04/10/11

Cosenza, Italiani Master: esperimento fallito

Dopo una breve assenza per motivi personali (ho passato una settimana a Lignano e qualche giorno a Cosenza), torniamo finalmente a parlare di atletica praticata in chiave master. Vediamo di ritrovare il bandolo della matassa: poi vedrò (se riuscirò) a recuperare le notizie mancate nelle scorse settimane, come gli EMG e alcune prestazioni maiuscole di qualche master in gare sparse per lo Stivale. Premetto: chi volesse collaborare, sono qui, a disposizione di tutti coloro che avessero voglia di scrivere del mondo master (e di quello assoluto, naturalmente) in maniera costruttiva e critica. Mandate i vostri contributi al mio indirizzo di posta elettronica, e vedrò (dopo una verifica) di pubblicarli. Colgo l'occasione per scusarmi con l'amico Marco Palmieri se non ho ancora pubblicato una lettera indirizzata alla Gazzetta. Lo farò presto. 

Ora, torniamo a Cosenza per quella che vuole essere una panoramica dei Campionati Italiani Master individuali e di società, che poi cercherò di implementare con notizie di carattere tecnico. La prima impressione, che non sarà sfuggita a molti, è che a Cosenza si è fatto un grosso passo indietro quanto a partecipazione, che è l'unico aspetto che ha il valore di "notizia" per la Fidal. Un evento ampiamente preventivabile, vista la genesi, la prosecuzione, i malumori, le lettere, le defezioni annunciate che hanno preceduto questo avvenimento. E così è stato.

Dal punto di vista organizzativo ci sono stati alcuni intoppi. Per qualcuno sovrumani, per altri irrilevanti, ma ci son stati. Soprattutto durante le staffette del sabato. Poi alcuni piccoli problemi di cultura sportiva dei singoli giudici, che riaprono per l'ennesima volta il problema di fondo sull'estrazione di queste persone volenterose ma che non conoscono l'atletica e i suoi tempi per il semplice fatto che non l'hanno mai praticata. L'uso di due pesi e due misure, che hanno penalizzato alcuni atleti (tipo la possibilità di confermare tutte le gare il venerdì; quella di poter confermare solo quella del giorno il sabato) convinti di aver confermato tutte le gare e poi non inseriti nei fogli-gara. Risultato? Fuori tutti.

La cosa stucchevole di cui discutevo con qualcuno a Cosenza era come fosse incredibile come ogni anno le organizzazioni degli italiani partissero da zero. Come mai non ci sia feedback tra un'edizione e l'altra di campionati italiani master? Un tavolo comune in cui gli organizzatori dell'edizione precedente raccontino ii problemi riscontrati agli organizzatori dell'edizione successiva. Sarebbe meglio (probabilmente) che ci fosse un pool di persone che gli eventi li organizzi in loco: prende le chiavi dello Stadio gentilmente concesso dalla società che se lo accolla, e quindi studia dove ubicare TIC, conferma iscrizioni, call-room, podio, orari delle gare, l'eventuale presenza di finali, spazi per il riscaldamento. Prevedere la presenza di spazi per stand promozionali di brand sportivi e non, con i relativi oneri da versare alla Fidal (l'atletica rifugge evidentemente ogni forma di pubblicità e di crescita). Una manifestazione come quella di Roma dell'anno scorso con 3000 atleti e il relativo "indotto familiare" che non sia stato sfruttata a dovere, sta a dimostrare come la Fidal viva di cose effimere tese unicamente a far sopravvivere lo status quo. Paradossalmente il manager d'azienda per antonomasia, non ci ha mai provato a farlo in Fidal. Si sarà adeguato al clima "statalista". 

Un grosso vizio anti-sportivo introdotto ultimamente chissà per quale motivo, è la possibilità di iscriversi sul posto della competizione. Un vero e proprio non-senso. Tra i master, si sa, non sono rari i procacciatori di medaglie "facili", che secondo il mio piccolo parere, portano via un pò di credibilità a tutto il movimento. Un marciatore che si mette a correre i 100 metri piano o a saltare l'asta senza averla mai provata a 60 anni, non è un bel vedere. La tentazione di iscriversi laddove non ci sono avversari, per poter dire "sono campione italiano" è davvero troppo forte per qualcuno: debolezza umana, per carità, ma che è un clamoroso boomerang. Non si capisce quindi perchè quasi tutti si debbano accreditare via internet, e dopo ci si trova puntualmente al via con atleti iscritti all'ultimo minuto che inficiano l'esito della competizione. La gara non si esaurisce nei secondi o minuti della sua fattualità, ma è per molti un iter che prevede anche lo studio degli avversari: non è forse il sale dello sport? Questa "possibilità" invece, rimescola tutto. In Italia, chissà perchè, fatta la Legge, ammessa la Deroga. Bocciato. 

Poi c'è la questione dei c.d.s. master: non vi racconto quanto era chiaro sin dall'inizio, cioè che i c.d.s. appiattiti sui campionati individuali siano stati un vero e proprio fallimento. Del resto sembrava chiaro l'intento punitivo verso il mondo master, reo di aver protestato nel 2010 per l'attribuzione di Cagliari quale sede "scomoda". Non fui d'accordo su quella protesta, e la trasferta di Cagliari si rivelò pure molto positiva, ma che evidentemente Adriano Rossi non ha ben digerito (uno che, suggerisco, forse sarebbe il caso si metta da parte visto che sembra essersi accozzato alle cadreghe federali da troppo tempo così come tanti altri: le idee dopo un pò iniziano a scadere). Così ecco l'annata punitiva (questa) avvallata (dicono le voci) dai consiglieri in Area Master, che invece di difendere il mondo master dalla sua messa all'angolo in un Consiglio Federale, hanno taciuto avvallando l'omicidio. Uno di essi è pure stato eletto negli organismi internazionali della IAAF per il mondo master e la notizia, almeno per me, è francamente incredibile. Ma è solo il mio modo di vedere. La punizione naturalmente è continuata con le nuove "tasse" per il tesseramento passate a 13€. Pensate: ai senior la tassa crescerà per il 2012 di 1€, mentre ai master (giustamente) di 3€. Le vacche grasse vanno sempre spremute. E complimenti per le proporzioni.

Torniamo a Cosenza e ai c.d.s.: ma vi rendete conto che al termine delle tre giornate non si è saputochi avesse vinto i campionati italiani di società? Servirà l'autocertificazione. La gloria procrastinata ad maiora, per lettera. Inconcepibile. Con la beffa per i vincitori di doversi pagare pure il viaggio a Roma per ritirare lo scudetto. Dai, così è davvero troppo! 

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