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09/01/11

Primo weekend di gare: Tellini vicina al record dei 60 F45, Tiselli 2'16"10 sugli 800

Paola Tiselli impegnata in una gara indoor
Primo weekend di gare indoor in Italia e primi risultati che affluiscono cum abudantia. Abbastanza facile monitorare tutto quello che succede nei vari impianti dislocati in Italia visto che sono... tre. Anzi uno con una pista intera (cosa che rimane pazzesca in un Paese dalla tradizione sportiva ultracentenaria) e una manciata di tunnel. Come tutti sanno l'impianto di Padova nemmeno quest'anno vedrà la luce, ma a pensar male spesso ci si a'zzecca come qualcuno sostiene, e... allora, probabilmente la pista sarà a disposizione solo dal 2012, cioè in corrispondenza (ed è solo un caso...) con l'ultimo anno di mandato di Arese II. Nei piccoli comuni coprono le buche e rifanno le strade sei mesi prima delle elezioni successive: analogamente la Fidal vedrà bene di presentare un nuovo strumento per tutti nell'anno "giusto". Sarà un caso, eh... Tornando alle gare, già rinvenuti una trentina di risultati di atleti over-35 bypassati all'AGC 2006 (non vi sono edizioni più aggiornate). A sorpresa in testa nella speciale classifica personale troviamo Antonio Boldrini, classe 1966, che a Modena è riuscito a correre in 7"50 che tradotto significa un notevole 92,92% issandosi in testa alla classifica speciale personale. Ottimo esordio di un lunghista prestato per un giorno alla velocità e già evidentemente tra i migliori della propria categoria, quando gli altri top-sprinter M45 hanno palesato qualche problema di troppo negli ultimi mesi. Un altro M45 in evidenza sempre a Modena: Paolo Mazzocconi (1964) che ha fermato i cronometri in 7"67, cioè 92,16%. Volando velocemente ad Ancona, il migliore in termini percentuali è risultato essere Giulio Mallardi (1946): 8"77 e 91,10%. Appare già in ottime condizioni di forma Stefano Tugnolo (1975), che a Modena ha corso prima in 7"21 in batteria, scendendo sotto la barriera dei 7"20 in finale: 7"18 e 90,65%, quarto al momento nella freschissima classifica 2011 AGC. Il quinto a salire nella giornata di sabato sopra il 90% AGC (la soglia di eccellenza internazionale, così come comunemente stabilito) è stato invece Paolo Barchi (1963): il terzo M45 di giornata ad aver infranto questa barriera psicologica. 7"90 e 90,12% per lui. 
Tra le donne, miglior risultato tecnico di giornata è stato quello di Susanna Tellini (1966) che a Modena ha finito il suo 60 in 8"61, cioè solo 6 centesimi sopra il record italiano F45 detenuto in coabitazione da Rosa Marchi e Marinella Signori con 8"55, stabilito nella stessa giornata del 28 febbraio 2009 ad Ancona. Traslitterazione AGC 88,16%. Ma meglio di lei ha fatto in termini percentuali la bresciana Mariuccia Quilleri (1953) che sempre a Modena ha corso in 9"70, cioè 89,32% (record di categoria fissato da Umbertina Contini a 9"17).
Nella giornata odierna, buon esordio di Paola Tiselli (1973) sugli 800 in 2'16"10, che equivale 84,02%. 

