02/10/12

C.d.s. Master: scudetto a Castenedolo e Roma... ma chi ha scelto il posto?

I master, si sa, sono l'obiettivo preferito di quel guascone di Scorzoso (un voluminoso Consigliere Nazionale che, stando alle esternazioni dei pentiti da Fidal che si son lette sulla rete di quello che avveniva nella camera Ovale della Fidal, sarebbe il grande "manovratore normativo"): evidentemente una persona che rinnega la sua stessa età, cui ancor più evidentemente fanno senso gli atleti sopra i 35 che deturpano le piste di tutta Italia con la loro anziana presenza. Attenzione: e tutto questo con la tacita approvazione di ben 2 Consiglieri in Area Master, quali Migliorini e De Feo. Di fatto negli ultimi due anni sono riusciti a destrutturare normativamente un mondo variegato di 70.000 tesserati, che invece di vedersi finalmente inseriti in un'unica categoria con i senior (ma non era nel programma 2004-2008 di Arese? Scorzoso se n'è dimenticato?) come del resto nei paesi occidentalizzati di questo mondo, si è risolta in una politica di ghettizzazione. In realtà la politica da attuare sarebbe quella di ghettizare (emarginare) questi dirigenti, e consentirgli di gestire al meglio un bell'orticello nel giardino di casa. Stranamente ancora nessuna società master ha intentato una causa civile contro la Fidal (e segnatamente contro chi propone queste norme) per esser di fatto mangiatasi uno dei precetti fondanti dell'esistenza della Fidal stessa, ovvero consentire la partecipazione alle gare ai propri tesserati. Per chi ha più di 50 anni, questi Dirgenti, hanno di fatto impedito di partecipare. Le società master pagano per... nulla? Scorzoso lo sa? Ma allora quest'ultimi, che ci stanno a fare là dentro? Mistero più fitto sulla cosa.

Ora, che c'entra questo con i c.d.s. master? Tutto e nulla: nulla perchè lo scudetto se lo sono conquistati sul campo le società che se lo meritavano, nonostante tutto quello che verrà raccontato dopo. Tutto, perchè dopo le diverse telefonate che ho ricevuto ieri, non si è compreso dove stava l'arcano di una scelta così cervellotica come Novara quale sede della finale dei c.d.s. master. Sulle attribuzione delle sedi-gara bisognerebbe aprire un gigantesco articolo: ad esempio, mi domando chi decida e la mente va (come esempio principe) ai Campionati Italiani Assoluti organizzati a Brssanone, di cui qualcuno si era già lamentato pubblicamente. Ma non sembra in leggero conflitto organizzare un Campionato di Società e nel contempo essere un Consigliere Nazionale? La Fidal stabilisce le sedi, e chi di fatto le riceverà fa parte del cuore pulsante della stessa Fidal, anche a prescindere della reali capacità tecnico-organizzative (che nel caso erano elevate). I Consiglieri Nazionali di questo mandato ci hanno davvero divertito in questo quadriennio: devo comunque ricordare l'affaire-Caravelli e la gara-non-gara dei campionati italiani.

Tornando ai c.d.s.. Orbene, chi vive al Nord, sa benissimo da anni com'è ridotta la pista di Novara. Impresentabile. Viene giusto tenuta in considerazione per le gare di lanci, dove dopotutto serve una base rotonda in cemento-armato con un piccolo cordolo, che si sa deperire ben dopo i manufatti gommosi di cui son composte le piste. Invece, incredibilmente, quest'anno si è riusciti ad organizzare un campionato italiano: ma erano "solo" master... appunto. Quando ho sentito la notizia, ho voluto vedere quale fosse la società organizzatrice, ovvero, come avevo ritenuta, la Società Amatori Novara, team conosciuto nel mondo master, che già vestiva totem del movimento master quali Ottavio Missoni (vestire Missoni per chiunque deve essere impresa ciclopica...).

