelare il mondo master, in realtà lo ha ucciso. Tranquillamente e serenamente: ci dimenticheremmo di lui (o di loro) senza colpo ferire.E adesso aspettiamo tutti coloro che aderiranno a questa iniziativa (la prima) forte.

14/11/10

Il consultivo sul 2010 dei master emiliani- di Beno

(di Gian Paolo Benati) - Prima di analizzare i risultati ottenuti in pista e pedana dai master emiliano romagnoli o tesserati per società della regione durante la stagione 2010 è bene fare una premessa. Benchè sia una regione con un notevole movimento sia a livello assoluto che giovanile oltre che essere dotata di molti impianti, la partecipazione al movimento master regionale è molto scarsa e come conseguenza gli eventi dedicati a noi sono pochissimi. Gli eventi riservati ai master nell’arco dell’anno sono solo due (non si svolgono neanche i regionali indoor): i c.d.s., dove la partecipazione si limita alla presenza dei pochi rappresentanti delle società iscritte e pochi altri, e i regionali individuali, che la federazione regionale ha trasformato cercando di incentivare le presenze nel Trofeo di società, dove ogni atleta iscritto porta punti. Quindi chi vuole gareggiare o và fuori regione alla ricerca di manifestazioni riservate alla categoria o chi è ancora competitivo a livello assoluto partecipa all’attività regionale in programma. Essendo difficoltoso fare una classifica di merito, a livello individuale, prenderò come termine di paragone i titoli Italiani vinti.
Tra gli uomini spicca Luciano Acquarone (M80) dell’Olimpia Rimini vincitore di ben 5 titoli, tutti quelli disponibili tra indoor e outdoor del mezzofondo e fondo con anche una migliore prestazione nazionale pre; vincitore di 3 titoli è poi l’ex calciatore di serie A Lamberto Boranga (M65) sempre dell’Olimpia Rimini, che spazia dal pentatlon indoor (con record pre) ai salti lungo e triplo outdoor; sempre con 3 Titoli l’uomo nuovo della velocità, Marco Morigi neo M50 dell’Edera Forlì vincitore dei 60m con record Italiano e 200m indoor oltre che nei 100m.
Sono degni di essere menzionati anche Alessandro Petroncini M45 (Atl.Imola), Emanuel Manfredini  M50 Olimpia Rimini con record pre nell’alto indoor, Luigi Ferrari M50 Olimpia rimini, Arrigo Ghi M65 Fratellanza Modena con record pre nell’asta indoor, Armando Righi M80 (Pontelungo Bologna), Cesare Matteo Semprini M45 dell’Atletica Santarcangelo e infine Mario Triani M65 del Cus Parma, per aver vinto 2 titoli nazionali.
Tra le donne spicca il nome di Rossella Zanni F45 (Mollificio Modenese) vincitrice di ben 4 titoli contornate da 2 migliori prestazioni nazionali, le prove multiple indoor e outdoor, gli ostacoli e l’alto nel suo palmares, 3 titoli se li è aggiudicati Stefania Succi F45 (Santamonica Misano) nella velocità, mentre nei lanci se li è aggiudicati Anna Garofali F35 dell’Edera Forlì; con 2 titoli vinti troviamo poi, Elisa Assirelli F35 dell’Edera Forlì nei lanci, Alessandra Barilli F45 nella velocità del Santmonica Misano, Maria Lorenzoni F50 nei 1500 e 5000 dell’Atletica faenza, Anna Magnani F50 nel peso indoor e outdoor dell’Aquadela Bologna, e infine Cristina Sanulli F35 nei 200m indoor e outdoor della Self Reggio Emilia.
Il medagliere dice che sono stati 30 i titoli vinti nei campionati indoor, in netto crescendo rispetto al 2009 quando i titoli vinti furono 25, mentre a Roma i titoli vinti sono stati 29 in calo rispetto ai 42 vinti nel 2009, ma si gareggiava nella nostra regione a Cattolica, mentre nel 2008 furono 36. Il livello però quest’anno, in molte specialità, è stato veramente elevato. Un titolo è stato vinto anche nel pentatlon lanci invernale, e 2 in quello cosidetto autunnale.
All’appuntamento internazionale degli Europei outdoor si sono presentati pochi atleti Emiliani, ma nonostante questo sono state vinte alcune medaglie prestigiose, come quella di Emanuel Manfredini (olimpia Rimini) oro nell’alto M50 o l’oro nella staffetta nazionale M35 della 4x100 con l’apporto di Francesco Di Leonardo (virtus Bo), gli argenti sono stati 3: Luigi Ferrari M50 negli 800 (olimpia Rimini) giunto ad un soffio dal vincitore, Lamberto Boranga M65 nel lungo e da Rossella Zanni con il record Italiano nelle prove multiple. Le medaglie di bronzo sono state vinte dagli stessi Ferrari nei 1500 e da Boranga nell’alto.
Il fiore all’occhiello della regione sono le classifiche di società i cosidetti CDS, la manifestazione piu’ sentita dai master, (la fase finale è stata abolita nel 2011, cosa da pazzi! Così si uccide il movimento! Ma non glielo permetteremo!) perché l’Olimpia Amatori Rimini è la vincitrice delle ultime 3 edizioni, una società che anno dopo anno aggiunge sempre pezzi da 90 diventando una superpotenza difficilmente battibile: basti pensare che quest’anno sono stati ottenuti 1278,5 punti sui 1300 disponibili, vincendo ben 6 gare, con Luigi Ferrari M50 negli 800, Marco Segatel M45 nell’alto, Lamberto Boranga M65 nel lungo e nel triplo, Mario Riboni M95 nel peso, la 4x100 M55 con Franco Zamagni, Massimo Clementoni, Marco Zamagni e Lamberto Boragna. Altra società che si piazza sempre ai primi 10 posti nella fase finale è la Fratellanza 1874 di Modena, società storica che annoverà tra le sue file un notevole numero di tesserati, tra i quali spicca Arrigo Ghi. In campo femminile non vi ha partecipato pur essendosi qualificata l’Atletica Santamonica.
Quest’anno in via sperimentale si è anche svolto contemporaneamente ai campionati Italiani Indivduali Indoor anche il Gran prix di società, nel quale non poteva che vincere Rimini, con al 5° posto La Fratellanza di Modena e al 21° l’Atletica Santamonica di Misano e al 24° l’Aquadela Bologna.
Mentre in campo femminile si piazza sul podio l’Atletica Santamonica Misano

10/11/10

Mondiali ed Europei Master: iscrizioni on-line già aperte

In attesa di sapere le determinanzioni della prima riunione del "malcontento" master, prevista per domani in Veneto alle 18:30 (c'è qualcuno che potrà riferirci?), con nostro immenso piacere, comunichiamo che i meccanismi di iscrizione ai Campionati Internazionali Master del 2011 si stanno sempre più affinando, tagliando di fatto fuori le federazioni nazionali. Ciò che stupisce maggiormente sono le iscrizioni on-line ai prossimi Campionati Mondiali Master a Sacramento, in California, dove grazie al form on-line, si può fare dalla A alla Z, pagamento con carta di credito inclusa, l'intera iscrizione. Per chi fa transazioni abitualmente sulla rete rappresenta una stupidata, per chi non ha molta dimistichezza con tastiere e monitor, comunque una porcedura molto semplice. Risvolto? Tagliata fuori la Fidal nella gestione delle iscrizioni, anche se del resto, a diversi campionati internazionali del recente passato, quando protraevano la deathline oltre il termine previsto, era data la facoltà di iscriversi direttamente presso l'Organizzazione. Analogamente è possibile iscriversi ai Campionati Europei Master di Gent, in Belgio, programmati per il prossimo marzo. Ebbene, nei link che ho messo qui sotto, si fa tutto autonomamente (personalmente l'ho già fatto... tanto è gratis: viene poi notificato sulla nostra mail il prezzo da pagare alla... Fidal) salvo appunto il pagamento. Invece di introiettarselo direttamenti ci si costringe a passare, purtroppo, per la Fidal per inviare la copia del bonifico effettuato... cosa che non succede per Sacramento, dove il rapporto Atleti-Organizzazione è già diretto. Ora, a 4 mesi da Gent, sembra pacifico domandarsi cosa stia facendo l'area master internazionale della nostra beneamata federazione per favorire l'afflusso di atleti italiani agli euroindoor. Fideizzando l'atleta con l'organizzazione (nelle manifestazioni internazionali), infatti, perde sempre più peso la presenza di emissari ufficiali delle varie federazioni, a meno che... si dica chiaro che la Fidal fornirà un massaggiatore/terapista (per l'assunto che le terapie servono non certo a chi deve fare una gara, ma a chi è irrimediabilmente infortunato), mentre tra turni, prove, batterie, finali, si è visto che la presenza di una persona tuttofare è fondamentale. Altro punto, la presenza del CT per la formazione delle staffette e per le riunioni tecniche. Punto. Mi chiedo solo dopo tutti i tagli all'attività master, se ci sarà ancora qualcuno della Fidal nelle nostre trasferte... Seguono i link alle due manifestazioni master del 2011.

