27/01/11

Verso Parigi 2011: i 60 femminili agli Euroindoor premiano Marisa Masullo e Rita Bottiglieri

Marisa Masullo
Dopo che ieri sera mi sono attardato a disquisire della storia del triplo maschile italiano agli Europei Indoor (una sorta di tributo a Fabrizio Schembri e al suo minimo ottenuto), stessa cosa facciamo oggi con i 60 femminili, stavolta per rendere omaggio alla seconda atleta italiana ad aver ottenuto il lasciapassare per Parigi '11, Manuela Levorato (pazzesco... solo due atleti azzurri col minimo a 3 settimane dalla deadline!). Nella storia delle 31 edizioni di questa manifestazione (cui si aggiungono le 4 prodromiche definite allora "Giochi Europei"), si contano 42 presenze di atlete italiane, dato comprensivo di tutti i turni sostenuti dalle diverse atlete nel corso di ogni edizione. Le 42 presenze, spremute di tutti i turni, si trasformano in 26 partecipazioni (quest'ultime sono il dato che la Fidal considera a tutti gli effetti valido per indicare il numero di maglie azzurre, ma sapete che su questo dato non sono assolutamente d'accordo: se la Nazionale di calcio annovera tra le presenze ogni turno passato, perchè nell'atletica sia chi si ferma in batteria che chi supera 4 turni deve avere un solo caps? E' la legge del merito che suffraga questa necessità di soppesare in maniera diversa la qualità della partecipazione ad una grande manifestazione: quindi un turno, un caps. Tre turni, tre caps). Le atlete italiane che hanno partecipato a questa specialità nei 45 anni della manifestazione sono state 13, e capeggia la classifica delle presenze Marisa Masullo con 7 caps, davanti a Rita Bottiglieri e Cecilia Molinari con 5, quindi Manuela Levorato e Anita Pistone con 4. Per quanto riguarda il dato riferito alle sole edizioni (avulso dai turni passati) capeggiano questa particolare classifica con 4 partecipazioni Marisa Masullo (presente alle edizioni '78, '80, '83 e '90) e Cecilia Molinari ('70, '71, 73', '75). Manuela Levorato, se fosse convocata dopo il minimo ottenuto un paio di settimane fa, salirebbe a 3 presenze, dopo quella di Valencia '98 e Gand '00. Marisa Masullo è riuscita a partecipare a due edizioni di Europei a distanza di ben 13 anni (Milano '78 e Glasgow '90). Se Manuela Levorato dovesse essere sui blocchi dell'impianto indoor di Parigi, supererebbe questo record, visto che tra l'edizione del '98 a Valencia e quelli di quest'anno intercorrerebbero ben 14 stagioni. Tra le presenze "strane" (nel senso che praticavano un'altra specialità) nella storia dei 60 femminili agli europei troviamo la triplista Antonella Capriotti (nel 1982 a Milano) e quello dell'ostacolista Carla Tuzzi nel 1996 a Stoccolma. 
L'aspetto tecnico: dicevamo, 26 partecipazioni. 13 qualificazioni a semifinali o direttamente alla finale, e 13 uscite al primo turno. 50% di "passabilità", se così la vogliamo chiamare. Due medaglie vinte, il bronzo di Marisa Masullo a Budapest 1983 dove la milanese giunse terza con quello che è tutt'ora il record italiano di 7"19 e l'altro bronzo di Rita Bottiglieri nel 1977 a San Sebastian con 7"34. Solo 5 le finali conquistate (sempre su 26), quindi poco meno del 20% delle atlete azzurre schierate sui 60 è arrivato a giocarsi un europeo. Ma ciò significa anche che chi arriva in finale ha il 40% di possibilità di vincere una medaglia. Rita Bottiglieri è giunta anche 5^ nel '75 a Katowice (l'unica ad arrivare due volte in una finale), mentre le altre due finaliste, sono state Anita Pistone e Maria Aurora Salvagno nell'ultima edizione di Torino '09. Stranamente nessuna finale per Manuela Levorato, che proprio nel suo periodo migliore (dal 2001 al 2005) non partecipò ad alcuna edizione di questa manifestazione. Nelle sue due partecipazioni si è infatti fermata sempre in semifinale. 
I tempi: chiaramente il miglior tempo ottenuto durante gli Euroindoor è il record italiano di 7"19 della Masullo. Anche il secondo tempo gli appartiene, ottenuto sempre nella performante edizione dell'83 (7"23 in batteria, poi si andava direttamente in finale). I successivi quattro tempi sono tutti ad appannaggio di Manuela Levorato, nelle quattro volate che l'hanno vista protagonista nelle due partecipazioni: 7"26, due volte 7"27 e un 7"29. Al terzo posto Anita Pistone con 7"32, nella semifinale di Torino '09. 

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