
06/09/10
Le sedi dei prossimi campionati internazionali master

03/09/10
"Correre" inciampando sui master

Chiaramente i risultati vengono liquidati in un trafiletto veloce dove si parla esclusivamente dei 5 o 6 ultra 60enni (per carità, meritevoli, ma come spesso accade dimenticati tutti quelli delle categorie più giovani) di cui per puro caso metà sono proprio dell'Olimpia Amatori di Rimini. L'ho già sentita questa società... Quindi sul 2-0, palla al centro, Correre decide di dare la parola finalmente agli "organizzatori" nella persona di Claudio Rapaccioni.
Chissà mai che in contropiede riescano quanto meno a mettere il golletto della bandiera. L'intervista (4 domande striminzite ad opera di Luca Landoni) invece di tutto parla, tranne che dei problemi organizzativi. Sembra quasi che il buon Claudio sia caduto dalle nuvole, abbia vissuto un'altra edizione di Campionati Italiani Master idilliaci in una dimensione parallela alla nostra e fosse rientrato tra di noi mortali da uno Stargate giusto qualche minuto prima dell'intervista. Ma come, Signor Correre: non ci aveva fatto sapere che avremmo sentito la "parola degli organizzatori"? Si intuiva e si auspicava che dopo gli attacchi ci sarebbero state le difese. Sarebbe stato eticamente corretto far sapere alle schiere di lettori le due campane: non penso che Correre voglia omologarsi al Tg4 o peggio ancora al Tg1. E invece di tutto l'organizzatore parla tranne del casus belli? Possibile che non gli sia stata chiesta una cosa così importante per poter dare la sua versione dei fatti e poter ribattere alle accuse che gli erano state fatte dalle pagine di una rivista di portata nazionale? Quindi, la partita per la rivista milanese dei podisti finisce 2-0: danno ragione ad Atleticanet . E Correre si schiera con loro.
31/08/10
Il Duca: bordate su Di Mulo, coach della velocità della nazionale italiana
Ho sempre considerato l’atletica il più bello sport del mondo per la perfetta fusione di due elementi, per me, fondamentali: l’armonia dei movimenti e l’oggettività delle prestazioni. Dalla corsa ai lanci per finire coi salti, ogni disciplina è contrassegnata da queste due caratteristiche essenziali ed è per questo, mi scuseranno gli appassionati, che ho sempre considerato la marcia una specialità al di fuori dell’atletica leggera, in quanto si è costretti a fare movimenti controllati e poco armoniosi, ma soprattutto perché si è soggetti alla valutazione di molteplici giudici, sparsi lungo il percorso, che giudicano lo stile di marcia, con occhi sempre totalmente diversi. Ma, a parte questa eccezione, per ogni altra disciplina vige la legge del cronometro, del metro o dell’asticella da saltare e non possono esserci alternative, non ci possono essere raccomandazioni, il più forte prevale e riceve le giuste gratificazioni in funzione dei risultati oggettivamente ottenuti, laddove per gratificazioni si intendono le medaglie, ma anche e soprattutto le convocazioni per le più importanti manifestazioni internazionali, l’onore di vestire la maglia azzurra e, per le specialità di corsa veloce, la possibilità di far parte delle staffette…
E già, questa è la bellezza dell’atletica, ma nella federazione delle banane puo’ succedere di tutto..
“Nello stracitato film di Woody Allen l’ormai famoso Castrado, nel suo primo discorso da nuovo dittatore dello stato libero delle bananas, immaginario staterello del centro america, dichiarò al popolo festante che da quel momento la lingua ufficiale sarebbe stato lo svedese…”.
“Nello stracitato film di Woody Allen l’ormai famoso Castrado, nel suo primo discorso da nuovo dittatore dello stato libero delle bananas, immaginario staterello del centro america, dichiarò al popolo festante che da quel momento la lingua ufficiale sarebbe stato lo svedese…”.
