28/08/12

Europei Master II: l'analisi dei 100 metri azzurri

Max Scarponi: triplete per lui 100-200-400
Non ho ancora ben chiara la situazione italiana delle medaglie: Sigma ne riporta 87, ma in realtà potrebbero-dovrebbero essere 89, visto che sono state attribuite anche le medaglie "a squadre" della marcia. Alcune sono indicate nelle distinte delle categorie, ma non vengono menzionate nel quadro finale del medagliere: non cambia molto, eh, ma ci avvicina un pizzico di più da quanto ottenuto a Nyregyhaza nel 2010. Prima così di fare il consuntivo finale dal punto di vista statistico, inizio ad analizzare le diverse specialità e come vi si sono comportati gli azzurri, partendo appunto dai 100 metri, disciplina sempre prodiga di soddisfazioni, anche nel passato. Purtroppo la mia memoria storica retrocede "solo" sino al 2000, e non ho contezza delle edizioni precedenti, e questo è francamente intollerabile. L'Evaa, la federazione europea master, non ha un archivio dei risultati dell'unica manifestazione per la quale trova la sua ragion d'essere, ovvero i campionati europei master (avevo già avuto modo di contattare anni fa i loro uffici ma non erano riusciti a fornirmi alcunchè), e sarebbe il caso di scartabellare i proprio archivi per mettere a disposizione dei più quei dati.  

Comunque, 100 metri. L'Italia porta a casa due ori (Antonio Rossi e Max Scarponi), 1 argento (Emma Mazzenga) e 3 bronzi (Giancarlo D'Oro, Aldo Marco Alaimo e Andrea Benatti). 6 medaglie su 23 partecipanti azzurri (4 donne e 19 uomini) non è bottino da poco anche tenendo conto che alla fine si conteranno 11 finalisti, e tenendo presente che molti dei nostri missili terra-aria italiani non erano presenti a Zittau: ricordo solo tra le più performanti dell'ultimo periodo Denise Neumann, Marta Roccamo e Maria Ruggieri tra le donne, Mauro Graziano, Walter Comper, Alfonso De Feo, Stefano Tugnolo tra gli uomini. Ma questo è un discorso che vale anche per molte altre nazioni: il mondo master vive di contingenze legate all'edizione, alla logistica, alle possibilità economiche, alle esigenze famigliari, agli infortuni, alle ferie, al lavoro... troppe variabili francamente. 

Gli ori - Per Antonio Rossi si tratta ormai di una consacrazione nell'empireo internazionale dello sprint, dove ormai risiede in parte stabile da un paio di stagioni. Dopo l'oro di Gand nei 60 metri indoor, arriva quindi il secondo oro continentale europeo con 12"57 (con -1,0), ma il primo sui 100 metri, specialità dove arrivò secondo nelle edizioni del 2006 e del 2008. A Potsdam, nel 2002, fu "solo" 8° sempre nei 100 a riprova come il salto di qualità sia maturato nell'ultimo lustro. Naturalmente negli ultimi due anni si conserva nel freezer anche il bronzo mondiale di Jyvaskyla di quest'anno e il doppio oro agli EMG di Lignano dell'anno scorso. Come detto, le mie statistiche sugli Europei retrocedono sino al 2000 e non so se prima Antonio avesse mai partecipato ad altre edizioni dei campionati europei: di certo conto 43 caps azzurri. Proprio al 2000 sempre ad Jyvaskyla, risale l'ultima medaglia vinta (e l'ultimo finalista) da un azzurro nei 100 M60: allora toccò a Tristano Tamaro, 2° con 12"53

