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21/10/10

Master Europei dell'anno: Nicole Alexis e Emilio De la Camara... e l'Italia?

Da quando abbiamo aperto questo sito ho avuto sempre questa idea ben in mente: è inutile fornirvi informazioni facilmente recuperabili ovunque. Certo, sui master è un pò più difficile scovare notizie, o comunque bisogna crearle ex novo dopo un'accurata ricerca. Per questo è meglio (forse) fare informazione sì, ma nel contempo porsi dei dubbi, chiedersi il perchè delle cose che riguardano questo piccolo mondo (ma tanto prezioso per molti). Ora, quando ero a Nyiregyhaza, ai Campionati Europei Master, avevo sentito distrattamente parlare di una spaccatura all'interno della camera dei bottoni dell'atletica europea master. Alcune nazioni, in palese disaccordo con l'attuale politica del presidente federale Dieter Massin (tedesco), avrebbero chi disertato, chi storto il naso, chi contrastato il suo operato e le sue decisioni. Ebbene di queste nazioni, due sarebbero tra le più importanti del panorama europeo master: la Francia e la Spagna. Proprio quei due paesi sembravano essere i più incazzati, ma non chiedetemi perchè: non sono entrato nei luoghi in cui si prendevano decisioni. C'era questa voce: da qui (forse) la mancata presenza di un responsabile della federazione di atletica spagnola in Ungheria. Ebbene, sarà un caso, ma quest'anno i master europei dell'anno sono stati nominati (proprio un paio di giorni fa) una francese ed uno spagnolo. Sarà un incredibile caso del destino? Un caso del destino come i due australiani master mondiali dell'anno... australiani come il presidente della WMA? Ma non è che alla fine, perdonatemi questa dietrologia figlia dei tempi che corrono, i premi fanno parte tutti di un'astuta trama "politica"? O forse i contrappesi di decisioni e (piccoli) giochi di potere interni a questi orgasnismi? Pensateci: nel mondo master ci sono talmente tante categorie e atleti che vincono decine di medaglie e ottengono record, che un premio di "migliore" è una professione di fede assoluta. Basta sparare nel mucchio, che, credetemi, non sbaglierete nella scelta e nessuno avrà nulla da eccepire. Del resto Nicole Alexis e Emilio De la Camera sono super atleti, su questo non ci piove. Ma come loro, se ne sono distinti tanti nel 2010! Allora seguitemi in questo dubbio angosciante, che segue a ruota la riflessione di prima: ma l'Italia a livello internazionale, che peso ha? Possibile che non si vinca mai un premio, che sarebbe una vetrina importante per tutto il movimento? Possibile che, nonostante si sia il terzo paese per importanza "sportiva" nel panorama europeo master (dopo Germania e Inghilterra e non al 17° posto come l'atletica assoluta attuale azzurra!) si sia così periferici ai centri di decisione della politica europea? La prematura scomparsa di Cesare Beccalli (penultimo presidente della WMA) purtroppo ci ha messo all'angolo togliendoci una sorta di Nebiolo in chiave Master. Allora sono andato sul sito della EVAA (la federazione master europea) e ho notato come nel consiglio europeo ci siano tre tedeschi (con la presidenza), un polacco (il vicepresidente), un francese e un finlandese. L'unico italiano (Nicola Maggio) è inserito nel Technical Board of Manager, in qualità di "indoor manager". Notate poi un'altra incongruenza: nessun inglese. Eppure l'Inghilterra è il secondo paese per importanza!! Sembrano del tutto disinteressati alla res europeas. E infatti, nessun premio nemmeno a loro da tempo. Ora, magari sto leggendo troppi libri con trame complicate, ma visto com'è abituato a pensare l'uomo, ritengo di non essere andato così lontano dalla realtà. L'Italia Master è "leggera" politicamente e premi vanno agli altri: può essere un valore di scambio il fatto che il verbo del Sigma si diffonda per l'Europa (in Ungheria erano entusiasti)? Sentivo dirigenti italiani vantarsi di questa cosa. Non lo so: a noi master italiani di certo non è tornato nulla in termini pratici da questo Sigma, a parte notare che ancora una volta i premiati sono quelli degli altri paesi. La Evaa poi attribuisce anche il premio fair-play, che gioco-forza premia aspetti prettamente politici! Col premio Fair-Play, si premiano dei dirigenti, a cadenza biennale... per cosa? Si vedono una volta ogni biennio, ma come diavolo faranno a scegliere il più "dandy"? Perchè non hanno ruttato in tavola durante la cena di gala? Perchè hanno fatto una partita a polo, e hanno aspettato il fantino avversario disarcionato? Secondo me è solo un (piccolo) peso da mettere nello scacchiere dei giochi di forza, tipico dell'essere umano (certo che in Italia saremmo molto più sottili: non faremmo queste cose così pacchiane!). Ebbene, quest'anno è andato in Finlandia, mentre l'anno scorso finì ancora in Francia. Fatevi comunque voi la vostra idea: dico solo che in Italia non arriva mai nulla, e non mi sembra che il masterismo italiano sia allo stato pionerstico. Per quanto riguarda i due nuovi "Master Europei dell'Anno 2010", vediamo il loro honour:
  • Nicole Alexis (Francia, W50): ha vinto l'oro continentale in Ungheria su 100 e 200 rispettivamente in 12"96 e 26"74. Ha poi vinto anche la 4x100.
  • Emilio De la Camara (Spagna, M65): 4 ori vinti a Niyregyhaza. 1500, 5000, 10000 e 2000 siepi. 
I precedenti vincitori del premio:
  • 2008: Chrisitine Muller (SVI) - Wolfgang Ritte (GER)
  • 2009: Gitte Karlsroj (DAN) - Guido Muller (GER)
  • 2010: Nicole Alexis (FRA) - Emilio De la Camara (SPA)

