29/08/12

Europei Master III: i 200

gli italiani vincitori dei 200 di Zittau
Così come i 100, i 200 hanno messo in evidenza la potenza internazionale italiana nello sprint master. Ben 3 ori, ma anche due argenti e due bronzi, per un totale di 7 medaglie, che portano il bottino dello sprint puro italiano a Zittau (100+200) ad un totale di 13 medaglie: 5 ori, 3 argenti, 5 bronzi. A Nyregyhaza le medaglie dei 200 furono 9, con 4 ori (ma c'era quella fornace di medaglie che è Ugo Sansonetti, ora infortunato). 10 finalisti in Germania contro i 18 in Ungheria. Una flessione quindi, ma con un numero sostanzialmente inferiore di partecipanti: 31 a Nyregyhaza contro i 24 di Zittau. E vediamo qualche dato su medaglie e finalisti.

Gli ori - Massimiliano Scarponi. Nell'analisi dei 100 metri ho già scritto praticamente tutto di Max, a partire dal 5° alloro internazionale individuale master della propria carriera. Posso solo aggiungere a quanto già detto, che sorprendentemente è la prima volta che un italiano vince un titolo  sui 200 M45. In precedenza si registrano solo due medaglie, ed entrambe vinte da Fausto Bianchi: l'argento di Lubiana '08 e il bronzo di Nyregyhaza '10. Il 22"57 della finale corso da Max rappresenta anche l'unico under-23" corso da tutti i 200isti M45 schierati dal 2000 in poi ai campionati europei nel binomio M45/200 (26 atleti). L'unica apparizione di Enrico Saraceni in questa gara (a Nyregyhaza nel 2010), purtroppo coincise con il grave infortunio ai tendini. Su 26 atleti, prima citati, solo in 9 sono giunti in finale, solo 3 in questa edizione (con Barontini e Zanelli). 

Vincenzo Felicetti - bissato il titolo conquistato in Ungheria nella medesima categoria, anche se con un tempo superiore: a Nyregyhaza per vincere Vincenzo corse in 25"68 (con -0,4), mentre a Zittau gli è "bastato" correre in in 26"33 con vento nullo per intascarsi il proprio ennesimo titolo della sua sterminata serie. Queste sono anche le uniche medaglie vinte nella categoria a partire dal 2000. Oltre alle sue due presenze, l'unico altro finalista nel binomio agli Europei fu Tristano Tamaro a Jyvaskyla 2000, dove giunse 4°. Anche per Vincenzo, ennesima medaglia internazionale tra i master: senza contare quelle europee pre-2000, personalmente ne conto 36, di cui esattamente la metà, 18, d'oro. Delle 23 circostanze in cui Vincenzo ha corso i 200 in manifestazioni internazionali over-35, in 21 occasioni è arrivato in finale, e 16 è arrivato in medaglia. L'ultima volta in cui non raggiunse la finale nei 200, accadde ai mondiali di Riccione 2007, dove si arenò in semifinale. Vincenzo ha poi partecipato a tutte le ultime 7 edizioni di europei sui 200 all'aperto: il suo carnet vede a tal proposito 2 ori, 4 argenti e un posto, a Potsdam nel 2002. 

Andrea Benatti - purtroppo, io. Quarta medaglia d'oro di un italiano nel binomio M40/200 agli Europei. Le altre 3 erano state conquistate da Enrico Saraceni in un fantastico trittico nel 2004-2006-2008. 7 le medaglie conquistate in questa categoria da master azzurri, contando anche l'argento e il bronzo di Max Scarponi nel 2008 e nel 2010, e l'ulteriore bronzo di Paolo Leoni ad Aarhus nel 2004. 

Gli argenti - Domenico Furia - secondo nei 200 M50 con 25"08. Dopo un paio di anni tribolati, torna a far parlare di sè Domenico, le cui ultime tracce risalivano all'edizione 2010 del campionato europeo, dove giunse anche in quella circostanza secondo. A dire il vero ci sono anche le medaglie degli EMG di Lignano. E' giusto ricordare un particolare della finale M50 dei 200, ovvero che dopo le brillanti batteria e semifinale, per motivi personali, non ha partecipato all'atto conclusivo Ettore Ruggeri, che avrebbe lottato sicuramente per una medaglia prestigiosa, avendo ottenuto il secondo crono generale dopo la sessione delle semifinali con 24"75. Fuori portata il vincitore, Pat Logan, primo con 24"14. Come dicevo, bissato l'argento di Nyregyhaza 2010, anche allora da M50, conquistato con 23"86. Per lui era la 3^ finale in un campionato internazionale master (europei o mondiali) con 2 argenti e il 6° posto nei 100 sempre in Ungheria. 3 finali, 2 medaglie su 7 eventi internazionali. Considerando anche gli EMG, le medaglie diventano 3, 4 le finali, e 8 gli eventi. Nessuno italiano ha mai vinto l'oro in questo binomio M50/200 agli europei, e 3 sono gli argenti: i due di Furia e quello di Felicetti a Jyvaskyla nel 2000. 5 i finalisti totali delle ultime 7 edizioni: 2 Furia, 2 Felicetti e 1 Clementoni.

