13/02/10

Webatletica sbarca in Spagna: gli European Awards riportati da Europasur

Lasciateci qualche momento di autocelebrazione, se ce lo consentite. Nell'ultimo anno Webatletica ha davvero "cambiato marcia", ponendosi a disposizione del mondo master su pista in maniera poderosa. Probabilmente il lavoro più oneroso per noi è stato il report sui Mondiali Master di Lahti, dove praticamente ogni atleta italiano (circa 230!) ha avuto il suo piccolo spazio. Poi ampio risalto ai record, alle prestazioni, ai personaggi. A poco a poco un minimo di riconoscenza internazionale ce la siamo pure ritagliata, tant'è che i contatti al sito sono sempre più frequenti dalle zone dove il masterismo su pista è più sentito: USA, Germania, Inghilterra, Spagna, Francia, Svizzera. Masterstrack, il maggior sito mondiale legato ai master, ogni tanto cita le nostre notizie (mai quanto noi citiamo le loro, per carità!): probabilmente qualche notizie viene acquisita anche da Robert ed Annette Koop sul maggior blog tedesco dedicato agli over-35 (il celeberrimo Annette Site). Circa un mesetto fa (ve lo ricordate?) abbiamo consegnato virtualmente gli European Awards 2009 (qui il link). Dopo un laborioso studio sui risultati del 2009 (tra mondiali, europei, WMG) record mondiali, record europei... abbiamo scelto categoria per categoria i migliori atleti europei (uomini e donne). Tra questi anche due spagnoli, Jorge Paez (M60) e Juan Antonio Porras (M65), che ci premurammo di avvertire tramite un forum spagnolo di master. Da diversi master spagnoli ricevemmo manifestazioni di giubilo per la scelta, evidentemente azzeccata. Poi, con nostra grande sorpresa, gli stessi due atleti ci hanno contattato per ringraziarci per il premio "internazionale" attribuitogli. Ma quello che più ci sorprende è l'aver scovato sul maggiore sito di informazione della Spagna del Sud, Europasur.es, un articolo che citava proprio la nostra iniziativa e il premio attribuito a Jorge Paez. Qui il link all'articolo completo. Grandissima soddisfazione! Bè, speriamo sempre più di poter fornire un servizio migliore al mondo master, cosa che è possibile anche con la collaborazione di chi segue questo mondo e viene a conoscenza di notizie che potrebbero essere utili ai più. In tutti questi casi, aspettiamo vostre notizie!

11/02/10

Ancora Darren Scott: 21"71 indoor a 41 anni!

(foto di Darren Scott di Tom Phillips) - Non finisce di stupire il britannico Darren Scott. A questo punto si può affermare che il 2009, dove rimase fermo per un infortunio ad una caviglia, in realtà gli sia servito molto... come anno sabbatico, se volete. Dopo aver abbassato il record mondiale M40 sui 200 di Enrico Saraceni (21"94) il 17 gennaio a Sheffield, il 41enne di Trafford si è ripresentato in pista a Birmingham, una delle piste più veloci d'Inghilterra, per i Birmingham Games. Scott esordisce in batteria con 21"96. Ancora sotto i 22". Nello stesso giorno, poi, è presente in semifinale dove corre l'incredibile 21"71, nuovo record mondiale M40, che abbassa di 10 centesimi il suo giovanissimo record. 20° record mondiale dell'anno. E non finisce qui. Darren va pure in finale dove riesce a correre addirittura 21"83 (2 soli centesimi peggio del suo vecchio record). Secondo l'AGC il tempo gli varrebbe 96,67%, cioè 19"99 se corso nel pieno della sua giovinezza. Comunque sia: solo nel 2008, mondiali indoor, l'inglese correva in 21"62 (a 39 anni). e (mi spiace ripeterlo) 21"15 (ventoso) a Lubiana. Siamo di fronte ad un fenomeno?

