07/08/09

Lahti, day-6: pioggia d'oro sull'Italia

Giornata ricca di medaglie la sesta a Lahti: ben 11, di cui 6 d'oro, 3 d'argento e 2 di bronzo. I 200 vero e proprio territorio di caccia: 4 ori, 1 argento e 1 bronzo. Si sposta il medagliere italiano, che mai come quest'anno risente di assenze importanti. A parte il fenomeno Finlandia, la lontana Australia, il Canada e la Russia sono oltre modo minacciosi. L'Italia, compresa nel G6 delle più rappresentative master (con Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Australia). Ma ecco atleta per atleta le prestazioni della 6^ giornata.
  • MARCO SEGATEL (oro - alto M45) - Sir High Jumper, continua il suo percorso immacolato in questa specialità. 14^ medaglia d'oro consecutiva tra europei e mondiali, imbattuto a livello internazionale dal 2002. Mi manca all'elenco solo un dato sugli europei open del 2006: non c'era? Tutto questo per dire che è già adesso nella mia personale hall-of-fame dei master italiani, ed è solo del 1962 (M45). Parlandoci nel dopo-gara mi confidava che stavolta non era stato per nulla facile: l'infortunio primaverile, il lento recupero, la gara "tirata", con 5 atleti a superare l'1,78. Ma l'unico a superare l'asticella alla misura successiva (1,84) è stato ancora una volta lui, Marco Segatel.
  • GIUSEPPE ROVELLI (oro - disco M90) - Secondo oro (dei 4 desiderati) del lanciatore lombardo della Daini Carate. Mancano ancora due specialità per l'en-plain. Per ottenerlo 18,06, piazzato già alla prima misura e sufficiente per distanziare di quasi due metri il secondo, il finlandese Helge Lonnroth. 4° oro per un italiano nel binomio M90/disco ad un mondiale. Prima di Rovelli sono riusciti nell'impresa Mario Riboni (Portorico 2003), Aldo Amoretti (Brisbane 2001) e Lamberto Cicconi (Buffalo 1995). A Riccione 2007 Riboni fu "solo" argento.
  • UGO SANSONETTI (oro - 200 M90) - Secondo oro della spedizione finlandese del novantenne romano. Vittoria netta, con quasi 7" allo svedese Liedtke, seguito da una troupe televisiva in ogni momento della giornata (distratto?). Purtroppo il risultato cronometrico (39"90) poteva essere migliore se non fosse stato per un vento contrario notevole (diventato inspiegabilmente +0,6 sui referti). 28° oro internazionale per Sansonetti, il settimo sui 200, il quarto ad un mondiale, il terzo ad un mondiale all'aperto. Più di così...
  • VINCENZO FELICETTI (oro - 200 M60) - Difficile stabilire quante medaglie internazionali abbia vinto Vincenzo, proprio per la mancanza di dati relativi agli europei indoor ed outdoor pre-2000 (chi li ha me li mandi!!). Ne conto ad oggi 36 (!), tra staffette ed indivduali. Ma che ci crediate o no, è il primo oro ad un campionato mondiale all'aperto per Felicetti, forse sempre offuscato dal talento sovrannaturale di Bill Collins assente per infortunio in questi campionati di Lahti. E' così che è giunto il primo alloro sui 200 (dopo l'argento a Brisbane 2001 nei 400 e il bronzo a San Sebastian 2005 nei 200). Gara difficile: grande distacco creato in curva: poi un lento ed inesorabile guadagno dell'australiano Howden che si ferma ad 8 centesimi dal Felicetti nazionale. E' anche il miglior risultato nel binomio 200/M60 di un italiano ad un mondiale: il precedente MP era il bronzo di Tamaro a Portorico 2003.
  • ENRICO SARACENI (oro - 200 M45) - Così come per Vincenzo Felicetti, ecco un altro mostro sacro del masterismo italiano inanellare l'ennesimo oro (che fa il bis con quello dei 100). Tempo di 22"61 (con vento contrario di -1,5), sufficiente per distanziare di 62 centesimi l'inglese Dalton Powell. 30 medaglia d'oro ad una manifestazione internazionale, 35 in totale (conta anche 5 argenti). Curiosità: Saraceni non ha mai vinto un bronzo, annoverando al più due 4' posti (nei 100 di Riccione e nella 4x400 di Aarhus). 7^ medaglia d'oro ad un mondiale outdoor (13 quelle totali ai mondiali, staffette comprese). Secondo oro nei 200 dopo quello di San Sebastian-05. 17^ medaglia d'oro vinta da un M45 italiano al mondiale, l'oro sui 200 rappresenta anche la miglior posizione ottenuta nel binomio: prima di lui solo Ferido Fornesi nel 2007 era riuscito a vincere una medaglia (il bronzo).
