04/07/10

A quando un incontro internazionale per la Nazionale Master?

(Maryvonne Icarre, stella della velocità francese master in una foto scattata a Kamloops, sul suo profilo di facebook) - Gli anni passano, i tesserati aumentano, la necessità di creare opportunità per fare proseliti sono sempre più impellenti, ma su uno dei versanti sui quali (crediamo) molto si deve fare, ancora non viene fatto. E il tempo perso può essere dannoso, può allontanare i "papabili", soprattutto quelli delle categorie più giovani. Siamo qui a ricordarlo ogni tanto, per non far credere che abbiamo abbassato la guardia. E' noto come lo scorporo salomonico degli Uffici Master abbia creato di fatto due strutture, una internazionale ed una nazionale. Due strutture, due referenti. E due compagnie, due squadre. Un Consolato in piena regola, insomma. Il regno di Arese si ricorderà anche per questo, quando finalmente se ne sarà andato: il caos, il ritorno alla confusione primordiale. A piccoli passi, con l'aiuto di Claudio Rapaccioni (di cui a breve produrrò un suo commento sui recenti c.d.s. master), siamo invero riusciti a far passare alcune nostre idee (condivise dallo stesso Claudio e con lui discusse, migliorate, mediate): i c.d.s. indoor (certo, migliorabili, come da alcuni invocato), le finali della velocità all'Olimpico, oltre ad altre piccole cose. Poi è stata specificata la regola sulla partecipazione dei master alle gare assolute (dopo che in più circostanze avevamo lamentato un'interpretazione idiota di qualche organizzatore). Sarebbe bello istituzionalizzare questo rapporto che adesso è solo fiduciario: noi siamo solo una voce, molti non la pensano come noi, ma sarebbe auspicabile creare un organo consultivo del mondo master che si relazionasse con i decision makers della Fidal. A meno che lo si crei noi, direttamente, come un sindacato, senza aspettare la benedizioni urbi et orbi della Fidal. A quel punto le rivendicazioni (i consigli, dai, non partiamo con le barricate) di chi rappresenta il mondo master, presumo sarebbero ascoltate con più attenzione. Perchè questo? Perchè si è arrivati ad un punto di crescita che necessita di un salto di qualità. Per non stallare. Pre creare nuove opportunità e cercare (insieme) nuove strategie di crescita (i Grand Prix nazionali ed internazionali, i ranking, le classifiche integrate delle prestazioni dei master, la logistica degli spostamenti, le decisioni sulle sedi dei campionati italiani, l'abolizione della distinzione tra senior e master al compimento del 35 anno, indumenti della nazionale "comuni" a prezzi politici, l'introduzione di nuove categorie più "giovani"...). Arrivo su questo punto perchè mi sono imbattuto sul sito dei master francesi nelle convocazioni per l'incontro internazionale master tra Francia e Germania. Organizzare incontri internazionali con le altre Nazionali Master è un altro punto fondamentale di quelli appena citati per far crescere il movimento a partire dalle categorie minori (quelle statisticamente più ricche di atleti per ovvi motivi demografici): potrebbe essere un volano per molti atleti ad abbracciare il mondo master: opportunità che hanno costi ampiamente dovuti per chi rappresenta di fatto il bancomat di questa Federazione (tra l'altro con spese irrisorie rispetto al totale). C'è chi sostiene che l'atletica master è soprattutto quella stradista e che di conseguenza bisogna ridimensionare le pretese. Ribatto che anche la stragrande maggioranza dei senior è stradista e nessuno si scandalizza se le risorse vengono investite interamente su chi pratica l'attività su pista (e naturalmente su chi li accompagna in giro per il mondo...). La pista è la vetrina dell'atletica. Anche per i master. Ritornando sull'incontro tra Francia e Germania che si disputa il 10 luglio a Yutz (nella Mosella), l'incontro è stato strutturato su sette specialità con 2 atleti per specialità e due macrocategorie: 40-49 e over 50. Ma l'anno scorso c'era stato anche un incontro tra Inghilterra, Francia e Belgio (mi sembra) in cui vi erano semplicemente i migliori master a prescindere dalla categoria, solo in base al risultato effettivo. Di idee ce ne sono tante: chiaramente vengono favorite le categorie più "giovani", ma penso che tutto rientri comunque in una politica di proselitismo generale da parte delle rispettive federazioni. Questo è sapersi muovere: aspettiamo ora la branca internazionale del masterismo italiano che batta un colpo, che non si limiti a passare le carte delle iscrizioni ai campionati europei. A proposito di Campionati Europei in Ungheria, torneremo sull'argomento con una cosa sconcertante, riguardante la nostra delegazione a Ny... quel che l'è (non mi metterò mai in mente il nome) se uno dei diretti interessati me ne darà modo di parlare pubblicamente. Altrimenti ne parlerò solo informalmente a chi me lo chiederà. E' notte fonda, spero di non aver scritto cavolate qui sopra... domattina mi riservo di rileggere tutto. Buonanotte.

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