02/01/11

Ieri Senior... oggi Master: panoramica sulle new-entry over-35 del 2011

L'età media degli atleti italiani si innalza sempre di più, considerato che la politica federale è risaputo essere basata sull'epicureismo più spinto (nel senso che si vive alla giornata). Volevo far una panoramica sugli atleti più forti (dalle liste italiane 2010) che di fatto entreranno de facto nella categoria M35 del mondo master. Poi sapete che alcuni di loro difficilmente parteciperanno ad una manifestazione del calendario master. Questi quelli con i risultati migliori:
  • Aldo Marco Alaimo (Cus Palermo) - 100: 10"92 (0,4) - 200: 22"26 (0,3)
  • Enrico Prà Floriani (Assindustria Padova) - 100: 11"01 (0,5)
  • Marco Salvucci (Carabinieri) - 400: 47"60
  • Alessandro Bracciali (Libertas Orvieto) - 100: 11"24 (-2,0)
  • Andrea Soracchi (Cus Parma) - 800: 1'59"78 - 1500: 4'10"49
  • Angelo Iannelli (Fiamme Azzurre) - 1500: 4'07"18 - 5000: 15'03"31
  • Renato Tosi (G.S. San Rocchino) - 1500: 4'08"88 - 3000: 8'56"67 - 5000: 15'09"32 - 10000: 30'56"64
  • Daniele Gritti (G.A. Vertovese) - 3000: 8'52"92 - 
  • Luca Merighi (Atl. Valle Brembana) - 3000: 8'54"10 - 
  • Fabrizio Sutti (Ginnastica Comense) - 5000: 14'47"46 - 10000: 30'48"32
  • Simone De Luca (Fratellanza Modena) - 400hs: 56"75 - 
  • Giulio Ciotti (Fiamme Azzurre) - alto: 2,24 - 
  • Nicola Ciotti (Carabinieri) - alto: 2,22 - 
  • Davide Colella (Amatori Acquaviva) - asta: 4,30 - 
  • Fabrizio Donato (Fiamme Gialle) - triplo: 17,08 - lungo: 7,89
  • Alessio Rimoldi (Carabinieri) - lungo: 7,45w - 
  • Paolo Capponi (Fiamme Oro) - peso: 17,40 - 
  • Sergio Mottin (Atl. Vicentina) - peso: 15,90 - 
  • Pellegrino Delli Carri (Aeronautica) - martello: 71,30 - disco: 44,85 - martellone: 21,00
  • Juan Ignazio Cerra (Sport Club Catania) - martello: 70,85 - 
  • Edi Marioni (Biotekna Markon) - martello: 60,13 - 
  • Mosè Finocchiaro (Pol. A.P.B.) - giavellotto: 60,32 - 
  • Ivano Brugnetti (Fiamme Gialle) - marcia
  • Anita Pistone (esercito) - 100: 11"91 - 
  • Natascia Marchetti (Assindustria PD) - 100: 12"38 - 200: 25"30 - 400: 57"54
  • Eleonora Berlanda (Fiamme Oro) - 800: 2'08"43 - 1500: 4'19"06 - 3000: 9'25"26 - 
  • Judit Varga (Assindustria PD) - 800: 2'07"80 - 1500: 4'21"54 - 3000: 9'28"41 - 
  • Bruna Genovese (Forestale) - 10000: 35'00"78 - 
  • Magdelin Martinez (Assindustria PD) - lungo: 5,97 - triplo: 13,94
  • Francesca Brogi (C.A. Piombino) - lungo: 5,54 - triplo: 12,50