Ma veniamo ai fatti ed andiamo con ordine per raccontare ed evidenziare questa ennesima buffonata all’italiana, questa solita mistificazione della realtà ed esaltazione di personaggi di dubbio valore umano. Noi di Webatletica, già alcuni mesi fa, avevamo subodorato che qualcosa di strano stava accadendo nell’ambito delle staffette italiane e, per primi, avevamo evidenziato una notizia riportata su un trafiletto, dalla Gazzetta, in merito all’esclusione di Fabio Cerutti dalla staffetta azzurra di velocità. In un primo momento, dopo una iniziale serie di informazioni raccolte, avevamo creduto che tale clamorosa esclusione di uno dei tre più forti velocisti italiani fosse dovuta, in qualche misura, a dissidi interni con qualche suo compagno di squadra. Successivamente, però, avevamo avuto modo di appurare come tale sensazione fosse inesatta e che Cerutti si fosse, di fatto, autoescluso perché con il suo allenatore aveva deciso di non partecipare ad una serie di raduni federali organizzati ad hoc per amalgamare la squadra e, di fatto, provare la scienza del cambio… Avevamo, quindi, archiviato la questione, convinti certamente della totale buona fede degli atleti coinvolti, ma con la consapevolezza che qualcosa di strano ci fosse comunque sotto.
Ed i fatti ci hanno puntualmente dato ragione.Prima, una strana convocazione per la Coppa Europa di Manuela Grillo per la staffetta femminile. "Strana" perché in quel momento aveva il 19° tempo in Italia sui 100 mt, ma chissà, poteva essere interpretato come un premio alla carriera e poi, di fatto, non era stata titolare nella prova effettiva.
Ma ecco il delirio, il misfatto si compie nel corso degli Europei, un delitto quasi perfetto perché nessuno se ne accorge, a parte ovviamente i diretti interessati. La peggiore spedizione italiana ad un campionato europeo di atletica viene etichettata, da ogni parte, come un grandissimo risultato tecnico ed il fiore all’occhiello di questa mistificazione della realtà diventa l’argento della staffetta 4x100 maschile ottenuto grazie al profeta del cambio, lo scienziato del passaggio del testimone: il prof. Filippo Di Mulo da Catania.
Immagino che ormai Arese abbia appeso foto del prof. in ogni luogo che frequenta e pare che, persino nella sua macchina, abbia messo un’immaginetta del profeta con scritto “non correre pensa a me”. Che poi… professore di cosa? Sicuramente non di psicologia perchè quando insegnavano tale materia lui sicuramente sarà sempre stato assente, un po’ come devono aver fatto Tomasicchio e Riparelli che, pur non avendo saltato un raduno federale, come concordato, sono stati accantonati nella composizione della staffetta, per far posto a due atleti, a cui rivolgiamo tutta la nostra stima, ma che erano andati meno forti di loro, per tutto l’anno. Quindi l’unica spiegazione è che andavano ai raduni, ma non partecipavano alle lezioni e quindi non sono stati promossi o, forse, sono due capoccioni e non si sono applicati… chissà? Ed allora, se qualcuno ancora non avesse colto bene il senso, vediamo il vero autentico misfatto di cui nessuno ha parlato: la 4 x 100 femminile. Composizione squadra che ha fatto le semifinali:
Jessica Paoletta, Tiziana Maria Grasso, Giulia Arcioni, Audrey Alloh.Tempo ottenuto in batteria 44”15, seste. Tempo utile per qualificarsi 43”90. Fuori.
Ma analizziamo le partecipanti
- Jessica Paoletta, 2° tempo dell’anno in Italia 11”52
- Giulia Arcioni, 3° tempo dell’anno 11”58
- Audrey Alloh, 7° tempo dell’anno 11”69
- Tiziana Maria Grasso 34° tempo dell’anno 12”10 a Catania, con vento +1,9
Lo so, non ci si può credere ed è per questo che ho voluto riportare le classifiche ufficiali in modo tale che possano giustamente risentirsi tutte quelle atlete che il cronometro ha oggettivamente segnalato come più veloci della Grasso. Vorrei, tra tutte, citare subito la Giovanetti, la Draisci e la Salvagno che non hanno avuto il giusto premio per la loro ottima stagione, prima di arrivare all’apoteosi dell’obbrobrio, dell’insensibilità e dell’ arroganza più totale. Prof. Di Mulo, ci spieghi dunque, se ha coraggio, ma non è certo una dote di Castrado e dei suoi sgherri piu’ fidati, l’esclusione della Levorato. Sinceramente pensavo che Manuela si fosse fatta male durante la non brillante batteria ed invece... stava benissimo, salvo essere incappata in una prestazione non esaltante, figlia sicuramente della tensione, della voglia di strafare e di voler mettersi in mostra dopo anni atleticamente travagliati. Sappiamo per certo che la Levorato aveva aderito al programma federale e partecipato a tutti i raduni imposti dal guru dei cambi, con evidenti sacrifici considerato i suoi fondamentali doveri di mamma. La partecipazione alla staffetta, oltre ad essere un diritto per lei che è stata, oltre ad esserlo attualmente, la più forte velocista italiana di tutti i tempi, sarebbe stata una garanzia certa di finale e soprattutto il minimo premio per tutto quello che ci ha regalato negli anni, oltre che per l’impegno profuso da quando ha ripreso ad allenarsi.
