15/01/11

Fidal-Bavaglio: sul sito ufficiale, omessi i risultati della Levorato (7"33 e 7"32) minimo per Parigi - Riparelli 6"73 - Bazzoni 54"27

Jacques Riparelli
Dopo il flash sulle batteria (7"33), dalla finale del meeting di Udine arriva il 7"32 sui 60 piani che proietta Manuela Levorato ancora nel gotha della velocità continentale. Tempo da finale europea o qualche cosa di molto vicino: e siamo solo al 15 di gennaio, ovvero quasi due mesi dall'evento clou della stagione indoor. Con la maternità della Pistone, a livello indoor la velocità femminile in questo momento sembra essere solo la Levorato, con buona pace di molti tecnici federali che piuttosto che studiare metodi per far andar forte qualche atleta, puntano sul fatto che ne vadano piano altri. La pulizia evidentemente non dovrebbe interessare solo la parte politica, ma anche tecnica di questa federazione. Ma la cosa che fa scalpore è l'assoluta assenza di cenni su di lei sul sito Ufficiale della Fidal, che pur parlando del meeting di Udine omette clamorosamente di citarla, parlando del solo Riparelli e dell'astista Anna Giordano Bruno. Uno scandalo senza precedenti ordito dalla cupola Fidasics a danno di un'atleta evidentemente scomoda. Se non ci credete, guardate il buon a.g. cos'ha scritto sul sito Fidal a questo link (clikkate qui). E pensare che ci sono altri che copiano-incollano (senza leggere) tutto quello che scrivono costoro...
A Udine, Levorato a parte, ottima la seconda al traguardo sui 60, Martina Favaretto, con 7"78... ma è un'allieva classe 1995! Per parte sua Jacques Riparelli (1983) esordisce sui 60 con 6"78 in batteria, con un promettente 6"73 in finale. Sarà l'anno buono per lui, dopo la presa in giro di cui fu vittima nel pre-Doha nel 2010? Ricordo (agli smemorati) che la Fidasics gli chiese determinati standard e determinati risultati: ottenuteli arrivò la beffa dell'esclusione dalla trasferta ai Mondiali di Doha che lo portò a scrivere una lettera (pacata) di  pubblica protesta. Proprio quella lettera probabilmente gli negò il caps nella 4x100 medagliata di Barcellona (in alternativa a Tomasicchio) come ultimo frazionista, al posto di Checcucci, che fu sverniciato da uno stanco Mbadjock (che veniva da 7 turni tra 100 e 200 e staffetta). Sarebbe stato oro e un probabile sub-38". Nei 60hs buon 8"75 della "multiplista" Elisa Trevisan (che vincerà anche il lungo con 5,64).  Anna Giordano Bruno salta già 4,30 nell'asta, ma non basta per ottenere il minimo per la manifestazione continentale fissato a 4,35, che l'atleta tenta senza buona fortuna.
A Modena vince i 60 maschili con 6"85 il bronzo mondiale sui 100 di Bressanone 2009, l'allora allievo Giovanni Galbieri (1993) che mette sulla carlinga la sagoma di un atleta specialista delle indoor come Andrea Luciani (6"92 ma 6"77 di PB), dal quale ci si aspetta sempre il salto di qualità che porta nel bagaglio a mano. Duplice 8"01 sui 60hs per uno dei migliori ostacolisti degli ultimi anni, Emanuele Abate. Siamo ancora lontani da 7"72 per obliterare il biglietto per Parigi, ma come per tutti gli altri siamo solo a gennaio. Dietro di lui, ma di non molto, Nicola Comencini: 8"04 e 8"05 in batteria. Doris Tomasini (1984) non sembra essere ancora a livello di Levorato: 7"57 in finale dopo il 7"67 in batteria. Sorprende il comportamento della seconda, la junior Gloria Hooper (1992), che entrata in finale con il 6° tempo (7"89), riesce ad infilare atlete più blasonate di lei e a piombare sul traguardo a 7"72.  Nei 60hs femminili, dopo un anno di purgatorio, è tornata a far parlare di sè la bresciana Sara Balduchelli con 8"60 e 8"61 non troppo distante dai suoi picchi. Nella sua scia Elisa Bettini (8"67 e 8"71). Parlando di ostacoli al femminile l'associazione di idee mi porta a ricordare Micol Cattaneo, sulla quale ci sarebbe da scrivere un bell'atto di accusa contro l'inerzia della Federazione, su quanto ci tenga agli atleti di punta, su quanto li segua... lo scriverò prima o poi. Tra gli allievi impegnati negli ostacoli alti notevole 8"16 di Eseosa Desalu, che regola un'altrettanto interessante 8"19 di Gabriele Argenton.
A Parma altra riunione indoor, ma sulla pista resized da 160 metri (ma è già tanto che ci sia, no?). Curve ad angolo, che non favoriscono certo il tempo, ma di sicuro assicurano lo spettacolo del man vs man. Negli 800 solo un atleta sotto i 2', Gabriele Bizzotto (1993) con 1'59"20. Più interessanti i risultati tra gli over-35 (preparo un articolo a parte per questo). 
Infine ad Ancona solita invasione oceanica di atleti, alla ricerca disperata di gare: come dire, la domanda c'è, manca l'offerta (di palazzetti), ma sappiamo bene che soddisfare queste esigenze della base non rappresenta un'esigenza sentita dalla Fidasics. Conta solo la medaglietta nelle grandi manifestazioni. Comunque, 6"90 per portarsi a casa i 60 maschili per Mario Brigida (1986). Nei 400 solo in due sotto i 50", ma non di tanto: 49"45 e 49"47 rispettivamente per Mario Di Giambattista e Emanuele Magi. Sui 3000 si fa notare con un ottimo 8'24"36 lo junior Stefano Massimi. Tra le donne, 7"64 e 7"62 sui 60 per Francesca Ramini. Altra allieva veloce alle sue spalle: Roberta Del Gatto (1995) che sigla 7"81. Gara clou sui 400 con la sfida azzurra tra Chiara Bazzoni e la duecentista Giulia Arcioni (evidentemente in cerca di affinare le armi per la stagione all'aperto sul mezzo giro di pista): sfida che va alla prima per 54"27 a 54"88, con tempi molto interessanti. 

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