03/07/12

Italiani Master III: gli M40

Riccardo Baraldi - foto Atl. Latina
Nella mia terza puntata relativa ai campionati italiani master, è il turno della categoria M40. Diverse le doppiette: Gian Luca Camaschella su 110hs e 400hs, Francesco De Santis su martello e martellone, Riccardo Baraldi con 1500 e 5000 e l'inopinato Benatti su 100 e 200. A differenza degli M35, dove i valori sono ancora tutti da definire, continuamente randomizzanti e non ancora stratificati, negli M40 le sfide assumono connotati più densi di significati e i dualismi cominciano ad avere una "storia". Come si diceva 4 doppiette. Nel mezzofondo Riccardo Baraldi dopo aver infilato i 5000 con 15'56"04, e aver battuto di un sospiro Rocco Ancora (15'56"39), si ripresenta sui 1500, ovvero la terra di mezzo tra i 5000milisti e gli 800isti. La gara si anima negli ultimi 300 metri, con Ugo Piccioli che caparbiamente cerca di piegare la gara al proprio volere: ma Baraldi in questo fine settimana ne ha davvero troppa: vince in 4'19"87, davanti ancora ad Ancora (gioco di parole involontario...) 4'20"39 e Piccioli, 4'21"14. 5° titolo in pista per Baraldi, il terzo solo nel 2012 (contando le indoor), e il terzo consecutivo sui 5000 M40, dove diventa l'atleta più vincente assieme a Ezio Rover che vinse tre titoli tra il 1986 e il 1988. E ha a disposizione comunque due edizioni per incrementare il suo carnet di vittorie nel binomio 5000/M40. Altra doppietta da parte di Gian Luca Camaschella negli ostacoli: 110hs in 16"34 con 2,1 (ventoso quindi) e 400hs con 59"11. Stranamente, nonostante la lunga militanza nel mondo master, questi titoli sono rispettivamente il secondo e il terzo di sempre per il piemontese. Unico tricolore precedente, quello sui 400hs M35 del 2009, quando vinse a Cattolica con... 59"11, ovvero lo stesso tempo al centesimo di quello ottenuto a Comacchio. Francesco De Santis doppia martello e martellone rispettivamente con 53,50 e 15,01. Nel mio database ancora incompleto, dovremmo essere a quota 16 titoli italiani tra martello e martellone. E di fatto siamo alla bellezza di otto doppiette consecutive delle due specialità dal 2005. Quindi nel suoi 5 anni di passaggio nella categoria M40 (è infatti all'ultimo anno prima degli M45) De Santis ha vinto tutti e 5 i titoli italiani previsti sia nel martello che nel martellone. E si sa che piazzare il five-in-a-row è impresa che riesce davvero a pochi master in tutto il panorama di tutte le specialità.
E gli altri? Massimiliano Poeta entra nella categoria con una vittoria sui 400: 52"92. La prova di Poeta mi dà il là per criticare i bugs del sistema Sigma: infatti troppe vittorie sono arrivate dalle serie senza tempo, inficiando parzialmente il risultato finale, o comunque impedendo un confronto diretto. Non va bene per niente: altri paesi ricorrono alle batterie e alle finali... o altrimenti il Sigma deve adeguarsi in qualche modo ai valori... io avrei un'idea, prossimamente (tempo permettendo) la metterò nero su bianco. Tornando ai 400... guardare le gare con atleti forti nelle serie deboli sembra di vedere una gara di sci, con l'attesa di vedere chi nella prima manche era andato più forte. Ebbene, nella serie più forte Luigi Cicchetti sfiora l'oro con 53"07, battendo dopo le sportellate dell'ultimo rettilineo Pierluigi Acciaccaferri (53"16). Secondo e terzo. Per Max Poeta 4° titolo italiano individuale, a 3 stagioni dall'ultimo, vinto sempre sui 400 agli italiani di Comacchio 2009.
Gli 800 erano una delle gare tecnicamente più attese. Vivendola del resto nelle parole di Ugo Piccioli, compagno di "campo", ne ho potuto assaporare la consistenza tecnica. E ha vinto il più forte, ovvero Angelo Mangili, con 2'01"61 (primo titolo italiano master della carriera), davanti a Sergio Ruggeri e il più volte citato Ugo Piccioli (che mi dovrà bonificare qualche cosa con tutte queste citazioni). Riccardo Baggia vince i 3000 siepi in 10'23"41, battendo il forumista WDL, al secolo Walter De Laurentiis con 10'50"33. Terzo titolo per lui, dopo una pausa di 4 stagioni (i primi due titoli furono conquistati appunto nel 2008).
Dai salti abbiamo la vittoria di Stefano Salso nel salto in alto con 1,90, che nella storia dei campionati italiani master, nella categoria M40, è la seconda prestazione di sempre (assieme ad altre 3) utile per vincere un titolo tricolore, seconda solo al 2,00 di Marco Segatel (ottenuta nell'edizione del 2002). Secondo titolo per Salso, che aveva vinto anche il titolo indoor dell'alto. L'asta finisce nella faretra di Daniele Caporale con 4,05 (anche lui doppia il titolo indoor). Il 4,05 è la 5^ prestazione di sempre necessaria per vincere il titolo nazionale. Luca Amerio è il campione italiano di salto in lungo, battendo tra l'altro uno degli atleti più vincenti degli ultimi anni, ovvero Diego Zambelli: 6,36 contro 6,08. 8^ prestazione di sempre (su 31 edizioni) utile per il titolo. Primo titolo italiano per il ligure Amerio. Infine, sempre restando ai salti, Massimiliano Giambattistini vince il triplo con 11,46 (1,1) il vento. Purtroppo, è giusto dirlo, salti con uno spessore tecnico generale in calo: solo due atleti nel triplo, per esempio. L'11,46 è la 25^ prestazione di sempre di colui che ha vinto il campionato italiano.
Nei lanci, già detto di De Santis, nel peso Antonio Gardelli vince con 12,27. Terzo titolo italiano master, il 3° come M40 (tra indoor e outdoor). Disco a Francesco Acquasanta che lancia sino a 42,91 (8° titolo personale... ma la stima è per difetto), 6 dei quali nel pentalanci. Infine, Massimo Bricchi si aggiudica il giavellotto con una fiondata di 47,56: 4° titolo italiano (ma anche qui secondo me sono di più): il primo titolo lo vinse nel 2003, al primo anno da M35.
L'ultima gara del seeding, i 5 km di marcia. Coccarda tricolore che viene spillata sul petto di Bernardo Cartoni: 24'06"25 il suo tempo. E siamo "almeno" al 7° titolo italiano di una competizione su pista.

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