30/10/11

I labirinti mentali di Asafa analizzati in un convegno: ma senza soluzioni

Ecco la traduzione di un articolo comparso su "The Gleaner", quotidiano on line jamaicano a firma di Ryon Jones - L'ex detentore del record mondiale, Asafa Powell, ha spesso tradito il suo primo nome, che significa "cogliere l'occasione", essendo sempre venuto meno nelle grandi occasioni. Ciò ha portato le due migliori istituzioni locali educative jamaicane, ad interrogarsi e a mettere in discussione la sua forza mentale.
Anthony Davis, University of Technology (UTECH), direttore dello sport; Dalton Myers, Università delle Indie Occidentali '(UWI), direttore sportivo, e Fitz Coleman, head coach del settore atletica a UWI, hanno riflettuto sulle carenze di Powell durante un Forum presso la società North Street la settimana scorsa, dove è stato affrontato il tema "atleti di livello mondiale: si nasce o si diventa?".
Prima grande delusione.
Il primo grande appuntamento di Powell con le delusioni, arrivò ai campionati mondiali di Parigi nel 2003, quando fu squalificato per falsa partenza in semifinale. Una gara che si ricorda soprattutto per il gran rifiuto di Jon Drummond di abbandonare la pista dopo un'analoga falsa partenza.
Powell era l'uomo da battere anche l'anno successivo, anno-olimpico, quando eguagliò il record mondiale di gare sotto i 10" (ci riuscì nove volte quella stagione), mentre arrivò solo quinto in finale.
"Certo, credo che Asafa sia mentalmente più debole rispetto a molti altri atleti di livello mondiale", ha dichiarato Myers. "Non c'è dubbio che abbia talento. Qualcuno che è riesce a correre tanti sub-10 secondi, dimostra che lui è meglio di molti altri atleti. Ma, al momento che importa davvero, qualcosa accade", ha aggiunto Myers.
Myers ritiene che la falsa partenza del 2003 dello sprinter giamaicano alla prima grande finale in cui si presentava, potrebbe avere ancora effetti sulla mente di Powell.
"C'è stata una falsa partenza ed è uscito e si poteva notare come qualche cosa fosse successo nel momento in cui si sedette a guardare fisso davanti a sè. Probabilmente quello è stato il punto di partenza". Ha argomentato Myers. "Forse, ad un certo punto, probabilmente riuscirà a superarlo, ma c'è un aspetto psicologico di tutto ciò, sul quale bisogna indagare. Forse è necessario uno studio particolareggiato sull'argomento". Ha aggiunto.
Coleman ha ragionato sul fatto che Powell non ha ancora dimestichezza con i riflettori che lui stesso si è tirato addosso, a causa delle sue origini rurali.
"Guardo Asafa e ai suoi fallimenti la penso così: "ecco un timido giovane sparato non solo in faccia ai jamaicani, ma al mondo e non penso che lui abbia ancora metabolizzato questa cosa e questo è parte del problema" ha teorizzato Coleman.
Talento eccezionale.
"Ma penso che l'aspetto psicologico debba essere affrontato da lui, perchè è un talento eccezionale" ha aggiunto Coleman.
Davis ha concordato con le visione di Myers sulla falsa partenza del 2003 che potrebbe avere ancora delle tare sulla mente di Powell, ma è andato oltre nell'analizzare. "Lui viene da un contesto in cui ci sono detentori di record mondiali e campioni, tutt'intorno a lui. Quindi forse soffre questa situazione, perchè è una persona molto dolce, timida ed introversa" Davis ha motivato.
"non è una persona aggressiva, quindi forse ha a che fare con qualche cosa che non gli consente, nei momenti topici, di tirare fuori la tigre che è in lui" ha aggiunto, sottolineando che l'UTECH ha fatto di tutto per migliorare le prestazioni di tutti i loro atleti, non solo Powell.

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