31/01/11

E sono 5 pass per Parigi 2011: Giorgia Benecchi nell'asta... e ora per lei viene il difficile

Giorgia Benecchi in una foto Cus Parma
Lo ammetto, per un attimo pensavo che al sito ufficiale della Fidal se lo fossero scordati o non l'avessero notato (del resto avevano parlato di altri risultati del medesimo meeting pochi post prima). Me lo sono covato stanotte e stamattina, godendo della relativa giornata di ferie, l'avrei sparato fuori. Invece il pool di giornalisti e blogger della Fidal mi ha bruciato nella nottata: amen. Fidal: 1 - Andycop: 0. Mi pagano ogni tanto per star sveglio di notte, ma purtroppo non per scrivere di atletica. Me Tapino. Parlo così a ruota libera del quinto pass per Parigi 2011, conquistato a sorpresa da Giorgia Benecchi (Esercito) ad Aosta nel salto con l'asta, oltrepassando il limite di 4,35 posto dalla fedeiussione... ehm, federazione. Il sito Fidal ci dice che era un'ex ginnasta nazionale: è vero, confermo (se volete, a questo link un video di Youtube su una sua partecipazione ai Giochi giovanili europei di ginnastica del 2003). L'anno scorso la Benecchi, citando sempre il sito Fidal, ottenne la miglior prestazione italiana indoor promesse con 4,36. Siamo così, aggiornando il conto, a 5 possibili biglietti per Parigi, Europei Indoor, anche se quest'ultimo in percentuale è quello con meno possibilità di presentarsi al terminal di Malpensa (in termini di partecipazione). O meglio, vista la clausola compromissoria della Fidal, che si arroga la facoltà di scegliere chi deve e non deve andare a Parigi anche in costanza di minimo ottenuto, visti i tristi precedenti, alla Benecchi è quasi certo che la setta dei poeti estinti della Fidal le chiederà: a- di ripetere la misura (se non di ottenere 5 centimetri in più). b- di vincere i campionati italiani, o al limite-al limite, di arrivare seconda dietro alla Giordano-Bruno (che in potenza ha qualche chance in più di passare le qualificazioni a Parigi... sulla carta). c- di rimanere in attesa fino all'ultimo. Ora, capite che è questo è l'atteggiamento messo in campo dalla Fidasics da tempo immemore e che si è incancrenito nell'ultimo periodo di vacche stitiche. La Fidal, assediata ormai da anni nel proprio bunker da rompipalle (CONI, Giornali, Bragagna, Bloggers, vecchi ruderi dirigenziali dell'atletica che non riescono proprio a darsi pace a fare qualcos'altro e tornano indomiti sempre all'attacco, tesserati, Master, corridori su strada) ormai adotta la politica che chi deve presenziare ad una manifestazione internazionale DEVE garantire il passaggio di almeno un turno. Questione di immagine. Leggendaria la presa per i fondelli a Jacques Riparelli che lui stesso rese noto l'anno scorso con una struggente lettera aperta, dopo aver esaudito tutte le richieste per convolare a Doha, mondiali indoor. Lui si limitò a criticare con molta modestia la cosa, altri avrebbero preso a cazzotti qualcuno. La classe si vede anche in queste piccole cose. Della Benecchi, penso, non si sapranno mai i retroscena, ma spero davvero che non le chiedano la luna. 
Così nella aberrazione della situazione (che umilia le giovani leve, che dovrebbero fare esperienza) chiedono solitamente agli atleti border-line, emergenti, che non hanno (ancora) un passato glorioso, di confermare continuamente la loro bontà: e così facendo spremono fino alle ossa i poveri atleti che, dovessero mai riuscire nelle 12 fatiche richieste dalla Federazione per garantirsi il viaggio per l'appuntamento internazionale, nella maggior parte delle circostanze arrivano ad essere gattini spompati e intirizziti, quando invece dovrebbero essere delle jene. 
Mancanza di programmazione, lungimiranza, fiducia, logiche politiche: anche questo fa di una Federazione da 170.000 tesserati (ma circa 40.000 sono tesseramenti "naif") un baraccone. 
Ora, secondo il mio inutile punto di vista, il discorso è che chi ottiene il minimo deve conoscere i propri programmi. Oggi ho ottenuto il minimo e adesso ho un mese e mezzo per arrivare al top della forma per Parigi. Ma non è e non sarà assolutamente così per la Benecchi (penso che per Schembri, Levorato, Di Gregorio e La Mantia, gli altri che ad oggi hanno ottenuto il minimo, non gli venga chiesto nulla): si richiederanno "prove" che la distrarranno da una sana programmazione all'evento. Distrazioni mortali. Ma vaglielo spiegare tu alla Fidal che nello sport avere degli obiettivi a lungo termine può coadiuvare le prestazioni. Spero tanto di sbagliarmi, ma la storia e le leggende circa la cecità federale sono arcinote. 

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