18/10/12

Il giorno dopo il ritiro di Eddy

A me francamente non cambia nulla. Anzi, non comprendo nemmeno perchè prendersela. Eddy Ottoz ha lasciato "a questo giro" e probabilmente ha disegnato la sua strategia per il futuro prossimo o quello remoto. Non importa. La vita va avanti, e i commenti sono già superflui, superati, inutili. Si va avanti. Ma dove, come, perchè? Con la rete, con facebook, twitter, con i siti internet, nelle reti informali di persone: il nord Africa non è collassato nella Primavera Araba grazie ai social network? La controinformazione, ovvero molto spesso quella vera, ormai, non è presente solo su internet? Sì, potete trovarci tutto e il contrario di tutto, ma lo trovate.  Poi ad ognuno la capacità di valutazione ciò che legge e di trovarlo... se vuole. Di sicuro il mondo con i social network si è svegliato un pò di più, ha capito un pò di più, e qualche volta, forse, è pure deragliato, ma almeno adesso "conosciamo un pò di più".

Quanti di voi si ricordano qualche elezione federale di quelle tenutisi negli scorsi anni? Pochi o solo per sentito dire. Era un momento tenebroso, oscuro: lo vedevo come un gruppo di persone entrare nel balneum romano, piano di vapor acqueo: dentro i senatori trescavano, e se ne uscivano con il primus inter pares. La casta atletica negli anni, a completa nostra insaputa (questa volta sì...) si è creata il proprio mondo esclusivo, precluso ad ogni cambiamento, infarcita di dirigenti imbullonati alle poltrone con cariche a vita come il Re Sole, sui cui imperi vorrebbero che non tramontasse mai il sole, modellandosi di volta in volta i regolamenti, lo Statuto, impedendo di fatto il cambiamento che ora non si può più aspettare, visto che siamo ormai in un girone dell'inferno troppo basso e il calore al popò è diventato insopportabile. Il mondo dirigenziale dell'atletica è il vero peso morto dell'intero movimento: poche idee, talvolta perverse nella loro complicazione, creata ad arte per favorire qualcuno a scapito degli altri. Ma a loro spettano le decisioni, l'organizzazione generale. Ritornando alla famosa riunione di San Donato, mi viene in mente questa scena: si presenta sul palco un signore di 65/70 anni e dopo una inconsistente relazione di 2 minuti scarsi, pronuncia questa frase: "sono stato consigliere negli ultimi 8 (o 12, non ricordo), e mi candido a consigliere". Mi son cadute le braccia. Deprimente. Guardandolo in volto mi chiedevo che razza di idee nuove avrebbe mai potuto avere un Consigliere lombardo, considerato il pregresso "ZERO" visto nell'ultima decade nella quale lui scaldava la sedia. Diciamo che la Lombardia fa la felicità dei propri dirigenti in virtù di un solo aspetto: quello demografico, essendo la Lombardia la regione più densamente popolata, collegato al fatto che c'è sicuramente la più alta concentrazione di ricchezza. I risultati ottenuti, quindi, sarebbero arrivati anche senza Fidal... Anzi, senza l'ultimo governo Vichy di Campi, probabilmente avremmo visto pure di più senza classe dirigente. Poche squadre stanno governando la Lombardia ormai da anni. Troppo poche e troppo arroganti.

Ma quest'anno finalmente c'è stato comunque il rigurgito, che è partito dalla base, quella che non ha voce in capitolo, purtroppo, ovvero peso elettorale. Ma credo che non si potrà più far finta di nulla, anche se ci hanno provato a passare inosservati, a sparare cazzate senza contraddittorio. Su internet abbiamo scoperto da vicino chi ci governa: qualcuno è sceso nell'arena di facebook ed è scappato; qualcuno ci è entrato suo malgrado, finendo triturato; qui su ci sono tutti, anche chi non si vede mai, anche Arese, suo malgrado. Qui si critica e si viene criticati: chi non ha scheletri, può entrare e dire la propria. Giomi ha detto che lui sulla rete non ci viene a vedere... giudicate voi.

Per me rimane importante informare, informarci, su quello che succede, perchè la colpa più grande è sicuramente aver consentito a questi figuri di fare tutto questo alle nostre spalle, mentre noi cercavamo di goderci forse troppo semplicisticamente il nostro sport. Loro l'hanno trasformato nel loro bordello, come scrivevo ieri su facebook. Ci vuole una sensibilità diversa che si traduce dallo spostarsi dal pc di casa, e dirigersi verso i luoghi della "politica" laddove chi non conosce internet tesse le proprie ragnatele. Entrare là dentro, capire, comprendere, e rendere tutto trasparente. In faccia a loro, che pensano di fare tutto di nascosto. 

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