06/09/09

Il Duca e

L’angolo del Duca: Una gran bella faccia tosta

La clamorosa esclusione di un atleta master, oltretutto accreditato di un buonissimo tempo di iscrizione (11"92) dal recente meeting Marzola di Trento, rappresenta l’ultimo anello di una catena che va sempre piu’ arricchendosi di episodi di vera e propria discriminazione. Come spiegato perfettamente dal ns. editore, è infatti totalmente antiregolamentare escludere da qualsivoglia manifestazione un atleta master laddove la sua società di appartenenza abbia pagato alla Fidal una quota di affiliazione (180 Euro) comprensiva dell’adesione a tutte le varie categorie (All/Jun/Pro/Sen/Mas). Ovviamente cosi’ era nel caso citato del Marzola. Per inciso le società che si affiliano solo per la categoria Master pagano una quota di 70 Euro. Quindi l’unica inibizione puo’ essere solo determinata da limiti cronometrici o di misure, che pero’ devono chiaramente valere per tutte le categorie.

Ora appare evidente come vi sia, ormai da tempo in atto, nei confronti del movimento master, una campagna ostile che proviene da piu’ parti (tecnici federali, organizzatori di meeting, dirigenti delle varie federazioni regionali). Una delle cause, secondo voci raccolte, potrebbe essere collegata al fatto di imputare a taluni atleti master il ritardo, a causa di tempi finali particolarmente alti, nello svolgimento di quelle manifestazioni di grande importanza quali le fasi regionali dei campionati di società assoluti.

Ma come già evidenziato, i tempi alti non li fanno solo gli atleti master ed anzi, se fatti dai senior, è anche ben piu’ grave da un punto di vista di prestazione sportiva. Quindi perché mai questo accanimento? Certo la maggior parte dei personaggi che popolano le piste di atletica sono poi la perfetta espressione dell’immobilismo, dell’indisponenza e dell’ottusità federale e poi, sono anche convinto che ci sia, da parte di molti, una sorta di invidia per quanto un atleta master riesca ancora ad esprimere da un punto di vista agonistico, spesso meglio di molti ragazzi ben piu’ giovani..
Di episodi ed aneddoti se ne potrebbero scrivere in quantità, ma siccome mi piace sempre analizzare le situazioni a 360 gradi, voglio pensare anche all’altra faccia della medaglia e mi chiedo: ma l’immagine che noi atleti master diamo all’esterno è sempre ineccepibile e inattaccabile?

La risposta la potrà dare ciascun atleta master, ma vorrei dare uno spunto di riflessione invitando, chi non l’avesse fatto, ad andare a guardarsi la lettera aperta, scritta da un atleta master ad Arese, pubblicata dal sito Atleticanet e poi riportata anche dal nostro blog, lettera che mi ha profondamente adirato ed offeso per l’immagine che puo’ trasmettere all’esterno del nostro movimento.

Il motivo è che il sig. Felicetti , dopo una serie di considerazioni scontate e banali sulla politica in generale, si permette di proclamarsi rappresentante di tutti i 65000 tesserati master in Italia ed in nome di tale investitura formula una serie di richieste che, a mio avviso, sono assolutamente fuori luogo, specialmente nel momento particolare che sta vivendo l’atletica in Italia.
Tra l’altro mi piacerebbe sapere quanti lo conoscono dei 65.000 che lui cita mentre, a dire il vero, sicuramente lo conoscono tutti quelli che mi risulta lo abbiano addirittura contestato sonoramente durante gli ultimi Europei di Ancona.
Ora sicuramente il fine di tale lettera sarà stato pure nell’interesse generale, ma una persona singola non può permettersi di formulare lamentele di ogni genere, a 360 gradi, con richieste assurde del tipo "premi in denaro da dare ai medagliati delle competizioni internazionali" oppure di delegazioni festanti della Fidal che li accolgano al ritorno in patria.
Io posso anche capire umanamente il sig. Felicetti che, essendo un atleta di spicco del movimento master, sognerebbe per lui questi riconoscimenti, ma bisogna anche essere realisti, stiamo pur sempre parlando di atleti master, di tantissime categorie e già non ci sono soldi per gli assoluti.
E’ chiaro poi che di fronte a richieste, a mio avviso, senza senso le considerazioni anche giuste come la poca efficienza dei rappresentanti della Fidal alle manifestazioni internazionali ed altre discrepanze, passino in secondo luogo e comunque se si vogliono portare avanti delle proposte concrete ed un progetto serio, veramente nell’interesse di tutti, ci si confronta, si prepara una piattaforma comune e poi la si manda, non per il tramite di un sito, ma con raccomandata diretta alla Presidenza Federale. Cosi’ la sensazione mia e di tanti che mi hanno telefonato per lamentarsi è che il sig. Felicetti abbia voluto mettersi in bella mostra e non sono questi certo gli atteggiamenti che, io e credo tanti come me, vorremmo vedere da un atleta master nell’interesse del nostro movimento.

Per concludere penso che se Arese, per il tramite di qualche suo collaboratore, abbia realmente letto tale lettera, sicuramente sarà stato grato al sig. Felicetti per avergli ridato il buon umore in un momento in cui forse si sentiva messo in discussione e poi avrà pensato che i master, in Italia, hanno proprio … una gran bella faccia tosta.

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