26/08/10

Europei Master, capitolo-13: Il CT Claudio Rapaccioni intervistato da Webatletica

(il CT Claudio Rapaccioni, argento agli Europei Master nei 400hs tra gli M55) - Durante i Campionati Europei a Nyregyaza, ho avuto il piacere di parlare a lungo con Claudio Rapaccioni, CT delle Nazionale italiana Master. Abbiamo confrontato le nostre idee, i nostri dubbi, misurato il nostro entusiasmo, lamentato qualche piccolo screzio: da qui è nata l'idea di una piccola intervista per il nostro sito (dopo gli interventi in diretta radio su Webatletica Radio Show, cui ha sempre accettato di partecipare di buon grado e che a settembre dovrebbe tornare on-line). Non mi nascondo e l'ho già detto pubblicamente, raccogliendo tra l'altro molti consensi: Claudio è il miglior CT possibile per il mondo master, tanto che quando ancora non era stata ratificata la sua carica, avevamo pensato di aprire un gruppo su facebook per sostenerla. Mi assumo tutta la responabilità di questa affermazione. Preferisco le persone schiette, un pò timide, ma quel che più importa: oneste. Il mio fiuto (che come sapete è professionalmente deformato dalla mia attività lavorativa) ha fatto il resto. E saggiamente la Fidal ne è stata concorde nominandolo Commissario Tecnico. La strada è ancora lunga, caro Claudio, tante cose bisogna ancora fare per dare stabilità al mondo master e renderlo solido anche agli occhi di chi non ne fa parte: cerchiamo di essere propositivi. Tutti. Quella che segue è la bellissima intervista che mi ha rilasciato Claudio, dove parliamo un pò di tutto: ma quel che più importa, di Noi master, del mondo cui apparteniamo e per il quale tanta passione ci mettiamo ogni giorno. Seguiranno prossimamente altre interviste ad altri personaggi master europei (ed italiani) per capire dove sta andando il masterismo internazionale. Bè, parafrasando il mio amico Ken Stone, stay tuned!!
  1. Innanzi tutto, un giudizio da CT sulla spedizione italiana master in Ungheria in generale. Com'è andata la nazionale azzurra? E’ sempre difficile dare un giudizio complessivo alla fine di ogni campionato, sicuramente la spedizione italiana ha espresso un tasso tecnico ottimo considerando gli atleti italiani che hanno partecipato a Nyiregyhaza ed alla concorrenza sempre maggiore da parte delle altre nazioni che come noi stanno crescendo ogni edizione. Volevo fare i nomi che non leggeremo mai nel medagliere perchè non hanno ottenuto il tempo minimo richiesto nella medal standard: Carla Sessa 2° posto nei 100 hs e Roberto Amici 3° posto nella 5 km di marcia.
  2. La Spagna è molto cresciuta negli ultimi anni. L'Italia com'è messa tendenzialmente, in prospettiva di Gand? E’ una domanda su cui ci sarebbe da scrivere molto ed io cercherò di sintetizzare il contenuto. La Spagna è riuscita nel discorso del dopo-assoluto, nel senso che gli atleti continuano anche dopo l’attività assoluta ed i frutti della loro scelta si vedono soprattutto nel mezzofondo dove qualche anno fa sono ripartiti da zero dai giovani ed ora alcuni di loro proseguono nel mondo Master; noi in Italia abbiamo ancora qualche problema di comunicazioni con gli ex atleti di vertice con la speranza di trovare il giusto approccio con il mondo Master, per le indoor di Gand sono fiducioso perchè i nostri atleti al coperto si sono sempre comportati egregiamente con risultati sempre sorprendenti.
  3. Quali sono stati i nostri punti di forza? Quali invece i settori che non hanno funzionato a dovere? Sicuramente la velocità è da sempre il nostro punto di forza insieme alle staffette però in Ungheria ho notato che quasi tutti i settori hanno fatto registrare dei buoni risultati. Forse siamo mancati nei lanci (nelle categorie più giovani) e nelle gare di fondo forse anche per i pochi iscritti; un elogio anche alla Marcia che come sempre hanno saputo distinguersi.