Macchè: l'organizzazione è stata concessa invece alla "ASD Atletica Trinacria", che ammetto l'ignoranza, pensavo nell'ordine: 1- fosse società siciliana; 2- che non avesse una sezione "master". Ora, qui è il link alla società direttamente dal sito della Fidal (link alla Società Atletica Trinacria). Vedrete che salta all'occhio subito una cosuccia da nulla: la società cura solo tre categorie: esordienti, ragazzi e cadetti. Nemmeno gli allievi... nel 2012 ha tesserato 20 ragazzini totali il più vecchio dei quali era del 1998: 14 anni. Ma per quale imperscrutabile motivo una piccolissima società giovanile va ad organizzare i campionati di società master, ovvero una kermesse da 48 società totali (tra uomini e donne) e un numero di atleti vicini o superiori ai 500? Rimarrà davvero tutto un mistero di Kazzenger. Fatto sta che la pista, sotto la pioggia, si è dimostrata per quello che è: non utilizzabile. Ennesimo sgarro al mondo master... e ditemi che non c'entra adesso.

Sul fatto tecnico, e qui mi scuso se ho portato via troppo tempo, il titolo è finito tra gli uomini in Provincia di Brescia, ovvero a Castenedolo, ove nel giro di una manciata di stagioni, si è riusciti a costruire un solido gruppo di atleti, coeso, entusiasta, itinerante. Tutti aspetti necessari per vincere un titolo master: già, perchè il difficile nel mondo master, non è mettere insieme una squadra, ma convincere tutti ad allenarsi (il minimo sindacale), a spostarsi per le gare, a inculcare le motivazioni per gareggiare. Non è facile: ci ho provato per qualche anno, ed è davvero difficile mettere insieme tutte quelle componenti. Troppe le variabili che intervengono ad una certa età: gli impegni di lavoro, gli impegni famigliari, lo sport del figlio, gli infortuni, lo scarso allenamento, la voglia... trovare alla fine uno zoccolo duro di atleti che sostengono la squadre è conditio sine qua per vincere anche un titolo italiano a squadre. La Virtus Castenedolo è stata protagonista di una crescita esponenziale, che l'ha portata nel solo 2012 alla vittoria dei due scudetti della squadra master. E dire che fino a 4/5 anni fa, non si poteva nemmeno parlare di una "squadra" master a Castenedolo.

Nel particolare, scudetto che arriva grazie ai secondi posti acquisiti secondo le tabelle di punteggio (e virtualizzati da una classifica a punti che dovrebbe essere rivista: 100 punti al primo a scendere, sembra appiattire troppo la classifica: vista la natura del societario, non sarebbe a questo punto meglio una classifica "in negativo", con 1 punto al primo, 2 al secondo, etc... dando eventualmente 24 punti a chi non si presenta o arriva ultimo?) di Ettore Ruggeri nei 200, del ritrovato Crescenzio Marchetti nel triplo, di Antonio Maino nel peso e della 4x400. Poi i terzi posti dello stesso Ettore Ruggeri sui 400, di Daniele Pagani nell'alto. Media delle 13 prestazioni e 1254,50 punti: 96,50. Stratosferico. Il nuovo sistema di punteggio, di sicuro, annichilisce l'impatto degli over-80 sull'esito finale del campionato: un tempo, bastava un super-veterano da 1250 punti per ammazzare i c.d.s.. Ora i c.d.s., è evidente, si sono "svecchiati", lasciando più spazio all'equilibrio generale della squadra, piuttosto che all'età media della stessa. Più equo direi e più incentivante per un numero maggiore di società.

Tra le donne vince invece la tradizione, ovvero la ASD Romatletica, trascinata da Anna Micheletti, autrice di una doppietta su 100-200 (nella tabella a punti). Risicatissimo il vantaggio sulle seconde, ovvero le toscane dell'Assi Giglio Rosso: solo 5,5 punti, che con il metodo prima spiegato, rappresentano proprio un'inezia.

2 commenti:

  1. Ok, nulla da dire su quanto scrivi. Fatti però almeno riconoscre firmando quanto posti on line.

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  2. bè, l'anonimo che chiede al proprietario del blog dopo 2000 articoli di firmarsi è quasi surreale.

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