Metterla da parte come un calzino bucato è stato un atto spregevole ed è per questo che la mia disistima per il Prof. Di Mulo è infinita, per non parlare del fatto, non facciamo finta di dimenticarlo che, grazie a lui, abbiamo perso un oro certo nella staffetta maschile e ci siamo fatti deridere pubblicamente per questo, da un certo sig. Le Maitre, sulle televisioni francesi.
Metterla da parte come un calzino bucato è stato un atto spregevole ed è per questo che la mia disistima per il Prof. Di Mulo è infinita, per non parlare del fatto, non facciamo finta di dimenticarlo che, grazie a lui, abbiamo perso un oro certo nella staffetta maschile e ci siamo fatti deridere pubblicamente per questo, da un certo sig. Le Maitre, sulle televisioni francesi.
Ma questa è la punta dell’iceberg dell’arroganza della federazione e dei suoi uomini; ci sono tantissime situazioni che potrei raccontare, ma non posso essere il solo a farlo. Ha ragione il mio amico Riccardo, la colpa non è solo di Arese, ma anche e soprattutto di quelli che potrebbero contestarlo e non lo fanno perché, in fin dei conti, va bene cosi’…. Se tante piccolissime voci come la nostra si levassero, allora veramente qualcosa potrebbe cambiare e la federazione delle banane tornare ad essere una vera federazione del piu’ bello sport oggettivo del mondo.
IL DUCA
Preparatevi: domattina il Duca sparerà una cannonata inaudita

30/08/10
Rieti: Carter sull'olimpo degli sprinter - Rudisha l'imperatore degli 800

Mondiali Master di corsa in Montagna: il silenzio sugli innocenti

28/08/10
Perlino record sui 200 W45 - Rosolen spara il disco in orbita: altro record W45

- Chiasso: stupenda giornata dai colori radiosi in Ticino: ottima per divertirsi in compagnia. In questo contesto il Sindaco volante di Chiuro, in provincia di Sondrio Tiziano Maffezzini (1966) corre in 12"29 (85,29%) i 100 e 25"61 i 200 (83,79%). Luigi Papetti (1964) si dimostra un pizzico più 100ista che 200ista: 26"18 (83,18%) contro il 12"72 (84,03%), rigorosamente senza chiodate naturalmente! Il miglior velocista della sessione svizzera si dimostra però Aldo Del Rio (1946): 28"07 e un controvalore AGC di 87,75%. Negli 800 ottimo il 2'18"92 di Franco Valsecchi (1959): 84,42% che nel mezzofondo vuol dire andare. Master elvetici sugli scudi nei 3000: Davide Gambonini (1968) del GAB corre in 9'35"78 (82,08%), mentre Luca Foglia dela Vitus Locarno (1962) in 9'59"09 (82,63%). Nel lungo era presente il rumeno della Virtus Castenedolo Gabriel Gui, fermatosi però a soli 6,26 (quest'anno 7,09 a Nembro) con un solo salto all'attivo: probabile qualche piccolo inconveniente. Nel giavellotto Massimo Bricchi (1968) ottiene addirittura il suo stagionale con 53,56 (aveva secondo il sito della Fidal-Lombardia 50,20: oltre 3 metri di miglioramento. 63,43% di AGC, ma nei lanci si sa che oltre il 60% si è di fronte ad una grande prestazione. Tra le donne, come detto, spicca il record della Peppa Perlino, che frullato nell'AGC fornisce un controvalore di 86,91%. 79,23% nei 3000 con 10'57"28 per la ticinese Jeannette Bragagnolo (1971). Ma soprattutto vedevamo schierata nel salto in lungo la bi-campionessa mondiale indoor Flavia Borgonovo (1973) che ancora una volta è atterrata vicina ai 5,60, sintomo di una gran condizione. A Chiasso 5,57 (78,78%) all'ultima prova: meglio aveva fatto solo a Nyiregyhaza e Cernusco con 5,60 e 5,61.
