08/10/11

Cosenza, Italiani Master: gli M40

(foto E. Ghidetti - il podio dei 200 M40) - Nella nostra analisi dei risultati dei campionati italiani, passiamo adesso alla categoria M40. Visto il tempo che mi serve per ognuna di esse, se qualcuno avesse richieste particolari, posso anticipare alcune categorie a scapito di altre. Contattatemi pure al io indirizzo gigaben@yahoo.it. Intanto vi segnalo che inserirò a breve alcune gallerie fotografiche prodotte da Enrico Ghidetti. Ma torniamo alle statistiche degli M40 e facciamo una breve analisi degli avvenimenti.

Velocità (100, 200 e 400): è mancato un vero e proprio dominatore, anche per il ritorno veemente al suo anno di categoria di Max Scarponi, che ha negato a Paolo Chiapperini la gioia della doppietta 100-200. Eppure Chiapperini, prima della sfida diretta sul mezzo giro, aveva mostrato una grande esplosività nello start dei 100, siglando un notevole 11"12 pure se aiutato da una bava di vento oltre il limite (2,3). 7° titolo italiano per Paolo, il 4° da M40, il secondo sui 100, di cui si era già fregiato nel 2005 tra gli M35 con un notevole 10"92. Secondo il "nuovo" Luigi Cicchetti, arrivato da poco all'atletica dalle arti marziali e discepolo di Mario Longo (11"54). Nei 200 avviene una situazione poco chiara, figlia del pasticcio originario dell'assimilazione dei c.d.s. con i campionati individuali. Anzichè rispettare il censo (i tempi di iscrizione) degli atleti per l'attribuzione delle corsie (così come regolamentato), le stesse vengono assegnate per sorteggio Sigmatico. In pratica le regole dei c.d.s. a soverchiare quelle degli individuali, penalizzando quindi chi non era lì per correre un societario. Così Chiapperini, col miglior tempo, finisce in 1^, mentre Scarponi in 6^: una sfida per raccomandata A/R. Il canovaccio è stato il solito: partenza a curvatura per Chiapperini e finale in rimonta per Scarponi: 23"26 a 23"37. Tra le due armi, ha vinto la seconda. 13° titolo per Scarponi, il 3° nel solo 2011 (60 e 400 indoor gli altri scudettini). 5° titolo personale sui 200 (1 da M35 e 4 da M40). E Scarponi si è anche cinto il capo dei 200 M40 per la quarta volta consecutiva, diventando l'atleta più vincente in questa specialità nella storia dei 200 M40. Al secondo posto Claudio Ranzini, fermatosi a 3 vittorie (nel '97, '98 e 2001) e Franco Pioli (3 consecutive dal 1987 al 1989). Curiosità: tra i vincitori di 2 titoli, anche il leggendario reggiano (come me... reggiano, non leggendario) Pasqualino Abeti, chi se lo ricorda? All'attivo le olimpiadi di Monaco '72, 3 europei, un bronzo continentale nella 4x100, primatista mondiale della 4x200 con Mennea, 30 caps in azzutto e 6 titoli assoluti. Torniamo ai 200: Chiapperini, secondo, sul traguardo si  tuffa come Greg Louganis ma senza che sotto al trampolino da 10 metri vi sia la piscina. Risultato? Frattura della clavicola. Un applauso per tutte le guerre che diventano le sue gare. Terzo un sempre più performante Pierluigi Acciaccaferri, con 23"61. Nei 400 orfani a vario titolo di Edgardo Barcella e dello stesso Max Scarponi, spazio al già citato Luigi Cicchetti (che totalizza così un oro, un bronzo e il 4° posto nei 200: gran bel campionato italiano). 52"60 e primo titolo della carriera in saccoccia. Vincenzo Felicetti rimane il più titolato nel binomio, con 4 titoli consecutivi dal 1990 al 1993. A 3 titoli c'è "the Coach" Riccardo Longinari. Negli ultimi anni, doppietta di Saraceni (2004-2005), e di Fabio Scarfò (2006-2008). Alfonso Scarfone, invece, arriva secondo nella gara di Cicchetti con 53"14 e terzo ancora Acciaccaferri con 53"43. Per il marchigiano due bronzi e un legno a Cosenza. 

