17/09/11

Blake, l'antibolt. 19"26

Mi domando cos'altro si potrebbe scrivere di una cosa mostruosa come un 19"26 sui 200? Forse, l'unico elemento di folklore popolare, potrebbe essere l'analisi di qualche tecnico italiano pantocratore dello sprint che ci spieghi con dovizia di particolari e con l'utilizzo di qualche modello da lui studiato, che correndo con passi di più lunghi e con una maggiore frequenza, Yohan Blake avrebbe infranto la barriera dei 19"00. Geniale. Mentre aspettiamo questo genere di illuminazioni (che arriveranno) rimaniamo estasiati dalla nascita dell'AntiBolt. Voglio dire: non meno di due anni fa eravamo qui a sostenere che un signore di quasi due metri d'altezza si era spinto una ventina di anni davanti alla normale ed incessante evoluzione darwiniana, portando un sottobosco di sprinters a ritenersi fisicamente impotenti e lasciando intendere che solo la progenie di quel signore avrebbe potuto correre tanto veloce. Quanti l'hanno pensato? E invece solo due anni dopo Berlino e quel 19"19 che sapeva di sovrumano, arriva sto ragazzo che dopo essersi addormentato sui blocchi (0"27), sciabola un 19"26 che di fatto è il 200 più veloce della storia, se lo mungiamo dai tempi di reazione. Un attimo, un attimo... facciamo un'altra considerazione: Bolt corse quel tempo dopo un'infornata di gare, tra batterie, quarti, semifinali e finali di 100 e 200. Chissà, magari quel Bolt a Bruxelles ieri sera avrebbe corso in 18"9 come nei giochini arcade per PC e saremmo qui solo a smacchiare i ghepardi. Ma come più volte detto, Sliding Doors è l'unico caso in cui qualcuno (Gwyneth Paltrow) è potuto tornare indietro e fare un'altra scelta. 

Ora è nato da una costola di Mills un altro fenomeno, che è vissuto fino ad un paio di settimane fa nel cono d'ombra di Usain, quasi timidamente. E su facebook è possibile notare il primo sfasamento mediatico di quello che è successo ieri: se avete come amico Usain Bolt, e la vostra comunità di amicizie è fatta di atleti, vi troverete la bacheca intasata di commenti e video su Yohan Blake che corre il secondo 200 più veloce della storia dell'essere umano, e ad un punto fa quasi tenerezza, notare un post solitario di chi gestisce il mondo virtuale di Bolt che dice più o meno "Bolt ha corso il 100 più veloce dell'anno... 9"76": una sorta di arginello allo tsunami mediatico raggiunto dal suo delfino (ma per quanto ancora?) che gli ha scippato con destrezza la ribalta. 

E allora... allora Bolt sapeva! A Daegu in quella memorabile falsa partenza (la più famosa della storia, ormai) sapeva di Blake che non era il delfino curioso della pubblicità della Big Fruit che si limita a sollevare la testa dall'acqua e ha sbattere le pinne come se applaudisse a comando. Questo è uno squalo. E allora tutte le stupidate che si sono lette (anche qui in Italia) si vanno a far benedire: altrochè auto-squalifica per incapacità di stabilire il nuovo record del mondo. Si chiama caghetta dalle mie parti. Vai sui blocchi sapendo che quello che sta al tuo fianco, a destra, quel mingherlino lì con la maglia gialla e i capelli rastati, con cui ti alleni, ti ha bastonato. Magari hai visto che il tuo coach gli si è avvicinato e ha fatto la stessa faccia che faceva quando anche tu facevi le sue stesse cose. E a quel punto non sai proprio come quella gara a sportellate andrà a finire. A te, Usain Bolt, l'incarnazione vivente degli Dei dell'atletica. E i tuoi sensi, a quel punto, anzichè catalizzarsi sull'udito e sulla prima contrazione che ti sparerà in avanti in una sinergia di eventi, si... dividono e la vista entrerà in gioco e andrà a cercare con la coda dell'occhio quello lì... che ad un tratto proprio quello si muove, e tu abbocchi. E parti. Finita. La paura. 

E ora, gli scenari che si aprono sono meravigliosi. Un consolato di atleti pazzeschi. Uno alter-ego dell'altro. Non ci sarà meeting in cui i due verranno divisi: si vedranno più 100 e 200 nella stessa riunione, perchè quando la materia incontra l'antimateria, può succedere l'armageddon: devastare equilibri personali, far crollare imperi economici, deflagrare contratti pubblicitari. E nel frattempo magari spunterà di nuovo Tyson Gay, che ha usato questa stagione per rigenerare il corpo e sistemare l'assetto della fusoliera prima dell'annata olimpica. E Asafa Powell? Magari da non-favorito non troverà quella pressione che l'ha fiaccato negli ultimi anni... e poi Walter il Mago Dix, che con il 19"53 è entrato nella storia come il più veloce perdente (come ci ha suggerito su facebook un amico) di sempre. Sesta prestazione di sempre: e davanti ha solo Usain, l'Antibolt e il soldatino di Dallas, MJ. 

Quando l'atletica è show-time... noi qui in Italia purtroppo ci dovremo accontentare di un surrogato di c.d.s. di Sulmona per vedere l'atletica di vertice. L'atletica del saio.

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