(a sinistra Walter Dix, giustiziere di Tyson Gay) - La notizia è il ritorno dopo oltre un mese di assenza di
Tyson Gay,
the challenger of Usain Bolt. Un infortunio lo aveva infatti tenuto lontano dalle piste, dopo le meraviglie dei 400 in meno di 45" e il 200 in rettilineo in 19"50. Ed esordio più difficile non poteva scegliere, ad
Eugene, 6^ tappa della
Diamond League, visto che si è andato a buscare il velocista al momento più forte al mondo sui 200 (escluso l'alieno), il connazionale
Walter Dix (era quello che un tempo correva con le treccine rasta, ricordate?). E per buscarle, le ha buscate:
19"72 a
19"76 (vento +1,8), come il vecchio record di Mennea uguagliato il primo (e ogni qualvolta che qualcuno lo sigla, non possiamo non evocare il mito), cioè al momento il 20° tempo di sempre corso sui 200 (ma Dix vanta anche un 19"69 del 2007). Walter Dix aveva già corso in
19"89 e
19"86 quest'anno: Tyson aveva proprio voglia di testare il suo motore se ha deciso con il suo staff di affrontare un osso così duro: anche le sconfitte per i top-sprinter contano, così come l'imbattibilità. I due sub-20" portano il totale delle prestazioni ab urbe condita (da quando esiste l'atletica leggera) sotto i 20" (ottenuti regolarmente) a 180. 5° tempo personale per
Tyson Gay (13 volte sotto i 20"). In chiave Barcellona, 8° il norvegese
Ndure con
20"67. Probabilmente desta più sensazione il
12"90 (+1,6) di
David Oliver sui 110hs, che è il 4° tempo di sempre corso dall'uomo sui 110hs: prima di lui nella storia della specialità troviamo solo
Dayron Robles (col record del mondo di 12"87 e 12"88), e
Xiang Liu (col precedente record di 12"88). Pareggiato il record americano di Dominique Arnold che correva in 12"90 nel 2006 a Losanna proprio dietro a Liu (il più veloce secondo posto della storia dei 110hs...). Oliver ha davvero messo nel mirino il record di Robles, che al momento sembra un pò lontano dai suoi standard. Il polacco
Noga scende a
13"29 mentre il campione del mondo Braithwaite naufraga a 13"53. Elettrizzante anche la gara dei 100 femminili, dove
Veronica Campbell Brown è letteralmente volata:
10"78 (solo 0,8 di vento a favore): 26° tempo di sempre per la jamaicana, che aveva un PB di
10"85. Nella sua scia,
Shelly Ann Fraser corre in 10"82 (suo 4° tempo di sempre, vantando come Pb
10"73). Il fenomeno del 2009,
Carmelita Jeter si ferma a
10"83 (l'anno scorso divenne la seconda donna più veloce di sempre... o la prima... con 10"64).
Lashauntea Moore 10"99: 4 donne sotto gli 11". Marziana ancora
Lashinda Demus, con
53"03 (già nello scorso meeting della Diamond League scrivemmo delle sue prestazioni sotto o a cavallo del 53"). Cavalcata senza avversarie per
Tirunesh Dibaba sui 5000 (
14'34"07), ma ancora una volta mastodontico
Christian Cantwell, che ha sparato il peso a
22,41, cioè nel futuro... o nel passato. 25° risultato di sempre nelle liste all-time della specialità (purgata degli squalificati). Più di un metro sul secondo
Dylan Armstrong (
21,33), con
Adam Nelson a
21,16.
Spotakova solo terza nel suo giavellotto (spuntato) ad oltre 11 metri dal suo personal-mondiale di 72 metri. Grande 800 con ben 9 atlete sotto il muro dei 2', regolate con il miglior tempo dell'anno da parte di
Mariya Savinova (
1'57"56): per Cusma sarà davvero difficile battere questa russa, unica europea al traguardo di Eugene. Ma si sapeva, Elisa punterà prima alla finale, poi a quel che verrà.
Irving Saladino, da parte sua, mette UN solo salto a referto (8,46) nella gara di lungo, per giunta ventoso (+3,6) ma presenta il conto a
Dwight Phillips, il più regolare degli ultimi due anni (
8,41 regolare). Infine vittoria a ridosso dei 50" per
Allyson Felix (
50"27) minacciata dall'africana
Amantle Monthso (
50"30). Per la Grenot segnali pericolosi da parte della russa
Antonina Krivoshapka:
50"60.
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