Fondo-Mezzofondo (800-1500-5000-10000): nell'800 la fuga-bidone (come la chiamano nel ciclismo) porta al primo titolo italiano il carneade (fino all'altro ieri) Giovanni Telesca che sigla con 2'01"76 anche il suo miglior crono dell'anno. Il favorito assoluto, dopo qualche assenza pesante, era però il già citato Alfonso Scarfone, che in pieno controllo della gara, aveva considerato quella fuga poco credibile. Si sbagliava. Diciamo che il vero problema è stato però a monte: le iscrizioni in loco. Telesca infatti non compariva nemmeno nelle liste degli iscritti alla gara (qui il link) non consentendo quindi ai propri avversari di poterlo considerare nell'economia della gara. Il "ragazzo" vantava prima di Cosenza un 2'04"5, comunque non disprezzabile in un finale concitato. Per come la vedo io, le regole devono essere certe, per mettere tutti sullo stesso piano sportivo: se c'è una deadline per le iscrizioni, quella deve essere. A parte questo, come non stupirsi della grande prova del pugliese? Secondo argento invece per Scarfone con 2'03"69 che così non doppia il titolo conquistato al coperto quest'anno. A livello statistico nessun atleta ha mai vinto più di 3 volte questa competizione nel binomio (M40/800): sono arrivati a 3 scudetti Fabio Biferali, Giovanni Ferrari, Roberto Brancatelli e Konrad Gaiser. Nei 1500 primo titolo italiano per Rocco Ancora, in un finale da photofinish che non si vede nemmeno nei 100 metri: 4'17"32, contro il 4'17"52 di Prisco D'Arco,  il sorprendente terzo posto del favorito Gianni Bruzzi (4'17"57) e il quarto di Andrea Frezzotti (4'17"67). Storicamente, solo Giovanni Ferrari è riuscito a vincere 3 titoli. Il 5000 lo vince Riccardo Baraldi con 16'00"73, davanti al vincitore dei 1500, Rocco Ancora. Baraldi doppia il titolo dell'anno scorso a Roma e si pone con altri 6 atleti a 2 vittorie in scia a Ezio Rover, che vinse a metà degli anni '80 3 titoli. Baraldi, del '70, avrà la possibilità di raggiungere quel record. Sui 10000 primo titolo per Kamel Hallag, con 32'57"67 che batte proprio il citato Baraldi di 50". 

Ostacoli (110hs-400hs-3000siepi) - Paolo Bertolissi regola di soli 6 centesimi Gian Luca Camaschella: 17"00 a 17"06 (con 2,0 di vento) e si porta a casa il secondo titolo da M40 sugli ostacoli alti. Ma vicinissimo ai due anche Raffaello Baitelli, terzo con 17"10. Proprio quest'ultimo si impone invece sui 400hs (primo titolo italiano di sempre) con 1'01"34, sempre su Camaschella (1'02"09) che torna in Piemonte con due argenti negli ostacoli. Claudio Rapaccioni è l'unico che sia riuscito a vincere 4 titoli nel binomio 400hs/M40. Tre atleti invece vantano 3 titoli (Frederic Peroni, Antonio Montaruli e Roberto Del Coro). Walter De Laurentiis doppia il titolo dell'anno scorso sulle siepi correndo praticamente lo stesso crono di Roma: 10'09"30. Così facendo raggiunge a due titoli Sergio Trinca, Gianluigi Bagozzi, ad un solo titolo da Mariano Morandi, arrivato a tre titoli. Per Walter terzo titolo italiano individuale (tutti sulle siepi) dopo i due citati e quello conquistato nel 2006 da M35. 

