02/04/11

77 record italiani e 3 mondiali in tre mesi: l'esplosione del mondo master italiano

Donato: 3 record italiani M35... ma lui non lo sa
Nonostante la situazione dirigenziale italiana e internazionale master sia nel più completo stallo di persone e di idee, il mondo master italiano dell'atletica praticata sta crescendo a livelli sicuramente non preventivabili date le premesse. La gestione alla Giano Bifronte voluta dalla Fidal (l'ennesimo colpo di genio della cricca) del mondo master (un'area italiana ed una internazionale), penso lo si sia capito, anzichè smussare gli angoli, li ha levigati finemente e così ci si trova alle manifestazioni nazionali ed internazionali un pò abbandonati a sè stessi (come mi ha scritto una nostra amica): le figure non sono chiare, si sovrappongono, si allontanano, si dissociano: pensare poi che a livello europeo, l'unico elemento italiano che ricopre una carica dirigenziale risulta essere il Signor Maggio, anti-italianista convinto, la dice lunga su come l'Italia Master Team debba ricostruirsi su basi più solide. Senza poi dimenticare la martellate in testa all'intero movimento con decisioni al limite dell'autolesionistico, come l'abolizione della finale dei c.d.s.. Ecco, nonostante tutto questo, il mondo master italiano è vivo, decisamente in fermento e spero pure in crescita numerica. E questo anche nonostante, infine, c'è chi si inventi mondi master paralleli, fatti di record italiani paralleli, campagne acquisti di persone over-70 eticamente sconvenienti, battaglie per sè stessi dove però dover coinvolgere tutti. Questo è il panorama triste, avversato poderosamente dalla realtà costituito dall'entusiasmo di centinaia di atleti master che vivono lo sport autonomamente e che trovano il vero stimolo proprio dagli altri atleti, e non certo dall'organizzazione nè soprattutto dalle persone che la compongono e che ne traggono indirettamente o direttamente benefici.
In tutto questo nel corso del 2011 siamo già a 77 record italiani, di cui 73 indoor (visto che è appena finita la stagione). L'anno scorso al 1 aprile erano "solo" 57, cioè ben 20 in meno! E che il fenomeno non sia più maschile come un tempo lo testimonia la distribuzione dei record: 38 maschili e 39 femminili. Ma questa forbice si è ridotta parecchio nell'ultima settimana grazie al primo 1000 outdoor di stagione, dove D'Agostino, Gadaldi e Rappo sono riusciti nell'impresa di portarsi a casa il primato nazionale. In questa ridda di record, tre sono particolarmente prestigiosi, se non altro perchè sono risultati essere record mondiali. Quello nel triplo W45 di Elisa Neviani, e quelli nei 3 km di marcia M60 di Graziano Morotti (due record, il primo ad Ancona e il miglioramento di Gand). La categoria italiana largamente più performante è stata proprio quella della Neviani, la W45: ben 13 record italiani nel corso dell'inverno. Ma si è assistito in generale ad un miglioramento sensibile anche nelle prestazioni delle categorie più "giovani", quelle che domani rinsalderanno le fila dell'esercito master. Quest'anno diversi atleti "assoluti" sono diventati de facto Master, apportando il loro contributo in termini qualitativi ai record: chi batterà più il 17,76 di Fabrizio Donato nel triplo, se non lui stesso? O il suo 8,03 nel salto in lungo? C'è pure un 2,28 nel salto in alto di Nicola Ciotti, che solo lui o il fratello potrebbero sorpassare nell'immediato futuro. La Artuso ha poi corso in 2'05"99, altro tempone degno di segnalazione. Dando uno sguardo di insieme si capisce che tutti però meriterebbero una citazione. Posto così la tabella di tutti i record italiani fino al 1 aprile.

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