09/11/10

Master-fregati: i papocchi e la exit strategy di Alessandro Cipriani

Prima di introdurre la proposta di Alessandro Cipriani, mi soffermo un attimo su alcune questioni. Ci si voleva infatti far credere che qualche cosa fosse cambiato, con un parziale ravvedimento su alcuni aspetti della stagione master 2011. In realtà la banda continua a suonare allegramente mentre il Titanic sta velocemente affondando. Purtroppo all'orizzonte (o nelle acque gelide) non ci sarà nessun Di Caprio a salvarci una volta inabissati con il bastimento: si andrà a picco (almeno per il 2011) in attesa di svegliarci nel 2012 con un nuovo presidente federale che gliene importi qualcosa dell'atletica leggera italiana e non del suo Brand, un consiglio federale che gliene freghi qualcosa dell'atletica leggera italiana e non dei propri viaggi (e che non sia il simulacro dei generali di Saddam), dei responsabili master cui freghi qualcosa del mondo master (a tutti i livelli: basta, davvero, con immobilismi, tatticismi e giochetti! Ci viene la nausea). Le novità sono un pasticcio bello e buono, una sorta di presa in giro continua, una contrazione ai minimi termini dell'attività master, se è vero (come sarà probabilmente vero), che i campionati individuali a tutti i livelli (regionali e nazionali) coincideranno con i societari. Propongo alla setta degli illuminati in via di estinzione (in quanto a poltrone) di provare una soluzione finale, drastica: in tre giorni, a Cosenza, far valere quella riunione come campionato provinciale (per tutte le oltre 100 province italiane), regionale (per tutte le 20 regioni), nazionale (a livello individuale). Quindi considerarlo contemporanemante come campionato regionale e come finale del campionato di società. Ci pensate? Uno corre e contemporaneamente , se gli va bene, diverrebbe campione provinciale, regionale, italiano, porterebbe punti alla propria società per andare alla finale del c.d.s., che avrebbe per altro già portato a termine!  5 fave con un master. O un master per 5 fave. O una fava di master... Poi si potrebbero creare condizioni per cui uno diviene campione provinciale, ma arriva secondo ai regionali e terzo ai nazionali, ma magari porterebbe più punti per la sua società in quella specialità! Troppo bello, davvero! Oltre naturalmente a soddisfare quella che forse con un pizzico di ingenuità ha fatto trapelare Felicetti nella sua appassionata egloga contro Webatletica e Atleticanet: creare "indotto" turistico a Cosenza. Purtroppo su questo aspetto, lo ammetto, sono un dannato tradizionalista: le mie ferie non le decide nè Arese, nè il consiglio di generali iraqeni incarnato nel Consiglio Federale, nè la Fidal Calabria, nè tantomeno Felicetti. Se faccio sport è per fare agonismo, stare sulla pista, sulle tribune, viverne ed assaporarne il mondo, non per fare il turista della terza età con viaggi per la Calabria (peraltro bellissima) o il Trentino Alto Adige o la Romagna, con visita guidata alle strutture sportive. 
E' peraltro giusto dare a Cesare quel che è di Cesare: quanto meno gli italiani individuali dovrebbero essere spostati a fine settembre e dovrebbe vedersi la vita un campionato italiano dove confluirebbero un pò di cose, come le staffette e le prove multiple (e il pentalanci no?). Inutile ricordare l'esperienza di "stralcio" delle staffette a Lecce di tre anni fa, dove le staffette TOTALI furono una decina, e praticamente tutte pugliesi. Un successone tramandato ai posteri, con la differenza che magari adesso vi parteciperebbero i decathleti e le eptathlete impegnati nei contemporanei campionati italiani. Ma sono troppo simpatici questi rappresentanti della Fidal! Non vi fanno divertire? Non state ridendo gioiosi anche voi?
Prima di lasciarvi a Cipriani e alla sua positività e fattività, faccio un ulteriore pubblico appello alle persone di buon senso che si trovano laggiù, a Roma: rimettete la finale del Campionato di Società in una sede a sè stante, rimettete la finale del pentalanci, rimettete le staffette al loro posto: non si cambiano le cose che vanno e che piacciono. Si cambiano le cose che non vanno (magari si potessero cambiare anche le persone che non fanno il bene del mondo master!) e soprattutto si dialoghi con il mondo master. La cosa peggiore è stata probabilmente questa: aver fatto scelte senza consultare, chiedere, domandare, pensando chissà come di poter interpretare quello che pensano 4000 persone e 200 società (quelli della strada lasciamoli per il momento fuori). 
Ora, pensiamo in positivo: Alessandro Cipriani ci propone una exit-strategy, una proposta sulla quale ragionare e che, benchè non facile, può essere già qualche cosa. In attesa di conoscere dalle riunioni che si terranno nelle prossime settimane di società, dirigenti e atleti master, quelle che saranno le altre proposte di reazione ai nonsensi partoriti quest'anno dalla Fidal. La sua idea è quella di imporre la nostra versione, a prescindere dalle decisioni della Fidal. Dare ad una riunione un significato solo nostro, checchè ne dica la Fidal. Qua sotto trovate la sua proposta. Commentate e criticate.

07/11/10

Fidal: una buffonata tira l'altra...

(scritto dal Duca) - La Fidal, un pò come con le patatine, ha deciso in questi ultimissimi tempi, di sorprenderci con decisioni assurde e indisponenti, veramente a 360 gradi. Il delirio di onnipotenza prosegue e d’altra parte, anche se mi sembra che pochi vogliano rimarcare questo punto, ribadisco per l’ennesima volta che tutto è retto da chi non ha titolo legittimo per farlo. Ma tornando ai misfatti, di quanto accade nei confronti del mondo master ben lo sappiamo, con decisioni e ripensamenti che si susseguono a ritmo frenetico. La notizia più incredibile, degli ultimi giorni, però è quella in merito alla gloriosa staffetta 4x100 vincitrice di un fantastico argento agli scorsi campionati europei, con record italiano abbattuto dopo oltre 25 anni. Tale staffetta è stato l’unico baluardo di una spedizione catastrofica, 17° nel medagliere, è stata decantata come frutto di uno straordinario lavoro di gruppo i cui tutti i partecipanti al “progetto staffetta” hanno aderito firmando un documento e impegnandosi a partecipare a dei raduni federali. Sappiamo bene che fine ha fatto Cerutti per non aver aderito a tutto questo. Ottimo e allora, come premio economico per questo straordinario risultato che tanto lustro ha dato al prestigio del nostro sport, la nostra amata federazione ha stanziato 10.000 Euro, da dividere tra i 4 partecipanti alla finale. Avete capito benissimo, per le riserve, che poi sappiamo che avevano tempi di accredito migliori di due partecipanti, nulla. Questi due ragazzi, Tomasicchio e Riparelli hanno partecipato a tutti i raduni, preparato i cambi, fatto tutto quanto agonisticamente deve fare un atleta pronto a subentrare ad un altro in una manifestazione e poi, a livello di premi, sono stati totalmente ignorati, con la motivazione che non avevano partecipato fattivamente alla realizzazione del risultato sportivo. Una caduta di stile pazzesca, incredibile, quasi da non credere, ma purtroppo è tutto vero. Una buffonata tale da non lasciare insensibili alcuni dei titolari della squadra. Il primo a muoversi, imbarazzato e indignato, è stato Emanuele De Gregorio che ha subito comunicato che avrebbe diviso il suo premio con gli altri due compagni esclusi, ma siamo certi, anche se non ne siamo ancora a conoscenza, che anche gli altri tre partecipanti vorranno in qualche modo riparare personalmente a tale mancanza di lealtà sportiva da parte della federazione.
E parlando di malefatte, avrei voluto citarne un’altra segnalatami direttamente e letta anche sul sito di Bebbe Palmiotto, in merito ad un raduno federale organizzato a Formia, la settimana scorsa, riservata ai tecnici dei velocisti di interesse nazionale. A tale riunione, indetta per stabilire una programmazione tecnica comune, sarebbero stati colpevolmente non invitati tecnici di atleti ben importanti quali Tomasicchio, appunto Palmiotto ed anche, senza fare nomi, di atleti ancora più prestigiosi che hanno segnato la storia dell’atletica in Italia. Il condizionale è però d’obbligo, perché, avendo personalmente verificato sul sito della Fidal, si legge di raduno dedicato ai tecnici dell’attività giovanile. Ora, parlando della Fidal, ci si può aspettare di tutto, anche che abbiano cambiato, a posteriori, il comunicato sul sito, ma rimaniamo a disposizione di chi volesse intervenire per meglio specificare questo episodio. Criticare è giusto e doveroso, ma dare informazioni sbagliate consentirebbe poi facili difese su ogni altro tipo di legittima critica.

