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21/08/10

Correre sotto i 50" i 400 dopo i 50 anni: la leggenda di Douglas Kalembo

(a sinistra il fotophinish del 400 di Kalembo dal sito Masterstrack: 49"86) - Il tempo è tiranno, si sa. Preso dalle mie fobie e dai continui aggiornamenti sui Campionati Europei di Nyiregyhaza (me ne mancano ancora 4 o 5 prima di completare l'opera, purtroppo... prima che la si possa dichiarare incompiuta) avevo tralasciato alcune notizie incredibilmente succose apprese come sempre da Ken Stone ed il suo sito Masterstrack. Non perdiamo tempo in ciance: sto parlando di Douglas Kalembo, classe 1960. Quest'anno ne avevamo già discusso, in quanto si era reso autore di una prestazione-monstre sui 400 a giugno (avvicinandosi paurosamente alla soglia dei 50", ma senza infrangerla: 50"02), ma considerata la sua data di nascita (risulta infatti essere nato nel 1960: avrebbe potuto avere 49 o 50 anni a seconda del giorno di nascita... si sa, nei master i record si considerano sulla data e non sull'anno) non si capiva come considerare quell'iniziale tempo fenomenale. Record M45 o record M50? Ne nacque un'accesa discussione internazionale, dove alla fine lo stesso Douglas inviò il .jpg della sua patente americana (lui in realtà è originario dello Zambia, per il quale partecipò alle Olimpiadi di Seul nel 1988). In ogni caso era un record mondiale: o dei 45 (abbassando il leggendario 50"23 risalente addirittura al 1994 dell'americano Fred Sowerby) o dei 50 (l'altrettanto corposo 51"39 dello stesso Sowerby, stabilito nel '99). Mentre si discuteva sulla sua data di nascita (poi accertata essere a luglio), succede l'imponderabile. Douglas Kalembo infrange la barriera dei 50 secondi sul giro di pista ai Georgia Games il 18 luglio: 49"77 (qui di seguito il referto della gara). Aspettate a dire "ooohhh"! Nel frattempo si è accertato che è ancora 49enne per una manciata di giorni (la data precisa di nascita è infatti il 24 luglio). Che lo si voglia o meno, il primo uomo della storia a scendere sotto la barriera dei 50" dopo i 45 anni (il più anziano, ricorda Stone, sarebbe dovuto essere lo stesso americano Fred Sowerby, che poco prima di compiere i 45 anni avrebbe corso in 49"89 proprio nel 1994). Kalembo, a quel punto , diventa l'uomo più "maturo" a riuscire in questa impresa (a 49 anni e 360 giorni circa). Ma il bello dello sport è che la "storia" la si può scrivere mettendoci del proprio, cercando di forzare gli eventi per riscriverli a proprio piacimento. E Kalembo cosa fa? Il 24 luglio festeggia il suo 50imo compleanno mangiando semolino e rinunciando alla torta piena di trigliceridi, perchè così il giorno successivo possa farsi un bel regalo. Come? Su un bel giro di pista naturalmente. Si presenta così all'Atlanta Meet, e dopo un bel giro della morte... scrive uno dei pezzi più nutrienti della storia master: 49"86 sui 400 dopo i 50 anni. Record del mondo migliorato di un secondo e mezzo, ma soprattutto primo uomo dopo i 50 anni a correre sotto i 50". Il segno delle capacità dell'uomo è stato spostato ben oltre, in avanti, un pò come ha fatto Merlene Ottey quest'anno (anche lei, guarda-caso, del 1960 è diventata una splendida 50enne). A tutto questo Kalembo ci aggiunge un pizzico (piccolino, eh...) di sana castroneria a stelle-e-strisce. Intervistato da Ken Stone, Kalembo parla della sua gara, lanciando un proclama davvero sensazionale (almeno dal mio punto di vista): "il mio obiettivo quest'anno è correre in 47"". Per la miseria, apriti cielo! Ma che sta dicendo? Rileggo un paio di volte l'affermazione, ma è proprio così: c'è scritto 47"! Favoloso il suo race-plan: "dovevo correre la prima parte di gara in 22", quindi tenere 25" o 26" nella seconda parte". Per curiosità mi vado a scartabellare i record del mondo M50 dei 200: 22"53 di Everard Samuels. Kalembo avrebbe così inteso passare in un tempo nettamente inferiore al record mondiale di categoria di passaggio su un 400! Pazzesco. E come mai non c'è riuscito? "Non mi sentivo bene. Avevo avuto la febbre perchè ero rimasto troppo in un bagno di ghiaccio (?) giovedì. C'era poi tanto caldo. Ero sorpreso con me stesso perchè mi sentivo davvero male". Qui il video della sua gara sui 400 chiusi in 49"86. A parte questo modo di fare istrionico, ma che racconta anche un mondo tutto diverso di approcciare gli avvenimenti sportivi (una positività che qui in Italia non è mai esistita: esportiamo a tonnellate "scuse" pre-gara o post-gara... pure durante la gara talvolta: che palle!!) Douglas Kalembo è entrato a spallate da giocatore dell'NFL nella storia del mondo master. Gli sono bastate 3 gare corse a cavallo del suo 50imo anno di vita. Adesso aspettiamolo nei prossimi appuntamenti e poi magari a Sacramento 2011. Rimane solo il piccolo cruccio di non aver visto (l'anno scorso c'era arrivato praticamente ad un centimetro) Enrico Saraceni poter infrangere il record degli M45 ed essere così il primo uomo a scendere sotto i 50" nella categoria: avrebbe reso la vita a Douglas un pò più difficile. Ma la storia nei master non finisce mai, ci saranno altre opportunità: importante è spostare quel segno che Kalembo ha messo un pò più lontano, sia nei 45 che nei 50. Questo è lo sport, questa è la vita.

