la maratona olimpica - foto g. colombo/fidal |
L'Italia atletica devastata dal tornado Schwazer, nel frattempo va avanti piano piano, nella periferia e nei sobborghi del mondo atletico mondiale. Non so ancora cosa si debba mai dimostrare (vicenda Schwazer a parte): ma davvero la potenza di un movimento sarebbe stata l'eventuale medaglia di Schwazer?! Dai!! Sarebbe stato lo zerbino, dove ramazzare tutto sotto e coprire per altri 4 anni lo scempio di questo mandato-Arese? Ora lo zerbino deve essere nascosto a sua volta... quello che dico da un pò di tempo, è che bisogna cambiare ottica. Non si può più tifare-contro, perchè anche con 4 ori, questo mandato ha fallito in tutto quello che c'era da fallire. Bisogna tifare "pro" e basta, con la consapevolezza che se Arese ha un pò di orgoglio (e con lui tutti i suoi consiglieri fedelissimi), dovranno dimettersi e basta e smettere di devastare lo sport che amiamo.
Ora, l'impressione, dopo tre giorni di atletica, è che l'Italia si affidi davvero al caso, all'abnegazione dei singoli atleti, dei loro coach, della loro capacità di prepararsi nelle loro piccole botteghe dell'arte, dove tutto ciò che è organizzato centralmente, sembra non portar bene. La cosa che fa male, è vedere che i giovani, quei pochi, sono ancora lontani dai vertici mondiale, e sarano ancora necessari alcuni anni per vederli quanto meno nelle finali che contano... se poi non vengono nemmeno convocati, bè, la strada sembra ulteriormente in salita. Ma vediamo l'analisi degli italiani scesi in pista negli ultimi due giorni.
Maratona femminile - Valeria Straneo concepisce una gara davvero memorabile, probabilmente l'apice della propria carriera sportiva. Un ottavo posto ad un'olimpiade è tanta cosa. Fin dall'inizio davanti, con il gruppo delle migliori, a giocarsi il proprio sogno olimpico. Poi le migliori si son sfilate, ma lei è riuscita a star lì. Brava. Peccato che come tutti i migliori atleti italiani del momento, sia ultratrentenne (classe 1976), e che dopo tre giornate gli unici due punti della classifica dedicata alle nazioni siano stati portati da atleti potenzialmente... master. Il suo tempo, 2h25'27", è il miglior tempo mai corso da un'italiana ad un'olimpiade, e supera il 2h27'49" con cui Laura Fogli a Seoul nel 1988 arrivò sesta. Sesta è anche la miglior prestazione mai ottenuta da un'azzurra, mentre l'8° della Straneo si inserisce al secondo posto, al pari dell'analogo rango raggiunto di Maria Curatolo sempre a Seoul nel '88. Anna Incerti e Rosaria Console, alla loro seconda olimpiade, peggiorano il risultato del loro esordio. Anna Incerti giunse 14^ a Pechino, ma con più di un minuto di differenza (2h29'38" e 2h30'55") e deve accontentarsi di un non esaltante 29° rango con quello che comunque è il 5° tempo italiano di sempre all'olimpiade su 22 caps tabellati dalla prima apparizione della maratona femminile ad Olimpia, ovvero l'edizione di Los Angeles 1984. Non certamente sufficiente come prestazione per la neo-campionessa europea (purtroppo a due stagioni di distanza dalla gara) e dopo che il 2011 si era concluso con un 2h25'32". Peggiora anche Rosaria Console, che fu presente ad Atene 2004 dove fu 16^ con 2h35'56". Certo, miglioramento di oltre 5' rispetto a quella edizione di Olimpiade, ma le condizioni delle due gare sono nettamente diverse, come è noto nell'ambiente maratonistico. Londra è l'autostrada delle maratone (anche se la versione olimpica forse era un pò troppo spigolosa), mentre l'olimpiade greca fu disputata in condizioni climatiche nettamente peggiori, a partire dal dato dell'umidità. Il tempo della Console è invece il 6° di sempre ad un'olimpiade da parte di un'italiana, ma il dato negativo è che il 29° e il 30° rango di Incerti-Console sono le peggiori posizioni ottenute da italiane nella massima manifestazione sportiva mondiale (il conteggio esclude i due ritiri di Viceconte e Curatolo ad Atlanta '96).
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