11/09/09

Eurosport: caso Semenya, è un ermafrodito

Riporto l'articolo di Eurosport sul caso Semenya...

Sembra che la verità su Caster Semenya sia venuta alla luce. Dall'Australia, infatti, due quotidiani riportano indiscrezioni sui test effettuati all'atleta del Sud Africa che durante i Mondiali di Berlino vinse l'oro negli 800 metri femminili.

"The Australian" e il "Sydney Daily Telegraph" hanno raccolto la fuga di notizie da parte della Iaaf, che si trincera dietro un laconico "no comment" dopo l'annuncio della data in cui si dicuterà la vicenda: il lontano 20 novembre. Secondo le due testate la sudafricana sarebbe stata sottoposta ad accurati esami medici, che avrebbero dato un unico e inesorabile responso: ermafroditismo. L'atleta dunque presenta in sé entrambi i caratteri sessuali , quello maschile e quello femminile, ed entrambe le tipologie di genitali. Sembra però che la parte maschile sia più sviluppata, perché l'atleta non avrebbe le gonadi femminili (ossia le ovaie) e nemmeno l'utero, ma presenterebbe soltanto testicoli interni. Inoltre dagli esami ematici risulterebbe un livello di testosterone di tre volte più alto rispetto alla media del sesso femminile, a questo punto non più riconducibile alla sola produzione delle ghiandole surrenali o a un ipotetico e già ventilato caso di doping, ma evidentemente giustificabile con la presenza delle gonadi maschili.

L'atleta aveva attirato l'attenzione su di sé per il suo aspetto mascolino: la voce dal timbro profondo, i lineamenti marcati, la quasi totale assenza di seno, la struttura fisica, la peluria "sospetta", tutti caratteri sessuali secondari che facevano pensare più a un uomo che a una donna. Si era persino scatenato un caso diplomatico con qualche incidente tra la Iaaf stessa e il Sud Africa, che aveva lanciato accuse di razzismo dal Presidente della Repubblica Jacub Zuma. Inoltre l'opinione pubblica mondiale si era divisa: da un lato c'era chi sosteneva che Caster Semenya fosse un uomo sotto mentite spoglie, dall'altro c'era chi difendeva la ragazza puntando il dito contro chi l'aveva giudicata per il suo aspetto fisico e considerando gravi le umiliazioni subite dalla giovane promessa dell'atletica mondiale.

In tutto questo, nonostante il certificato di nascita prodotto dalla famiglia che attesta il sesso femminile della figlia, c'è chi si è divertito ad anagrammare "Caster Semenya" svelando che per un bizzarro gioco del destino si riesce a ricavare la locuzione "Yes, a secret man" (ossia "Sì, un uomo segreto"), mentre, navigando su internet alla ricerca dell'origine del nome proprio "Caster", si scopre che in realtà si tratta di un nome maschile e che deriva dal greco "Càstore".

Adesso la Iaaf che cosa farà? E' da escludere che tolgano all'atleta la medaglia d'oro, perché pare che da parte sua non ci sia dolo. E' probabile però che assegnino l'oro anche alla Jepkosgei e il resto del podio vada a scalare (migliorando quindi anche il piazzamento di Elisa Cusma, che risulterebbe quinta). Tuttavia è chiaro che, alla luce dell'annuncio fatto nella giornata di giovedì e soprattutto delle rivelazioni trapelate in Australia, una decisione seria e definitiva debba essere presa. Sembra che l' ipotesi più probabile sia l'esclusione dalle competizioni internazionali e il consenso a gareggiare solo in manifestazioni nazionali non riconosciute dalla Iaaf. In caso contrario la federatletica sudafricana rischierebbe la squalifica e non è escluso nemmeno che qualche provvedimento nei suoi confronti arrivi già adesso, visto che un allenatore che ha voluto restare ignoto aveva rivelato ai media, già durante i Mondiali, la vera condizione di Caster Semenya e l'assoluta consapevolezza da parte della federazione sudafricana, che avrebbe omesso di trasmettere alla Iaaf questo "piccolo dettaglio".
Fonte Eurosport

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