Maria Giuseppina Sangermano - secondo posto anche per la Sangermano, argento di poco con 32"49 contro il 32"18 dell'austriaca Marianne Maier. Il 32"49 rappresenta anche il nuovo record italiano di categoria: esattamente un centesimo in meno del suo stesso tempo corso a Cosenza nell'ottobre del 2011, ai campionati italiani master (edizione che mi ha lasciato tanti bei ricordi). 4° miglioramento del record nazionale per lei nel giro di un anno e mezzo. Pazzesco il ruolino italiano nel binomio W65/200: 3 partecipazioni, 3 medaglie: l'oro Pasqualina Cecotti a Lubiana '08, e i due argenti della Sangermano e ancora della Cecotti, seconda a Nyregyhaza due anni fa. 5^ medaglia continentale per la Sangermano (sempre con beneficio di inventario), le cui uniche vittorie sono i due ori agli EMG di Lignano (totale quindi di 7 medaglie). L'altro argento, lo vinse nel 2007 agli euroindoor di Helsinki.

i bronzi - Alessandro Gulino - all'ultimo anno ci categoria, si trova un compito tutt'altro che facile, affrontando Ivan Drago-Zaitsev, e l'inglese Tindogo Baba, che fa del giro di pista il suo terreno di battaglia e che ha il problema di non saper contenersi nelle batterie. Alla fine i primi due ricalcheranno le medesime posizioni conquistate agli EMG di Lignano di un annetto fa, mentre al terzo posto si piazzano a pari merito Gulino e l'inglese Ed White con il medesimo tempo di 22"49. Per Alessandro 5^ medaglia individuale internazionale (al momento due ori continentali: i 400 di Lubiana e i 200 di Nyregyhaza). 9 eventi internazionali master all'attivo, appunto 5 medaglie, e 8 finali: l'unica finale mancata è stata quella dei 200 indoor a Gand '11. Nella categoria M35, sui 200, 4 le medaglie vinte in totale dagli azzurri: 3 di queste le ha vinte proprio Gulino (l'oro di Nyregyhaza e il doppio bronzo di Lubiana e Zittau). La 4^ è l'argento di chi vi scrive proprio dietro a Gulino due anni fa. Le finali di M35 azzurri invece sono 5 che hanno portato alle 4 medaglie di cui sopra, e al 4° posto sempre del sottoscritto nell'edizione del 2008.

Anna Micheletti - arriva anche il terzo posto della romana Micheletti, con 32"18 (0,7 il vento). Impossibili le prime due piazze, vinte da due marziane W60 (la prima, Ulrike Hiltscher, addirittura 30"47). Non so quando abbia iniziato l'attività master, ma conto ben 60 caps azzurri per Anna (senza contare le staffette, con le quali arriva a 78). 22 le finali internazionali raggiunte tra i master, con 6 medaglie: 1 argento (quello mondiale di Clermont) e 5 bronzi. Purtroppo per lei, ben 7 medaglie di "legno". Pur essendo tradizionalmente considerata una 400ista, in realtà i risultati maggiori in termini statistici li ha ottenuti nei 200 (3 medaglie contro le 2 dei 400), e 10 finali contro le 8 nei 400. Agli europei all'aperto, è invece per lei la seconda medaglia, dopo 12 anni di "digiuno". Correva l'anno 2000 e anna giunse terza negli 800 di Jyvskyla. 4^ finale consecutiva nei 200 per lei (dopo quelle del '06, '08, '10, '12). La sua è anche la lrima medaglia conquistata nei 200/W65 ad un europeo da un'italiana (3 finaliste su 4 atlete-gara).

Gli altri finalisti - Roberto Barontini, all'esordio in maglia azzurra-master, ottiene un ottimo 5° posto, anche se ritengo che con quello che ci aveva fatto vedere a Comacchio, avesse messo nel mirino una medaglia. Probabilmente l'errore (se errore c'è stato) è avvenuto in semifinale, quando, passando i primi tre ed essendosi comodamente già conquistato l'accesso nettamente, ha decelerato troppo finendo in 24"21. Questa tattica l'ha così collocato in una mortifera prima corsia in finale, che tutto è, tranne che agevole da correre, e così favorendo avversari ampiamente alla propria portata. Comunque, esperienza metabolizzata. Quinto posto con 23"54 che è pur sempre il 6° risultato di sempre di un azzurro nel binomio 200/M45. Meglio di lui solo Scarponi (vincitore a Zittau), Fausto Bianchi (e le sue 2 medaglie di Lubiana/Nyregyhaza), e i 2 quarti posti di Tortu e Zanelli nelle precedenti edizioni di europeo. Proprio Alberto Zanelli ha agguantato la sua 4^ finale internazionale tra i master (due europee e due mondiali) giungendo al 7° rango. Il suo miglior piazzamento rimane il citato 4° posto di Nyregyhaza, mentre 6° fu l'anno scorso a Sacramento, versante mondiali. Campionato a Zittau lineare (24"04, 23"93 e 24"09): i due turni di qualificazione l'hanno forse un pò provato all'atto conclusivo. Altro finalista è stato Paolo Chiapperini, parzialmente consolato dal proditorio mancato accesso alla finale dei 100 per una questione di vento contrario. Dopo una batteria coriacea e relativamente tranquilla in 23"62, in semifinale emergono gli effetti lunghi dell'infortunio subito a maggio e che gli ha impedito di affrontare gran parte della preparazione: nonostante questo 23"33 e 8° tempo di ingresso in finale, che poi concluderà 7° in 23"32. 51 caps azzurri (individuali), e 15^ finale raggiunta per Paolo. Per lui 7 medaglie, di cui nessuna al momento d'oro, 3 argenti (tutti indoor) e 4 bronzi. L'unica medaglia vinta all'aperto risulta il bronzo nei 100 a Nyregyhaza '10: insomma, uno specialista del coperto. 

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