08/09/11

Felter: a Brescia il grand prix dei master all'ultimo atto

Mentre la Fidal in tutte le sue espressioni territoriali fa fatica a trovare il bandolo della matassa (a causa di un'attività fondamentalmente parcellizzata e impazzita, senza un costrutto generale, figlia esclusivamente delle pressioni delle società), c'è qualche isola felice, come a Brescia, in cui qualcuno pensa che siano gli atleti il fulcro attorno al quale far girare l'atletica. E non solo le società, come in realtà i calendari suggerirebbero (di fatto 2 giornate per i c.d.s. assoluti, 2 per i c.d.s. promesse, 2 per i c.d.s. junior, 2 per i c.d.s. allievi): 8 fine settimana tra i mesi di maggio e giugno dedicati... alle società. In pratica l'attività atletica italiana è fatta ad immagine e somiglianza delle società e poco rimane per valorizzare l'atleta.

Mi vien da dire: ma se han riunito tutte le categorie nell'aberrante c.d.s. assoluto, perchè non gli tengono validi i risultati alle categorie più giovani per i rispettivi campionati di società (cosa cambia?), riservando le altre giornate ad un'attività riservata agli atleti in quanto tali, con circuiti che colleghino tra di loro la maggior parte dei meeting, che attribuiscano punteggi e ranking? Con Arese è fantascienza, visto che fosse per lui reintrodurrebbe il pancrazio come disciplina per il ringiovanimento dell'atletica. Se fosse per Petrucci, il puntellatore della cadrega di Arese, diciamo che non importa se l'atletica viva o più verosimilmente abbia sfondato le barriere del default, ma importa solo il votino per la sua rielezione che poi lo proietti a dirigere le possibili Olimpiadi di Roma 2020. Un uomo di sport, no?

Scusate la divagazione. A Brescia da diversi anni ormai, si svolge il Trofeo Felter, una sorta di Grand Prix riservato ai master, in cui si sommano punteggi, con la facoltà di scartare i peggiori. Alla fine del torneo, premi per tutti: categoria per categoria, fino al quinto delle rispettive graduatorie. Pura manna dal cielo.

L'ultima tappa del Grand Prix si è tenuto ieri sera a Brescia, al leggendario Campo Calvesi. Miglior prestazione della serata in termini di AGC, il 24"94 sui 200 dell'M50 Ettore Ruggeri (91,75%) senza che il dato del vento fosse purtroppo reperibile. Sopra il 90% anche il vincitore reale della gara, Walter Comper M45: 23"80 e 90,85%. Tra le donne, l'unica oltre il 90% (ovvero l'eccellenza internazionale) è stata la F50 Maria Lorenzoni, con 90,31% frutto di un 11'26"14 sui 3000. Doppietta sui 200-400 di Barbara Ferrarini, recuperata dopo i perenni fastidi ai tendini: 28"62 (82,96%) e 1'03"14 (86,70%) sui 400. 10'35"70 e 86,06% per l'M60 Aurelio Moscato sui 3000. Segue un estratto dei migliori atleti del meeting (qui invece il pdf della gara):

82,96% - 28"62/200 - Ferrarini Barbara F40
82,14% - 33"74/200 - Quielleri Mariuccia F55
80,31% - 32"04/200 - Tavoso Marisa F50
76,60% - 28"76/200 - Picotti Paola F35

86,70% - 63"14/400 - Ferrarini Barbara F40
83,60% - 67"50/400 - Fusi Perlina F45
81,21% - 63"22/400 - Picotti Paola F35

90,31% - 11'26"14/3000 - Lorenzoni Maria F50
83,17% - 11'20"92/3000 - Sala Pierangela F45
80,69% - 12'58"32/3000 - Cimaschi

91,75% - 24"94/200 - Ruggeri Ettore M50
90,85% - 23"80/200 - Comper Walter M45
88,80% - 25"06/200 - Ceola Maurizio M45
88,65% - 24"74/200 - Mauri Rosario M45
88,43% - 26"06/200 - Mauri Angelo M50
87,87% - 24"96/200 - Vanzo Luigi M45
86,67% - 26"04/200 - Zuliani Ugo M50

87,01% - 57"68/400 - Vismara Giancarlo M50
84,67% - 55"32/400 - Piccioli Ugo M40

86,06% - 10'35"70/3000 - Moscato Aurelio M60
85,42% - 11'09"76/3000 - Belotti Alessandro M65
83,38% - 10'33"92/3000 - Zecchi Daniele M55

80,63% - 1,63/alto - Ceola Maurizio M45
75,79% - 1,63/alto - Conti Carlo M40
75,38% - 1,54/alto - Loda Gianangelo M45

65,50% - 11,32/peso - Benevenia Umberto M70
65,01% - 11,54/peso - Romano Aronne M55

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