I regionali master lombardi sul Giornale di Brescia

Come al solito la realtà bresciana è molto attenta all'atletica locale. Questo è l'articolo comparso sul Giornale di Brescia oggi, nella pagina dello sport. Parla dei campionati regionali master che si sono tenuti presso il tunnel di Castenedolo. Citati diversi atleti di primo piano dell'atletica master lombarda.

Ancora Carla Forcellini: record nel lungo F50

Ci stiamo abituando fin troppo bene alle imprese di Carla Forcellini? Forse! Donna "icona" del masterismo italiano, primatista mondiale nell'asta F50 e F40, pluricampionessa mondiale: secondo il mio data-base, dovrebbe aver collezionato 19 presenze-gara tra mondiali outdoor ed indoor condite da 5 ori (tutti nell'asta) e 4 argenti (3 nell'asta ed uno nel lungo). Poi c'è la serie infinita di titoli italiani (10 solo indoor... quelli all'aperto devo ancora iniziare a inocularli nel mio fanta-data-base) e naturalmente, per condire il tutto, i record italiani. Ieri sera a Firenze, all'interno dell'impianto Nelson Mandela, Carla ha scritto un'altra pagina della nostra storia over-35, siglando l'ennesimo (il 12°) record stavolta nel salto in lungo F50. A dire il vero si tratta di un miglioramento del suo stesso record, che aveva stabilito l'anno scorso durante i Campionati Europei Master ad Ancona: da 4,55 si è portata a 4,74, nemmeno tanto lontano dal suo stesso 4,88 che invece permane come record F45. Tirando le somme (non vi impressionate) Carla Forcellini al momento detiene 12 record nazionali: eccovene uno specchietto riassuntivo con i 7 record italiani master battuti nel corso del 2010.
  1. asta indoor F40 (3,50)
  2. asta indoor F45 (3,60)
  3. asta indoor F50 (3,30)
  4. asta outdoor F40 (3,60)
  5. asta outdoor F45 (3,50)
  6. asta outdoor F50 (3,40)
  7. lungo indoor F45 (4,88)
  8. lungo indoor F50 (4,74)
  9. lungo outdoor F45 (4,98)
  10. 60hs indoor F45 (9"51)
  11. 80hs outdoor F50 (13"81)
  12. 4x100 F45 (55"30)

Brian Adams accompagna Wolfy Ritte al record del mondo



Nel video il salto del mondo a 4,51 (M55) nel salto con l'asta di Wolfgang Ritte accompagnato da Brian Adams in sottofondo.

Italiani Master Indoor: le gare "clou"

