17/10/11

C.d.s. Master, dopo 15 giorni, habemus papam

(lo stadio di Cosenza da Ambrosiana.org) - Sono bastati solo 15 giorni per sapere a chi sono toccati gli scudetti del campionato di società master 2011 sia maschile che femminile. Dopo un conclave di sole due settimane, ecco la fumata bianca che si leva alta e l'attesa finalmente è premiata. Dal palazzo della Fidal si apre il finestrone e il cardinale protodiacono Rossi, padre amatissimo del mondo master, annuncia "habamus papam"! Anzi "habemus papas, se il plurale fa così e le mie riminiscenze latine da sufficienza stiracchiata siano giuste, visto che oltre al titolo maschile c'era anche quello femminile. Naturalmente c'è da credere che tutte le società master con dirigenti, atleti, accompagnatori, figli, mogli, amici e affini abbiano aspettato l'esito della Santa Incoronazione sulla pista di Cosenza, all'addiaccio, sui luoghi dove il 31 di settembre, e l'1 e 2 ottobre avevano partecipato ai campionati individuali validi anche per il campionato di società. 
La procedura è stata innovativa e modernissima: al presidente di ogni società veniva data una pergamena da autocompilare con riportata la scritta: "eligo in Summum Ponteficem" con lo spazio dedicato alla propria società e i punti da attribuire. Comunque, le nuove società che si fregiano dello scudetto 2011 sono state l'Atletica San Marco Venezia, di cui ho letto un attacco frontale su altri lidi per aver sciolto il patto di non belligeranza veneto che imponeva ai sottoscrittori di non partecipare ai c.d.s. in aperta polemica con un c.d.s. così illuminante. Evidentemente poi sono successe altre cose che hanno consigliato ai dirigenti della società veneziana di ritornare sui propri passi, chiaramente inimicandosi tutte le altre compagini serenissime. Seconda la Liberatletica Roma e terza la Fratellanza di Modena. Tra le donne il titolo se l'è aggiudicato invece l'Assi Giglio Rosso di Firenze sulla Suedtirol e l'ASD Romatletica.
Ma quello che sorprende, per chi non lo sapesse, è il regolamento, che faccio fatica a comprendere, per il motivo che non avendoci messo la testa, non l'ho mai snocciolato. E' infatti troppo iniquo sommare tre fasi di campionati di società (le due regionali e quella finale) per attribuire un titolo nazionale di società. Non è il campionato di calcio, che si sommano i punti giornata per giornata. Nessun campionato di società di atletica arriva o è arrivato all'atto finale con la dote di punti guadagnati nelle fasi regionali. Ma poi con i punteggi a ritroso da 150 punti in giù per ogni fase (la prima società nazionale 150, poi 149, poi 148...) di fatto si è schiacciata la classifica in maniera parossistica, lasciando al caso e non alla reale forza delle società, l'esito del campionato di società. Grandi differenze di valori sulla pista tra gli atlete tradotte nel societario ad un solo punto. Ma che fosse un errore era già noto fin dall'inizio. Si sa che l'unico che ha spinto la creazione di questo campionato era di carattere vendicativo per le polemiche pre-Cagliari. Cerchiamo di ricordarcelo l'anno prossimo quando ci sarà da votare gli organi federali.

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