06/11/10

Lo sfogo di Tifi: i c.d.s. ridotti allo stato vegetativo

(di Alessandro Tifi) - Dalla lettura del nuovo regolamento dei CDS master 2011, mi sorgono alcuni dubbi ed alcune perplessità.  Cominciando dalla fine mi viene da dire che è stato quasi completamente tolto quello che più piaceva a tutti (la finale) ed inserito maggiormente ciò che creava meno seguito e partecipazione (la fase regionale). In dettaglio: vengono create due fasi regionali (di cui una “mischiata” dentro gli individuali), al posto di una, quando nella maggior parte delle regioni raggruppamenti, risultava una gara con scarsa partecipazione e viene accorpata la finale (la gara con più seguito ed apprezzamento) negli individuali. Già la terminologia mi crea dei problemi: regionali/italiani individuali validi come c.d.s. Ma sono individuali o di società? tutti e due o nessuno dei due? boh.
Un altro dubbio è su quante gare si possono fare. Se fino a quest’anno agli individuali potevo fare 3 o più gare, oggi di queste mi vengono considerate ai fini del punteggio per la società, solo le prime due in ordine di esecuzione temporale, se alla società portavo punti con la terza (in ordine di orario) ora questo punteggio lo perdo. Un’altra perplessità è tecnico/tattica: in molte specialità, agli individuali, posso puntare al titolo e fare di conseguenza gara “tattica”, ma cosi il punteggio per la società ne risentirebbe, cosa sacrificare delle due, visto che sono inserito in un contesto “ibrido” che non è ne individuale ne di squadra? Un’ulteriore dubbio, incongruenza: il programma dei c.d.s. cosi com’è stato progettato, è su tutte le specialità in programma, che sono ben più di 15, si possono scartare molte gare, per cui le società si confronteranno su un insieme di gare ben diverso l’una dall’altra. Mi viene da dire che converrebbe schierare atleti nelle gare con meno partecipanti, che so’ asta, o siepi, o ostacoli lunghi, dove l’ultimo che magari è dodicesimo prende dodici punti, mentre l’ultimo dei 100 ne prende 150... Un altro punto che non mi convince è che essendo il campionato in prevalenza individuale, alle gare prenderanno senz’altro parte anche molti atleti che non fanno “squadra” andando ulteriormente a modificare quello che è un aspetto peculiare di un cds .  Tra i tanti aspetti che si vanno a perdere, e che non mi convincono, c’è poi il discorso dell’autocertificazione che non consente di stipulare una classifica in tempo “reale” e sul campo, togliendo il piacere delle premiazioni a caldo (stanno circolando sul web bellissime foto di tali premiazioni). Per finire un pensiero: come può essere che se dappertutto si stanno organizzando riunioni, gruppi e quant’altro a conferma di un diffuso dissenso, che penso sfiori l’unanimità, la decisione di due/tre persone (quante non lo sò), prevalga sulla collettività?
All’appello “non ci togliete i cds” mi sembra la risposta sia stata: non li abbiamo uccisi , ma ridotti allo stato vegetativo.

03/11/10

Non facciamoci distrarre dal bunga-bunga

Se non ci fosse stata Ruby Rubacuori (mannaggia a lei!) probabilmente la stampa sarebbe stata tutta nostra questa settimana. Il Fatto Quotidiano avrebbe parlato delle dichiarazioni di Arese riportate da qualche talpa in qualche Consiglio Federale (immaginatevi i vari consiglieri federali come i generali iraqeni seduti con gli occhi contritamente bassi sotto lo sguardo ieratico ed imperscrutabile di Saddam Hussein)... "Meglio gay che master!". Gli avrebbe fatto eco la Repubblica con le intercettazioni tra Arese e il vice presidente Adriano Rossi, in un'inchiesta in cui il l'imperatore dalle due teste (quella in Fid-Asics e quella in Asics-idal) risultava indagato per uno scabroso jogging eseguito con un paio di Nike e una t-shirt Dolce&Gabbana al Parco Ruffini di Torino... "Adrià, ma che vogliono 'sti vecchi babbei? - Franco, ecchennesò... io li ho presi un pò per i fondelli a Cagliari, ma non ci sono cascati, ayò!". Gli house organ istituzionali avrebbero replicato facendo quadrato intorno al premier. Atletica, la rivista patinata dispaccista dei  messaggi subliminali del premer (non si capisce mai quale sarà la manifestazione dove l'Italia vincerà la promessa messe di medaglie) avrebbe intitolato "Arese sta coi master: ecco le prove. Lui è un M65 come loro! Trovata la sua tessera federale del 1973". E all'interno della rivista vi avremmo trovato una clamorosa dichiarazione di intenti "Ripuliremo il mondo master in tre giorni!". Naturalmente un accenno anche a Cosenza sotto il solleone: "E che saranno 45°?! Con Fiasconaro nel '74 in Sudafrica ci allenammo a 48°!". Belpietro (mister sorriso) nel frattempo passato a editorialista del sito ufficiale Fidal.it, avrebbe caricato a corna basse "I master hanno le case a Montecarlo! Uno di loro abitava con Tulliani!! Bellantoni e Rado visti intenti a scaricare la cucina Scavolini in Rue Charlotte Princesse". 
E invece, purtroppo, non è successo nulla di tutto questo: il Desert Storm scatenato dal mondo master all'indomani dell'abiura della Fidal nei loro confronti è rimasto un ciclone circoscritto al nostro piccolo mondo dell'atletica, dove questa Fidal non vuole che entri nessuno a curiosare, stampa per prima.  Arese II "il Giuggerellone" (tutti i monarchi volenti o nolenti passano alla storia con un epiteto che ne caratterizza l'indole), ha continuato a sfoggiare il suo brand obbligando i suoi accoliti a presentarsi almeno con uno zainetto firmato alle riunioni istituzionali. Detto fatto, tutti in fila per due con i grembiulini e i pantaloncini corti. 
Come dicevamo, le parole minacciose dei master non sono rimaste vuote di significati: due gruppi si sono formati su facebook. Anzi tre. Fissate già le prime date. In Veneto non fanno finta per nulla, e la riunione sarà addirittura con il referente Regionale Master. Bravi. Nel resto d'Italia, purtroppo lo stesso ruolo, tranne in qualche rara occasione, è retto da persone votate all'immobilismo sempiterno. Sul fronte delle date per qualche ora è circolata l'idea che gli italiani indoor master sarebbero  potuti scivolare ai primi di febbraio: l'ennesimo incubo di un calendario che definire allucinante è dir poco. Purtroppo la gestione Arese ha portato a scelte obbligate, dovendo usare un solo palazzetto per l'attività indoor per un'intera nazione. Potessimo elencare tutte le promesse fatte... talmente tante, che nella pagina del sito Fidal dedicata al programma federale, c'è ancora quello del quadriennio 2005-2008. Di quello odierno nulla, naturalmente. Fortunantamente la voce circolata in mattinata (sulle date degli italiani indoor), si è poi rivelata infondata, o meglio: si era effettivamente pensato di cambiare la data, ma alla fine resterà per il 4, 5, 6 di marzo. Due settimane prima degli Europei Master: teniamocelo, va. Sul fronte finale c.d.s., aspettiamo invece come ci si organizzerà e quali saranno le iniziative assunte dai vari gruppi (ritengo che alla fine i gruppi si uniranno in un'unica grande riunione). C'è già una prima data: l'11 novembre. Mettiamo la prima pietra.

02/11/10

I kamikaze della regione

Sapete cosa dà più fastidio? Che qualcuno esprima giudizi su ciò che si scrive senza aver letto quanto in realtà ci sia scritto. A tal proposito pensate che sulla testa di Salman Rushdie pende una fatwa sotto forma di pena di morte da parte del mondo islamico su un suo libro (i Versetti Satanici) che pochi seguaci di Maometto hanno in realtà mai letto. Però ce l'hanno con lui. Anche Gomorra di Roberto Saviano è stato letto poco dai Casalesi (molti di loro sono analfabeti e massacrando le persone disarmate li fa ritenere grandi uomini) ma lo stesso deve vivere a stretto contatto con la propria scorta perchè Sandokan e i suoi accoliti di Casal Di Principe non hanno tanta voglia che si parli (bene o male) di loro. La violenza ha sempre una matrice che nasce nella sordida ignoranza, dalla non-volontà di confrontarsi con le critiche, dal non cercare di capire la posizione dell'interlocutore o di tendere una mano per discuterne serenamente. Nelle diverse forme di reazione ad una critica c'è chi finisce per fare del vittimismo spicciolo, e, così facendo, di sostenere gli interessi (di qualsiasi natura essi siano) di qualcun altro. Così vengono mandati avanti (da qualcun'altro) i cosiddetti utili idioti come qualcuno ha voluto definire persone che non sanno ma lo stesso entrano nel merito delle questioni, kamikaze della ragione, soggetti completamente avulsi dal contesto e dal merito delle situazioni ormai da tempo, che nel proprio immaginario si ritengono occupare ruoli che in realtà nessuno gli ha mai consegnato. Personaggi autoreferenziali, poco inclini a parlare con voi se non per parlare esclusivamente di sè stessi. E costoro (purtroppo) non si rendono conto di scivolare nel ridicolo, che è seguito subitaneamente da una forma di contrito pietismo nei loro confronti. Succede anche questo nella vita quotidiana, e da una parte lo si può dire: è un altro aspetto della bellezza della vita.