Max Scarponi bissa invece l'oro sui 100 M45 (11"23 con -1,2) di Ferido Fornesi, campione d'Europa nel 2008 a Lubiana in una finale passata alla storia. Nelle ultime 7 edizioni di campionati europei 6 finalisti e 4 medaglie: oltre ai 2 ori, ricordo l'Argento di Fernando Antonaci a Poznam 2006, laddove giunse terzo Salvino Tortu. Scarponi lo conosciamo ormai tutti: ragazzo d'oro, ormai diventato il faro del movimento sprintistico master in attesa che torni Enrico Saraceni e comunque suo degno erede. I quattro ori di Zittau lo pongono sembra ombra di dubbio come il migliore azzurro di tutta la trasferta tedesca. Conto ben 59 caps azzurri (staffette incluse) e una sterminata mitragliata di medaglie. 5 i successi importanti: l'apice della sua carriera rimane l'oro sui 200 M40 ai mondiali di Lahti '09. Poi 4 successi europei: i 3 di Zittau e la vittoria in Ungheria nel 2010 sui 400 (sempre da M40). Di fatto sui 400 risulta così imbattuto da 2 edizioni europee. Salgono così a 13 le sue medaglie individuali internazionali, ma stranamente è la prima sui 100. L'ultima altra finale di cui si ha notizia sui 100, è quella di Riccione nel 2007, dove giunse 5° con 11"26. Vi dò una statistica pazzesca: da quando è master Max ha partecipato a 17 eventi internazionali in 7 manifestazioni internazionali tra europei e mondiali. Ebbene, in 16 circostanze è andato in finale (vincendo medaglie appunto in 13 circostanze), mancando solo la finale dei 100 M40 di San Sebastian 2005 come M35. Altra chicca statistica: Scarponi raggiunge in un ristrettissimo club delle tre vittorie su 100(60)-200-400 Ugo Sansonetti (ben 9: a Jyvaskyla 2000, Aarhus 2004 e Nyregyahza '10, euroindoor di San Sebastian 2003 e Gand '11, world-indoor di Sindelfingen 2004 e Kamloops '10, San Sebastian '05 e Lahti '09 ai World Open) Emma Mazzenga (3 triplete, Sindelfingen 2004 e Gand '11, con i 60 e Nyregyhaza '10) ed Enrico Saraceni (euroindoor di Eskilstuna '05 e mondiali di Lahti '09). 

L'argento - L'unico argento sui 100 è stato vinto da Emma Mazzenga. 17"97 con -0,6. La sua è la 10^ medaglia conquistata da una donna sui 100 metri agli europei nelle ultime 7 edizioni. 5 di quelle 10 le ha conquistate proprio lei, Emma, che ha vinto le edizioni di Lubiana '08 e Nyregyhaza '10 da W70 e W75. Il terzo oro conquistato ad un europeo da una master italiana, è stato quello di Tiziana Bignami tra le W35 sempre a Lubiana '08. L'argento aggiunge ulteriore metallo alla collezione sterminata di medaglie della Mazzenga: togliendo i dati relativi agli europei pre-2000 (ma con i dati dei mondiali), si raggiunge la straordinaria quota di 46 medaglie, tra individuali e staffette. Ben 25 quelle d'oro, e tutti conquistate nelle gare individuali (stranamente mai vinto un oro con una staffetta). 16 le medaglie vinte nelle edizioni di euro-open dal 2000 ad oggi. Di fatto sempre a medaglia in tutte le specialità in cui si è presentata. Prima apparizione tabellata nel mondo internazionale master, quella di Turku 1991 (21 anni fa) in cui giunse 8^ nella finale dei 200 W55, uscì in batteria nei 100 e 4^ nella staffetta. 

