16/11/12

Fidal Lombardia alla vigilia del voto: il cambiamento sospeso

Ci siamo quindi, domani si vota in Lombardia. Il consigliere Angelotti ha tentato con molta sagacia l'ultimo colpo ad effetto presentando in pompa magna la propria nuova società, la Brocca Atletica, a due giorni dalle elezioni che potrebbero determinare il suo futuro, che gli auguro comunque fulgido. Molto solertemente il sito della Fidal Lombardia e quello Nazionale hanno riportato la notizia immediatissimamente, manco l'Italia atletica avesse vinto una medaglia alle Olimpiadi, cosa assai rara negli ultimi otto anni ma non certo grazie al suo prezioso contributo in Consiglio Nazionale. Auguro davvero di cuore che dal 2 di dicembre Angelotti riesca a concentrarsi nel suo progetto con la Brocca Atletica tutto il giorno, tutti i giorni. Con questo sotterro l'ascia di guerra, perchè in fondo in fondo è un buon uomo appassionato, come tutti noi, di questo meraviglioso sport. Almeno questo ci accomuna. Amen. Quindi gli faccio i miei più sentiti auguri e rilancio la sua pubblicità a rete unificate sui siti federali a due giorni dalle elezioni. Qui la pagina sul sito della Fidal Nazionale: voglio contribuire a questa gioiosa iniziativa pre-elettorale per un progetto strutturato che mi pare molto bello. 

E veniamo a noi: quello che ne uscirà domani sarà sicuramente un mandato di "sospensione", visto che i candidati-presidenti non rappresenteranno certo il "nuovo" che avanza. Anzi: addirittura quello che io ritengo il maggiore difetto, ovvero il cadreghismo più puro, in entrambi i programmi è disegnato come motivo di vanto. "Io sto qui dentro da 20 anni, ergo..." sembrano dirci,  come se il vento del cambiamento non avesse acceso nei candidati Presidenti qualche spia nel cruscotto per suggerirgli di  mettersi da parte: almeno per qualche anno, no? Lo ripeto come un mantra: il vero problema dell'atletica italiana sono i dirigenti. Non sono nè i tecnici, nè gli atleti, nè le profezie dei Maya. E' la gente che ha colonizzato le sedie nei consigli federali a qualunque livello il vero problema dell'atletica italiana e nello specifico lombarda. E con questo, naturalmente, non attacco le persone che ci stanno dietro, che ripeto, sono ottime e oneste, ma i loro ruoli istituzionali che non si possono più tollerare. 

Guardo l'atletica lombarda da atleta e non vedo nulla di tutto questo gran lavoro che sostengono di aver fatto: apparterrà probabilmente tutto al back office, immagino. So solo che presentandomi alle gare lombarde degli ultimi 4 anni, ovvero ciò che dovrebbe essere il prodotto in teoria di punta di una federazione regionale, e quello che si è visto è stato davvero deprimente: andate a leggervi a tal proposito il mio precedente articolo e le incredibile arretratezze di una federazione regionale che non si è mai ricordata della stragrande maggioranza degli atleti e delle condizioni in cui avrebbero dovuto gareggiare. Ha puntato solo su iniziative sterili, sul fatto che tanto in Lombardia con 10 milioni di abitanti molti atleti (di sicuro più delle altre regioni) sarebbero sempre emersi per la legge dei grandi numeri e mai su aspetti strutturali come la qualità delle gare, la loro razionalizzazione (meglio la metà delle gare, ma super-partecipate) piuttosto che la diaspora di iniziative da 4 gatti che si sono viste in questi anni. Poi l'assoluta assenza di iniziative relative all'impianto indoor, come se l'impiego di risorse per la collettività non fosse uno dei principi da perseguire da una federazione, ma un di più... Ecco: la massa di atleti per la Fidal Lombardia è proprio questo: un di più, qualche cosa di fastidioso, un'attività... collaterale alle proprie funzioni. La Fidal Lombardia degli ultimi anni (mi sa non meno di 12) è stata "burocrazia" e basta, vista da parte di un atleta che calca quelle stesse piste da quanto loro fanno i dirigenti. Non c'è entusiasmo, c'è scarsa empatia, pochi progetti davvero innovativi, slogan fini a sè stessi... Desolante. 

Sapete cosa penso? Che se uno andasse ad una gara come quella di Busto Arsizio dell'anno scorso, durante i c.d.s., dovrebbe domandarsi: ma a che è servita la Fidal? Cosa fa la Fidal? Perchè i Giudici sono organizzatori e gli organizzatori non ci sono? E' il trattamento riservato dalla Fidal Lombardia ai master? L'incredibile e disprezzante decisione di chi si arroga il titolo di censore della Legge e in piena autonomia decide contro le Norme stesse di vietare ai master di partecipare a gare per altro valevoli come recupero ai c.d.s.? Forse quel signore, se l'Altissimo vuole, non si è candidato in questo mandato.