01/11/10

L'angolo del Duca: e che la lingua ufficiale (della Fidal) sia lo svedese...

Lo so, potrò sembrare ripetitivo, ma visto che i fatti mi danno sempre più ragione, non posso che rimarcare quanto vado scrivendo da oltre un anno, giusto per rendere quantomeno tragicomico, il totale sbando delle nostra povera atletica. Ora che siete tutti indignati dopo aver visto le date dei prossimi campionati italiani master, il 30/31 agosto 2011 a Cosenza, magari comprenderete meglio i miei tanti articoli in cui citando un dittatorello di un famoso film di Woody Allen, lo accostavo al nostro caro presidente della Fidal. E si il nostro amico Castrado ne ha fatta un’altra delle sue, forse qualcuno dei suoi sgherri gli ha riferito di talune critiche da parte di pochi sfigati siti specializzati in atletica, ma quasi sicuramente, perché questa ipotesi sarebbe sin troppo gratificante per noi, si è come sempre disinteressato delle questioni pratiche riguardanti il mondo di cui lui, purtroppo, è presidente, lasciando che le cose venissero decise, come sempre, a caso e comunque senza la minima considerazione per le esigenze dell’atleta. Lo ha fatto adesso con i master, ma lo sta facendo da 6 anni con tutte le altre categorie ben più importanti della nostra e ve ne ricordo una per tutte, l’aver scelto, quest’anno, come data per gli Italiani Juniores e Promesse il week end prima degli esami di maturità. E allora signori , non è adesso che ci deve indignare, io lo sono da tempo immemorabile perché nessuno fa realmente niente per mandare a casa questo personaggio che, lo ripeto per l’ennesima volta, regge le sorti della Fidal da oltre 6 anni in palese conflitto di interesse con le norme dello statuto federale.

INCOMPATIBILITA’ E INELEGGIBILITA’
Art. 36 - Requisiti Eleggibilità
5. Sono ineleggibili tutti coloro che abbiano come fonte primaria o prevalente di reddito un’attività commerciale collegata all’attività della Federazione.

Ora il punto è, il sig. Francesco Arese riveste una carica che non potrebbe rivestire perché quanto recita l’articolo di cui sopra è strachiaro. Non può esistere nessun lodo Arese o taciti accordi per disattendere quanto sopra. Si può solo cambiare o sopprimere tale norma, ma oggi c’è come c’è da sei anni e questo vuol dire che il sig. Arese è stato eletto in palese contrasto ad una norma dello statuto e quindi non è stato legittimamente eletto. In altre parole la Fidal è di fatto retta da chi si è appropriato del potere in contrasto con le norme democratiche per cui valutate voi come chiamarlo: dittatore, usurpatore…. Credo che il discorso non faccia una piega e non possa in alcun modo essere ritenuto offensivo sinchè questo punto 5 dell’art.36 sarà ben presente o finchè, ovviamente, il sig. Arese non si dimetta dalla sua carica in Asics. Che poi la dimostrazione di massima arroganza e mancanza di rispetto per i più elementari principi di democrazia l’ha dimostrata, in tutti questi anni, non facendo nemmeno finta di dimettersi, mettendo magari al suo posto, in Asics intendo, qualcuno che facesse nominalmente le sue funzioni. Ora, amici dell’atletica, cosa potete aspettarvi da uno che sta in una posizione di potere senza averne il diritto legittimo….????
Io sono un’atleta master, ma soprattutto un’amante dell’atletica. Che abbiano fatto un calendario ridicolo, per i master, è fuori di dubbio, che sia assurdo che abbiamo cancellato i c.d.s., verissimo, ma sono gocce d’acqua nel mare delle assurdità fatte in questi 6 anni da chi sta dove non dovrebbe stare. Signori, non comprando le Asics facciamo veramente ridere i nostri nemici, perché questa è una guerra, Arese e i suoi collaboratori sono il nemico e dobbiamo fare di tutto, ciascuno nel proprio micromondo, per cacciarlo ed evitare che possa continuare a fare danni al nostro amato sport. Bisogna che tutte le persone che condividono tale idea si coalizzino, diffondano tale verbo presso le loro società, creino un fortissimo movimento di pensiero per far si che le prossime elezioni federali siano realmente delle elezioni improntate alla democrazia e alla legittimità.

IL DUCA

30/10/10

Master 2011: monta la protesta contro la Fidal

(foto dal blog di Beppe Grillo) - Avevo assistito al discorso del Vice Presidente della Fidal Adriano Rossi, nel briefing pre-finale c.d.s. a Cagliari un mesetto fa. Non lo conoscevo, benchè fosse persona a me nota. Non ricordo bene le frasi esatte, ma ebbe grandi parole di compiacimento per questo mondo over-35, ricche di entusiasmo, piene di critica per chi non aveva avuto il coraggio di presentarsi a quella finale. Mi era piaciuto. Politica dell'affabulazione, oggi potrei definirla, visto quello che è successo negli ultimi giorni e di cui probabilmente era già a conoscenza. La Federazione Italiana di Atletica Leggera, o Fidasics, dopo le recenti modifiche silenziose allo Statuto (non rattificate, ma già in funzione, come il Lodo Arese, o la illegittima compatibilità compatibilizzata...) ha avuto un grande merito con i master: li ha finalmente riuniti. Almeno in questo urlo di rabbia che sorge spontaneo ovunque ci si giri dopo la pubblicazione dello scellerato calendario 2011. A poco a poco, instancabilmente, ha fatto in modo di avere un effetto collante su tutto un mondo che è sempre stato per sua natura "self", parcellizzato, autonomo. Del resto i latini lo dicevano: Gutta cavat lapidem, la goccia scava la pietra, e la Fidasics (tranne qualche lodevole eccezione) ha lavorato per riunire tutti dietro una sola bandiera. La Fidasics sembra davvero essere guidata da interessi che non coincidono con quelli della stragrande maggioranza dei propri tesserati: appunto, i master. Naturalmente ce la prendiamo col capo, perchè è la faccia (anzi il faccione) dell'attuale Fidal (Fidasics) ma non dobbiamo dimenticare tutta il mondo dell'atletica italiana che oggi conta (ma solo sulla carta), quella che con un plebiscito di stampo bulgaro co-gestisce la Fidal dal 2005. Un altro pezzo di muro che cade: il crollo morale della Fidal, che, guarda caso, accompagna la caduta morale del Paese in un perfetto parallelismo. Ci manca solo di scoprire che qualche fondo vada ad aiutare i viaggi di qualche consigliere in giro per il mondo a cassetta delle diverse Nazionali di Atletica. Ops, ma questo succede davvero!
Una cosa è certa: così di certo non va. I nostri consiglieri cosa stanno facendo per evitare l'umiliazione del mondo master? Lo chiedo pubblicamente: "Signor De Feo, Signor Migliorini, come mai è successo tutto questo? Ci avete provato a contrastare la cancellazione del mondo master?".

Allo stato delle cose, trovo solo un grande colpevole (non ho prove dei tramini, cricche, pressioni, e di tutto il resto): il Consiglio Federale della Fidal. Ma siamo solo alle indagini preliminari. Prima o poi i colpevoli li staniamo tutti. Consiglio comunque che si è dimostrato essere inutile, che ha rattificato decisioni già prese, senza alcuna voce che si alzasse a contrastare il polpettone amaro preparato (tranne una, sembrerebbe). Del resto erano già note tutte queste ipotesi di calendario e cancellazioni prima che fossero rattificate. I master pagano una cosa, probabilmente: la mancanza di una figura che faccia da trade-union tra la base e la Fidal. Che batta i pugni sul tavolo e che esiga il rispetto di un'intera categoria. Qualcuno che raccolga le esigenze e le necessità dell'eterogeneo mondo dei master, tesserati e società, e le esponga alla Fidal. Qualcosa che sembri un sindacato e che parli a nome di tutti, perchè se ci sono mille voci, sarà sempre più facile per chi comanda sbeffeggiare ed umiliare migliaia di tesserati. Le idee non devono essere mercanteggiate e messe sul piatto di una partita politica tra consiglieri o altri soggetti. Le idee devono essere sic et simpliciter portate avanti dalla base, per mettere l'intera Fidal di fronte a scelte che ne determineranno il futuro (e l'eventuale rielezione o bocciatura). Così funziona nelle democrazie, anche se lo Statuto attuale della Fidal è tutto fuorchè qualcosa di democratico (pensate solo al peso in voti delle società civili che lottano per la Serie Oro... in barba al numero di tesserati, che dovrebbe essere invece il vero discriminante per deteriminare il peso democratico in seno ad una federazione). E ora? Ora i master sono un pò incazzati: sono già state previste un paio di riunioni  nelle prossime settimane (non carbonare, perchè non c'è nulla da nascondere) in cui i responsabili delle società master cercheranno di trovarsi per organizzare la resistenza. Di sicuro sta montando la protesta urbi et orbi, che posso ipotizzare porterà ad iniziative clamorose per ottenere non l'America, ma il rispetto dovuto a chi paga più degli altri tesserati, chi paga di più nelle iscrizioni alle gare, chi paga di più di ingresso ai campi.
Pensatela come volete: il trattamento riservato ai master in questo calendario 2011 sembra davvero poco accidentale, e molto ma molto premeditato. Una sorta di bastonata per far vedere chi ce l'ha più duro: di fatto, se ci pensate, due c.d.s. tolti, gli italiani buttati là con disprezzo in un periodo impossibile a tutti, gli italiani pentalanci aboliti. Che schifo.

