13/10/12

L'intervento di Castelli a Milano: Arese ha vinto più medaglie di Giomi

Sono voluto andare direttamente a vedere, così come avevo fatto con Giomi, i missili Pershing della  corazzata Arese. Sono tornato poi a casa sull'A4 ridendo a crepapelle: interventi surreali che sembrano voler far passare gli interlocutori come perfetti imbecilli. Ora, la Fidal Lombardia sta per partorire il peggior Consiglio della sua storia, se non si presenterà qualcun'altro di credibile, frutto della meiosi interna dello stesso consiglio, dove il vice presidente (mi dicevano) sfiderà la fiduciaria tecnica. La lombardia, cioè, continuerà a seguire la stessa strada verso il baratro, con le stesse persone e le stesse teste canute, elette con apparenti cariche a vita. Non si riescono proprio a buttar giù questi gerontocrati. Pensate che scenetta: tutti i presenti che si sono succeduti al microfono e che hanno toccato l'argomento Presidenza regionale, si sono affrettati a dolersi del fatto che non si potessero avere due presidenti, viste le due persone presentatesi. Ma non è un inno alla preservazione eterna della casta? Le organizzazioni sono fatte di persone che "passano" per definizione: ed è il fatto che non "passino" mai il vero problema! Non la loro età, ma l'imbullonamento eterno alla cadrega! I due candidati presidenti sono in Fidal Lombardia dall'eternità, cosa vogliono ancora? Ma il problema è del mondo atletico lombardo che rinuncia a presenziare ai momenti decisivi che sanciranno la loro esistenza sul campo, per abbandono, per la nausea alla quale si assiste quotidianamente, per il mondo surreale che i personaggi che la compongono, evocano continuamente.

In successione ho seguito Castelli, Angelotti e Migliorni (e li ho registrati), 3 dei decadenti Consiglieri Nazionali. Interventi al limite del ridicolo, surreali, dove la tesi sostenuta alla fine è una sola "loro sono peggio di noi". Giomi, unico candidato "contro" è peggio di Arese, in attesa di Eddy Ottoz. Idee chiaramente nessuna, come è ormai da 8 anni, ma arroganza tanta, strafottenza, che non possono riempire di indignazione. 

La prima registrazione (non buonissima come sarà quella di Angelotti) è relativa a Castelli, che dopo anni di rigor britannico lo vedo perdere il suo proverbiale aplomb. Davvero nervosismo serpeggiante tra le fila di Arese, che ormai le proiezioni elettorali vedono colpiti da un tracollo epocale. Molte le defezioni, tantissime le prese di distanza non ultima la stampa nazionale. Del resto, Castelli, si trova nella non facile condizioni di validare nonsensi logici cercando di dargli spessore, a partire dal delirante confronto di medaglie vinte, che vedrebbe Arese in testa in confronto ad un periodo non ben individuato in cui Giomi fu il Richelieu di Gola. Incredibile: non pensavo si sarebbe mai arrivati addirittura a millantare il predominio tecnico dell'atletica di Arese sul passato. Pensavo e lo penso tutt'ora che Arese sia stato il peggiore, e Castelli si è così lanciato in un incredibile spaccato a puzzle (chissà che salti mortali per estrapolare una classifica del genere) da farmi sentire in imbarazzo per lui. Obiettivo anche Luigi D'Onofrio... "Passioneatletica è in realtà passione incarico retribuito!" e giù con le statistiche delle perdite causate dal Golden Gala di D'Onofrio (che poi Angelotti quantificherà, elencando i privilegi di D'Onofrio ottenuti organizzando il meeting internazionale). Insomma, una bella caduta di stile da uno che forse ha già dato troppo: io ricordo solo un'elezione del passato dove venne eletto Presidente della Fidal Lombardia. Promise molto, e personalmente sto ancora aspettando la trasmissione televisiva in una rete locale, pubblicazioni, gli orari delle gare imposti per legge (la Lombardia è ancora tutta "a seguire")... promesse, appunto. Pensate, su 3 consiglieri nazionali che si sono succeduti al microfono non è uscita nemmeno un'idea su quella che potrebbe essere l'atletica del futuro. Bè, finchè la classe "politica" sarà questa, l'atletica è proprio destinata a morire. Più tardi gli interventi degli altri consiglieri e uno clamoroso di un tecnico lombardo che li ha zittiti. 

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