Guardate qui sotto chi si è presentato quest'anno, con l'irraggiungibile record di Corrado Tani, il cui primo mandato da consigliere nazionale risale addirittura al 1971, ben 41 anni fa, quando ancora non ero nato: certo, detto da un master fa un certo effetto... Qui sotto i "matusa" che stanno cercando l'ennesima elezione. Badate bene: quello che mi disturba non è la loro età, o la loro onestà intellettuale (che ripeto, è sicuramente cristallina) ma la loro "vecchiaia" di cadrega... la ritengo insopportabile ed è la cosa che più contribuisce al ristagno delle idee. Ma non solo nell'atletica: in tutte le organizzazioni di uomini! Preferirei un 94enne che non si è mai seduto su quelle poltrone, piuttosto che un 50enne che è da 30 anni che maneggia la cosa pubblica in fidal Lombardia. La nostra atletica! Nelle "cose pubbliche" nessuno deve essere considerato indispensabile e nessuno deve considerarsi indispensabile: le società progrediscono perchè cambiano gli uomini e le donne, non perchè rimangono sine die. 
  • Pierluigi Migliorini: già consigliere regionale dal 1981 al 1988 e dal 2001 al 2004. Presidente dalla Fidal Varese nel biennio 1979-1980. Consigliere Nazionale dal 2005. Ma cosa spinge Migliorini, sicuramente persona ottima e onesta, a presentarsi ANCORA, dopo 33 anni di Fidal? Quello che contesto è il suo ruolo politico: dopo quello che si è visto con i master in questi anni, quando era il responsabile della categoria in seno al Consiglio Nazionale, com'è possibile cerchi ancora poltrone? Il peggior periodo dei master quanto a rispetto della dignità! Cosa stava facendo là dentro quando passavano le peggiori norme ghettizzanti contro chi rappresenta la stragrande maggioranza dei tesserati?! E' avvenuto tutto a sua insaputa? Con che coraggio (politico... solo quello) ci si può presentare ancora per una carica federale? E mi spiegate una cosa: chi lo vota, per cosa lo fa se il risultato è quello davanti agli occhi di tutti? Non vi sembra davvero troppo?
  • Gino Brizzi: consigliere regionale 1997-2000 e dal 2005 ad oggi. 3 mandati da consigliere all'attivo. 
  • Pinciroli Romano: consigliere regionale dal 1989 al 2000 e poi dal 2005 ad oggi: almeno 5 mandati da consigliere regionale. Ma anche Presidente della Fidal Varese dal 1992 al 2004. 
  • Sala Giampiero: consigliere regionale dal 2001 al oggi, ovvero negli ultimi 3 mandati consecutivi. 
  • Tani Corrado: il decano dei consiglieri, addirittura dal 1971, 41 anni fa! 30 anni da consigliere regionale! Incredibile!
  • Zanetti Lorenzetti Alberto: consigliere ininterrottamente dal 1987 al 1996. Poi dal 2005 ad oggi. 
E veniamo invece ai candidati presidenti. Io non dico chi votare, ma vi indico sicuramente chi non votare. Io non voterei Grazia Vanni, ma che probabilmente vincerà. Mi spiegate cosa può dare ancora Grazia Vanni all'atletica lombarda, dopo una guida ininterrotta del settore tecnico dal 1992? Dalle Olimpiadi di Barcellona? Dall'unico settore che avrebbe avuto un minimo di spazio di movimento per lanciare delle iniziative rivolte a tutti? Sotto di lei sono passate almeno 5 generazioni di atleti... Poi quello schierarsi apertamente e senza veli con Arese e per Arese, quando ancora Arese non aveva avuto i suoi problemi fisici. L'affinità con Angelotti (proprio ieri, nei citati articoli, ha voluto essere presente alla creazione della nuova società ex Camelot). Rotta, presidente della Pro Sesto, team d'estrazione della Vanni, chissà per quale motivo normativo, è stato inserito vita-natural-durante nei consigli regionali, anche senza essere in possesso di alcuna carica elettiva... ma solo in virtù della presidenza dell'Assital, ente semi-sconosciuto che in teoria dovrebbe fungere da Sindacato dei Tecnici Italiani (non lombardi). Andate a guardarvi l'organigramma presente sul sito: è pure lì, cristallizzato. Perchè? Se domani metto insieme 100 atleti, uno Statuto da un notaio, allora posso partecipare anche io alle riunioni del Consiglio Regionale senza passare dalle elezioni? Perchè Rotta si mette ad urlare durante le riunioni delle società "due anni!! dategli ancora due anni ad Arese!!!". Un simile messaggio va contro la logica di questo sport... il successo è per chi fa fatica e arriva davanti, non per chi arriva ultimo. Perchè lo fa? Forse sarebbe il caso che Rotta e la Vanni si mettessero da parte e facessero crescere una nuova generazione di dirigenti, visto che in Pro Sesto ci sono numerosi ragazzi decisamente in gamba: le loro idee sono sicuramente migliori per il solo fatto di essere "diverse". Questo è fare il dirigente: consentire ad altri di avvicendarti quando sono anni che si è seduti su una poltrona. Spero vivamente che sia ristabilito l'ordine normativo dentro il prossimo Consiglio e che vi partecipi solo chi è stato eletto. 

Sull'altro candidato... non lo conosco, lo ammetto, e non mi esprimo. Sembra sia "indipendente" ovvero non dovrebbe essere schierato nè con Giomi, nè con Arese. Buona scelta se così fosse. Di certo dalla sua, ha l'eterna presenza sugli scranni federali. 

P.S.: ci sarò anche io domani: mi son candidato come delegato per l'Assemblea Nazionale. Se passerò, bene. Se non passerò, è la democrazia baby. Amen. A domani. 

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