27/11/10

L'eutanasia dei c.d.s. per Rondelli

(foto Fidal della Bruni Vomano) - Bisogna arrivare fino a pagina 222 dell'ultimo numero di Correre di novembre (che ho acquistato per leggermi gli articoli di Luca Landoni, non per altro) per trovare l'opinione incriminata di Giorgio Rondelli sui C.d.S. assoluti che si sono tenuti a Borgo Valsugana a settembre inoltrato. Il titolo è già di per sè indiziante sulla musica che accompagnerà l'articolo "Eutanasia di un campionato" e ripercorre ad ampie volute ciò che da due anni si sta ripetendo dalle pagine di questo sito. I C.d.S. Assoluti sono una farsa, destituita di ogni significato sportivo, sporcati da logiche d'interesse. La Cricca composta da qualche società civile che porta in dote numerosi punti-voto (attribuiti come i punti dell'Esselunga alle società che meglio vanno... proprio ai c.d.s., in un domino di interessi incrociati autoperpentrantisi), pur di fregiarsi e lottare per lo scudetto, ha così barattato l'Arese II per il nuovo comico C.d.S.. Del resto oggi in Italia funziona un pò tutto così: amici, amici degli amici, amici che conoscono gli amici e che possono fare un favore agli amici. Tutto rigorosamente in famiglia. Rondelli nella sua opinione sui c.d.s. sostiene "la perplessità per un campionato che non esprime la reale forza dei club in questione, ma che, grazie ad un regolamento tutto da discutere, permette loro di utilizzare gli ex atleti, che attualmente gareggiano per squadre militari". L'appunto interessante è proprio questo: lo Stato paga gli atleti militari per essere professionisti, che poi si trovano a correre per società civili... gratis. A tal proposito, scrive Rondelli "Andando a guardare i numeri si può vedere infatti che sui 26 punteggi necessari per fare classifica, sia per la Bruni Vomano sia per la Sai Fondiaria, ben 16 sono stati realizzati da atleti militari in prestito oppure da stranieri, per lo più mezzofondisti africani assoldati per un pugno di euro". 
Il successivo passo logico è degno di nota, perchè il coach di Cova e Panetta, pronostica che in futuro le squadre civili lasceranno emigrare "spintaneamente" i propri giovani migliori verso le sqaudre militari senza cercare di mantenerli nel proprio team, visto che poi potranno impiegarli nelle gare societarie a costo zero. Le conclusioni sono sconfortanti: "eutanasia di un campionato che sino alla fine degli anni 80 era davvero una manifestazione di bel altro livello". Belle le chiose finali contro questo mandato di stampo-Asics: "Ma è meglio rassegnarsi al peggio visto che da tempo la politica federale è quella di dare un contentino a tutti". Naturalmente tutto il pezzo lo trovate su Correre. 
Ci si chiede come si possa andare avanti così, ma noi italiani siamo abituati al peggio, no?

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