09/11/10

Master-fregati: i papocchi e la exit strategy di Alessandro Cipriani

Prima di introdurre la proposta di Alessandro Cipriani, mi soffermo un attimo su alcune questioni. Ci si voleva infatti far credere che qualche cosa fosse cambiato, con un parziale ravvedimento su alcuni aspetti della stagione master 2011. In realtà la banda continua a suonare allegramente mentre il Titanic sta velocemente affondando. Purtroppo all'orizzonte (o nelle acque gelide) non ci sarà nessun Di Caprio a salvarci una volta inabissati con il bastimento: si andrà a picco (almeno per il 2011) in attesa di svegliarci nel 2012 con un nuovo presidente federale che gliene importi qualcosa dell'atletica leggera italiana e non del suo Brand, un consiglio federale che gliene freghi qualcosa dell'atletica leggera italiana e non dei propri viaggi (e che non sia il simulacro dei generali di Saddam), dei responsabili master cui freghi qualcosa del mondo master (a tutti i livelli: basta, davvero, con immobilismi, tatticismi e giochetti! Ci viene la nausea). Le novità sono un pasticcio bello e buono, una sorta di presa in giro continua, una contrazione ai minimi termini dell'attività master, se è vero (come sarà probabilmente vero), che i campionati individuali a tutti i livelli (regionali e nazionali) coincideranno con i societari. Propongo alla setta degli illuminati in via di estinzione (in quanto a poltrone) di provare una soluzione finale, drastica: in tre giorni, a Cosenza, far valere quella riunione come campionato provinciale (per tutte le oltre 100 province italiane), regionale (per tutte le 20 regioni), nazionale (a livello individuale). Quindi considerarlo contemporanemante come campionato regionale e come finale del campionato di società. Ci pensate? Uno corre e contemporaneamente , se gli va bene, diverrebbe campione provinciale, regionale, italiano, porterebbe punti alla propria società per andare alla finale del c.d.s., che avrebbe per altro già portato a termine!  5 fave con un master. O un master per 5 fave. O una fava di master... Poi si potrebbero creare condizioni per cui uno diviene campione provinciale, ma arriva secondo ai regionali e terzo ai nazionali, ma magari porterebbe più punti per la sua società in quella specialità! Troppo bello, davvero! Oltre naturalmente a soddisfare quella che forse con un pizzico di ingenuità ha fatto trapelare Felicetti nella sua appassionata egloga contro Webatletica e Atleticanet: creare "indotto" turistico a Cosenza. Purtroppo su questo aspetto, lo ammetto, sono un dannato tradizionalista: le mie ferie non le decide nè Arese, nè il consiglio di generali iraqeni incarnato nel Consiglio Federale, nè la Fidal Calabria, nè tantomeno Felicetti. Se faccio sport è per fare agonismo, stare sulla pista, sulle tribune, viverne ed assaporarne il mondo, non per fare il turista della terza età con viaggi per la Calabria (peraltro bellissima) o il Trentino Alto Adige o la Romagna, con visita guidata alle strutture sportive. 
E' peraltro giusto dare a Cesare quel che è di Cesare: quanto meno gli italiani individuali dovrebbero essere spostati a fine settembre e dovrebbe vedersi la vita un campionato italiano dove confluirebbero un pò di cose, come le staffette e le prove multiple (e il pentalanci no?). Inutile ricordare l'esperienza di "stralcio" delle staffette a Lecce di tre anni fa, dove le staffette TOTALI furono una decina, e praticamente tutte pugliesi. Un successone tramandato ai posteri, con la differenza che magari adesso vi parteciperebbero i decathleti e le eptathlete impegnati nei contemporanei campionati italiani. Ma sono troppo simpatici questi rappresentanti della Fidal! Non vi fanno divertire? Non state ridendo gioiosi anche voi?
Prima di lasciarvi a Cipriani e alla sua positività e fattività, faccio un ulteriore pubblico appello alle persone di buon senso che si trovano laggiù, a Roma: rimettete la finale del Campionato di Società in una sede a sè stante, rimettete la finale del pentalanci, rimettete le staffette al loro posto: non si cambiano le cose che vanno e che piacciono. Si cambiano le cose che non vanno (magari si potessero cambiare anche le persone che non fanno il bene del mondo master!) e soprattutto si dialoghi con il mondo master. La cosa peggiore è stata probabilmente questa: aver fatto scelte senza consultare, chiedere, domandare, pensando chissà come di poter interpretare quello che pensano 4000 persone e 200 società (quelli della strada lasciamoli per il momento fuori). 
Ora, pensiamo in positivo: Alessandro Cipriani ci propone una exit-strategy, una proposta sulla quale ragionare e che, benchè non facile, può essere già qualche cosa. In attesa di conoscere dalle riunioni che si terranno nelle prossime settimane di società, dirigenti e atleti master, quelle che saranno le altre proposte di reazione ai nonsensi partoriti quest'anno dalla Fidal. La sua idea è quella di imporre la nostra versione, a prescindere dalle decisioni della Fidal. Dare ad una riunione un significato solo nostro, checchè ne dica la Fidal. Qua sotto trovate la sua proposta. Commentate e criticate.

30/10/10

Master 2011: monta la protesta contro la Fidal

(foto dal blog di Beppe Grillo) - Avevo assistito al discorso del Vice Presidente della Fidal Adriano Rossi, nel briefing pre-finale c.d.s. a Cagliari un mesetto fa. Non lo conoscevo, benchè fosse persona a me nota. Non ricordo bene le frasi esatte, ma ebbe grandi parole di compiacimento per questo mondo over-35, ricche di entusiasmo, piene di critica per chi non aveva avuto il coraggio di presentarsi a quella finale. Mi era piaciuto. Politica dell'affabulazione, oggi potrei definirla, visto quello che è successo negli ultimi giorni e di cui probabilmente era già a conoscenza. La Federazione Italiana di Atletica Leggera, o Fidasics, dopo le recenti modifiche silenziose allo Statuto (non rattificate, ma già in funzione, come il Lodo Arese, o la illegittima compatibilità compatibilizzata...) ha avuto un grande merito con i master: li ha finalmente riuniti. Almeno in questo urlo di rabbia che sorge spontaneo ovunque ci si giri dopo la pubblicazione dello scellerato calendario 2011. A poco a poco, instancabilmente, ha fatto in modo di avere un effetto collante su tutto un mondo che è sempre stato per sua natura "self", parcellizzato, autonomo. Del resto i latini lo dicevano: Gutta cavat lapidem, la goccia scava la pietra, e la Fidasics (tranne qualche lodevole eccezione) ha lavorato per riunire tutti dietro una sola bandiera. La Fidasics sembra davvero essere guidata da interessi che non coincidono con quelli della stragrande maggioranza dei propri tesserati: appunto, i master. Naturalmente ce la prendiamo col capo, perchè è la faccia (anzi il faccione) dell'attuale Fidal (Fidasics) ma non dobbiamo dimenticare tutta il mondo dell'atletica italiana che oggi conta (ma solo sulla carta), quella che con un plebiscito di stampo bulgaro co-gestisce la Fidal dal 2005. Un altro pezzo di muro che cade: il crollo morale della Fidal, che, guarda caso, accompagna la caduta morale del Paese in un perfetto parallelismo. Ci manca solo di scoprire che qualche fondo vada ad aiutare i viaggi di qualche consigliere in giro per il mondo a cassetta delle diverse Nazionali di Atletica. Ops, ma questo succede davvero!
Una cosa è certa: così di certo non va. I nostri consiglieri cosa stanno facendo per evitare l'umiliazione del mondo master? Lo chiedo pubblicamente: "Signor De Feo, Signor Migliorini, come mai è successo tutto questo? Ci avete provato a contrastare la cancellazione del mondo master?".