- Trento, Meeting Marzola - ieri si è disputato anche l'atteso meeting Marzola, quello al centro della nostra attenzione nei giorni scorsi. Alla fine buona partecipazione di over-35, con su tutti il 400 di Barbara Ferrarini (1967): 1'01"59 e 87,95%. Nella stessa gara 1'08"16 per Mirella Giusti (1960): 85,33%. 86,06% per Andrea Truzzi (1964) nei 100 con 12"42. 57"73 nei 400 per Roberto Cito (1963) e 84,03%: secondo la banca dati Fidal-Lombardia dovrebbe essere il suo miglior tempo del 2010, avendo nel carnet un 57"86 corso a Rovellasca a luglio. Torna a calcare le piste Cesare Lazzarini (1973): sugli 800 2'02"48 e 84,37%: era un pò che non sentivo parlare di lui. Più spessore (stando al convertitore universale) però ha il tempo di Manfred Premstaller (1962): il suo 2'10"21 e quindi 87,76%. 84,79% per Walter Endrizzi (1968) sui 3000 con 9'17"41. Qui Gabriel Gui (1975) dopo i problemi di Chiasso trovo un buon feeling con la pedana: 6,89 e 80,91%. Fabio Caldon (1975 anche lui) nel giavellotto supera la fettuccia ideale dei 60 metri: 60,96 (64,59%). Arriva addirittura una vittoria di una over-35 nei 1500 femminili: Maria Vittoria Fontanesi (1974) si impone infatti in 4'18"76 (una bordata da 92,00% AGC, il miglior risultato master di agosto a mia conoscenza) davanti alla nuova Eleonora Berlanda (1976, prossima "master") che ha finito le sue fatiche in 4'19"74. Terza un'altra master: Mara Cerini in 4'35"83 (88,28%).
- Bologna. Nel file allegato preparato da Beno, i migliori risultati degli over-35 al meeting Fidalestate del 22 luglio con il record della Rosolen.
Europei Master, capitolo-14: i video

26/08/10
Europei Master, capitolo-13: Il CT Claudio Rapaccioni intervistato da Webatletica

- Innanzi tutto, un giudizio da CT sulla spedizione italiana master in Ungheria in generale. Com'è andata la nazionale azzurra? E’ sempre difficile dare un giudizio complessivo alla fine di ogni campionato, sicuramente la spedizione italiana ha espresso un tasso tecnico ottimo considerando gli atleti italiani che hanno partecipato a Nyiregyhaza ed alla concorrenza sempre maggiore da parte delle altre nazioni che come noi stanno crescendo ogni edizione. Volevo fare i nomi che non leggeremo mai nel medagliere perchè non hanno ottenuto il tempo minimo richiesto nella medal standard: Carla Sessa 2° posto nei 100 hs e Roberto Amici 3° posto nella 5 km di marcia.
- La Spagna è molto cresciuta negli ultimi anni. L'Italia com'è messa tendenzialmente, in prospettiva di Gand? E’ una domanda su cui ci sarebbe da scrivere molto ed io cercherò di sintetizzare il contenuto. La Spagna è riuscita nel discorso del dopo-assoluto, nel senso che gli atleti continuano anche dopo l’attività assoluta ed i frutti della loro scelta si vedono soprattutto nel mezzofondo dove qualche anno fa sono ripartiti da zero dai giovani ed ora alcuni di loro proseguono nel mondo Master; noi in Italia abbiamo ancora qualche problema di comunicazioni con gli ex atleti di vertice con la speranza di trovare il giusto approccio con il mondo Master, per le indoor di Gand sono fiducioso perchè i nostri atleti al coperto si sono sempre comportati egregiamente con risultati sempre sorprendenti.
- Quali sono stati i nostri punti di forza? Quali invece i settori che non hanno funzionato a dovere? Sicuramente la velocità è da sempre il nostro punto di forza insieme alle staffette però in Ungheria ho notato che quasi tutti i settori hanno fatto registrare dei buoni risultati. Forse siamo mancati nei lanci (nelle categorie più giovani) e nelle gare di fondo forse anche per i pochi iscritti; un elogio anche alla Marcia che come sempre hanno saputo distinguersi.
