Questo è un appello a tutti gli atleti maggiorenni lombardi, regolarmente tesserati per questa stagione. Di parole se ne sono dette tante, propositi altrettanti, rabbia ne abbiamo da vendere, ma ora se vogliamo davvero cambiare le cose, è ora di fare una semplice cosa. Venire a Votare a San Donato al Corwn Plaza questo sabato pomeriggio, all'elezione per i delegati al consiglio nazionale in quota atleti. Non basta più lamentarsi su facebook: ora vi si dà l'opportunità di fare una cosa concreta, ovvero cercare di cambiare questo mondo con la semplice presenza e un voto, e non importa francamente a chi: è il gesto per dire che ci siamo. Personalmente ci sarò, mi sono candidato come "delegato" all'assemblea nazionale, per avere poi la possibilità di eleggere un atleta che ci rappresenti davvero in seno al Consiglio Nazionale, cosa che non è affatto successa... da mai! E mi vien da chiedere: a cosa servivano gli "atleti" eletti in Consiglio Nazionale, se gli atleti sono stati le vere vittime di tutti i mandati federali?
Quindi vi esorto a trasformare la rabbia in un gesto. Una questione semplice, che porterà via un paio di orette, ma che risulterà fondamentale se vorremo cambiare il modo in cui è gestito questo sport. Lo strapotere del mondo dirigenziale sull'atletica odierna ha reso questo meraviglioso sport ormai senza più attrattive, fatto ad immagine e somiglianza di presidenti senza più velleità e senza alcun entusiasmo, vecchio, pieno di norme incoerenti, di persone che non lasciano le cadreghe manco a morire e dove l'atletica di base è l'ultimo dei loro pensieri: per queste persone conta esclusivamente il campionato di società, e non come tutti noi che "viviamo" l'atletica sui campi di gara e sulle piste di allenamento.
Tutti i programmi letti in questi giorni parlano di tutto, ma nessuno, dico nessuno, si sofferma sulla massa di atleti che costituisce la stragrande maggioranza dei tesserati. Spazio ai giovanissimi, ai raduni, ai tecnici, agli atleti forti, alle società... ma a tutti quelli che compongono le serie dalla seconda in poi? Nulla. La massa è stata dimenticata da tutti, come se i numeri li facessero i convocati ai mini-raduni di Chiuro. Invece dobbiamo pretendere che le gare vengano organizzate meglio qui in Lombardia, non gli standard bassissimi che cui ci hanno costretto da anni (e costoro che non se ne sono mai accorti, si ripresentano pure tutti in blocco...). Ho assistito a qualche battuta del Consiglio morente, e nessuno di loro che si sia soffermato sui punti qui sotto:
- conferme iscrizioni sempre in orari antelucani e immediata chiusura delle stesse, con l'onere di presentarsi ore e ore prima della propria gara. Gente che deve sperare di avere degli amici in loco per non vedersi chiusa la possibilità di gareggiare, magari dopo aver appena finito il lavoro. In Lombardia, con 10 milioni di abitanti, non si riesce a tenere una persona sul banco delle iscrizioni per tutta la durata di una manifestazione, così da consentire alle persone di arrivare fino ad un'ora prima della propria gara e potersi organizzare la giornata e quindi non dover per forza passarsi una giornata in tribuna. Ormai lo fanno da tutte le parti, tranne qui in Lombardia, dove ai dirigenti di questo mandato non gliene è fregato nulla di come venissero organizzate le gare.
- Nel 2012 la Lombardia è l'unica regione che non riesce ad avere un orario-gare pubblicato prima che le gare inizino. E io avevo già inviato una lettera in tal senso almeno 15 anni fa. Non gliene può fregar di meno di permettere alle persone di sapere l'orario preciso e a quello attenersi. In Lombardia è quasi sempre tutto "a seguire". Disorganizzazione pura! E il Comitato Regionale, che ha fatto? Possibile che nell'era del Sigma, dove è possibile conoscere tutti i tempi impiegati per ogni batteria di tutte le gare guardandosi gli sterminati archivi, non si possa fare una stima dei tempi necessari tra una gara e l'altra? In realtà sarebbe facile, forse troppo, ma perchè perder tempo per consentire alle persone di organizzarsi?
- Guardate la foto qui sopra: è la partenza dei 400 dei c.d.s. di Busto Arsizio di quest'anno. Nelle gare a serie, dove qui in Lombardia si assiste anche 20 o 25 batterie, perchè assistere ancora alle scene dove il branco di atleti deve seguire il giudice di gara? Questa è dimostrazione di poco rispetto verso gli atleti, di scarsa organizzazione. Il giudice, spesso, è stizzito e si comporta male con gli atleti, che in procinto di gareggiare vorrebbero solo concentrarsi su di essa e non dover concentrarsi sul giudice che come un menestrello decanta le serie... e mai tutte, solo un paio per volta! Ma non vi riempite di indignazione di fronte ad un atteggiamento del genere? Tutti a continuare a fare pellegrinaggi dal giudice per sapere la propria serie? Eppure basterebbe appendere su una dannata bacheca a ridosso della partenza i fogli con le serie: il Comitato Regionale non ha i soldi per la bacheca e per i fogli A4? E' troppo difficile mettere gli atleti a loro agio? Ma lo sa il comitato Regionale deve la sua esistenza in quanto la sua missione è quella di consentire gli atleti di svolgere l'attività agonistica al meglio?