Acquisiremo i verbali dell'ultimo consiglio federale. Voglio vedere chi ha votato per l'abolizione dei c.d.s. master, chi ha votato per l'abolizione degli italiani pentalanci master, chi ha approvato le date degli italiani individuali master. Poi, una volta stanati, ne voglio pubblicare i nomi, ad uno ad uno, per far vedere a tutti chi vuole che il mondo master venga cancellato. Dopo ognuno potrà trarre le propie conclusioni.
Vorrei sbagliarmi, ma ritengo che oggi vi siano meccanismi perversi di clientelismo politico che oggi contraddistinguono la Fidal. Sono la gerontocrazia di personaggi che probabilmente dovrebbero mettersi da parte a giocare con altri gingilli, piuttosto che con il divertimento di un intera schiera di persone (che paga) per fare i propri interessi societari, personali, carrieristici. Non c'è una sola incompatibilità in seno a questo Fidal, ma un'incompatibilità e tante incompetenze. A tutto questo si è arrivati probabilmente per ripicche infantili e per la scarso spessore morale di molti dei suoi adepti. C'è ancora qualcuno che sostiene questo mandato?

27/10/10

La Fidal sputa sui Master - Italiani a Cosenza a 5 giorni dai Mondiali negli USA!

(lo stadio di Cosenza... ma la pista non c'è, è in un campo-scuola a ridosso della struttura) - Siamo al punto zero, quello dove la Fidal e Arese hanno deciso di prendere in giro i master e tutto il mondo over-35 in un colpo solo. Ci hanno sputato addosso, lo posso affermare candidamente e vorrei tanto che qualcuno potesse trovare degli aspetti positivi in una vicenda che mette finalmente a nudo la vera natura di questa Federazione. 70000 atleti messi in un angolino, umiliati, sbeffeggiati. Questa è la considerazione di questo sconsiderato regno di Arese II nei confronti del bancomat della Fidal, il mondo master. Se non l'avete ancora saputo, infatti, i prossimi campionati italiani Master Individuali si svolgeranno a Cosenza, in Calabria, dal 29 al 31 luglio. Leggetevi la notizia sul sito della Fidal qui. Una pazzia di cui mi piacerebbe conoscere tanto i mandanti, visto che gli esecutori sono arcinoti (il Consiglio Federale della Fidal capitanato da Generale Arese II). Stavolta sono dalla parte di Corbelli: puzza tutto di ripicca qui. Uno sberleffo. Una beffa. Lo avevamo scritto più volte, che i Campionati Italiani avrebbero dovuto possedere determinati standard per accontantare tutti: una grande città, facilmente raggiungibile da tutti, con almeno due piste di atletica, in un periodo facilmente accessibile alle tasche e alle possibilità di tutti. E invece?? Cosenza, piccola città del sud, in pieno periodo estivo (addirittura a fine luglio!), periodo turistico, con una sola pista di atletica (da 6 corsie), difficilmente raggiungibile (l'aeroporto più vicino è a Lamezia Terme, a 70 km di distanza). E soprattutto: a 5 giorni dai Mondiali, quando è arcinoto che il massimo evento master non si terrà in Svizzera, ma in California, dall'altra parte del mondo. La catastrofe annunciata. Parlateci di Cosenza per qualche altra manifestazione, per carità: gli organizzatori sono sicuramente lodevoli, ma come si fa ad organizzare un Campionato italiano a fine luglio?? E chi potrà prendersi tutte quelle ferie? E soprattutto chi potrà farsi le ferie con la propria famiglia, dopo? Bisogna partire direttamente da Cosenza per andare a Sacramento? Una provocazione bella e buona. Sapete, non è poi per nulla finita qui: gli Italiani Indoor infatti si svolgeranno ad Ancona a soli 14 giorni dagli Europei Indoor. Si vuole proprio tentare di farci smettere in massa o di non andare a vincere medaglie all'estero, perchè poi evidentemente il confronto con l'atletica di vertice in Italia sarebbe impietoso (per l'atletica assoluta). Il gioco di questa Fidal è chiaro, e ha altri più blasonati precursori nostrani: far vedere che l'atletica italiana sia molto meglio dello schifo che in realtà è. Apparire e non essere. E i master in questo contesto sono una corda stonata, perchè vincono molto di più, sono molti di più, e hanno il potere economico dei tesseramenti e delle iscrizioni alle gare. E su tutto questo pende ancora un inquietante interrogativo: che fine faranno i c.d.s. master? E alla fine, chi dobbiamo ringraziare di tutto questo? Aspettiamo adesso aggiornamenti e ravvedimenti.

26/10/10

PAZZESCO! L'esito delle gare master in futuro lo stabiliranno i giudici!