- Chi ti ha emozionato di più in questi campionati Europei? Quali sono stati gli italiani che ti hanno più impressionato? L’emozione maggiore anche per questi campionati l’ho vissuta quando hanno corso tutte le staffette e che come sempre alla fine sono distrutto. Mentre mi hanno impressionato Paolo Chiapperini per la sua determinazione in ogni sua gara portando a casa degli ottimi risultati, Domenico Furia che dopo l’errore nella finale dei 100 metri ha saputo reagire da grande nei 200 metri con una bellissima finale: peccato per il 2° posto, e la Flavia Borgonovo per la sua semplicità e tranquillità con cui affronta le gare.
- quali invece atleti di altri paesi ti hanno invece impressionato? Sicuramente direte che ho scoperto l’acqua calda ma sono sempre loro Guido Muller per la sua armonia di corsa che non cambia mai anche se gli anni aumentano; Peter Stevens e Darren Scott per la loro grinta che metteno in campo ad ogni gara che non dà scampo agli avversari. Al femminile la Hill Irie che a 41 anni le ho visto saltare con l’asta ben 3m85 e la spagnola Emilia Paunica nella velocità, dove ha vinto le due finali con la determinatezza di una grande atleta.
- Come hai visto il clima della nazionale italiana in Ungheria? Si può iniziare a parlare di "squadra"? Devo essere sincero ho rivisto la voglia di fare gruppo tra gli atleti come qualche anno fa ed anche un approccio migliore con i responsabili della Federazione.
- A livello organizzativo com'è andata Nyiregyhaza 2010? Ci sono degli appunti da fare? Come già riferito con la mia relazione ai vertici della FIDAL, nell’ottica generale credo che l’organizzazione sotto il profilo tecnico abbia rispettato le aspettative degli atleti. Molto efficiente il campo centrale con la possibilità di riscaldamento per gli atleti in un piccolo impianto (2 corsie) a 200 metri, mentre il secondo campo, a 4 Km, dove si sono svolti la maggior parte dei lanci, i 5 km di marcia e alcune gare di corsa lunghe, è risultato non idoneo per la sua struttura nonostante le attrezzature nuove (pista e gabbie dei lanci). Buona la parte riguardante l’informatica (SIGMA) sempre precisa ed attenta anche nel rispetto degli orari programmati e l’emissione dei risultati. Anche il TIC ha funzionato in maniera esemplare dal ritiro accredito alla conferma giornaliera delle gare. Anche il gruppo giudici è stato ben gestito anche se molti di loro abbastanza giovani e con poca esperienza.
- Perchè il fallimento della categoria M e W30? Era successo così anche per i 35 quando furono introdotti, se ti ricordi? Saranno riproposti anche nel futuro? Credo che la non validità come titolo europeo già sia un freno per i partecipanti e poi ci sono ancora troppi atleti trentenni che si sentono assoluti e che partecipano alle gare internazionali mentre quando furono inseriti gli M35 venne detto solo pochi mesi prima che erano validi come campionato europeo per cui solo la prima edizione ebbe pochi iscritti. Sicuramente saranno riproposti con la speranza di rivedere le modalità di partecipazione.
- Cosa bisognerebbe fare secondo te per incentivare il proselitismo tra gli atleti senior? Stiamo lavorando nell’ottica di trovare le modalità giuste per portare un messaggio adeguato a questi atleti , sarà affrontata e discussa ad inizio settembre.
- E' possibile pensare a progetti ad ampio respiro internazionale tra i master? Ho sempre pensato ha progetti internazionali per i Master e come sopra anche questi saranno discussi a settembre.
- Concludiamo con te... Come hai vissuto la tua prima medaglia internazionale? Emozionante? Ti viene voglia di vincerne altre?? Ancora adesso mi emoziono al solo pensiero, ho partecipato a tanti finali sia negli ostacoli che nella velocità ed in questi 15 anni mi sono sempre accontentato di arrivare in finale. Questa volta arrivare in finale ed avere il miglior tempo delle batteria mi ha messo tanta carica ma anche tanta paura. Quanto gli altri si erano nascosti nelle batterie? Seguire l’inglese che era il più forte e tentare di vincere il titolo europeo? E se poi mi fossi inchiodato all’ultimo ostacolo e addio medaglia? Sono partito ed ho fatto una gara giudiziosa è arrivata la mia prima medaglia d’argento e chissà se dovrò aspettare ancora altri 15 anni?
