31/01/11

Statistiche sui 60 maschili italiani agli Europei Indoor

Due protagonisti dei 60 indoor: Pavoni e Tilli,
con Mennea e Simionato
Questo è un articolo dedicato a tutti coloro cui piacciono i numeri e la velocità. Riguarda cioè le statistiche relative alle prestazioni degli azzurri ai Campionati Europei Indoor sui 60 metri. Una storia lunghissima, che parte dalla prima edizione dei Giochi Europei (così vennero chiamate le prime quattro manifestazioni continentali) e che vide al via il leggendario Pasquale Giannattasio. Da allora gli italiani sono stati presenti in altre 24 edizioni con un wall-of-honour davvero di tutto rispettabile: 1 oro, 4 argenti e 2 bronzi. Partiamo da qui: l'unico oro fin'ora vinto porta la firma di Stefano Tilli che vinse l'edizione del 1983 a Budapest. 6"63 per conquistare l'unico oro azzurro. Quella fu anche la prima medaglia italiana in questa specialità, cui seguì l'anno dopo l'argento di Antonio Ullo a Goteborg con 6"68. A Lievin '87 ci fu la prima delle due doppiette italiane sui 60 metri: Pierfrancesco Pavoni secondo con 6"58, davanti a Ullo (bronzo) e il suo 6"61 a pari merito con il ceco Frantisek. Edizione vinta dal polacco Marian Woronin che corse l'impressionante crono di 6"51. Nel '90 a Glasgow Pierfrancesco Pavoni bissò l'argento di 3 anni prima correndo ancora una volta sotto i 6"60 (6"59) e a soli 3 centesimi da sua maestà Linford Christie. Sono poi dovuti passare 19 anni da allora prima di vedere un altro italiano sul podio: e gli italiani, a Torino '09, furono addirittura 2: Fabio Cerutti secondo dietro all'immarcabile inglese Dwain Chambers (6"46) con 6"56, tempo uguale al centesimo del terzo arrivato, il siciliano Emanuele Di Gregorio. Qui gli honours italiani: ma la storia parla anche di 5 quarti posti o medaglie di legno (due di P.F. Pavoni, ed una a testa tra Stefano Tilli, Ezio Madonia e Antonio Ullo). Diamo uno sguardo complessivo alle partecipazioni.
Messe tutte insieme, i caps italiani nei 60 metri agli Euroindoor ammontano a 112. La classifica dei caps (con almeno un minimo di 3 di presenze-gara):
  1. 17 - Pierfrancesco Pavoni (82-85-87-88-89-90)
  2. 16 - Antonio Ullo (84-85-86-87-88-89)
  3. 09 - Giovanni Grazioli (78-79-82-83)
  4. 08 - Stefano Tilli (83-96-00)
  5. 07 - Francesco Scuderi (98-00-02)
  6. 06 - Fabio Cerutti (07-09) - Gianfranco Lazzer (80-82-83)
  7. 05 - Ezio Madonia (89-92) - Andrea Rabino (00-02)
  8. 04 - Simone Collio (05-09) - Vincenzo Guerini (73-79) - Mario Longo (92-96)
  9. 03 - Emanuele Di Gregorio (09)
Come è già intuibile vedere dalla classifica qui sopra, P.F. Pavoni ed Antonio Ullo sono anche quelli con più edizioni di Euroindoor nel proprio carnet: 6 a testa. Staccato Giovanni Grazioli, fermatosi a 4, e triregni di Stefano Tilli, Gianfranco Lazzer, Francesco Scuderi. Quest'anno potrebbero raggiungere la quota anche Simone Collio e Fabio Cerutti. Scuderi è ancora in attività, ma non penso abbia al momento le possibilità di tornare su quei tempi. 
Antonio Ullo detiene il primato di edizioni consecutive di Euroindoor cui ha partecipato: 6, dal 1984 al 1989. 5 le finali conquistate dallo stesso Ullo, così come 5 sono state quelle conquistate da PF Pavoni. Staccatissimi gli altri: con 2 finali al momento ci sono il solo Stefano Tilli e Fabio Cerutti, che potrebbe (in teoria) staccare il romano proprio a Parigi. Vedremo. Tutti gli altri italiani che hanno raggiunto la finale, ci sono riusciti una sola volta. Ma quante sono appunto le finali complessive conquistate dagli azzurri in 45 anni di Euroindoor? 23. 23 finali su 49 partecipazioni di italiani (quindi contando la sola presenza iniziale ai blocchi di partenza): ottima media/finale (cioè la percentuale di possibilità di accedere alla finale): quasi il 50% (46,93%). In soldoni, un italiano su due schierato sui 60 metri agli Euroindoor arriva solitamente in finale. Ben 41 volte (sempre su 49) gli italiani hanno corso il penultimo turno (83,67%), mentre solo in 8 casi l'italiano schierato è uscito inopinatamente in batteria (Claudio Cialdi nel '70, Simone Collio nel '09, Vincenzo Guerini nel '78, Gianfranco Lazzer nel '82, Luca Levorato nel '96, Mario Longo nel '96, Alessandro Orlandi nel '94, Franco Zucchini nel '79).
Detto dell'unico oro, dei quattro argenti, dei due bronzi, e dei 5 quarti posti, si contano anche 4 quinti posti, 5 sesti posti, nessun settimo, e due ottavi. La posizione media degli italiani che raggiungono la finale è così 4,39. Cioè una posizione tra il quarto e il quinto posto. Ma questa è pura teoria. 
Stefano Tilli è l'atleta più longevo, avendo corso due edizioni di Euroindoor a 18 anni di distanza l'una dall'altra (quella del 1983 e quella del 2000). Per quanto riguarda le prestazioni cronometriche, quella che segue è la top-ten dei risultati cronometrici ottenuti dalle frecce azzurre nelle 49 partecipazioni:
  1. 6"56 - Fabio Cerutti (2/F - Torino '09)
  2. 6"56 - Emanuele Di Gregorio (3/F - Torino '09)
  3. 6"58 - Pierfrancesco Pavoni (2/F - Lievin '87)
  4. 6"58 - Pierfrancesco Pavoni (1-I/SF - Glasgow '90)
  5. 6"59 - Pierfrancesco Pavoni (2/F - Glasgow '90)
  6. 6"59 - Stefano Tilli (4/F - Gand '00)
  7. 6"59 - Antonio Ullo (3-I/SF - Lievin '87) 
  8. 6"59 - Pierfranco Pavoni (1-II/SF - Lievin '87)
  9. 6"60 - Fabio Cerutti (2-II/SF - Torino '09)
  10. 6"60 - Francesco Scuderi (2-IV/B - Valencia '98)
  11. 6"60 - Emanuele Di Gregorio (1-II/B - Torino '09)
Quindi, gli italiani sono andati 8 volte sotto i 6"60 agli Euroindoor (3 Pavoni). Ma anche 30 volte sotto i 6"65, e 60 sotto i 6"70. Ora, a Parigi '11 è già sicuro della partecipazione Di Gregorio, che potrà implementare le statistiche di cui sopra. Gli altri due potrebbero/dovrebbero essere Cerutti (che è un animale da indoor) e Collio, che forse a livello indoor deve ancora dimostrare per intero il suo valore (nonostante il sontuoso record italiano di 6"55 in coabitazione con Pavoni). Ci divertiremo.

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