04/08/10

Brevi storie di due atleti master - Di Vincenzo Felicetti

Sono Vincenzo Felicetti, un atleta master da più di vent’anni che ha scritto il primo libro sul movimento dell’atletica dei veterani in Italia. Alcuni lo hanno letto, altri non sanno della sua esistenza. In esso sono racchiuse, fra i tanti argomenti trattati, le storie dei personaggi più significativi che hanno caratterizzato questo mondo dell’atletica riservata agli over, che da sempre rappresenta un’importante espressione dello sport nazionale. Ultimamente ho partecipato ai Campionati Italiani ed Europei master e da qui mi è venuta l’idea di descrivere le storie di altri due personaggi, che magari non hanno un curriculum sportivo ricco di titoli e trofei, ma che diventano altrettanto “personaggi”, per quel loro animo pugnandi, quella passione e tenacia, tipica dei veri atleti master “senza eta’".
Claudio Rapaccioni è da tanti anni nell’atletica master e la vive a trecentosessanta gradi, come dirigente di società, organizzatore di manifestazioni, responsabile tecnico del settore master nazionale e naturalmente come atleta. Un uomo eclettico, che purtroppo, anche in seguito a diversi infortuni, non ha mai potuto esprimere appieno le sue qualità atletiche, che pur portandolo alla ribalta nazionale, non gli hanno regalato allori a livello internazionale. A Nyiregyhaza, sede dei Campionati Europei master, è avvenuto un piccolo miracolo: Claudio ha vinto meritatamente la sua prima medaglia europea, aggiudicandosi un secondo posto nella difficile disciplina dei 400hs e dopo aver aspettato la bellezza di 15 anni, da quel lontano 1995, allorchè partecipò negli Stati Uniti, alla prima competizione internazionale. Claudio era felice ed io per lui: ha saputo aspettare ed ha dimostrato che l’amore per lo sport che si fa, la tenacia e soprattutto la pazienza, prima o poi ti danno il premio sperato.
Emanuela Stacchietti è stata negli anni ottanta un’ottima quattrocentista ed è andata vicina a partecipare alle olimpiadi di Mosca. Purtroppo la sfortuna era in agguato ed ecco che alla giovane ventenne, attaccata da una subdola malattia, il diabete giovanile, le veniva negato quell’importante treno verso la gloria. Emanuela, donna dal carattere forte e determinato non ha mai perso il contatto con la corsa ed è tornata qualche anno fa a svolgere attività agonistica tra i masters. Fra le tante difficoltà, che il sottoscritto può testimoniare, essendo stato il suo allenatore, derivanti da un suo fisico mai al 100% e non abile a sostenere un certo carico di lavoro, e per una serie di infortuni alle ginocchia, lei è riuscita a non scoraggiarsi mai ed ottenuto con pazienza risultati veramente significativi, salendo ripetutamente sul podio nei vari campionati nazionali, ultimo quello di Roma, nello stadio dei suoi trionfi giovanili..
Spero che questi esempi aprano gli occhi a tutti coloro che avanti con l’età pensano di avere Tutto e subito: sono sulla strada sbagliata: i risultati e le vittorie vengono si, con l’amore per quello che si fa, ma con un metodo equilibrato di approccio allo sport e soprattutto con TANTA PAZIENZA…

Vincenzo Felicetti

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