  4. Chi ti ha emozionato di più in questi campionati Europei? Quali sono stati gli italiani che ti hanno più impressionato? L’emozione maggiore anche per questi campionati l’ho vissuta quando hanno corso tutte le staffette e che come sempre alla fine sono distrutto. Mentre mi hanno impressionato Paolo Chiapperini per la sua determinazione in ogni sua gara portando a casa degli ottimi risultati, Domenico Furia che dopo l’errore nella finale dei 100 metri ha saputo reagire da grande nei 200 metri con una bellissima finale: peccato per il 2° posto, e la Flavia Borgonovo per la sua semplicità e tranquillità con cui affronta le gare.
  5. quali invece atleti di altri paesi ti hanno invece impressionato? Sicuramente direte che ho scoperto l’acqua calda ma sono sempre loro Guido Muller per la sua armonia di corsa che non cambia mai anche se gli anni aumentano; Peter Stevens e Darren Scott per la loro grinta che metteno in campo ad ogni gara che non dà scampo agli avversari. Al femminile la Hill Irie che a 41 anni le ho visto saltare con l’asta ben 3m85 e la spagnola Emilia Paunica nella velocità, dove ha vinto le due finali con la determinatezza di una grande atleta.
  6. Come hai visto il clima della nazionale italiana in Ungheria? Si può iniziare a parlare di "squadra"? Devo essere sincero ho rivisto la voglia di fare gruppo tra gli atleti come qualche anno fa ed anche un approccio migliore con i responsabili della Federazione.
  7. A livello organizzativo com'è andata Nyiregyhaza 2010? Ci sono degli appunti da fare? Come già riferito con la mia relazione ai vertici della FIDAL, nell’ottica generale credo che l’organizzazione sotto il profilo tecnico abbia rispettato le aspettative degli atleti. Molto efficiente il campo centrale con la possibilità di riscaldamento per gli atleti in un piccolo impianto (2 corsie) a 200 metri, mentre il secondo campo, a 4 Km, dove si sono svolti la maggior parte dei lanci, i 5 km di marcia e alcune gare di corsa lunghe, è risultato non idoneo per la sua struttura nonostante le attrezzature nuove (pista e gabbie dei lanci). Buona la parte riguardante l’informatica (SIGMA) sempre precisa ed attenta anche nel rispetto degli orari programmati e l’emissione dei risultati. Anche il TIC ha funzionato in maniera esemplare dal ritiro accredito alla conferma giornaliera delle gare. Anche il gruppo giudici è stato ben gestito anche se molti di loro abbastanza giovani e con poca esperienza.
  8. Perchè il fallimento della categoria M e W30? Era successo così anche per i 35 quando furono introdotti, se ti ricordi? Saranno riproposti anche nel futuro? Credo che la non validità come titolo europeo già sia un freno per i partecipanti e poi ci sono ancora troppi atleti trentenni che si sentono assoluti e che partecipano alle gare internazionali mentre quando furono inseriti gli M35 venne detto solo pochi mesi prima che erano validi come campionato europeo per cui solo la prima edizione ebbe pochi iscritti. Sicuramente saranno riproposti con la speranza di rivedere le modalità di partecipazione.
  9. Cosa bisognerebbe fare secondo te per incentivare il proselitismo tra gli atleti senior? Stiamo lavorando nell’ottica di trovare le modalità giuste per portare un messaggio adeguato a questi atleti , sarà affrontata e discussa ad inizio settembre.
  10. E' possibile pensare a progetti ad ampio respiro internazionale tra i master? Ho sempre pensato ha progetti internazionali per i Master e come sopra anche questi saranno discussi a settembre.
  11. Concludiamo con te... Come hai vissuto la tua prima medaglia internazionale? Emozionante? Ti viene voglia di vincerne altre?? Ancora adesso mi emoziono al solo pensiero, ho partecipato a tanti finali sia negli ostacoli che nella velocità ed in questi 15 anni mi sono sempre accontentato di arrivare in finale. Questa volta arrivare in finale ed avere il miglior tempo delle batteria mi ha messo tanta carica ma anche tanta paura. Quanto gli altri si erano nascosti nelle batterie? Seguire l’inglese che era il più forte e tentare di vincere il titolo europeo? E se poi mi fossi inchiodato all’ultimo ostacolo e addio medaglia? Sono partito ed ho fatto una gara giudiziosa è arrivata la mia prima medaglia d’argento e chissà se dovrò aspettare ancora altri 15 anni?

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