14/09/09

Record stratosferici... o clamorosi errori. La settimana dei master

Questa è la settimana che adduce alla madre di tutte le battaglie: i campionati di società master, nella splendida cornice dello Stadio Ridolfi di Firenze (qui a sinistra). L'anno scorso ci furono i famosi fuochi d'artificio della classifica finale, con titoli assegnati poi revocati, poi attribuiti ad altri. Speriamo che quest'anno non vada nello stesso modo. Nel frattempo arrivano alla sgocciolata i risultati del fine settimana, con alcune clamorose notizie. Preliminarmente una piccola polemica: ma possibile che ogni comitato Fidal provinciale abbia i suoi modi e soprattutto i suoi tempi per inserire i risultati e renderli pubblici? Ancor'oggi non so nè dove nè quando Mario Longo ha stabilito il record europeo M45 dei 100 (so dove guardare, ma non c'è nulla). Se non fosse per Facebook avremmo le notizie a settimane di distanza, anche perchè è proprio dello statistico verificare il dato prima di pubblicarlo. Ma poi, mi dico, con 'sto benedetto sistema Sigma è mai possibile che qualcuno lo inserisca come file html (quelli che si aprono immediatamente), qualcuno come foglio in pdf, e qualcun'altro (come per il sito della Fidal Piemonte) come un file compresso, che si apre in maniera temporanea? Non c'è omogeneità, tempestività, correttezza nel fornire il dato. Ma siamo nel 2009 e questi aspetti devono essere al primo posto per qualsiasi Associazione che oggi come oggi deve fare dell'informazione il primo aspetto della propria attività. Senza pubblicità (purtroppo) non c'è vita. Su questo un giorno scriverò qualche cosa...
Così dilunghiamoci amabilmente su quello che è successo nell'ultimo fine settimana, sottolineando immediatamente un paio di risultati che se confermati sarebbero qualcosa di fantascientifico. Il primo arriva dal Meeting Internazionale Master di Bellinzona (a proposito, io ed Ettore Brolo avremmo un progetto sui meeting master e rimando anche questo ad un altro articolo). Dalla località ticinese si apprende il risultato di Isolano Motta (nella foto tratta dal sito del rrcm sulla pista dell'Arena Civica di Milano) M70, presidente della Road Runners Club di Milano, che il referto gara darebbe autore di un incredibile 17'52"24 sui 5000. Perchè incredibile? Perchè il record italiano apparterrebbe (o apparteneva) a sua maestà Luciano Acquarone, uno dei master più vincenti della storia dell'atletica italiana master. 18'34"72 il tempo di Acquarone, contro il 17'52"24 di Motta. 42" secondi ad Acquarone sarebbero un'eternità anche per l'Enterprise e i viaggi a Curvatura: addirittura, visto che il tempo di Acquarone risulta essere ad un solo secondo da quello mondiale, un abbassamento del limite stabilito da un essere umano M70 sui 5000 sul Pianeta Terra di ben 41". C'era qualche cosa che non andava: così mi sono inserito abusivamente sul sito del Road Runners con una domanda provocatoria, e dopo qualche ora è arrivata la voce dello stesso Isolano: "Un presidente va sempre rispettato, anche all'estero. Grazie alle mie conoscenze presso la Federazione Svizzera mi è stato attribuito un tempo niente male. Purtroppo non è così, il sangue mi pulsava nel cervello e col caldo ho chiuso per ultimo col tempo di 24'50"17 (tempo elettrico), attribuito ad un certo Schellenberg Georg, il quale avrà imprecato perchè il mio inserimento avrà fatto slittare tutti gli altri tempi. Bisogna sempre gareggiare i tempi poi arrivano, così si deceva. Nel passato i velocisti fortunati incontravano un errore dello starter e venivano graziati con bei record. Altre volte i