(un giudice a Nyiregyhaza) - Ci è sfuggita. A tutti. La rivoluzione strisciante dei giudici: la conquista del palcoscenico da parte di chi è sempre stato dietro le quinte. Per ora è solo un'ipotesi, non avendo visto alcun documento ufficiale, ma solo tanti gli indizi. Quindi prendiamo tutto per ipotesi, e gettiamoci in questa trovata (sospettata) essere geniale. Ora, se andate sul sito della Federazione Europea Master, la EVAA, l'ultima news risalente a qualche giorno fa intitola "Great Moment for EVAA". Durante il Gala della più prestigiosa EA (European Athletics, la federazione europea di Atletica assoluta), il presidente di quest'ultima avrebbe premiato due rappresentanti della EVAA (Kurt Kaschke e Nicola Maggio), per il progetto "Safety Officer". Diciamo che potremmo tradurre "giudice di salvataggio". Lo stesso articolo sostiene che già l'anno scorso i giudici interessati sarebbero stati educati a questo modo di "giudicare" sulla scena di gare veterane e Nyiregyhaza avrebbe coinciso con l'inizio del progetto. Ebbene, amici, mi sembra una gran cazzata, se il risultato della campagna è quello che si è visto in Ungheria e se l'effetto di questa figura è proprio quello che racconto in seguito. Infatti questi "Safety Officer" erano probabilmente coloro che intervenivano all'interno delle gare stesse per valutare lo stato di salute degli atleti master, e quindi decidere delle sorti delle loro gare. Se così fosse, posso affermare senza tema di smentita che saremmo di fronte ad un'incredibile atto scellerato da parte della EVAA, con il danneggiamento sistematico di molti atleti (piuttosto che aiutarli). Ora, finalmente, capisco che tutto aveva una matrice "giuridica" e non era frutto di una pazzia improvvisa. Premeditazione. Pura e semplice. Quindi ce l'hanno fatta alla fine: i giudici diventano protagonisti delle gare di atletica (per ora master) con la scusa di apportare un intervento volto a garantire la salute degli atleti. Invadono un campo che mai avrebbe dovuto essere loro, entrando nella sacralità del gesto sportivo, deformandolo, vietandolo, sporcandolo. Si vuole trasformare il mondo dell'atletica in pista (master) come una gara di marcia (ricordate questa parola, "marcia"). Ora, per chi non ci fosse stato in Ungheria, molti hanno assistito sgomenti a scene in cui alcuni giudici posizionati in pista, fermavano anche in malo modo alcuni atleti rei di non andare abbastanza veloci (magari perchè ritenevano l'atleta troppo affaticato) e probabilmente giustificando tale azione appunto come azione di salvataggio. Safety Office o piuttosto la necessità di far finire prima le gare di mezzofondo delle categorie più elevate? Se andate a vedervi i risultati di queste gare, noterete una serie impressionante di DNF (do not finish) e DQ (squalificati). Sì, forse il caldo, ma... Il massimo dell'aberrazione è stato raggiunto nei 10000 W60: 1 atleta al traguardo, 5 squalificate, 2 non giunte al traguardo. Mi sono chiesto per giorni che diavolo fosse successo in questa gara per vedere 5 squalifiche. Una guerra? Se le sono date di santa ragione per 10000 metri queste violente sessantenni? E alla fine è rimasta una solo highlander? No, nulla di tutto questo. Il risultato sportivo è stato (probabilmente) stuprato dai giudici, così come hanno squalificato decine di atleti over-60 per tutta la manifestazione, perchè a loro giudizio non potevano terminare la gara. Signori, se così fosse, saremmo di fronte ad una vera e propria aberrazione del sistema, il paradiso del giudice frustrato (quanti GGG ambirebbero a regole del genere anche qui in Italia!!).
Piuttosto, come convenuto col Duca che ho consultato, non è che ci troviamo di fronte a due errori da parte della EVAA? Uno consecutivo all'altro. Mi spiego: se l'intento della Federazione Europea è avere atleti nel vero senso del termine, elevare la qualità, probabilmente avrebbero dovuto essere "chiari" e trasparenti sin dall'inizio: perchè consentire le iscrizioni ai recenti Europei ungheresi di moltissimi atleti che si sarebbe già saputo sarebbero stati squalificati? Un esempio per tutti: le siepi agli over-70. E' chiaro che costoro non sarebbero mai arrivati al traguardo senza toccare l'ostacolo con le mani! E se l'avessero scavalcato senza mani, di sicuro avrebbero rischiato del proprio e sarebbero comunque stati immediatamente squalificati dai solerti giudici-invasori. Ed infatti... presi, e sbattuti fuori dalla gara. E chi li ripaga adesso del viaggio, dell'albergo, delle iscrizioni? Se tutto quello che scrivo è vero (in merito al Safety Officer) ci troveremmo davvero di fronte ad atti di ipocrisia strisciante: da una parte li si accetta, perchè il successo di una manifestazione master risiede innanzi tutto sui numeri degli iscritti. Poi li si squalifica inventandosi la figura del giudice-demiurgo, panacea ai complessi di inferiorità.
Pensate, solo per farvi qualche esempio: atleti e atlete fermati durante gli 800, o persone che durante un 10000 sono state fermate e tenute in presenza del giudice affinchè costui valutasse lo stato di salute dell'atleta pe rpoi farlo ripartire. Poveri noi... Secondo le mie fonti probabilmente costoro sarebbero medici... bene. Ma le visite mediche di abilità alla pratica sportiva non valgono più nulla? Perchè non vengono avvisate le federazioni su questi metodi e che tali metodi vengano pubblicizzati agli atleti? Ma ve lo vedete se qualcuno del genere intervenisse su un 200 a fermare qualcuno per verificare il suo stato di salute? Questo è il modo migliore per renderlo un gioco dove anche l'arbitro vuole fare gol. Chissà chi l'ha pensata e su quali statistiche si è basata (quandi infortuni o peggio ancora, quanti decessi ci sono stati nelle precedenti edizioni) per suffragare un tale mostro giuridico. Ora, ripeto, siamo sempre nel campo delle ipotesi, perchè magari il Safety Officer non c'entrava nulla con queste decisioni assurde, ma a pensar male... Tra gli artefici del progetto rientra anche un italiano, Nicola Maggio, che sembra aver avuto un passato nella marcia. Sarà un caso che la figura prospettata sia molto simile al giudice che proprio in questa specialità decide a sua discrezione e su sue valutazioni personali, l'esito delle manifestazioni? Speriamo di no. Ma la volete sapere un'altra aberrazione prodotta dagli ultimi campionati europei? Il medal standard, cioè i "minimi" a medaglia (se sali sul podio, ma non hai ottenuto il minimo richiesto, la medaglia te la danno solo virtualmente). In Italia, anni fa e l'avevamo pure scritto, si era già pensato di introdurlo per i campionati italiani. Ma chi l'aveva pensato, aveva avuto l'intelligenza di porre un paletto a questo strumento qualitativo: il numero di iscritti. Cioè, se i partecipanti fossero stati meno di 3 (come le medaglie da attribuire) è giusto che ce le si sudi, non debbono essere un regalo che arriva con la semplice iscrizione. Ma se sono più di 3, scusate, la gara c'è! E se una gara è tattica? E se uno cade e si rialza? E se... invece tanti atleti a Nyiregyhaza si sono visti regalare una medaglia che non valeva nulla (perchè sopra il medal standard) solo per farsi immortalare sul podio. La beffa, secondo me, è arrivata giusto ieri quando la EVAA ha deciso di premiare il portoghese M85, Adriano Gomes, col premio "Fair Play" perchè avrebbe restituito la propria medaglia virtuale dopo la cerimonia. Hanno preso come fair play un gesto di uno che non ha voluto prendere in giro sè stesso, altrochè. La EVAA è quindi qui. Pericolosa. Ora, spero tanto di sbagliarmi su tutto quello che c'è scritto qui sopra

24/10/10

I record italiani master del 2010: forte calo rispetto al 2009

(Elisabetta Artuso, autrice di un notevole 2'06"98 nella stagione indoor, record F35 degli 800) - Mi lancio in questa avventura di fare uno stato dell'unione, relativa ai record italiani master di questa stagione. Uno sguardo d'insieme, non certo particolareggiato, perchè mi ci vorrebbero un anno per parlare di tutto. Ho una banca dati sui record italiani abbastanza aggiornata (anche con l'aiuto indispensabile delle liste dei record di Giusy LaCava) che mi permette di fare alcune considerazioni: poi ognuno può fare le proprie. Quest'anno ho contato la bellezza di 216 record italiani battuti o eguagliati, tra outdoor ed indoor (certo, mancano ancora due mesi alla fine dell'anno... ma potranno essere battutti, nel caso, solo quelli no-stadia, come si suol dire in questo mondo). Non male, ma... Nello specifico 167 nella stagione open air, e 49 indoor. Le donne sono state molto più performanti degli uomini: 133 record italiani sono stati infatti ottenuti dalle donne (61,58%) mentre solo 83 dagli uomini (38,42%). Siccome si parla ancora di grandi numeri (con il passare delle stagioni, teorizzo senza nemmeno tanta fatica una diminuzione progressiva dei record) si può già definire una tendenza: sempre più donne scoprono lo sport over-35. Tra di loro lo sport è in netta espansione. Altro dato: la classifica per gruppi di specialità, vede in testa il solito cavallo di battaglia dei master italiani, cioè la velocità, con 61 record (dai 60 ai 400), al secondo posto troviamo i lanci con 47 record, 42 da fondo e mezzofondo (dai 500 ai 10000), 29 dai salti, 16 dagli ostacoli, 9 dalle prove multiple, 7 dalla corsa su strada (10 km, mezza maratona e maratona), 5 dalla marcia. Se invece prendiamo le categorie, c'è un dato sensazionale, che proverò a spiegare: sono i 37 record ottenuti dalle F45 il 17,12%!) che distanziano i 23 delle F50, i 16 delle F80, i 14 delle F60, e solo quinta la prima categoria maschile, gli M40, con 13 record abbattuti o uguagliati nel corso del 2010. La ragione che trovo la vedo sostanzialmente nella "presa" del mondo master sulle ex-atlete che tornano a praticare attività agostica generalmente dopo il periodo di maternità (tra i 30 e i 40). Evidentemente serviva un effetto-traino, il vedere che altre ex-atlete sono tornate a rimettersi in gioco: faccio un nome su tutti, il primo che mi viene in mente: Daniela Ferrian, una delle top-5 velociste italiane di sempre. E' molto importante la crescita nelle categorie più giovani dei master, per osservare  migliorare la qualità dei risultati nelle categorie superiori nel corso degli anni. Come avrete notato, la seconda categoria più "attiva" sono state le F50, che probabilmente avvalorano la mia originaria tesi. L'analisi fa crollare i record battuti tra le F55 a 4 (si è in attesa dell'arrivo dell'ondata di F50), per poi riesplodere tra le F60 (probabilmente il periodo del pensionamento, ma anche del passaggio della Contini in tale categoria!). I grandi numeri di record battuti tra le F75 e F80 sono dati essenzialmente dall'alleggerimento dei pesi nei lanci over-70.
Tra gli uomini, si nota molta più uniformità, sintomo di una maggiore maturità del settore. Bisogna infatti ragionare sul fatto, che le ragioni delle  piogge di record, in parte sono dovute ad un fenomeno dato dalla bravura degli atleti, dall'altra ad un livello tecnico (medio) non eccezionale. Così tra le categorie dalla M35 alla M55, i numeri sono praticamente uguali (7 o 8 record per categoria), esclusi gli M40, che hanno totalizzato 13 migliori prestazioni italiane master. Come per le donne, a 60 anni si registra un picco di 11 primati (sarà per i pensionamenti?) per poi ridiscendere gradualmente (esclusi gli M90 praticamente rappresentati da Ugo Sansonetti).
Guardando al 2009, però, si nota una tendenza in atto che all'apparenza potrebbe sembrare preoccupante. Pensate: nel 2009, le migliori prestazioni italiane battute o eguagliate erano la bellezza di 293! Rispetto all'anno scorso c'è stato quindi un calo del 27%. In realtà, come già accennavo in precedenza, probabilmente questo è un dato molto importante e segna, nel 2010, il valicamento della soglia di "maturità". Intendo dire cioè che il fatto che si ottengano sempre meno record è segno di un innalzamento dei valori medi del movimento, il fatto che per ottenere nuove migliori prestazioni è necessario avere standard superiori rispetto al passato. Sulle 26 categorie del mondo master, i 293 primati significavano una media di 11,26 record per categoria, che sono calati a 8,30 quest'anno. Vediamo l'anno prossimo cosa succederà: è l'anno dei mondiali, vi saranno prestazioni più elevate? Staremo a vedere, anche se la lontananza della location (Sacramento) potrebbe scoraggiare più di qualcuno.