25/08/10
Le prossime gare master: Bellinzona chiude oggi le iscrizioni

24/08/10
Barcellona 2010 - Il Duca e laFederazione delle Banane


E’ sempre molto da presuntuosi dire “io l’avevo detto” ma così è stato. Proprio un anno fa, da questo sito, all’indomani della storica spedizione di Berlino quando, dopo le zeru medaglie, si erano levati da più parti cori di protesta e richieste di dimissioni per il simpatico faccione piemontese che fece finta di niente, salvo qualche scarno comunicato da parte del sito ufficiale in cui si evidenziavano, con un certo sdegno, le incomprensibili critiche arrivate, da qualche fonte isolata, a minare il prestigio della federazione. L’avevo detto, la Fidal stava avviandosi a diventare una sorta di piccolo stato dittatoriale male organizzato, in cui il capo, eletto in barba ai principi base dello statuto federale, gestiva a suo piacimento tutto il movimento, permettendosi, come tutti i dittatori che si rispettino, di manipolare l’informazione relativa. Ed il silenzio era proseguito dopo i mondiali indoor di Doha, laddove ancora il bottino della nostra spedizione era stato pari a zero, salvo delle tenui voci che evidenziavano come l’obiettivo fondamentale dell’anno dovessero essere gli Europei di Barcellona. Allora, noi tanti aderenti ai GAC (Gufi Anti Castrado), ci eravamo preoccupati, pensando che chissà quale risultato clamoroso avrebbe ottenuto la nostra nutritissima spedizione in Spagna, con la conseguenza inevitabile di far riempire la bocca ad Arese e farlo presentare tronfio e festante a celebrare il suo antico mandato. Quel che è successo ormai è stranoto: diciassettesimi nel medagliere, 4 argenti e 2 bronzi, una assoluta miseria per una nazione che vanta oltre 60 milioni di abitanti. La peggior spedizione agli Europei di tutti i tempi, un trionfo per i GAC, l’ennesima illusione che Castrado potesse dare finalmente le dimissioni dopo 6 anni di danni e sfraceli. Ma invece il delirio, la follia…
Qualsiasi organo di informazione, questa volta, come d’incanto, ha commentato la spedizione in maniera positiva: da Bragagna ai siti di atletica, passando per i quotidiani sportivi e, neanche a dirlo, il sito ufficiale del regime. Si è parlato di partecipazione più che positiva, di aria nuova, di coesione di gruppo, di giovani promettenti, di importanti piazzamenti…
Il messaggio da trasmettere, a tutti i costi, è stato: la rinascita dell’atletica italiana è cominciata, tutto va finalmente bene e non potrà che andare meglio. Addirittura il grande Bragagna che continuo a stimare, tiene famiglia. Probabilmente anch’io nei suoi panni mi comporterei nello stesso modo,.. il Nostro ha infatti cominciato a sciorinare dati per evidenziare come, a livello di piazzamenti, fossimo al 7°/8° posto che equivale a dire che l’Italia, ai mondiali di calcio, ha si fatto ribrezzo, ma in fin dei conti c’è arrivata e siamo quindi nei primi 32 del mondo!
Un anno fa, quando parlai di stato delle banane, evocando il famoso film di Woody Allen, volli essere provocatorio, non credendo sino in fondo che la Fidal fosse in una condizione di totale regime. Purtroppo i fatti mi hanno dato ragione oltre ogni più pessimistica previsione e siamo arrivati addirittura alla censura che tarpa le ali ad ogni più piccolo dissenso che possa trasparire a livello pubblico. Cito l’episodio accaduto durante l’intervista a Barberi nel dopo gara della sua semifinale dei 400. Intervistato dalla Caporali, Andrea che aveva ottenuto un grande tempo, pur se eliminato, aveva cominciato una sottile polemica dicendo che era tornato ad ottimi livelli dopo un paio di anni in cui era stato abbandonato da quasi tutti. Poi, interrotto nella sua disquisizione dall’inizio di un’altra gara, al ritorno del collegamento, nel prosieguo dell’intervista, dopo 2 minuti, ha completamente modificato il tiro, ringraziando la Federazione e la sua Società per l’apporto che gli avevano sempre dato negli ultimi tempi. Chissà cosa sarà mai successo in quei 2 minuti????
