03/10/12

Alla Fidal la qualità dell'organizzazione delle gare non importa nulla

Novara - Foto di Luigi Vanzo

L'eredità che (speriamo) ci lascerà in dote il mandato-Arese (lo "speriamo" è sul fatto che ci possa lasciare lui con tutta la sua Corte degli auto-Miracoli, comprese fattucchiere, narcisi, il Nano Morgante e la donna barbuta marchigiana), sarà un campo di battaglia stipato di morti, feriti, lacerazioni, vigliaccherie, colpi bassi, personaggi piccolissimi... 

In questo contesto di desolazione non si capisce perchè la "qualità" (scadente) con la quale vengono organizzate le gare debba essere un aspetto estraneo. Certo che no: la qualità (scadente) è spesso un aspetto connaturato alle gare made-in-Fidal.  Stranamente (chiaramente in maniera ironica) gli standard organizzativi non sono mai stati considerati come meritevoli di considerazione da parte della Fidal, alla quale, è ormai chiaro, importa solo la mera attribuzione a qualcuno dell'evento attraverso chissà quali meccanismi contorti. Attribuire eventi, non dimentichiamocelo, può essere una spesa per molti, un onere per altri, una rogna per altri ancora, ma per qualcuno potrebbe anche rappresentare una bella fonte di guadagno (basta essere un pò scaltri, avere la faccia di palta con le pubbliche amministrazioni, e il gioco è fatto). 

L'attribuzione delle gare mi porta la mente a ricordare un fatto specifico. E' nota la sommessa lamentela nel recentissimo passato del Presidente della Quercia Rovereto, Carlo Giordani, in una lettera inviata ai Consiglieri Nazionali ed direttamente indirizzata al Presidente Aresics. Orbene, nonostante le reiterate richieste di organizzare i campionati italiani assoluti (ben 3 sembrerebbe: nel 2010, 2011 e 2012), con l'aggravante specifica addirittura di un imprimatur diretto ricevuto dallo stesso Arese (c'è ancora qualche ingenuo, mi perdoni Sig. Giordani, che gli ha creduto, evidentemente), anche quest'anno se li è visti passare davanti al naso sull'autostrada A22 del Brennero in direzione Bressanone. Se volete leggervi l'intera presa per il naso combinatagli per ben 3 edizioni consecutive al povero Presidente, leggetevi la lettera che non deve passare nell'oblio (la lettera presente su Passioneatletica). No, perchè come succede per la politica nazionale, quanto più ci abituiamo alle schifezze, tanto più ci abituiamo a considerarle normali. Viviamo così in un mondo surreale qui in Italia: in Spagna e Grecia i cittadini ridotti ai limiti della povertà dai tagli dei governi, stanno mettendo a ferro e fuoco le città per protesta. In Italia le proteste che mettono più agitazione sui cittadini sono quelle sulla squalifica di Conte o dell'Ilva, dove il Governo e una classe imprenditoriale-dirigente usa gli operai come grimaldello della Legge, per violarla a spese dei cittadini. Viviamo in un Paese Surreale, appunto. E in Fidal si sono prontamente adeguati.  

Ora, chissà quali sono le credenziali dell'organizzatore dei Campionati Italiani di Bressanone (di sicuro navigato e capace, con un'esperienza pluriennale), ma che certo sembra avere un certo ascendente o un pizzico di fortuna sull'attribuzione delle gare. Mi domando: quanto ha giovato  il fatto che il Signor Andreatta, che risulta aver fatto parte del comitato organizzatore dei suddetti Campionati Italiani, fosse anche Consigliere Nazionale? (qui un articolo "locale" che non lascia scampo a interpretazioni sulla sua presenza nella stanza dei bottoni). Ma non è uno "piccolo" conflitto di interessi il fatto che una persona si trovi a dover scegliere la località in cui si terranno i campionati italiani di turno e che casualmente venga scelto proprio... lui?? 

Quindi siamo di fronte alla certificazione che nonostante le spinte secessioniste filo-austriache anche l'Alto-Adige è... Italia, visto che i meccanismi per aggirare i conflitti d'interesse sono gli stessi esercitati nel resto dello Stivale. Tutto legittimo, per carità: nessuno lo vieta (ed è questo il vero problema). Ora, probabilmente quel giorno non si sarà neppure presentato in Consiglio, ma solo il fatto che qualcuno lo possa pensare (ok, lo faccio io che non posso più vedere un Consigliere Nazionale senza storcere la bocca) cristallizza nei suoi confronti una situazione di incompatibilità fattuale. Invece, eccolo lì, il conflitto: a mio parere davvero immorale, benchè, purtroppo, come già detto, legittimo. 
E veniamo a noi, ovvero a Novara. Quali sono stati i criteri per attribuirne l'organizzazione? Che curriculum ha presentato l'organizzatore per accaparrarsi la manifestazione? Avrà descritto la situazione da terzo mondo della pista? L'impraticabilità della stessa con la pioggia? Ma a parte tutto: mi sono arrivate in privato ulteriori vibranti lamentele circa l'organizzazione dei campionati di prove multiple junior/promesse tenute all'interno della medesima struttura da parte degli stessi organizzatori della finale dei c.d.s. master. 