quattrocentisti nelle gare autunnali, coi nebbioni milanesi e campi non illuminati, tagliavano le curve e si vedevano accreditati di bei tempi. -Alla prossima - Isolano". Arcano risolto? Speriamo. Il secondo risultato degno di nota arriva dalla misteriosa e miracolosa pista di Rieti, che è il Triangolo delle Bermuda all'italiana: succedono sempre cose fisicamente inesplicabili, soprattutto sul rettilineo finale. L'ultima apparizione riguarda un atleta che correva in una serie qualsiasi della manifestazione, tale Ivo Martini M55, classe 1951. Fin qui nulla di strano, se non che nei 200 metri avrebbe corso in 23"04. Ora, la traslitterazione del risultato nel mio canonico AGC porterebbe l'atleta tesserato per la PAM Mondovì (da Mondovì a Rieti per un 200 di una gara provinciale sembra un bel viaggetto) ad un incredibile 102,76, cioè un risultato che equivarrebbe più o meno alle magie di Usain Bolt (intorno ai 19"20). Ma la cosa proprio strana è anche che Ivo era fin prima di Rieti un corridore di gare su strada e campestri... Il tempo avrebbe polverizzato il 23"36 del nientepopodimenoche Bill Collins. Qualcuno sa spiegare l'ennesimo mistero della pista sul Triangolo delle Bermuda? Spero che l'ironia venga letta come tale, e non per dare il là a polemiche: la pista è di 400 metri, come più volte assicurato e rimisurato. Difettano soprattutto i controstarter.
Tolti questi due risultati "dubbi", vediamo i risultati terreni a cominciare dal quasi record sui 1500 metri M50 di Luigi Ferrari (nella foto di Manuel Manfredini su Fb) che ha corso in 4'20"83: il record è fissato a 4'20"2 (Antonio Trabucco nel lontano 1998)... Lo possiamo considerare il record elettrico? Stagione comunque fenomenale quella di Ferrari, già al record negli 800. Altro record sfiorato quello di Luciano Occhialini nel lancio del peso M70: 13,63 e il record di Carmelo Rado lì a fare l'occhiolino a 13,77. Per il resto da Bellizona Mauro Graziano si porta a casa un dignitoso 23"06 (92,36 agc) dopo essere arrivato in pista una mezz'oretta prima della gara dopo una serie di "sfortunati eventi" che lo hanno portato a lambire anche il Lago Lacrimoso. Nel fine settimana anche il doble 400 in solitaria di Edgardo Barcella: 50"76 a Brescia (il secondo a circa 8") e dopo due giorni 50"64 in Canton Ticino (il secondo a 2"), che lo fanno il secondo più veloce M35 del 2009. Tra le donne, nella velocità emerge Maria Grazia Sangermano F60, che con 15"77 ottiene 88,28 agc. Unica donna sopra il 90% è stata la solita F50 Maria Lorenzoni, che sui 1500 di Brescia sigla 5'05"46. Ancora lontana Waltraud Egger con il suo 4'53"89 del 2002. Negli ostacoli Frederic Peroni ferma i cronometri in 59"28 sui 400hs, mentre Alessandro Cipriani corre i 300hs in 45"13 in una sfida intersessuale e intercategoria...le (?) che lo vedeva opposto alla migliore atleta Master eletta dalla Iaaf nel 2008, la fuoriclasse elevetica Christine Muller, uno dei miglior ostacolisti italiani di sempre in chiave Master, l'M60 Antonio Montaruli e la bi-recordwoman italiana (200hs e 400hs) Emanuela Baggiolini. Vittoria per quest'ultima in 43"30 (sarà record italiano pure questo?), ma l'esperimento è sicuramente riproponibile soprattutto quando i valori sono molto omogenei. Marco Segatel è alle prese con i postumi di un lungo infortunio e in terra elvetica si ferma a 1,75 nel salto in alto. Doppio 1,95 di Francesco Arduini (M35) sempre nell'alto. in giro per l'Italia. Seguono i risultati più significati dei master nell'ultimo weekend... Per gli altri risultati aspettiamo fiduciosi.

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