E giusto per citare un altro clamoroso episodio, totalmente girato a favore di Castrado, è incredibile come nessuno abbia evidenziato che l’argento della staffetta 4x100, fiore all’occhiello della spedizione, sia stato in realtà, al di là dell’ottimo tempo, una sconfitta evitabilissima, anche perché, da che mondo e mondo, chi arriva primo è campione e viene ricordato e segnato sugli albo d’oro, mentre gli albi d’argento non mi risulta proprio che esistano.
Abbiamo perso una medaglia d’oro di 7 centesimi schierando due frazionisti che avevano il 6° e il 7° tempo in Italia dell’anno sui 100. Ora, togliamo Besozzi, ma c’erano sempre davanti Cerutti e Tomasicchio la cui somma di tempi valeva circa 40 centesimi meglio di Donati e Checcucci.
Ma Cerutti ha fatto le sue scelte e non ha voluto andare ai raduni ad imparare gli ottimi cambi impartiti dal Prof. Di Mulo. Perfetto, abbiamo personalmente avuto modo di appurare che così è stato, senza alcun tipo di astio o rivalità tra i vari velocisti italiani, ma una piccola domanda mi sorge spontanea. Come mai Donati che ha corso in 10”43 con +1,3 di vento è stato preferito a Tomasicchio che ha fatto 10”25 con +0,3 e ha partecipato a tutti raduni possibili e immaginabili?
..chissà, probabilmente non si sarà applicato nell’apprendere scienza del cambio.
Per concludere voglio citare l’unica voce di dissenso letta nelle ultime settimane, oltre alla nostra, di un mio vecchio amico di pista, ormai dedicatosi a tempo pieno all’allenamento. Dalle pagine del sito di una prestigiosa società bergamasca leggo che lui, presente a Barcellona, si chiede se non sia il caso che vada a farsi un esame della vista dopo aver letto e sentito i vari commenti in merito. Non andare Riccardo, ci vedi benissimo e grazie veramente per la grande passione che sempre ci metti in questo sport; forse grazie a persone come te, un giorno, si potrà sconfiggere lo stato delle banane e vedere realmente la rinascita dell’atletica in Italia.
IL DUCA
23/08/10
Meeting di Marzola aperto ai master! Iscriveti in fretta!

- il dispositivo
- la mia lettera alle società organizzatrici segue qui sotto:
Salve
sono Andrea Benatti, gestore del sito dedicato all'Atletica Master www.webatletica.it
in seguito ad una segnalazione, ci è giunta l'informazione che al meeting del 28 c.m. di Marzola non potranno partecipare i Master. Dopo aver preso visione del regolamento presente nella brochure che recita:
"...organizza sabato 28 agosto 2010 la gara nazionale denominata “33° Trofeo Marzola 80” per le categorie assolute maschili e femminili (A/J/P/S), possono partecipare tutti gli atleti in regola con il tesseramento 2010".
Mi chiedevo per quale motivo non sia possibile ai master iscriversi con la procedura on-line (ho provato personalmente alle ore 21:55 del 22/08/2010, io che sono tesserato come M35), considerati gli attuali CHIARI regolamenti in materia?
Per conoscenza, il regolamento 2010 sulle norme dell'Attività 2010 prodotto dalla Fidal, al punto "6" (Partecipazione degli atleti master all'attività assoluta individuale su pista), articolo 6.1 recita testualmente:
"Gli atleti Masters tesserati per società affiliate con adesione All/Jun/Pro/Sen/Mas possono partecipare, oltre che alle gare riservate alla propria categoria, anche a tutta l’Attività Assoluta Individuale e di Società, concorrendo all’assegnazione dei vari titoli nazionali, regionali e provinciali, nel rispetto degli specifici regolamenti delle varie manifestazioni".
Tale dottrina regolamentare è stata ulteriormente chiarificata per il 2010 dopo proprio che nel 2009 vi erano state diverse incomprensioni (segnalate anche da questo sito) sulla partecipazione dei master all'attività assoluta, benchè già allora il solo prendere visione della norma non avrebbe lasciato spazio ad interpretazioni restrittive. Ma tant'è: l'intervento del legislatore sembrava aver sanato qualsiasi spazio d'interpretazione.
