09/11/10

Master-fregati: i papocchi e la exit strategy di Alessandro Cipriani

Prima di introdurre la proposta di Alessandro Cipriani, mi soffermo un attimo su alcune questioni. Ci si voleva infatti far credere che qualche cosa fosse cambiato, con un parziale ravvedimento su alcuni aspetti della stagione master 2011. In realtà la banda continua a suonare allegramente mentre il Titanic sta velocemente affondando. Purtroppo all'orizzonte (o nelle acque gelide) non ci sarà nessun Di Caprio a salvarci una volta inabissati con il bastimento: si andrà a picco (almeno per il 2011) in attesa di svegliarci nel 2012 con un nuovo presidente federale che gliene importi qualcosa dell'atletica leggera italiana e non del suo Brand, un consiglio federale che gliene freghi qualcosa dell'atletica leggera italiana e non dei propri viaggi (e che non sia il simulacro dei generali di Saddam), dei responsabili master cui freghi qualcosa del mondo master (a tutti i livelli: basta, davvero, con immobilismi, tatticismi e giochetti! Ci viene la nausea). Le novità sono un pasticcio bello e buono, una sorta di presa in giro continua, una contrazione ai minimi termini dell'attività master, se è vero (come sarà probabilmente vero), che i campionati individuali a tutti i livelli (regionali e nazionali) coincideranno con i societari. Propongo alla setta degli illuminati in via di estinzione (in quanto a poltrone) di provare una soluzione finale, drastica: in tre giorni, a Cosenza, far valere quella riunione come campionato provinciale (per tutte le oltre 100 province italiane), regionale (per tutte le 20 regioni), nazionale (a livello individuale). Quindi considerarlo contemporanemante come campionato regionale e come finale del campionato di società. Ci pensate? Uno corre e contemporaneamente , se gli va bene, diverrebbe campione provinciale, regionale, italiano, porterebbe punti alla propria società per andare alla finale del c.d.s., che avrebbe per altro già portato a termine!  5 fave con un master. O un master per 5 fave. O una fava di master... Poi si potrebbero creare condizioni per cui uno diviene campione provinciale, ma arriva secondo ai regionali e terzo ai nazionali, ma magari porterebbe più punti per la sua società in quella specialità! Troppo bello, davvero! Oltre naturalmente a soddisfare quella che forse con un pizzico di ingenuità ha fatto trapelare Felicetti nella sua appassionata egloga contro Webatletica e Atleticanet: creare "indotto" turistico a Cosenza. Purtroppo su questo aspetto, lo ammetto, sono un dannato tradizionalista: le mie ferie non le decide nè Arese, nè il consiglio di generali iraqeni incarnato nel Consiglio Federale, nè la Fidal Calabria, nè tantomeno Felicetti. Se faccio sport è per fare agonismo, stare sulla pista, sulle tribune, viverne ed assaporarne il mondo, non per fare il turista della terza età con viaggi per la Calabria (peraltro bellissima) o il Trentino Alto Adige o la Romagna, con visita guidata alle strutture sportive. 
E' peraltro giusto dare a Cesare quel che è di Cesare: quanto meno gli italiani individuali dovrebbero essere spostati a fine settembre e dovrebbe vedersi la vita un campionato italiano dove confluirebbero un pò di cose, come le staffette e le prove multiple (e il pentalanci no?). Inutile ricordare l'esperienza di "stralcio" delle staffette a Lecce di tre anni fa, dove le staffette TOTALI furono una decina, e praticamente tutte pugliesi. Un successone tramandato ai posteri, con la differenza che magari adesso vi parteciperebbero i decathleti e le eptathlete impegnati nei contemporanei campionati italiani. Ma sono troppo simpatici questi rappresentanti della Fidal! Non vi fanno divertire? Non state ridendo gioiosi anche voi?
Prima di lasciarvi a Cipriani e alla sua positività e fattività, faccio un ulteriore pubblico appello alle persone di buon senso che si trovano laggiù, a Roma: rimettete la finale del Campionato di Società in una sede a sè stante, rimettete la finale del pentalanci, rimettete le staffette al loro posto: non si cambiano le cose che vanno e che piacciono. Si cambiano le cose che non vanno (magari si potessero cambiare anche le persone che non fanno il bene del mondo master!) e soprattutto si dialoghi con il mondo master. La cosa peggiore è stata probabilmente questa: aver fatto scelte senza consultare, chiedere, domandare, pensando chissà come di poter interpretare quello che pensano 4000 persone e 200 società (quelli della strada lasciamoli per il momento fuori). 
Ora, pensiamo in positivo: Alessandro Cipriani ci propone una exit-strategy, una proposta sulla quale ragionare e che, benchè non facile, può essere già qualche cosa. In attesa di conoscere dalle riunioni che si terranno nelle prossime settimane di società, dirigenti e atleti master, quelle che saranno le altre proposte di reazione ai nonsensi partoriti quest'anno dalla Fidal. La sua idea è quella di imporre la nostra versione, a prescindere dalle decisioni della Fidal. Dare ad una riunione un significato solo nostro, checchè ne dica la Fidal. Qua sotto trovate la sua proposta. Commentate e criticate.

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