14/10/11

World Masters: il Presidente Perkins premia solo i suoi connazionali

Sul sito della Fidal si fa menzione in questi giorni di un viaggio fiabesco dei maggiorenti della WMA (la Federazione Mondiale dei Master) in Italia, accolti da Adriano Rossi, vicepresidente della Fidal. Notizia da mani nei capelli: certo, al giorno d'oggi c'è di peggio, vedendo il nostro Paese come stia andando verso il baratro. Ma come dice un mio amico, ciò che produciamo a livello politico alla fine è espressione della superficialità che dedichiamo ad alcuni aspetti quotidiani. Ma chi ci governa, chi prende decisioni per noi, e che incide in un modo nell'altro nella nostre giornate, non può essere deciso dal caso o della superficialità sul modo in cui apprendiamo le informazioni su di lui. 
La gerontocrazia mondiale viene accolta in Italia da chi il mondo master italiano lo vede in tutti i modi tranne che di buon occhio: Adriano Rossi. Per questo c'è da mettersi le mani nei capelli. Per capire come funzionano le cose nella WMA, basterebbe guardarne il sito (lo trovate a questo link): desolatamente deserto per mesi: 4 notizie in 10 mesi. Poi qualche singulto ogni tanto, e ancora encefalogramma piatto per altri mesi. Non si capisce proprio, a parte viaggiare per il mondo, cosa facciano questi signori. Gli EMG e i WMG (la federazione "parallela") hanno dimostrato di essere a livello organizzativo molto più avanti: a Lignano si è assistito ad un livello organizzativo superiore a quasi tutte le manifestazioni master degli ultimi anni, eccezione fatta per la fastidiosa apertura sine die delle iscrizioni e qualche altro problemino. Perchè? Perchè hanno senso dell'organizzazione! Perchè i protocolli sono quelli del CIO e non l'improvvisazione da circo itinerante. Tra un'edizione e l'altra degli EMG o WMA c'è feedback! A chi ha partecipato agli EMG di Lignano è giunto via mail un questionario di valutazione dell'organizzazione. Quando si vuol dire "organizzare" anche per il futuro. 
Il neo presidente della WMA, l'australiano Stan Perkins, di sicuro la propria impronta al mandato ce l'ha messa: in due sole stagioni già tre australiani su 4 atleti totali (2 uomini e 2 donne), sono stati eletti atleti dell'anno e riceveranno il premio all'Athletics Awards di Montecarlo con tutti i più grandi campioni dell'atletica mondiale. E il quarto atleta è neozelandese... ovvero la nazione limitrofa ai kiwi. Chi macina di masterismo sa bene che si può avere un range vastissimo di possibili vincitori: 3 australiani su 4 (con l'ultimo posto disponibile ad un neozelandese) sono 3 prove fin troppo indizianti pur eletti da una mini giuria. 
A far gli onori di casa Adriano Rossi, che è forse l'ora che si dedichi con tutti gli altri consiglieri di questo disperato settennato e soprattutto Arese ad altri campi più felici della vita, dove sicuramente potranno mostrare il proprio reale ed indiscusso potenziale. Con questo campo specifico (l'atletica) purtroppo hanno dimostrato come non c'azzeccassero molto: ma l'elenco di consiglieri et similia naturalmente è lunghissimo. 
Quello che è stato fatto al mondo master quest'anno rimarrà una ferita troppo profonda per sanarla con qualche parolina dolce nell'anno olimpico... o meglio, elettorale. Può dispiacere per le persone, ma non certo per i soggetti istituzionali a noi note, e che rappresentano i master a tutti i livelli: hanno fallito, non hanno sfruttato le potenzialità e la grande crescita del movimento successiva a Riccione '07 e Ancona '09. Sono arrivati a penalizzare l'intero movimento per ripicca e su questo nessuno riesce a cambiare la mia idea (la negazione della finale dei c.d.s. master con il parto di questa nefandezza di c.d.s. che a oggi non ha dato ancora un vincitore). Si sono fatti guerre intestine e guerre dei poveri. Hanno avvallato un incremento mostruoso delle tasse sul tesseramento dei singoli master, aumentato del 30%. Basta.
Quindi? Quindi c'è bisogno di gente nuova, possibilmente con idee solide e che non si proni a logiche personalistiche e non che ricopra posti solo per accreditarsi con altre persone, per ottenere altre cose, che a loro volta accreditano verso altre persone... per ottenere altre cose, e così fino in cima. Davvero, basta. 

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