Ora, chiedo anticipatamente ed umilmente scusa all'organizzatore e al suo staff se così non fosse (con mio personale impegno a scrivere una rettifica della cosa in caso contrario), ma circola una voce per la quale stiamo cercando conferme. La voce sarebbe che l'organizzatore avrebbe ricevuto per l'organizzazione della gara una sovvenzione da parte del comune di Novara. La cosa (sempre se fosse provata) porterebbe a porci inquietanti interrogativi sulla quantità e l'utilizzo della dazione, visto la scarsità del "prodotto" fornito. Intimamente spero che non esista questa elargizione di denaro pubblico (dei cittadini novaresi, quindi nostri), per organizzare quello sgorbio lì, tanto vituperata dagli atleti presenti e per la quale mi sono arrivate molteplici lamentele. In quel caso gli organizzatori avranno fatture e ricevute di quanto hanno speso per l'organizzazione della manifestazione, no? (sia di quella dei Master che quella relativa agli italiani di prove multiple, visto che ci siamo). Gliene chiederà conto il Comune di Novara su come siano stati spesi i soldi pubblici (sempre SE siano stati deliberati)? Dovrebbe, visto che sono soldi dei cittadini. Se tutte queste ipotesi fossero confermate, e l'organizzatore dimostrasse il metodo di impiego del denaro ricevuto (sempre SE, SE, SE), bè, il problema si ridurrebbe alla opinabile scelta della location (non più adeguata) e a quel minimo di buon senso di non far pagare le docce per una manifestazione di carattere nazionale. Delle due l'una: o l'organizzatore ha organizzato senza averne le possibilità economiche o semplicemente senza possedere le competenze organizzative, o non ha utilizzato al meglio quanto gli è stato concesso per organizzare. Lo scopriremo, spero. 

E poi, mi vedo costretto a tirar per forza in ballo la Fidal, ormai un torpedone fuori controllo, senza freni e lanciato giù per una discesa senza parapetto, lungo i tornanti del Mortirolo. Organizzare una gara è una cosa seria: farlo con sufficienza significa semplicemente prendere in giro chi vi parteciperà (tesserati che pagano). Ma a dire il vero, tutto il meccanismo risulta molto farraginoso, anzi assai superficiale. Ma tutto questo rientra nella visione generale dell'atletica dell'intellighenzia Aresiana: l'atletica di base (ovvero tutti gli atleti italiani tranne i primi tre che hanno possibilità di medaglie internazionali) non serve a nulla. Non serve a "vendere". Del resto, la politica sugli impianti (senza impianti non esiste l'atletica in pista) della Fidal è del tutto inesistente da quando si è insediato Arese. Nemmeno un accordo con il CONI o con gli Enti Locali sull'accesso gratuito alle piste (o agevolato) per i tesserati Fidal negli impianti comunali. Che jè frega? Vi ricordate chi fu uno dei più accesi contestatori della nostra protesta davanti all'Arena contro la chiusura estiva all'atletica e la concessione al giuoco del calcio dell'intera struttura? Angelotti, Consigliere Nazionale. Detta in altre parole: un Consigliere Nazionale si è messo di traverso per impedire che atleti tesserati rivendicassero il diritto di correre e allenarsi all'interno di una struttura comunale come l'Arena, in quel periodo rimasta (incredibile ma vero) unico impianto per l'atletica in tutta Milano. Come Come? Chi sarebbe dovuto essere in prima linea nella protesta, si è messo contro?? Naturalmente con la caduta del governo Pdl di Milano (con il cui assessore allo sport sembrava il prevenuto avere un feeling privilegiato) è precipitato anche il suo stellone e di conseguenza è arrivato il tramonto della Notturna di Milano. Ite missa est

Ma di fatto, non penso che le altre federazioni nazionali non stabiliscano dei canoni e dei criteri di valutazione sull'organizzazione delle gare. Ma per fare tutto questo servirebbe innanzitutto una programmazione a lungo raggio quanto meno sulle manifestazioni più importanti. Perchè? Perchè se gli organizzatori della manifestazione dell'anno successivo potessero partecipare come osservatori a quella dell'anno precedente, acquisirebbero conoscenze che gli potrebbero servire nel pianificare e meglio organizzare il proprio evento. Acquisirebbero informazioni sui punti di forza, sulle problematiche sorte, su come disporre i vari punti sensibili della pista, su come pianificare gli orari delle gare, le zone premiazioni, la logistica... invece la scelta delle gare avviene sempre a fine stagione, a giochi già fatti, senza alcuna gestione previsionale. 

Il concatenarsi di un meccanismo del genere (quelli dell'anno dopo che apprendono informazioni da quelli dell'anno prima) naturalmente avrebbe il pregio di migliorare anno per anno l'output, il prodotto della manifestazione stessa. Non mi sembra stia parlando di pianificare l'atterraggio sul mare della Tranquillità del nostro satellite con una navetta spaziale. Direi, quindi, che sarebbe necessario un vero e proprio debriefing post-manifestazioni, in cui chi ha organizzato mostra le difficoltà e i pregi della propria manifestazione a chi organizzerà. Sintomatico (nella mia piccola esperienza) l'assoluta perdita di conoscenze edizione-per-edizione dei campionati italiani master. Gli errori vengono riproposti anno per anno, con caparbietà quasi urtante. 

Aggiungerei una cosuccia che ho visto fare solo dopo gli EMG di Lignano Sabbiadoro (gli European Masters Games, manifestazione con uno standard di organizzazione che non ho mai visto): ebbene, dopo qualche giorno dalla fine della manifestazione, mi è arrivata una mail con un questionario elettronico dove mi si chiedevano (così come penso a tutti coloro che avessero partecipato) i pregi e i difetti della manifestazione. Obiettivo? Poter migliorare nella prossima edizione... perchè sennò? Ma ora, parlando di Fidal e di chi la compone attualmente, mi sembrano idee troppo "oltre": come proporre un viaggio su uno Shuttle al Neanderthal.

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