Facendo tesoro dei soli risultati fin qui ottenuti nel corso del 2010 dai diversi master italiani in giro per l'Italia (tradotti in AGC) abbiamo provato a ipotizzare quali potrebbero essere le gare clou ai prossimi campionati italiani master che si svolgeranno ad Ancona il prossimo fine settimana. Naturalmente le gare con i valori maggiori sono risultate quelle di velocità (ma con le tabelle del 2011 i valori si contrarranno di molto). Per stilare le classifiche è stata semplicmente calcolata la media in AGC dei primi 3 atleti presenti nelle liste italiane 2010 per specialità e categoria... naturalmente dov'erano presenti. Vediamo specialità per specialità.
  • Le gare
  • 60: La gara clou (sempre che ci siano tutti i protagonisti della primissima parte della stagione) saranno i 60 M45, in cui il podio virtuale ha totalizzato (ad oggi) 96,70% di media. A pesare sul risultato naturalmente il record mondiale di Mario Longo che gli ha portato in dote anche un super-AGC di 100,70 (ricordatevi che le nostre conversioni tengono conto dell'anno di nascita dell'atleta e non del sua data). Pensate poi che tra le categorie M40, M60 e M45 intercorrono 2 soli centesimi percentuali! 94,55 infatti per gli M40, 94,54 per gli M60 e 94,53 per gli M50: insomma, gare dal grandissimo spessore tecnico (almeno per quanto riguarda il podio). Staccate le altre categorie, a partire dagli M55 arenatisi a 91,91. Tra le donne primeggia la categoria F45 (88,48) in virtù delle due prestazioni da top-10 nell'overall femminile di Daniela Ferrian e Rosa Marchi: ci sarà la sfida diretta ad Ancona?
  • 200: per ora si sono visti pochi 200isti, per diversi motivi, a partire dall'abolizione della gara dalle manifestazioni ufficiali. Ma questo non ha vietato di organizzare ad Ancona qualche riunione con questa gara. L'unico dato "sensibile" a disposizione è quello degli M45 che hanno ottenuto una media di 88,57%.
  • 400: nei 400 metri la sfida clou sembra essere quella negli M40: la media è superiore ai 90, 90,17, costruita principalmente sui risultati di Edgardo Barcella e Max Scarponi. Vicinissi i 400 M45, che totalizzano 89,69, grazie ad Enrico Saraceni e Giuseppe Romeo (ma li correrà poi i 400?).
  • 800: naturalmente riflettori sugli 800 M40, dopo il record italiano di Stefano Avigo e la seconda miglior prestazione di sempre di Emilio De Bonis. La media dei primi 3 porta ad 88,72. Ma il vantaggio sulla gara della categoria immediatamente supeiore, gli M45, è davvero risicata: 88,46. Questo grazie soprattutto a quel fuoriclasse di Giuseppe Romeo, che ad oggi ha piazzato la miglior prestazione assoluta italiana (master...) nel mezzofondo del 2010, con un valore di 92,28. Sulla carta gli 800 F35 dovrebbero essere esplosivi. Sulla carta, appunto. Nonostante i numerosi record degli ultimi anni, sarà difficile vedere tutte le protagoniste al via... contemporaneamente. Ad oggi, agli italiani, non risultano iscritte nè la Pollina, nè la Spuri, nè la Baggiolini. Ma mancano ancora un paio di giorni alla chiusura delle iscrizioni.