  • MASSIMILIANO SCARPONI (oro - 200 M40) - il titolo di Campione del Mondo (con 22"51) di Massimiliano Scarponi è qualche cosa di speciale. La sua vicenda sportiva mi ricorda un pò la storia di Paolo Bettini, il ciclista vissuto all'ombra del fuoriclasse Michele Bartoli di cui era gregrario ed esploso tutto ad un tratto. Scarponi ha "dovuto" condividere le proprie fortune proprio in Italia con due fuoriclasse del calibro di Mario Longo ed Enrico Saraceni. Due vedette del masterismo internazionale con le quali confrontarsi anche sul territorio nazionale, nonostante le sue prestazioni fossero tra le migliori al mondo. Oggi non dico un'eresia se affermo che Scarponi può valere (almeno sui 200) come Saraceni e Longo. Sui 100 Longo ha rivali solo oltreoceano. Sui 400 Scarponi ha migliorato notevolmente: lo vedremo tra poche ore in finale. E' questo il suo primo oro internazionale (dopo i 4 argenti consecutivi tra Lubiana-08 e Ancona-09 su 200 e 400). Terzo successo consecutivo italiano nei 200 M40 ai mondiali: Saraceni nel 2005, Longo nel 2007 e Scarponi nel 2009. A Riccione Scarponi arrivò terzo in 22"41.
  • CARLA FORCELLINI (argento - asta W45) - Ai mondiali accade anche questo, che con 2,80 la Forcellini non riesca a vincere la propria ennesima medaglia d'oro mondiale. Da Atleticanet avevo appreso dell'infortunio ad un dito di circa un mese fa che sembrava aver precluso la partecipazione a Lahti. Invece eccola che si presenta, e che nonostante tutto vince un argento con 2,80. L'oro è più in alto, a 3,20, una misura già saltata più volte durante l'anno dall'atleta laziale. C'è poi da dire che la Forcellini è del '59: W50 in pectore in Italia, ma ancora W45 fuori dai confini patrii. 22 medaglia internazionale a me nota (ripeto: prima del 2000 mi mancano i risultati degli europei). 17 medaglie su 17 manifestazioni internazinoali cui ha partecipato nell'asta (14 ori e 3 argenti). 3 ori e 2 argenti ai mondiali outdoor: un'icona del nostro movimento, visto che il dominio in una sola specialità.
  • GABRE GABRIC (argento - giavellotto W90) - seconda medaglia e secondo argento per la Gabric, battuta ancora una volta dalla performante ex-maestrina canadese Olga Kotelko. Una novantenne di chiare origini dell'est europeo, che probabilmente porterà a casa più di dieci medaglie d'oro. A destra una miniatura (clikkando si può allargare l'immagine) della canadese. 10^ medaglia mondiale femminile italiana (all'aperto) nel giavellotto (4 ori, 4 argenti e 2 bronzi). La seconda tra le W90 (la Gabric vinse l'argento anche a Riccione-07).
  • MAURO GRAZIANO (argento - 200 M40) - grossa affermazione anche personale di questo atleta piemontese (secondo con 22"77 davanti al tedesco Schauwecker, stesso tempo). Solo i 3 super (Longo, Saraceni e Scarponi) a conti fatti hanno fatto meglio di lui nel binomio mondiale. Pareggiato l'olimpionico Armando Sardi (argento a Portorico 1993). Miglior prestazione personale internazionale per Graziano, che a Riccione giunse 4° (ed allora quella era il suo miglior risultato a livello individuale). Poi nel sua carnet vanta anche 3 ori, ma conquistati con le staffette. A Lubiana, l'anno scorso, terminò 5°.
  • ALFREDO TONNINI (bronzo - 10km Marcia M75) - bronzo per Tonnini con 1h05'47". Vicinissimo l'argento (4 secondi in meno) e ad un minuto l'oro. E' questa la 4^ medaglia internazionale vinta dell'atleta laziale, tutte nell'ultimo anno e tra Europei outodoor ed indoor. Questa è la prima mondiale. Pensate: di lui si hanno tracce ai mondiali di Roma 1985, dove si cimentò in prove di fono. Poi più nulla sino a Lubiana 2008, e le medaglie nella marcia.