- L'attività indoor in Lombardia è stata di fatto commissariata. Si può chiamare attività indoor un paio di tunnel? La Lombardia? Con milioni di metri cubi di capannoni sfitti? Sapete qual'è la verità? E' che questa Fidal Lombardia non intende minimamente dotarsi di una pista COMPLETA indoor. Non vuole distrarre dal proprio portafoglio quello che sarebbe un affitto e il pagamento delle bollette per 2 soli due mesi per non doversi privare dell'attività di piccolo cabotaggio da agenzia di viaggio, per raduni ormai senza senso e che da soli costerebbero come l'affitto di cui sopra. Fra poco quei raduni non ci saranno più per mancanza di materia prima... Non si vuole poi portar via potenziali-iscritti all'attività dei palazzetti esistenti... Ma poi, voi non pensereste che per l'attività su una pista (completa) indoor ognuno di noi verserebbe anche 5 € a gara? Non coprirebbero queste entrate parte di quelle uscite per l'impianto? Ed infine, ma le risorse della Fidal Lombardia non sono di tutti? Possibile che i "tutti" sono solo la minima parte del totale? Lo sforzo economico si doveva tentare da anni, non far finta di nulla e mettere la testa sotto la sabbia come stanno facendo da secoli.
- E che dire come sono stati trattati i master in Lombardia? Non dobbiamo dimenticarci che di fronte alle norme ammazzamaster, in Lombardia si è assistito ad un inasprimento delle stesse e addirittura ad un'interpretazione ancora più ristretta che andava contro la norma stessa, con prese di posizione dure da parte dei dirigenti federali, contro l'interesse e lo Statuto. Chi rappresenta il comitato, se lo dimenticano spesso, è lì per favorire l'attività sportiva, non per limitarla, che è stato il leit motiv di questo mandato. Inasprirsi sulle norme fino a diventare surreali e superare la volontà del legislatore: incredibile. La Lombardia è la regione con più master in Italia, ed è quella che ha consentito la peggior ghettizzazione degli stessi: mi sono arrivate lamentele di master non ammessi ad almeno 4 meeting lombardi, per i quali erano chiuse le iscrizioni addirittura per i master M35 e M40, nonostante si dovesse recuperare i punteggi del c.d.s.. Qui si vedono i principi di un Comitato: se è dalle parte degli atleti o se gli è contro. La Fidal Lombardia degli ultimi 8 anni è stata contro la stragrande maggioranza degli atleti.
Per tutto questo e per molto altro, che ho raccontato in tutti questi anni in cui scrivo sulla rete, chiedo a chi ci tiene davvero di venire sabato pomeriggio a votare (magari con una delega di un altro atleta, qui il modulo) alle ore 15:30 al Crown Plaza. Entro le 16:00 bisognerà consegnare l'eventuale delega di un altro atleta. C'è possibilità anche di candidarsi sul posto (ne servono una decina), per creare una corrente avulsa da Aresiani, Giomiani, da tutti quelli che hanno interessi a garantirsi un posto per non far nulla, ed arrivare a candidare uno di noi (il cui nome avrei già individuato) per il Consiglio Nazionale. Qui sotto trovate la convocazione (la convocazione). Se si manca questa volta, sarà inutile lamentarsi... poi. Dai, cavolo!
Ciao Ben, come sempre ti seguo per prendere spunti di riflessione e a maggior ragione lo faccio ora in periodo di elezioni. Leggendo il tuo post quotidiano però mi pare giusto fare una precisazione. Tu molto correttamente hai elencato una serie di punti critici che in Lombardia sono proprio punti chiave per l'attività di base. Il problema è che tali problematiche sono trattate dal comitato regionale che però è eletto integralmente (consiglieri inclusi) dai voti delle società lombarde! Con questo voglio dire che i consiglieri nazionali (quota atleti) che si eleggeranno fra qualche settimana non si troveranno mai nelle condizioni di poter discutere problematiche prettamente locali, salvo forse il discorso delle strutture in cui praticare l'attività agonistica. Purtroppo tra i consiglieri regionali non è previsto ci sia una quota atleti!! Ci vorrebbe qualche atleta (atleta vero e non dirigente di società) che riesca a farsi votare dalle società come consigliere regionale e che nei consigli esponga quelle problematiche in modo sistematico. Oppure si dovrebbe avere la possibilità, magari tramite conoscenze personali, di parlare con qualcuno di questi consiglieri regionali per proporre tali argomenti come punti su cui fare proposte alternative.
RispondiEliminaSaluti, e buona votazione!! (io non posso votare in quanto "non lombardo").