  • 1500: la gara con i più alti contenuti tecnici ante-quo potrebbe essere quella dedicata agli M45, vista la media nettamente superiore alle altre categorie: 88,00. Media tra l'altro ottenuta da un livellamento percentuale dei primi 3 (Martinini, Severini e Pierangelo Avigo), compresi in un range dell'1,4%. Quindi troviamo gli M40 (85,93) e gli M55 (84,53).
  • 3000: poche riunioni per avere un campione statistico rappresentativo. Nonostante questo la categoria più competitiva al momento sono gli M40 (84,75) davanti agli M45 (84,41).
  • 60hs: virtualmente la gara dallo spessore tecnico maggiore dovrebbe essere quella dedicata agli M35. In realtà chi compone la classifica (almeno, i primi due) molto difficilmente si presenterà ad Ancona. Parlo di Andrea Alterio e Luca Giovannelli. Con loro due la media dei primi 3 sale a 93,01, una delle medie più elevate fin qui registrate sui podi virtuali. Ma da seguire anche la versione al femminile che totalizza 79,83.
  • lungo: Aspettiamoci una grande gara dagli M40: 77,64, grazie ai risultati di Giorgio Federici (unico lunghista italiano ad aver al momento oltrepassato gli 80% grazie al 6,25 di esordio). Alle sue spalle Antonio Boldrini con 6,09 e 79,24. Dell'alter ego di Federici, Massimo Bonvicini, sono pervenute negli ultimi mesi voci di un secondo ritiro. Sarà vero? Speriamo di no. Rischia di essere appassionante anche la gara degli M35, con Stefano Tarì (6,42), Danilo Pagliano (6,29) e Diego Zambelli (6,21). Gara dagli ottimi contenuti tecnici anche tra le F45: 71,84. Chi vincerà tra Susanna Tellini, Chiara Ansaldi e Maria Luisa Giudici?
  • triplo: non perdiamoci la gara M45: 75,49, ottenuto con i risultati di 3 atleti praticamente sulla stessa linea: Giorgio Spagnoli 11,62, Maurizio Riccitelli 11,67 e Giorgio Poggioli 11,57.
  • alto: non ci sono dubbi. Dovessero presentarsi, Marcello Benvenuti e Marco Segatel darebbero vita alla gara con il più alto contenuto tecnico. Al momento la media dei primi 3 viaggia a 87,08, 8 punti percentuali in più degli M35. Proprio gli M35 presentano una gara teoricamente equilibrata: Francesco Arduini (quest'anno 1,85) conto Marco De Angelis (1,80).
  • asta: troppo pochi concorrenti...
  • peso: idem come sopra. Atleti impegnati per lo più nei campionati invernali lanci in giro per lo stivale. Li vedremo all'opera ad Ancona.
  • Le classifiche generali
  • Velocità-ostacoli m
  1. 96,70 - 60 M45
  2. 94,55 - 60 M40
  3. 94,54 - 60 M60
  4. 94,53 - 60 M50
  5. 93,10 - 60HS M35
  6. 91,91 - 60 M55
  7. 90,17 - 400 M40
  8. 89,69 - 400 M45
  9. 89,61 - 60 M35
  10. 88,57 - 200 M45
  11. 87,04 - 60HS M45
  12. 86,10 - 400 M35
  • fondo-mezzofondo
  1. 88,72 - 800 M40
  2. 88,46 - 800 M45
  3. 88,00 - 1500 M45
  4. 87,12 - 800 M50
  5. 85,93 - 1500 M40
  6. 84,75 - 3000 M40
  7. 84,53 - 1500 M55
  8. 84,41 - 3000 M45
  • salti
  1. 87,08 - alto M45
  2. 79,63 - alto M35
  3. 79,24 - alto M40
  4. 77,98 - alto M55
  5. 77,64 - lungo M40
  6. 77,02 - asta M35
  7. 76,29 - lungo M35
  8. 75,49 - triplo M45
  9. 73,29 - lungo M55
  • donne
  1. 88,48 - 60 F45
  2. 85,34 - 60 F40
  3. 85,06 - 60 F35
  4. 84,58 - 800 F35
  5. 79,83 - 60hs F40
  6. 71,84 - lungo F35