  • ROBERTO VAGHI (bronzo - 200 M70) - risultato a "sorpresa". Nella gara dominata da Guido Muller (davvero elegante, al pari di Peters), trova un briciolo di gloria anche l'atleta valtellinese che giunge terzo con 29"07 (con vento contrario di 2,1). Eguagliato il miglior risultato del binomio ad un mondiale: fu Bruno Sobrero nel 1993 in Giappone a vincere un altro bronzo. Due atleti italiani in finale non si erano ancora visti (vista la presenza di Tristano Tamaro). Vaghi aveva vinto ad ora 6 medaglie internazionali, ma mai a livello individuale. Questa di Lahti rappresenta la sua miglior prestazione.
  • NATALIA MARCENCO (4° - 10 km marcia W50) - due gare e due quarti posti a Lahti. Stavolta nella 10 km di marcia, dove ha marciato in 59'02". Lontana la zona medaglie, visto che la terza, l'ucraina Kryvokhyzna ha ottenuto 56'59". L'atleta vanta la non invidiabile collezione di 4' posti: con i due di Lahti si arriva a 7 nelle grandi manifestazioni internazionali, ma anche e soprattutto 17 medaglie internazionali (di cui 7 d'oro) ma nessuna mondiale individuale. Career best ad un mondiale rimane l'argento nella 5 km di marcia a San Sebastian 2005. Miglior risultato storico nel binomio è l'argento di Turku 1991 di Giuseppina Migliasso.
  • TRISTANO TAMARO (5° - 200 M70) - 29"36 e 5° posto per Tamaro. Non era la sua annata evidentemente. 12 medaglie internazionali (sempre con il dubbio del pre-2000 a livello di europei), il suo acuto rimane quello del 2003 a San Sebastian (oro nei 60 indoor agli europei). Miglior risultato individuale ad un mondiale, proprio il bronzo a Portorico 2003. 9 partecipazioni ai mondiali outdoor sui 200 e 4 finali.
  • FRANCO VENTURI DEGLI ESPOSTI (6° - 10 km marcia M50) - Buona prestazione complessiva del marciatore italiano (6° con 54'20"), visto che la migliore prestazione (il cosiddetto career best) sono due quinti posti a Brisbane 2001 (nei 5 e nei 20 km di marcia). A Riccione terminò 8° e 9° e 10° nelle tre specialità della marcia previste dal progamma mondiale outdoor. Il 6° posto è la seconda prestazione all-time italiana a livello mondiale outdoor nel binomio M50/10 km di marcia. Nessun italiano ha mai vinto una medaglia: miglior posizione un quarto posto di Ruina ad Hannover 1979. Poi Venturi Degli Esposti a Lahti 2009, che pareggia Stefano Giani a Riccione 2007.
  • ANDREA BENATTI (7° - 200 M35) - Tempo: 22"67 con +2,2.
  • GIORGIO BORTOLOZZI (9° - lungo M70) - 4,11 e il mancato accesso alla finale ad otto (c'erano due serie) per 3 centimetri. Ma Bortolozzi nasce eminentemente come triplista, dove a livello internazionale ha raggiunto i suoi best-career: l'oro europeo a Potsdam 2002, gli argenti mondiali di Roma, Riccione e Goteborg (quest'ultimo vinto addirittura 32 anni fa). Nel lungo la sua miglior posizione rimane così quella di Roma-85: 5° con 6,03. Nel binomio, ai mondiali, rimangono come migliori prestazioni gli argenti di Sobrero e Marabotti rispettivamente a Miyazaki 1993 e Melbourne 1987.
  • PIERANGELO FORTUNATI (9° - 10 km marcia M55) - tempo: 58'46". Per Fortunati rimangono come migliori prestazioni i 5i posti di Durban e Buffalo (1997 e 1995). Due argenti a squadre (Lubiana e Myiazaki). Terza prestazione all-time nazionale ai mondiali, dopo l'oro di Fait del 1979 (30 anni fa), e il bronzo di Roberto Cervi a Riccione-07.
  • SERGIO FASANO (10° - 10 km di marcia M55) - 58'46" per un decimo posto che vale la quarta prestazione all-time nel binomio ai mondiali outdoor master. Fasano fu decimo (ma sui 5 km) anche a San Sebastian 2005.
  • SABRINA CIPOLLA (10^ - martello W35) - 23,39 per il decimo posto di Cipolla. A Riccione nel binomio si era avuta una fantastica tripletta italiana (Tranchina, Aletta, Sapienza).
  • GIANNI LOLLI (12° - peso M50) - Nella finale diretta dodicesimo posto con 10,67. A Riccione non superò il flangiflutti delle qualificazioni. 10° ai Mondiali indoor di Linz. 9° ad Ancona-09.
  • GIAMPAOLO MUNARI (13° - peso M50) -esordio internazionale con 10,39 e il 13° rango.