15/03/10

Over-35 incontenibili: altri 3 record del mondo indoor, e sono 62 in 3 mesi

(il belga Andre Lafere, dopo aver tagliato il traguardo con il nuovo record mondiale degli 800 M50 - foto di Tom Phillips) - L'universo master è in incredibile fermento: almeno questo stando ai 62 record mondiali indoor ottenuti nel giro di 2 mesi e mezzo nel corso della stagione indoor. In fondo all'articolo ne metto l'elenco completo, che risente comunque di informazioni parziali: potrebbero infatti essere di più, visto che la WMA non è che si dia molto da fare per rintracciare i vari record (basti pensare che sul sito ufficiale viene considerato record mondiale il 7"02 di Aaron Thigpen nei 60 M45, mentre sappiamo benissimo che non è quello). Nell'ultimo fine settimana altri 3 record mondiali: uno è addirittura coinciso con un titolo mondiale a Doha. Parlo di Bernard Lagat, che ha vinto i 3000 in Qatar in 7'37"97 abbassando il precedente primato del tedesco Dieter Baumann che girava intorno ai 7'40". Naturalmente a Lagat non è che importi molto in questo momento di aver ottenuto un primato M35, visto che si è intascato un titolo mondiale assoluto (mentre l'Italia continua a prendere "zero" ad ogni campionato non-europeo). Il secondo record viene invece da Gand, in Belgio, sede del prossimo campionato europeo indoor master nel 2011. Lo scenario è quello degli 800 M50, dove il campione del mondo in carica di categoria di Lahti-09, Andre Lafere, termina una gara incredibile in 1'59"74, cioè 25 centesimi in meno del precedente record di 1'59"99 detenuto dallo statunistense Steve Gallegos, che lo corse nel 2005 a Nampa. Le cronache parlano di una gara in solitaria con passaggi molto veloci sin dal principio e una vittoria di circa 17" sul secondo classificato. A proposito: a Gand si stavano tenendo i campionati belgi master OPEN, cioè aperti anche ai master esteri. Di fatto la notizia ci arriva direttamente dal nostro amico inglese Tom Phillips che ha corso proprio durante questa manifestazione. Esempio (secondo me) da applicare anche qui in Italia: i master non devono avere barriere, fatti naturalmente salvi i titoli a chi ne ha diritto: ma l'innalzamento medio delle prestazioni attraverso la partecipazione internazionale è sicuramente uno stimolo per tutti.
Infine, terzo record e sempre da Gand. Stavolta al femminile, con protagonista Weia Reinboud, olandese (c'erano anche gli olandesi!!) che nel salto in alto W60 ha valicato l'asticella a 1,40, cioè 2 centimetri in più del record della cannibale di Riccione-07 (una decina di ori in quella edizione dei mondiali) Philippa Raschker (tra l'altro atleta della settimana assoluta per l'USATF, la Fidal americana senza con questo voler offendere pesantemente gli americani dandogli della Fidal...).
Sempre parlando di Record mondiali, segnalo che l'Italia nel frattempo ne ha perso uno, cioè quello del martellone W35 che era detenuto da Patrizia Aletta (15 metri tondi-tondi). Ebbene una svedesona (me l'immagino così, visto il risultato) ha lanciato il peso con maniglia a 17,79, cioè quasi 3 metri in più del precedente record detenuto dalla nostra connazionale. Nome della nuova record-woman: Anna Soderberg, che ha lanciato la misura il 6 febbraio a Goteborg. I record mondiali detenuti dagli italiani scendono così a 18.
Ultima curiosità non segnalata a suo tempo: il 5 gennaio a San Pietroburgo la 42enne russa Tatiana Ter-Mesrobyan (W40 de facto) ha saltato in lungo la misura (concedetemi l'aggettivo) galattica di 6,64. Cioè una misura che in Italia non si vede più dal ritiro di Fiona May. Che dire? Gli italiani assoluti li hanno vinti quest'anno con 6,04: fate voi ogni tipo di considerazione.