21/10/10

Master Europei dell'anno: Nicole Alexis e Emilio De la Camara... e l'Italia?

Da quando abbiamo aperto questo sito ho avuto sempre questa idea ben in mente: è inutile fornirvi informazioni facilmente recuperabili ovunque. Certo, sui master è un pò più difficile scovare notizie, o comunque bisogna crearle ex novo dopo un'accurata ricerca. Per questo è meglio (forse) fare informazione sì, ma nel contempo porsi dei dubbi, chiedersi il perchè delle cose che riguardano questo piccolo mondo (ma tanto prezioso per molti). Ora, quando ero a Nyiregyhaza, ai Campionati Europei Master, avevo sentito distrattamente parlare di una spaccatura all'interno della camera dei bottoni dell'atletica europea master. Alcune nazioni, in palese disaccordo con l'attuale politica del presidente federale Dieter Massin (tedesco), avrebbero chi disertato, chi storto il naso, chi contrastato il suo operato e le sue decisioni. Ebbene di queste nazioni, due sarebbero tra le più importanti del panorama europeo master: la Francia e la Spagna. Proprio quei due paesi sembravano essere i più incazzati, ma non chiedetemi perchè: non sono entrato nei luoghi in cui si prendevano decisioni. C'era questa voce: da qui (forse) la mancata presenza di un responsabile della federazione di atletica spagnola in Ungheria. Ebbene, sarà un caso, ma quest'anno i master europei dell'anno sono stati nominati (proprio un paio di giorni fa) una francese ed uno spagnolo. Sarà un incredibile caso del destino? Un caso del destino come i due australiani master mondiali dell'anno... australiani come il presidente della WMA? Ma non è che alla fine, perdonatemi questa dietrologia figlia dei tempi che corrono, i premi fanno parte tutti di un'astuta trama "politica"? O forse i contrappesi di decisioni e (piccoli) giochi di potere interni a questi orgasnismi? Pensateci: nel mondo master ci sono talmente tante categorie e atleti che vincono decine di medaglie e ottengono record, che un premio di "migliore" è una professione di fede assoluta. Basta sparare nel mucchio, che, credetemi, non sbaglierete nella scelta e nessuno avrà nulla da eccepire. Del resto Nicole Alexis e Emilio De la Camera sono super atleti, su questo non ci piove. Ma come loro, se ne sono distinti tanti nel 2010! Allora seguitemi in questo dubbio angosciante, che segue a ruota la riflessione di prima: ma l'Italia a livello internazionale, che peso ha? Possibile che non si vinca mai un premio, che sarebbe una vetrina importante per tutto il movimento? Possibile che, nonostante si sia il terzo paese per importanza "sportiva" nel panorama europeo master (dopo Germania e Inghilterra e non al 17° posto come l'atletica assoluta attuale azzurra!) si sia così periferici ai centri di decisione della politica europea? La prematura scomparsa di Cesare Beccalli (penultimo presidente della WMA) purtroppo ci ha messo all'angolo togliendoci una sorta di Nebiolo in chiave Master. Allora sono andato sul sito della EVAA (la federazione master europea) e ho notato come nel consiglio europeo ci siano tre tedeschi (con la presidenza), un polacco (il vicepresidente), un francese e un finlandese. L'unico italiano (Nicola Maggio) è inserito nel Technical Board of Manager, in qualità di "indoor manager". Notate poi un'altra incongruenza: nessun inglese. Eppure l'Inghilterra è il secondo paese per importanza!! Sembrano del tutto disinteressati alla res europeas. E infatti, nessun premio nemmeno a loro da tempo. Ora, magari sto leggendo troppi libri con trame complicate, ma visto com'è abituato a pensare l'uomo, ritengo di non essere andato così lontano dalla realtà. L'Italia Master è "leggera" politicamente e premi vanno agli altri: può essere un valore di scambio il fatto che il verbo del Sigma si diffonda per l'Europa (in Ungheria erano entusiasti)? Sentivo dirigenti italiani vantarsi di questa cosa. Non lo so: a noi master italiani di certo non è tornato nulla in termini pratici da questo Sigma, a parte notare che ancora una volta i premiati sono quelli degli altri paesi. La Evaa poi attribuisce anche il premio fair-play, che gioco-forza premia aspetti prettamente politici! Col premio Fair-Play, si premiano dei dirigenti, a cadenza biennale... per cosa? Si vedono una volta ogni biennio, ma come diavolo faranno a scegliere il più "dandy"? Perchè non hanno ruttato in tavola durante la cena di gala? Perchè hanno fatto una partita a polo, e hanno aspettato il fantino avversario disarcionato? Secondo me è solo un (piccolo) peso da mettere nello scacchiere dei giochi di forza, tipico dell'essere umano (certo che in Italia saremmo molto più sottili: non faremmo queste cose così pacchiane!). Ebbene, quest'anno è andato in Finlandia, mentre l'anno scorso finì ancora in Francia. Fatevi comunque voi la vostra idea: dico solo che in Italia non arriva mai nulla, e non mi sembra che il masterismo italiano sia allo stato pionerstico. Per quanto riguarda i due nuovi "Master Europei dell'Anno 2010", vediamo il loro honour:
  • Nicole Alexis (Francia, W50): ha vinto l'oro continentale in Ungheria su 100 e 200 rispettivamente in 12"96 e 26"74. Ha poi vinto anche la 4x100.
  • Emilio De la Camara (Spagna, M65): 4 ori vinti a Niyregyhaza. 1500, 5000, 10000 e 2000 siepi. 
I precedenti vincitori del premio:
  • 2008: Chrisitine Muller (SVI) - Wolfgang Ritte (GER)
  • 2009: Gitte Karlsroj (DAN) - Guido Muller (GER)
  • 2010: Nicole Alexis (FRA) - Emilio De la Camara (SPA)

    19/10/10

    La Fidal e le riflessioni di Giugurta

    "Era proprio questo l'aspetto deteriore del governo romano: i magistrati restavano in carica un solo anno, la qual cosa significava che non era mai possibile corrompere qualcuno con la sicurezza che il suo potere sarebbe durato abbastanza da risultare di qualche utilità. Ogni anno bisognava corromperne un altro. E di regola bisognava corromperne più di uno". Sono i pensieri che probabilmente assillavano Giugurta, re numidico, nel suo confino in una ricca villa al di fuori del pomerium romano (i confini dell'urbe) in attesa del processo per corruzione che lo vedeva imputato ed intentatogli dal Senatus populsque romano dopo le diverse corruzioni che caratterizzarono il suo regno. Frase tratta dal libro "I giorni del potere" di Coleen  McCollough. Sapete... con questo non voglio paragonare nulla a nessuno, ci mancherebbe, ma solo evidenziare il grosso limite che si può porre al potere, per salvaguardare le società, le organizzazioni, le unioni di uomini: la sua durata. Più lunga è la sua durata e più è deleterio, ma a prescindere dai risultati tangibili che esso può o meno ottenere, proprio sulla democraticità dell'intera struttura. In una organizzazione basata sulla condivisione delle scelte e dei principi, conditio sine qua è il fatto che nessuno debba ritenersi insostituibile. Può arrivare la peggiore persona al posto sbagliato: non c'è problema! Il sistema, terminato il suo mandato, farà in modo di auto-migliorarsi, di cercare persone migliori, che individuino soluzioni migliori. I gruppi, le organizzazioni di persone sono organismi con l'istinto di sopravvivenza. Non vogliono morire. Così si cresce: due passi sì, uno no. Non tre passi in avanti e poi l'agonia. E le regole devono essere rispettate, da tutti. Altro parolone: la moralità. C'è oggi moralità nelle scelte di questa organizzazione dell'atletica? La Fidal sin dall'inizio del mandato di Arese I, è nata sotto la fastidiosa spada di Damocle dell'ineleggibilità del Presidente per ovvi motivi di conflitto di interesse, pure chiariti in maniera lapalissiana dal Santo Statuto. Nessuno ufficialmente sembra aver voluto eccepire sull'anomalia su cui si regge questo governo dell'atletica! Ma visto che siamo in periodo di nonsensi morali, non solo ad Arese I è seguito Arese II. Quel che più fa paura è l'Arese III. che verrà (sembra) utilizzando una codicillo inventato chissà da chi per l'elezione ad un terzo mandato in deroga al comma precedente. Il legislatore prima fa, e subito dopo disfa. Già, perchè ormai questa voce di un terzo mandato sembra sempre più prender forma. Vi lascio ad un cristallino articolo del Signor Lorenzo Zippel, dirigente dell'Easy Speed 2000, che sottolinea questa incredibile discrasia e i diversi mali (morali) che hanno colpito questo malato terminale chiamato atletica. Qui il link diretto al suo articolo poi riportato in calce.