I bronzi - Giancarlo D'Oro conquista un prestigioso bronzo sui 100 (12"14 con -1,2, ma nella stagione era già sceso abbondantemente sotto i 12"), anche se so che lui lo riterrà probabilmente qualche cosa di più che non è arrivata. Vittoria che va invece al britannico Pat Logan, che ha trovato il suo massimo livello di forma proprio in corrispondenza degli europei. Giancarlo comunque, dopo praticamente un anno sabbatico, torna alla grande: manca probabilmente solo un pò di confidenza ma già per San Sebastian, euroindoor, si potrebbe assistere ad un altro D'Oro. 33° caps azzurro per lui, e 4^ medaglia individuale internazionale tra i master,  la prima in una gara outdoor ma anche la prima in una gara che non fossero i 60 piani indoor, di cui è inopinatamente specialista. Per lui erano anche i primi campionati europei all'aperto. Il maximum carrieristico rimane l'argento mondiale a Clermont '08, quando perse l'oro per un centesimo (io c'ero... maledetto centesimo). Pazzesco il ruolino-finali: 9 le gare internazionali master cui ha partecipato, 9 le finali raggiunte, con 4 medaglie, 3 quinti posti, un sesto e un ottavo. 

Aldo Marco Alaimo - esordio azzurro-master con medaglia per il fortissimo sprinter siciliano. 11"10 in finale, dopo un 11"17 in batteria non sono serviti a battere il tedesco di turno (10"94) e il russo Ivan Zaitsev (11"04). Finale davvero di qualità tecnica elevata. Prima medaglia di un M35 sui 100 ad un europeo master all'aperto. Prima di questa medaglia risultano tabellate le presenze di 7 finalisti, la miglior prestazione dei quali, è un 4° posto a Lubiana '08. 

Andrea Benatti - io, purtroppo. Strano: nessuno M40 italiano ha mai vinto i 100 M40 nelle ultime 7 edizioni fino al 2000. Ma dubito che nelle edizioni precedenti ci sia stato qualcuno in grado di centrare l'obbiettivo. 4 le medaglie vinte nel binomio 100/M40 agli europei: i due argenti di Saraceni (2006 Poznam e 2008 a Lubiana) e due bronzi: questo di Zittau e quello di Chiapperini a Nyregyhaza '10. 

Gli altri finalisti. Come si diceva, 3 quarti posti. Fernando Antonaci conquista la medaglia di legno tra gli M50, dietro a Giancarlo D'Oro: 12"45 (-1,2). 4^ finale ad un campionato europeo all'aperto per lui, e secondo piazzamento di sempre dopo l'argento di Poznam '06. 4^ anche Anna Micheletti, "legno" nei 100 W60 con 15"33 con vento contrario di 1,6. Prima finale internazionale sui 100 per lei, che è nota più come 400ista. Ai mondiali di San Sebastian nel 2005, Anna mancò l'appuntamento con la finale arenandosi in semi. Il suo si colloca comunque come il miglior piazzamento di un'italiana nei 100 W60 delle ultime 7 edizioni di campionati europei all'aperto. Nessuna W60 ha infatti mai vinto una medaglia. Terzo "legno" per Maria Giuseppina Sangermano, tra le W65 (15"73 con 0,3). Era questa la sua prima presenza in una finale continentale master, dopo il raggiungimento delle semifinali ad Aarhus '04 con le W55. 3 le presenze nel binomio 100/W65 ad un europeo: nelle due precedenti apparizioni, Pasqualina Cecotti aveva centrato un argento e un bronzo tra Lubiana e Nyregyhaza. Alberto Papa giunge 7° nella finale M50 con 12"69, in un ultimo turno con ben 3 italiani (D'oro, Antonaci e appunto Papa). 3 finalisti proprio come a Nyregyhaza '10, finale nella quale era presente ancora il già citato Antonaci, oltre che Max Clementoni e Domenico Furia. In nessun'altra circostanza si sono avuti tre finalisti M50 ad una finale internazionale tra i master. Per Papa 7 caps azzurri di una carriera tra i master che vanta come career high il bronzo ai World Master Games di Sydney del 2009. Infine 8° posto in finale per Stefano Longoni, poi oro nei 110hs, cimentatosi sulla gara piana per meglio affrontare la propria specialità. 11"66 con -0,4 per lui nella finale raggiunta a scapito di Di Leonardo per un centesimo. Stefano è l'ottavo finalista M35 nella storia italiana del binomio 110/M35. 

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