    17/02/10

    Campionati Francesi Master: un record mondiale e uno europeo

    (foto di Wilfried Boulineau dal sito veterans.athle.com) - Nell'ultimo weekend si sono svolti, come in Germania, i campionati nazionali francesi indoor. Località dell'evento: Nogent sur Oise, in Piccardia. Campionati baciati da un record mondiale e da uno europeo. Ormai ho notato una cosa: non ho ancora trovato un paese in cui le categorie si dividano a seconda della data di nascita. Germania, Francia, USA vanno per l'anno: cosa facciamo? Glielo diciamo a Stan Perkins, presidente della WMA (la federazione internazionale master)? Comunque sia, il record mondiale, per rimanere in tema di paradossi sull'età, è stato ottenuto nella categoria M35, da un atleta che in realtà gareggiava nella categoria M40. L'arcano? Bè, Wilfried Boulineau è nato nel maggio 1970 a Rouen: solo tra 3 mesi infatti compirà 40 anni. La specialità? Il pentathlon, dove il normanno (Rouen è infatti in Alta Normandia) ha totalizzato 4198 punti, superando il record del tedesco Thomas Stewens, che ai mondiali master di Sindelfingen nel 2004 ottenne 3822 punti. Un'impresa nell'impresa, perchè se ci sono record "impossibili" da battere, sono proprio nella categoria M35: la causa è facile da comprendere. Oltre i 35 sforano ormai decine di atleti che praticano l'attività assoluta anche ad alti livelli internazionali. Fortunatamente ci sono alcune specialità di nicchia, come il pentathlon, che non subiscono questa inevitabile invasione e dove è quindi possibile assistere ogni tanto a qualche record. Pensate che l'ultimo record battuto nella categoria, fu quello della 4x200 italiana a Clermont Ferrand (nel marzo del 2008), mentre qualche giorno prima Tom Lobinger aveva portato il record dell'asta a... 5,81! Lo stesso record battuto da Boulineau, benchè ottenuto 6 anni fa, era uno dei più giovani ottenuti tra gli M35. Altro record battuto, stavolta europeo, nei 60 W50: ad ottenerlo Nicole Alexis (09/01/1960), che ha infranto di un solo centesimo (8"23 vs 8"24) il precedente primato detenuto dall'elvetica Christine Muller meno di un anno fa agli euroindoor di Ancona. La Alexis ha iniziato la sua stagione indoor già a fine novembre (chi ha i palazzetti può pensare di organizzare gare anche quando qui sarebbe impensabile...): un lento miglioramento da 8"50, in sette gare fino al vertice europeo. Il record mondiale è della cannibale Phil Raschker, con 8"05. Sul sito ufficiale della Federazione master di atletica francese, vengono anche elencati i migliori risulati. Questa la traduzione:
    "Tra gli altri risultati si nota Maryvonne ICARRE 7 "90 sui 60m e 25"84 nei 200m, Violetta Lapierre 8"01 sui 60m, Corinne ROY 4'52"52 nei 1500, Anne Ustaritz 10'38"83 sui 3000m, Sonia DEL PRONTA che ha vinto 3 medaglie d'oro con 9"24 sui 60mH, 5m61 nel lungo, 4.229 pt nel pentathlon e una medaglia d'argento con 1m61 nel salto in alto; a 1,61 NACK Lolita sempre nell'alto, Pascale Wolff 3,20 nell'asta, Petra Bajeat 5,55 nel salto in lungo (2), Muriel GLOVIL 12,22 nel triplo, Sylvie nel peso con 11,54, Corinne SMITH 14'58"98 e Sylvie Chartier 15'13"37 nei 3000 piani. Uomini: Jean Michel NITHARUM 7"35 sui 60m e 23"59 sui 200 (2), Jean Pierre JERSEY doppia medaglia d'oro con 23"40 nei 200 e 52"15 sui 400, Jean Etienne JEANNOT 2'01"88 sugli 800, Noreddine KHEZZANE 8'50"78 sui 3000, Marine Garrigues 8"66 sui 60H, Laurent Godichon 1,90 nell'alto, Pascal DESBORDES 15,03 di peso, Wilfrid BOULINEAU 4.198 Punti nel pentathlon, 22'07"44 e Eddy RozeLawrence LA GALLE 22'28"14 nei 3000".