    ATTENZIONE

    Al presidente e segretario del CONI, ai presidenti e consiglieri regionali FIDAL, che hanno a cuore l'atletica, non ovviamente FIDAL Lombardia e Piemonte, a coloro che gestiscono siti, presidenti di società intellettualmente onesti che non usano atleti come carne da macello, a tutti gli atleti master che sono fulgidi esempi da imitare, e a tutti i miei affezionati lettori che sono con Easy Speed 2000 la linfa che mi aiuta a proseguire queste battaglie. Attenzione, Arese e i suoi sostenitori stanno preparando un colpo mortale per l'atletica italiana.
    Un pò di tempo fa scrissi un articolo “Rio 2016“ che in modo ironico illustrava le urla di gioia di Arese nell'apprendere che le Olimpiadi 2016 si sarebbero svolte a Rio, capitale delle scuole di samba, divertimenti vari, e che quindi avrebbero potuto parteciparvi totalmente spesati dalla FIDAL (ovviamente sono i soldi prelevati dalle tasche degli italiani). Mi è stato comunicato, da varie persone operanti in FIDAL, che realmente stanno maneggiando per far eleggere Arese per il terzo mandato.
    Per chi non lo sapesse scrivo che cosa prevede lo statuto federale.

    Articolo 36 Requisiti eleggibilità comma 3

    “Non è immediatamente rieleggibile a presidente federale chi ha ricoperto la carica per due mandati consecutivi, salvo quanto disposto al successivo comma 4 “.

    Comma 4

    “Per l'elezione successiva a due o più mandati consecutivi il presidente uscente candidato è confermato qualora raggiunga una maggioranza di almeno il 55% dei voti validamente espressi”.

    Da non credere !!! Questo comma 4 sembra essere stato scritto per Arese e i suoi sostenitori se consideriamo che è una elezione bulgara con un unico candidato. Mi sembra tutto un aspetto ridicolo e sconcertante. Con tutto il male che Arese ha fatto all'atletica italiana e alla FIDAL stessa, mi sembra, che se andasse in porto un simile progetto, sarebbe una tragi-commedia assurda. Tutte le persone, dalle più importanti alle più umili, non possono accettare supinamente un simile scenario; si spera poi che non vengano spesi, come sempre, i soldi più per i dirigenti che per gli atleti, considerando poi le attrazioni di Rio. Tutti voi avete ben presente i danni creati alla FIDAL stessa e all'atletica italiana dal Sig. Arese e i suoi sostenitori che possiamo brevemente riassumere in questo modo: Arese ha distrutto quasi tutti quei gruppi giovanili (tranne alcuni gestiti unicamente da privati) che avrebbero potuto essere le nuove forze senior. Se avete sotto occhio lo statuto federale, articolo 32, Diritto di voto, vedrete che allenando allievi promesse, junior, con minor costi nei campionati societari, si possono raccogliere voti e soldi molto più facilmente. Tutti (quelli ovviamente a cui fa comodo), Arese in testa, hanno fatto finta di non vedere che la maggioranza dei giovani sono stati spremuti, creando anche gravi danni fisici, facendoli gareggiare in tante specialità pur di portare a casa punti. Una vera vergogna.
    Le stesse tabelle FIDAL indicano quanti giovani iniziano l'attività e dopo poco tempo smettono. Perché non si fanno i campionati societari di specializzazione validi come punteggi come ora, per esempio velocità, fondo, salti, lanci, master? Tutti si stanno specializzando al massimo, noi invece operiamo in modo inverso. Con questo sistema (specializzazione) certo molte società perderebbero voti e potere per eleggere i propri amiconi.
    Arese punta, con notevole somme dilapidate, quasi sempre sui soliti nomi, anche se colpiti da notevoli problemi fisici (il caso Howe è emblematico). Certi giornali sportivi di importanza nazionale lo stanno imitando intervistando questi atleti (vedi “Gazzetta dello Sport“) prima delle competizioni mondiali, europee, descrivendoli quasi come favoriti, per poi, visti i ridicoli risultati, ignorarli completamente o giustificarli. Perché non agisce come la normalità parlandone solo a gare ultimate?
    Arese, in un'intervista afferma di puntare solo su “ stelline” a cui spera di far avere presto il passaporto. Comportamento oltraggioso per quegli italiani che si sacrificano allenandosi giornalmente.
    Arese, non si rende conto (o penso faccia finta di non vedere) che in tutto il mondo, atleticamente preparato, vengono attivati lunghi periodi collegiali di allenamenti intensivi. Tutti sanno che solo il duro lavoro (in tutti i settori anche nello sport ) dà risultati importanti.
    Arese o non comprende questo concetto o non ha gli attributi per farsi ubbidire.
    Arese, uno degli aspetti più importanti, non si è reso conto (o come in realtà è, ha fatto finta di non vedere) che manchiamo di impianti degni di questo nome. Collocati un pò in tutta Italia e non come al solito in certe regioni da lui protette. Impianti con strutture materiali in ordine, costruite da industrie operanti in tutto il territorio nazionale e almeno in Europa. Strutture igienico sanitarie degne di questo nome. Attualmente se venisse un funzionario ASL a controllare dovrebbe far chiudere una buona parte delle già poche strutture esistenti. Arese perché non controlla quei pochi impianti fatti, costi, ubicazione, materiale di supporto acquistato? Legga sul nostro sito l'articolo del 18.09.2010 intitolato “Tante vie per imparare…CPO Formia” vedrà due foto di impianti fatti a Clusone e Urgnano e che fine hanno fatto. Leggendo, forse, si farà una cultura.
    Arese, perché usate i master solo per rimpinguare le vostre casse federali (soldi che chissà come saranno usati) e poi li abbandonate? Arese perché non vuol vedere e rendersi conto che solo i master, con la loro passione, i loro sacrifici, i loro allenamenti, i titoli mondiali, europei che conquistano, sono l'unico veicolo pubblicitario per la gioventù e l'unico esempio da seguire?
    Arese, altro aspetto da non sottovalutare (altri lo spiegheranno meglio con l'aiuto di documentazione) è la continua annuale distribuzione di fondi per i più disparati scopi. Elettori, perché avete eletto questa persona per due mandati, disconoscendo in toto l'articolo “Conflitti di interesse” ben presente nello statuto? Elettori, vi siete quindi trovati come guida una persona che pensa unicamente a i propri interessi Asics e della FIDAL se ne frega.
    Cari lettori se riflettete su questi capoversi abbastanza concisi non potete fare altro che rendervi conto del male che questo uomo e i suoi scudieri hanno fatto con la convivenza di tante persone, e aspetto anche più grave, dall'ente che governa tutto lo sport e anche certi giornali una volta molto più critici e imparziali.
    Come può la “Gazzetta dello Sport” scrivere che l'atletica si sta risvegliando per avere raggiunto agli ultimi campionati europei il 17° (diciassettesimo) posto nella classifica medaglie; facendo così, non fa bene all'atletica e inganna i lettori.
    Attenzione non si può supinamente accettare la realizzazione del programma di questo Signore.
    Noi ci batteremo con tutto il nostro fiato e le nostre possibilità contro la rielezione di questo Signore. Non proponiamo candidati poiché non li conosciamo così profondamente, ma riteniamo che dovremmo tutti cercare nel mondo dei master, dove ci sono atleti che hanno dato e che danno ancora a questo sport molto senza reconditi scopi. (Dato che il Signor Migliorini, responsabile dei master, si sta occupando di altri problemi che non quelli specifici del mondo master).
    Cari lettori che siete distribuiti in tutto il territorio nazionale, fate vostro questo nostro messaggio" Attenzione”. Scrivete sui siti e chi ha la possibilità attivi giornali e televisioni locali. Alcune regioni sono apertamente contrarie al modo di operare di questo Signore, altre sono state, al momento del voto, conquistate da promesse ovviamente mai mantenute.
    Non sottovalutate Arese, Egli ha tessuto una ragnatela molto avvolgente e dobbiamo cominciare molto presto, con costanza, capacità e un numero sempre maggiore di proteste per smontarla pezzo per pezzo. Noi non vogliamo essere alla testa di questo gruppo, ma farne solo parte, magari spronando tutti poiché, credetemi, in modo estremamente chiaro e sincero, possiamo affermare che il momento è estremamente grave e che i suoi sostenitori sono pronti a tutto pur di raggiungere certi obbiettivi.
    È un argomento che rientrerà spesso nei miei scritti, vi terremo informati di ogni avvenimento.
    Ringrazio tutti per la collaborazione e in particolar modo coloro che mi hanno (con toni evidentemente preoccupati) informato di quanto stanno preparando.

    Un caro saluto a tutti

    Dott. Ing. Lorenzo Zippel