Salti (alto-lungo-triplo-asta) - Vince nel salto in alto il proprio primo titolo italiano Ivan Spini con 1,78. Battuto Marco De Angeli, che con lui si divideva i favori degli Dei (1,75). Marco Segatel e Angelo Vecchio, con 3 titoli a testa, rimangono i più vincenti della categoria in questa specialità. Nell'asta Damiano Capece si aggiudica agevolmente il titolo con 3,50. Primo titolo italiano anche per lui. Nel binomio il più vincente è stato Rodolfo Silvestri con 4 titoli italiani, dal 2000 al 2004. Con 3 titoli Enrico Grosso e Giorgio Dannisi. Nel salto in lungo, prestazione da macho per Stefano Tarì, atterrato a 6,74 (ma ventoso... c'è anche un 6,39 regolare nel seeding), 85 centimetri in più del secondo, Alberto Tifi. Seconda prestazione di sempre per vincere un campionato italiano M40 (pur se ventosa), dopo il 6,91 di Roberto Bonvicini del 2008. 4° titolo italiano per Tarì, tutti nel lungo e tutti nelle due ultime stagioni tra indoor e outdoor: due da M35 e due da M40. La classifica dei titoli vede in fuga Franco Menotti con 4 coccarde. 4 gli atleti invece a 2 titoli. Ad un titolo vinto (quello del 2001 con 6,39), tra i tanti, spunta un certo Goffredo Melogli: per chi macinava "atletica patinata" negli anni '70-'80 non potrà certo dimenticarlo. Fenomeno nelle categorie giovanili, fino al record italiano allievi a 7,52 nel lungo. Nel salto triplo, infine, Alberto Tifi vince il suo primo titolo italiano (anche se in famiglia con le staffette indoor si arriva a 4). Vittoria netta: 12,04. Nella categoria, i master&commander sono stati due: Crescenzio Marchetti e Paul Zipperle, entrambi con tre titoli. 

Lanci (peso-disco-martello-giavellotto-martellone) - Riccardo D'Angelo piazza la doppietta peso-disco, con 11,96 e 42,62. In entrambi i casi, secondo Francesco Acquasanta, rispettivamente con 11,62 e 41,37. Per D'Angelo 3 titoli italiani master in totale. Nel peso, statisticamente, nessun atleta è mai riuscito a vincere 4 titoli. A 3 titoli sono arrivati Aronne Romano e Francesco Carcioffo. Nell'albo d'oro della categoria compare pure Angelo Groppelli, più volte nazionale italiano (28 caps), primatista italiano (4 miglioramenti del record italiano del peso) e campione nazionale (4 titoli all'aperto e 3 indoor) con un personale di 20,03 (ottavo uomo italiano di sempre). Nel disco D'Angelo doppia il titolo dell'anno scorso. Prima di lui, aveva imperversato Antonio Pietrangelo, uno dei pochi M40 ad essere riuscito nel filotto di titoli nel passaggio della categoria, ovvero il massimo ottenibile: 5 titoli consecutivi nel lancio del disco dal 2005 al 2009. Antonio Maino si era fermato a 4 quando fu il suo turno tra gli M40. Anche qui si trova il titolo di Groppelli. Martello e martellone li domina invece senza alcun dubbio sugli esiti delle gare, Francesco De Santis. 49,34 nel martello e 13,75 nel martello con maniglia. Nel primo attrezzo per De Santis si tratta del 4° titolo consecutivo, cui potrebbe aggiungere il 5° l'anno prossimo, per il filotto. Con 4 titoli è comunque diventato il più vincente M40. Stesso-identico discorso per il martellone: 4 titoli consecutivi (e 4 doppiette, quindi) e per sintetizzare, 8 titoli ai campionati italiani individuali. Se ampliamo lo sguardo alla sua carriera, fino al periodo da M35, i titoli italiani consecutivi diventano 14: dal 2005, ovvero da 7 stagioni, De Santis vince nell'accoppiata martello-martellone senza soluzione di continuità. Giavellotto infine ad appannaggio di Matteo Romano con 43,24. Primo titolo italiano di sempre. Due gli atleti con 4 titoli in questa specialità: Roberto Rusalen e Claudio Lazzari.

Marcia 05 km - titolo a Bernardo Cartoni con 23'48"92. Solo il pioniere master Franco Ceccangeli riuscì a vincere 3 titoli in questa disciplina, che nel corso degli anni ha attribuito titoli anche nei 10 km. Dopo di lui, su 25 titoli, solo due atleti hanno "doppiato": Mauro Ronchi e Bruno Sgarbi. 5° titolo per Cartoni, che aveva già vinto due titoli indoor e due all'aperto. 4 titoli da M35 e questo da M40. 

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