  • PIERGIORGIO ANDREOTTI (14° - 10km Marcia M65) - 1h05'31" a Lahti, ma quel più conta, e che avevo scritto nel resoconto di una delle giornate precedenti, è il fatto che Andreotti rappresenta il vero e proprio decano del masterismo italiano: quello di Lahti è infatti il 13^ mondiale (su 18) cui ha partecipato Andreotti. E' l'italiano che ha partecipato a più edizioni di questa manifestazione. Miglior risultato individuale l'argento di Christchurch nel 1981 nei 5 km di marcia. Poi un bronzo a Buffalo 1995. A Roma l'oro con la squadra nazionale nei 20 km di marcia. E ancora: 3 quarti posti ai mondiali (l'ultimo a Durban 1997). Ritornando al binomio, miglior risultato "storico" è il bronzo di Scimone Francesco Chico ad Hannover: 30 anni fa, era il 1979.
  • MANUELA SCORDINO (15^ - disco W50) - 19,14 valido per raggiungere il 15° posto. A Riccione non superò il barrage qualificatorio, mentre a Lubiana-08 giunse al 13° posto.
  • ROBERTO PIASER (18° - marcia 10 km M60) - 18° con 1h01'39". Rimane così come career best il 15° di Riccione 2007 nella 20 km di marcia. Un bronzo a Lubiana-08 sempre nella 20 km di marcia, sua specialità di riferimento.
  • SERGIO DOMIZI (20° - 10 km marcia M55) - tempo: 1h09'29". Career-best rimane il 13° di San Sebastian 2005 sui 5 km di marcia. Sui 10 km di marcia, a Riccione-07 Domizi giunse 24°: un piccolo miglioramento.
  • GUIDO CAROLLA (22° - lungo M70) - 3,32 per Carolla, un pò in calo rispetto ad Ancona-09 dove giunse 5° con 3,81. Era giunto 10° a Riccione-07 con 3,99.
  • PAOLO MUSCAS (28° - 10 km marcia M60) - 1h09'58" sui 10 km del percorso vicino allo stadio. Fu 41° a Riccione sui 10 km, mentre career best il 13° di Lubiana-08.
  • 200 (semifinali)
  1. Roberto Vaghi e Tristano Tamaro tra gli M70 passano grazie ai ripescaggi (rispettivamente 29"11 e 29"19): 5° e 6° tempo. Mai successo che due italiani tra gli M70 accedessero alla finale.
  2. Adel Salama non riesce nell'impresa di qualifcarsi tra gli M50: serviva 24"84, mentre Adel ha corso in 25"67. Meglio in batteria. Categoria difficile per gli italiani: sino ad ora, nelle 18 edizioni dei mondiali, solo in 3 sono riusciti ad entrare in finale (tre personaggi del calibro di Felicetti, Bianchessi e Ranzini), e il solo Claudio Ranzini ha vinto una medaglia (il bronzo di Riccione-07).
  3. Enrico Saraceni passa facile anche la semifinale: 23"38. Settimo italiano nella storia dei mondiali (nei 200 M45) ad accedere alla finale. Fin'ora solo Ferido Fornesi nel 2007 era risucito a vincere una medaglia (il bronzo) nella massima manifestazione master. Fuori invece dalla finale Domenico Furia (24"62), ma serviva un 24"15. Migliorato comunque il career best, visto che a Riccione si era fermato ai quarti di finale sui 200.
  4. Tra gli M40 si presentano in 4. Max Scarponi è in gran forma: 22"86 in pieno controllo. Primo della seconda serie. Dall'altra parte impressiona l'indiano Dinesh Rawat: 22"73, tallonato da Mauro Graziano (22"81). Sfortunato Alberto Zanelli: 23"33, battuto dal canadese Lemassif con 23"31 che entrerà in finale. Anche Marco Ceriani non lontano dall'accesso in finale: 23"45 (6° della prima semifinale) mentre Pierluigi Acciaccaferri 23"60, settimo nella medesima semifinale. Da due edizioni un italiano vince i 200 M40 (2005 a San Sebastian Saraceni, nel 2007 a Riccione Longo). Sarà la terza? (lo sapete già, ma è bello tenere la suspence).
  5. Fuori dalla finale tra gli M35 Paolo Chiapperini con 23"02 (si entrava con 22"92). Benatti 22"84 va in finale.
  • peso (qualificazione)
  1. Fuori dalla finale per poco più di un metro, Umberto Benevenia (10,37). Non riesce quindi ad accedere alla finale così come a Riccione-07 (15° totale come allora). Come miglior prestazione nel binomio (W65/peso) rimane il bronzo del 1981 in Nuova Zelanda di Bruno Porceddu.

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