24/07/10

In Aeroporto a Budapest: finiti i Campionati Europei Master

Sono passate ormai le due di notte qui all'aeroporto di Budapest Ferihegy. Non prendo sonno (come potrei del resto, con l'assatanato conduttore di un trabiccolo per la pulizia dello scalo che deve aver visto il Gran Premio di Formula 1 di oggi?), così, perdonatemi, cerco di perdere tempo e parlare un pò, virtualmente, con qualcuno. Con voi. Le parole crociate in ungherse non sono ancora in grado di portarle a termine in tempi brevi (il volo per Orio parte alle Sei), quindi ho rinunciato a questo stucchevole passatempo. Per fortuna in Ungheria (ma presumo nel 99,9% dei paesi indstrializzati) ovunque si vada c'è una connessione internet wi-fi libera: in Italia no. La sfrutto anche io, con un piccolo moto di soddisfazione mio e del mio piccolo computerino. Venire presto in aeroporto ha purtroppo fatto accelerare la mia presenza alla cena con "tutti" gli italiani superstiti dei Campionati Europei Master di Nyiregyhaza (forse dopo una settimana ho imparato a scriverlo). Non sapete come mi dispiace! Forse per la prima volta qualche cosa del genere: o almeno, nella mia breve memoria da over-35. Una mega-tavolata "all'italiana" all'insegna del buonumore, del bere buona birra (tanto nessuno guidava... lieve deformazione) e mangiare i piatti compositi dell'Ungheria.
Quante emozioni vissute: ma in fondo in fondo, ciò che fa venire un briciolo di magone è il venir meno di quel tessuto di rapporti umani gioiosi, liberi, felici che si crea durante tutto l'arco della manifestazione. Finisce la magia, tutti rimettono il doppiopetto, la divisa, il camice, il tailleur e i vari superman e wonderwoman ad orologeria ritornano ad essere Clark Kent e Diana Price. Lo scrigno si è chiuso, ma il profumo dolce è rimasto attaccato ai vestiti: darà il colore, domani, ai ricordi di chi c'era. Lo confesso... sono un pò sensibile a quest'ora della notte, probabilmente retorico. Spero non patetico. Ho avuto ancora la fortuna di conoscere tante persone: la cosa buffa è che il contesto in cui vengono conosciute ti fa aupicare di vederle ancora domani mattina in giro fuori dalla porta di casa, al bar, mentre attraversano la strada, alla fermata del bus, quasi che potessero trasmettere quel clima di serenità che si è respirato per questi 10 giorni: in realtà le magie, quando succedono, hanno sempre un luogo e un tempo per accadere. Anche questa. Vorrei fare nomi, parlare di avvenimenti, citare imprese sportive, ma nei sogni tutto deve essere vago, informe: ognuno sa cercare dentro di sè le emozioni che preferisce, evocando di volta in volta personaggi, situazioni, gesti che gli sono accaduti. E negli anni ne serberà sempre un bel ricordo, cancellando ciò che magari non è andato a 1000 (volevo elencarne un paio ma il mio cervello lavora assonnato e in questo momento non me ne viene in mente neanche uno).
Mi ha dato emozioni cantare l'Inno italiano a squarciagola, tutti insieme, questo sì! Urlando a più non posso a quell"l'Italia chiamò! Sì!" che nessun inno riesce a copiare dando così tanta enfasi all'amore per la propia patria. Cantarlo sorridendo e guardandosi sorridere: la vita alla fine non è sempre solo serietà, numeri, impegni, appuntamenti: è anche fatta di gioie effimere, piccole, come questa, e che chi non la prova, perdonatemi, non può capire. Sì, sono sempre vittorie di "master" come dice qualcuno, ma in questo scrigno valgono tantissimo. Ora lo scrigno si chiude, aspettando il prossimo. Non mi rimane che ringraziarvi, tutti, della bellissima compagnia che mi avete regalato: in particolare due persone, che mi sono state particolarmente vicine (poverine, sentirmi parlare per diversi giorni non deve essere stato molto rilassante!). Mi piacerebbe poi iniziare a parlare dei risultati, dei personaggi, delle classifiche, delle storie che ho raccolto (e filmato!) durante questi giorni magiari: spero tanto di avere ancora questa voglia di continuare, di scrivere di voi, anche se in questo preciso istante (sarà la umida notte ungherese?) mi piacerebbe serenamente chiudere qui la mia esperienza in questo mondo sportivo con queste emozioni che oggi mi hanno davvero riempito il cuore.
Andrea

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