28/10/12

Licciardello ripensaci

Finalmente torno a parlare un pò di atletica praticata, lasciando il mondo mummificato della corsa elettorale nel proprio brodino di semolino. L'atletica sui giornali occupa dal dopo-olimpiadi lo spazio dei necrologi, tanto da non capire dove inizino gli uni e dove finisca l'altra, tant'è si è letto l'ultimo atto dell'Arese pensiero. Per carità, la salute in primis, la famiglia al pari e poi tutto il resto, compresa l'imprenditorialità e l'atletica. Condivisibile. Per tutto il resto mi sono venuti i brividi perchè il Presidente sembra proprio non aver capito l'atletica (e l'atletica non ha capito lui) e ora, direi esplicitamente, lancia Morini, l'uomo senza programma, e che mai ne avrà uno, di cui parlerò dettagliatamente prossimamente. Del resto, l'unico programma della cordata è "potere per il potere". Punto. 

Ma veniamo a Licciardello, che si viene a sapere che non continuerà la propria esperienza americana alla corte di Loren Seagrave, uno dei guru dello sprintismo internazionale, che tra i suoi discepoli vanta anche un certo LeShawn Merritt. Che bello scrivere il nome di due atleti dopo aver scritto per giorni il nome di persone che con l'atletica si riempiono la bocca, ma che alla fine pensano esclusivamente ai propri interessi di casta. Quindi li riscrivo: Claudio Licciardello e LeShawn Merritt. Licciardello, si è saputo, e qui viene il male, che quest'anno rimarrà in Italia sotto egida Francesco Attanasio, che non conosco se non come sprinter del passato. Abbandonata pure la guida spirituale di Filippo Di Mulo, col quale evidentemente ci saranno state diversità di vedute su qualche questione di cui non sono a conoscenza. Dopo solo un anno si conclude così l'esperienza Stars&Stripes di Licciardello, che invece continua per la Grenot e Galvan. Non conosco le ragioni che stanno alla base di quest'altra decisione, che quindi potrebbero essere infinite.

Spero davvero che non siano di natura tecnica... sarebbe un'incredibile occasione persa. In Italia ha una vita davanti. Ritengo che le metodologie di allenamento necessitano di non meno di una stagione per essere interiorizzate, anche se Libania Grenot ha già dimostrato a sprazzi di essere tornata quella di qualche stagione fa. Probabilmente con molta più velocità sui 200 (che dovrebbe essere la sua vera specialità, considerato il panorama mondiale rispetto ai 400 e gli spazi più inesplorati) anche se carente di "stabilità" prestativa sui 400. Per Galvan il discorso è diverso, visti gli infortuni, ma insomma, l'ambiente l'ha frequentato per una stagione e ora dovrebbe essere maturo per far vedere le proprie qualità. Rimane questa grande opportunità che sta perdendo Licciardello, che ritengo perderà molto in termini di assets dedicati all'atletica, a professionalità e numero dei componenti degli staff, a quantità di capitale investita sui diversi componenti di quesgli stessi staff che seguono gli atleti, al clima competitivo del campus... non lo so, davvero, cosa possa far recedere un ragazzo così talentuoso, che probabilmente avrebbe nelle gambe tempi mai corsi sul giro in Italia, da un'opportunità del genere. Ora, non me ne voglia Attanasio, che sarà sicuramente un'ottimo coach, ma il professionista nasce dal controllo dei singoli aspetti della vita quotidiana, che non sono limitati alle due ore di allenamento quotidiano. La presenza costante di un centro ad esso dedicato potrebbe essere uno di quei meccanismi dell'ingranaggio che invoglia per induzione centimetri di professionalità piuttosto che una pista di Catania, per quanto questa possa essere completa di strumenti per l'allenamento. Ecco, spero ci ripensi Licciardello, perchè è una delle poche cose decenti azzurrre che potrebbe avere una visibilità internazionale sul giro... e poi, proprio nell'anno in cui sembra che Vistalli abbia deciso di andare negli States. 

1 commento: