13/01/10

Willie Gault sfida Mario Longo!

(foto Masterstrack.com) - Neanche il tempo di godersi un record del mondo, che dall'altra parte del globo qualcuno cerca già di insidiarlo. E che fretta, diamine! Parlassimo di uno qualunque, Mario Longo dormirebbe sonni tranquilli e il suo primogenito record mondiale che si sta coccolando da pochissimi giorni, potrebbe crescere tranquillo. Del resto prima del ciclone-Longo il record resisteva da 19 anni: come mai tanta fretta di cambiare subito l'incisione sulla cronologia? Invece a lanciare il guanto di sfida è niente-popò-di-meno-che l'ex Chicago-Bears Willie Gault, che lasciato il football americano ormai da anni, è tornato da master sulle piste sintetiche. Nel 1983, nella prima edizione dei Campionati Mondiali di Helsinki, Willie vinse l'oro nella 4x100 stabilendo il record del mondo (37"86), oltre che vincere il bronzo sui 110hs. Oggi 49enne (ma a settembre fa 50), l'americano ricade giusto-giusto nella categoria del neo primatista globale. Teatro della sfida a distanza sarà il Madison Square Garden di New York dove si terranno i 103° Millrose Games. La data è già fissata: sarà il 29 gennaio, giorno nel quale Mario avrà magari già abbassato il record, chi lo sa. Nel corso del 2009 Gault ha corso i 100 in 10"80, e i 200 in 22"28, senza cimentarsi nelle gare indoor. Longo i 100 in 10"87 e i 200 in 22"27. A proposito: attenzione che quest'anno è entrato a far parte degli M45 Aaron Thigpen, che l'anno scorso corse in 6"98 i 60 indoor. Insomma, qui ci vuole la sfida finale: si vedranno tutti a Kamloops?
Cambiando completamente argomento, come citato da Marco Ceriani nei commenti all'articolo precedente, la Gazzetta dello Sport cita nello spazio "tuttonotizie" l'impresa di Mario Longo, riuscito a scendere sotto i 7". Clikkando sull'immagine è possibile visionare il reperto storico. A dire il vero viene riportata la dizione "il 45enne ex azzurro", ma che ce nporta? Come ricorda lo stesso Marco, per una volta tanto non si parla dei master come espressione di un miracolo di sopravvivenza sportiva, ma grazie allo spessore di un risultato tecnico. Anzi, a dire il vero di master non si parla proprio, troppo poco spazio probabilmente per parlarne Del resto, se si pensa che l'atletica è ridotta a giocarsi gli spazi sul quotidiano sportivo più diffuso in Italia con l'Hockey in-line e lo sprint di sci di fondo di Feltre, quel piccolo spazio è in realtà una grande voragine. Posso ringraziarti ancora, Mario?

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