17/08/10

Se Masterstrack traduce Andrea Benatti...

Io questo articolo (qui il link) lo vedrei più come un riconoscimento a Webatletica, più che al sottoscritto. Così intendetelo. Il sito americano Masterstrack.com di Ken Stone rappresenta senza tema di smentita alcuna, il faro nell'oceano in burrasca del mondo master. Se volete avere informazioni su quello che succede nell'universo degli over-35 e conoscete sufficientemente l'inglese, là troverete tutto ciò che vi serve e forse anche di più: un amico che vi fa un racconto quotidiano dell'atletica leggera come se fosse appoggiato ad un camino con la pipa. Nel tempo Masterstrack è diventato anche un catalizzatore di informazioni da tutto il mondo: essendo l'unico sito in inglese, uno dei pochi siti che intende parlare e discutere del mondo master, progressivamente molti soggetti (principalmente i singoli atleti) hanno inteso inviare direttamente a lui le informazioni relative alla storia in divenire di questo piccolo universo. Così mi sono messo in coda anch'io, e ammetto che spesso, di fronte a record mondiali o grandi prestazioni stabilite da atleti italiani master, ho di mia iniziativa iniziato a mandare piccoli link o notizie di ciò che avveniva qui in Italia, trovando quasi sempre un riscontro sul maggiore sito mondiale dei master gestito da Ken. Il paradosso è che nonostante l'evidente entusiasmo crescente di un intero movimento di migliaia di persone, non è corrisposto un uguale innalzamento degli standard qualitativi e quantitativi relativi all'informazione da parte dei soggetti istituzionali demandati. La WMA (la federazione mondiale di atletica master) è letteralmente ferma: il sito ufficiale riporta circa 7/8 news... all'anno! Una tomba. C'è l'annosa questione dei record (aggiornati raramente, privi di elementi fondamentali, spesso errati), o quella di un'area statistiche assolutamente assente. Un baraccone lo definiremmo qui in Italia. La EVAA invece, e qui bisogna essere onesti, dimostra un decisa maggiore vitalità: qualcuno evidentemente ci tiene. Ritengo comunque che il problema della pubblicità del mondo master (ciò che poi porta al proselitismo, all'affrancamento e all'emancipazione dell'atletica oltre i 35) risieda alla base, come al solito. Le stesse Federazioni Nazionali sono solitamente molto indolenti a seguire l'attività master dal punto di vista mediatico: come pretendere che siano poi quelle sovranazionali a fare informazione? Mi chiedo a tal proposito perchè la Fidal non apra un sito dedicato all'attività master, piuttosto che ridurre il tutto a qualche link dedicato sul sito princiapale, come del resto han fatto in Spagna (qui il sito) o in Francia (qui l'altro sito)? Rimangono così le iniziative private a creare il mondo dei master: quella di Ken Stone là in cima, l'Annette Seite dei Koop in Germania e in qualche piccolissimo modo noi di Webatletica qui in Italia. Proprio ieri ho così avuto pure l'onore di vedere il mio articolo tradotto sul sito di Masterstrack: ho solamente cercato in tutte le gare disputatesi a Nyiregyhaza i record mondiali ed europei (bastava cercare la voce WR o ER a fianco delle prestazioni). Purtroppo nessuno di "importante" ritiene di tracciare un consuntivo di ciò che avviene se non basandosi esclusivamente sul numero di partecipanti, tralasciando quasi completamente gli aspetti tecnici, cioè quelli che costituiscono il vero sale dall'atletica, cioè quelli che ci interessano. Mi sento di ringraziare pubblicamente Ken per l'onore che mi (ci) ha fatto, portando alla ribalta la nostra piccola realtà anche oltre Oceano (sono arrivati decine di contatti dagli USA e da tutto il mondo dopo l'articolo di ieri). Speriamo che le iniziative (per ora soprattutto private) aumentino, per aver un giorno più spazio per rivendicare le nostre necessità i crescita.

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