Ciò premesso, solo vietando espressamente l'iscrizione ai master si sarebbe potuto negare loro di partecipare.
L'aver invece NON inserito questo "dettaglio" imporrebbe agli organizzatori di accettare le iscrizioni a tutti coloro che sono regolarmente tesserati, master e non master.
Allo stato attuale risulta (mi sembra...) pertanto illegittima la mancata iscrizione dei master al predetto Meeting.
O chiedo gentilmente, quanto meno, quali sono le ragioni e i riferimenti normativi per giustificare questa decisione: potrebbe essere motivo di una mia crescita personale di conoscenze.
Mi permetto: probabilmente imporre dei minimi sarebbe una soluzione più equa per "tagliare" fette di tesserati per rendere più scorrevole il meeting, anche se purtroppo dovrebbero farne le spese molti allievi e diversi senior.
Con la presente si chiede gentilmente di ripianare questo piccolo refuso (se, naturalmente, acclarato)
Ringrazio vivamente per l'attenzione e mi scuso per il disturbo arrecatovi.
Andrea Benatti
22/08/10
Europei master 2012 a rischio: devastate le 3 città organizzatrici


"Questa è l'Apocalisse!" - Morte e distruzione nell'alluvione-lampo accaduta nel triangolo che ospiterà gli Europei del 2012 (fonte Annette Seite)
Almeno 10 morti e diverse devastazioni sono il triste bilancio della drammatica alluvione-lampo che ha colpito il centro europa sabato scorso. Ancora domenica lo Stadio Weinau di Zittau era completamente sotto l'acqua. Colpiti anche gli edifici amministrativi dove avranno sede i prossimi Campionati Europei Master. Nello zoo di Zittau sono annegati decine di animali. Nella regione colpita, il portavoce del ministero degli Interni della Sassonia ha dichiarato di essere di fronte "alle peggiori alluvioni degli ultimi 100 anni". Ancora più drammatica che in Germania, la situazione a Bogatynia, in Polonia. La cittadina di 18000 abitanti, dove si terranno tra due anni alcuni degli eventi dei Campionati Europei Mastert, è quasi completamente allagata dal fiume Miedzianka. Centinaia di persone sono state evacuate e la città risulta tagliata fuori dal mondo esterno. Non è chiara la situazione nella miniera di carbone locale: i media polacchi hanno riferito che l'intera infrastruttura è stata distrutta. Il Sindaco Andrzej Grzmielewicz ("Questa è l'Apocalisse!") ha chiesto aiuti urgenti. La città risulta essere infatti ridotta ad un campo di battaglia. Molti dei 18.000 abitanti hanno dovuto fare a meno dell'elettricità, i ponti sono stati distrutti, alcune case crollate. La popolazione ha bisogno di acqua potabile e pane, ha dichiarato alla televisione polacca. A Hradek, terza città del triangolo, seda ceca dei campionati Europei Master, è stato dichiarato lo stato d'emergenza. Domenica pomeriggio la città è stata visitata dal presidente ceco Vaclav Klaus, si cerca con urgenza di ritornare alla normalità, chiedendo inizialmente di accogliere i bambini vittime nei distretti colpiti, dai campi di vacanza. Nel triangolo, si sono contati a causa delle inondazioni negli ultimi giorni almeno dieci morti. La pioggia ha fatto almeno tre morti solo in Repubblica Ceca. Le persone sono annegate nel nord-ovest del paese a causa delle alluvioni improvvise, secondo la polizia e le autorità ceche. I media riportato anche di una quarta vittima, (in seguito confermato dalla polizia). Tre persone erano ancora disperse in mattinata, tra cui un uomo visto in mezzo al fiume in piena.
Il presidente della EVAA Dieter Massin nella sua prima reazione ha dichiarato di essere "profondamente colpito dagli eventi terribili accaduti nel triangolo. Il mio pensiero e la mia amicizia vanno oggi alle persone colpite". Cosa sarà dei Campionati Europei del 2012, Massin al momento ha rifiutato di commentare: "Alla luce delle ore drammatiche, e le conseguenze per il popolo di Bogytania, Hradek e Zittau, non è ancora il momento di parlare". (Foto: © MDR / Kutschke, 2010/08/09)
21/08/10
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