14/08/09

Mondiali di Berlino: il Duca loda Bragagna

C’è un personaggio molto noto, di cui però pochi parlano, che rappresenta a tutti gli effetti l’icona della cultura in materia di “atletica leggera”.
Franco Bragagna per me e sono certo, non solo per me, è veramente un mito, un professionista realmente preparato che condisce le sue telecronache sportive con il giusto mix di competenza, ironia e, soprattutto, valutazioni soggettive che non risparmiamo mai le doverose critiche a chi di dovere. Franco Bragagna non è il solito telecronista messo li per caso, raccomandato chissà da quale corrente, ma anche se lo fosse, poco importerebbe, perché la sua indiscutibile passione per l’atletica lo rende veramente un personaggio unico. Cio’ che mi ha sempre colpito in lui è come riesca a conoscere tutto di tutti, come sia preparato su qualsiasi specialità della pista e della strada, dalla corsa alla marcia, dal piano alla salita, tutto di ogni categoria, dai cadetti ai senior e sono convinto che conosca perfettamente anche il mondo master.
Di qualsiasi atleta Bragagna sa dirci sempre ogni cosa, con dovizia di particolari, quali la società di appartenenza, le migliori prestazioni, i migliori piazzamenti, eventuali genitori atleti o ex atleti…..ma non è certo solo uno statistico, in quanto dimostra sempre la massima competenza spiegando, ogni volta, al meglio, ogni singola specialità che commenta, ogni singolo gesto tecnico. L’atletica italiana e i suoi appassionati devono dire grazie a quest’ uomo che tra l’altro ha sempre dimostrato, tra le righe della sua sottile e innata ironia, un’ineguagliabile sensibilità che lo porta spesso ad andare, nelle sue valutazioni, oltre all’aspetto puramente tecnico, per evidenziare al meglio gli aspetti psicologici piu’ reconditi di ogni singolo atleta.
Credo che la rinascita del nostro sport debba cominciare da personaggi di tale spessore. Mi piacerebbe molto vederlo in posizione di prestigio all’interno della Federazione, ai massimi vertici tecnici o, perché no, direttamente Presidente. Solo ripartendo da chi ama veramente l’atletica italiana se ne potrà arrestare il declino inarrestabile ormai intrapreso da tanto tempo e mi auguro di poter cominciare a creare, con queste poche righe, una via per sostenere tale candidatura. Ho letto in una delle poche interviste da lui rilasciate circa un anno e mezzo fa come, alla domanda su quale fosse il suo sogno nel cassetto, la sua risposta sia stata “ nulla perché sono già felice in quanto ho un lavoro che avrei pagato per fare, una moglie e quattro splendidi figli”. Io non La conosco sig. Bragagna, ma se mai leggerà queste mie parole e se le stesse saranno supportate da tanti consensi, mi auguro che, proprio perché è già una persona felice, possa pensare di dare allo sport che tanto ama quel contributo di cui questo sport, in Italia, ha realmente bisogno.
il Duca

Riguardo al suo ultimo articolo sulle false partenze, il Duca aggiunge:

Vorrei fare una breve ma doverosa rettifica a quanto scritto nel mio articolo pubblicato ieri, in quanto la famigerata norma della Iaaf che prevede l’abolizione delle false partenze vale, in realtà, solo per le gare brevi, dai 60 sino ai 400 mt. Chiedo scusa per l’imprecisione frutto del desiderio di voler commentare a caldo la notizia, senza nemmeno leggere con attenzione i dettagli della stessa. Ovviamente le mie considerazioni non cambiano: gli atleti coinvolti saranno sicuramente meno, ma comunque tantissimi, in tutto il mondo e i 97 scienziati rimangono tali come descritti l'altro ieri. Il Duca

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