Allo stato delle cose, trovo solo un grande colpevole (non ho prove dei tramini, cricche, pressioni, e di tutto il resto): il Consiglio Federale della Fidal. Ma siamo solo alle indagini preliminari. Prima o poi i colpevoli li staniamo tutti. Consiglio comunque che si è dimostrato essere inutile, che ha rattificato decisioni già prese, senza alcuna voce che si alzasse a contrastare il polpettone amaro preparato (tranne una, sembrerebbe). Del resto erano già note tutte queste ipotesi di calendario e cancellazioni prima che fossero rattificate. I master pagano una cosa, probabilmente: la mancanza di una figura che faccia da trade-union tra la base e la Fidal. Che batta i pugni sul tavolo e che esiga il rispetto di un'intera categoria. Qualcuno che raccolga le esigenze e le necessità dell'eterogeneo mondo dei master, tesserati e società, e le esponga alla Fidal. Qualcosa che sembri un sindacato e che parli a nome di tutti, perchè se ci sono mille voci, sarà sempre più facile per chi comanda sbeffeggiare ed umiliare migliaia di tesserati. Le idee non devono essere mercanteggiate e messe sul piatto di una partita politica tra consiglieri o altri soggetti. Le idee devono essere sic et simpliciter portate avanti dalla base, per mettere l'intera Fidal di fronte a scelte che ne determineranno il futuro (e l'eventuale rielezione o bocciatura). Così funziona nelle democrazie, anche se lo Statuto attuale della Fidal è tutto fuorchè qualcosa di democratico (pensate solo al peso in voti delle società civili che lottano per la Serie Oro... in barba al numero di tesserati, che dovrebbe essere invece il vero discriminante per deteriminare il peso democratico in seno ad una federazione). E ora? Ora i master sono un pò incazzati: sono già state previste un paio di riunioni  nelle prossime settimane (non carbonare, perchè non c'è nulla da nascondere) in cui i responsabili delle società master cercheranno di trovarsi per organizzare la resistenza. Di sicuro sta montando la protesta urbi et orbi, che posso ipotizzare porterà ad iniziative clamorose per ottenere non l'America, ma il rispetto dovuto a chi paga più degli altri tesserati, chi paga di più nelle iscrizioni alle gare, chi paga di più di ingresso ai campi.
Pensatela come volete: il trattamento riservato ai master in questo calendario 2011 sembra davvero poco accidentale, e molto ma molto premeditato. Una sorta di bastonata per far vedere chi ce l'ha più duro: di fatto, se ci pensate, due c.d.s. tolti, gli italiani buttati là con disprezzo in un periodo impossibile a tutti, gli italiani pentalanci aboliti. Che schifo.

Acquisiremo i verbali dell'ultimo consiglio federale. Voglio vedere chi ha votato per l'abolizione dei c.d.s. master, chi ha votato per l'abolizione degli italiani pentalanci master, chi ha approvato le date degli italiani individuali master. Poi, una volta stanati, ne voglio pubblicare i nomi, ad uno ad uno, per far vedere a tutti chi vuole che il mondo master venga cancellato. Dopo ognuno potrà trarre le propie conclusioni.
Vorrei sbagliarmi, ma ritengo che oggi vi siano meccanismi perversi di clientelismo politico che oggi contraddistinguono la Fidal. Sono la gerontocrazia di personaggi che probabilmente dovrebbero mettersi da parte a giocare con altri gingilli, piuttosto che con il divertimento di un intera schiera di persone (che paga) per fare i propri interessi societari, personali, carrieristici. Non c'è una sola incompatibilità in seno a questo Fidal, ma un'incompatibilità e tante incompetenze. A tutto questo si è arrivati probabilmente per ripicche infantili e per la scarso spessore morale di molti dei suoi adepti. C'è ancora qualcuno che sostiene questo mandato?