31/01/10

Tedeschi esagerati: 4 record mondiali. Muller scatenato: 200 e 400

(sequenza di foto di Knabe dal... suo sito) - Tsunami tedesco sul mondo master internazionale. In pochissime ore è arrivata un'ondata di maremoto proveniente dalla Germania che ha portato risultati impressionanti. 4 record mondiali, e tutti di un incredibile spessore tecnico. A dire il vero il primo risultato risale ad una settimana fa e l'ha siglato l'M50 Wolfgang Knabe nel salto triplo: 14,11, primo uomo sopra i 50 anni a demolire la barriera dei 14 metri in una gara al coperto. Per darvi un metro di paragone, il nostro Giancarlo Ciceri si è laureato Campione del Mondo a Lahti, nella medesima categoria (quindi en plain air) con 12,69. Certo, sui salti indoor non è possibile fare lo stesso discorso per le corse e sulle arcinote differenze outdoor-indoor: anzi, spesso le pedane sono più reattive perchè ricavate su moduli mobili, quindi più elastici (vi ricordate a tal proprio il tedesco Sebastian Bayer e il suo salto oltre gli 8,50 a Torino agli Europei Indoor l'anno scorso? Bè, dopo ha fatto fatica a oltrepassare gli 8 metri...). Comuque sia: Knabe nel suo fantastico 14,11 ha addirittura battuto il record mondiale all'aperto del finlandese Stig Backlund (14,07). Tradotto in AGC il risultato diventa 94,95, cioè 17,37 mt. Per chi mastica masterismo, Knabe non è certo un parvenu: è uno dei pochi atleti mondiali ad avere al suo attivo tutti gli ori ai mondiali master indoor nella medesima specialità (come il nostro Marco Segatel): Sindelfingen, Linz e Clermont: tra l'altro a Clermont riuscì a saltare la fantastica misura di 14,65 (e aveva 49 anni!). Del resto detiene il record all'aperto dei 45enni con 15,13. Aspettate, non ho finito con lui: 17,31 di personale (!!) ottenuto nel 1988, 9° nelle classifiche all-time tedesche del triplo: ha pure all'attivo un titolo nazionale assoluto conquistato proprio nel 1988. Che atleta, eh? Finito l'ora-pro-nobis su Knabe, vediamo al re dei re: Guido Muller. Noi che pensavamo ad un suo ridimensionamento dopo l'avvento di Don Neidig e del suo peccato capitale consistito nell'aver scippato un record (tra gli m65) a sua maestà, ci siamo subito rimessi sull'attenti davanti alla parata di Furth. Due record mondiali, su 200 e 400 M70 che riscrivono ancora una volta la storia: 59"48 e 26"88, che cancellano i suoi precedenti 59"92 e 26"92. Avete altri aggettivi da aggiungere (che già non abbiamo elencato negli ultimi anni...) per questo antesignano pioniere della categoria M70? Quarto record "tedesco" da parte della solita Christel Happ (classe '29, W80) già protagonista di un duplice record un paio di settimane fa (lungo e alto). Magdeburgo è stato il teatro della sua ultima impresa nel salto in alto, dove ha frantumato il suo fresco record di... 8 cm! Commutato con AGC stiamo parlando di una sorta di 1,99... Il quinto record arriva invece dagli USA. Attore protagnostia Monica Joyce, sulla scena del miglio W50: 5'08"65 l'interpretazione in una gara quasi esclusivamente anglosassone.