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Marzia Caravelli - foto G. Colombo/Fidal |
100hs femminili - l'impressione è che
Marzia Caravelli abbia fatto un deciso passo avanti nel ranking mondiale, ma che purtroppo le top-hurdler mondiali siano ancora un pò lontane. La finale olimpica è stata probabilmente dal punto di vista statistico la finale più veloce della storia della specialità, prendendo in considerazione tutte le manifestazioni tabellate sul globo. Si pensi che il binomio dietro alla
Sally Pearson, prima con
12"35, è giunta
Dawn Harper che ha stabilito nel suo piccolo un piccolo primato: il suo
12"37 è infatti il tempo più veloce di sempre di una... seconda piazzata. Torniamo a Marzia Caravelli. In batteria corre un sontuoso
13"01, che ormai ci ha abituati a considerare quasi-normale. Ma alle nostre latitudini proprio non lo è: è il 6° tempo italiano di sempre, dietro ai suoi due risultati sub-13", compreso il record italiano, i due risultati di Carla Tuzzi e quello di Micol Cattaneo. Per Marzia il
13"01 è già stato corso ben 3 volte (i due precedenti sono risalenti al 2011). Quindi ecco la semifinale, laddove i sogni diventano realtà. La gara parte, anche se Marzia dà sempre l'impressione che sulla prima zampata fuori dai blocchi abbia un pizzico di indecisione: solo un'impressione. Comunque... sul primo ostacolo arriva il contatto con la ceca
Skrobakova, la manata fatale e il sogno... finisce. Ritiro. Si parla anche di una frattura ad un alluce. Obiettivamente era molto ma molto difficile andare in finale: serviva un
12"71 (il tempo di
Lolo Jones, ultima delle ammesse), ma perchè no, dare una ritoccatina al proprio record personale lo avremmo visto come un sacrilegio? Marzia stabilisce la miglior prestazione italiana sulla distanza ad un'olimpiade.
Micol Cattaneo, in questa piccolissima classifica, deteneva questo
honour con
13"13 corso a Pechino, risultato che non gli consentì di avanzare al turno successivo.
Carla Tuzzi fu convocata per Atlanta '96, ma non terminò la gara. L'unica altra atleta italiana (
4 azzurre quindi sui 100hs dal 1972 al 2012, 40 anni) è stata
Ileana Ongar, che giunse addirittura alla finale di Monaco '72. In quella finale arrivò
8^, che è quindi il miglior risultato di un'italiana ad un'olimpiade. Curioso il fatto che la semifinale di quei giochi in cui era inserita la Ongar fu ripetuta, e lei migliorò di un centesimo e di una posizione... avrà fatto la differenza per l'ingresso in finale?
Naturalmente la storia degli ostacoli alti alle olimpiadi moderne fra le azzurre, parte da molto lontano, ovvero quando la distanza era sugli
80.
6 le protagoniste (quindi
10 ostacoliste "alte" in totale, tra 80 e 100hs nella storia italiana delle olimpiadi), con un nome su tutte: la leggendaria
Trebisonda Valla, detta "
Ondina", campionessa olimpica a Berlino '36. In quella stessa finale, giunse 4^
Claudia Testoni: di fatto i due migliori risultati azzurri di sempre, che contemplano così 3 finaliste (Valla, Testoni e Ongar). Ad un gradino sotto, tra le semifinaliste troviamo
Marzia Caravelli e
Milena Greppi, arrivata ai piedi della finale a Helsinki '52 (erano però gli 80hs).
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