10/02/10

Un ritratto di Rosa Marchi su Giovanni Vacalebre

Buon compleanno Giovanni!

Articolo pubblicato su Atletica Veneta Comunicati - Febbraio 2010 - Mondo master

Il 9 febbraio spegnerà 91 candeline. Le sue imprese sportive lo hanno reso famoso, richiamando anche l'interesse dei media. Siamo stati a Vittorio Veneto a trovare Giovanni Vacalebre, campione del mondo master M90 sui 5 km di marcia.

La sua è una personalità forte, dalla quale traspare una grande determinazione ma anche un animo particolarmente sensibile. I suoi occhi brillano quando parla delle sue passioni: la famiglia, l'atletica, le amicizie, i viaggi. In gioventù, con le forzate interruzioni legate al conflitto bellico, Giovanni è stato un marciatore di livello nazionale. I ricordi di quelle gare sono ancora conservati come reliquie dentro uno straordinario album contenente foto e articoli di giornale di quegli anni. “E' merito di mia madre - racconta - se questo album è arrivato intatto fino ad oggi”. E' facile, sfogliando quelle pagine e ascoltando le sue parole, lasciarsi trascinare indietro nel tempo. “Il mio incontro con la marcia è avvenuto casualmente nel 1935”, spiega. “Ero a Catania, la mia città natale, e sono stato reclutato all'ultimo momento da una società per coprire i 12 km. Ricordo che non avevo le scarpe adatte e arrivai con le piaghe ai piedi. Mi notò Francesco Fontanarosa, un famoso marciatore dell'epoca, che divenne il mio allenatore”. Il giovane Giovanni si mise in evidenza per la sua volontà, ma non solo. La marcia, in quegli anni, era molto diversa da quella attuale e lo stile era un importante elemento di valutazione: “Vince il premio come miglior stilista Giovanni Vacalebre”, si legge in un ritaglio di giornale. In un altro articolo il patriarca della marcia italiano, Ugo Frigerio, lo definisce “un buon elemento ammirevole per la grande volontà”. A 19 anni si trasferisce al centro sportivo di Trieste, quindi milita in società venete storiche come la Bentegodi Verona, squadra con la quale vinse il titolo italiano, e il Gat Treviso. Sono numerose le foto che lo ritraggono in veste di atleta in quel periodo; in una lo si riconosce a fianco del mitico Adolfo Consolini.Nel dopoguerra, intraprende la carriera nell'esercito, continuando a praticare la marcia e disputando la sua ultima gara nel 1953. Nei successivi 55 anni la sua vita scorre esclusivamente tra lavoro e famiglia. Nel 2008 Giovanni è uno stimato maresciallo in pensione e le competizioni sono solo un ricordo lontano che riaffiora di tanto in tanto sfogliando il prezioso album. In un angolino del suo animo è però sempre rimasto, come una “bronsa cuerta”, lo spirito dell'agonista; così, quando casualmente si imbatte in un articolo di giornale che parla dei Mondiali Master di Riccione e nel quale viene citato (tra i medagliati) anche Carlo Bomba, la scintilla torna improvvisamente a riaccendersi. “Carlo lo conosco, gareggiava con me; ricordo che lo battevo…”, pensa. “Se c'è riuscito lui, perché non provare anch'io?”. Ecco che così, ottantanovenne, Giovanni decide di tornare alle competizioni. Nel suo progetto viene supportato dalla palestra che frequenta da diversi anni, la Bodadilla di Vittorio Veneto, dove tutti, a partire da Renzo, il titolare, sono suoi grandi sostenitori.

La moglie Giuseppina, la figlia Paola Alessandra e il nipote sono i suoi primi tifosi. Si tessera con la Bodadilla Sport e debutta agli italiani master di Bressanone, giungendo secondo tra gli M85. “E' stata un'esperienza bellissima”, ricorda. “Era come se il tempo non fosse passato. Ero di nuovo in gara. Unica differenza, il riscontro cronometrico: ho impiegato 44 minuti, contro i 25 che mi bastavano in gioventù per marciare sui 5 km. Ritrovare tanti amici di un tempo come Ottavio Missioni, ma anche incontrarne molti di nuovi... E' stata una vera festa”. La scoperta del mondo master gli schiude nuove prospettive, per le quali trova energie inaspettate. Nel 2009, da M90, vince i campionati italiani di Cattolica e organizza la trasferta in Finlandia per partecipare ai Mondiali di Lathi. Ci va in camper con la moglie e il fratello settantacinquenne. Per arrivare impiega più di tre giorni, attraversando cinque nazioni. Lo entusiasma la splendida atmosfera che si respira in una manifestazione internazionale master. La conoscenza dell'inglese, acquisita durante la guerra con i suoi tre anni di prigionia in Arizona, gli permette di conoscere tanti sportivi da tutto il mondo. In gara si ritrova ad inseguire il beniamino di casa, il finlandese Onni Huotari: a due giri all'arrivo lo supera, ma prima lo abbraccia e lo incita, perché la sportività per lui è un valore irrinunciabile.
Taglia il traguardo al primo posto, diventa campione mondiale ed esterna in un pianto irrefrenabile la sua gioia e commozione. Rientra in Italia da vero e proprio personaggio. Tutti lo vogliono intervistare; partecipa come ospite anche ad una trasmissione di Canale 5: “Ma non è stata un'esperienza del tutto positiva”, confida. “Alla fine non mi hanno chiesto nulla sua mia attività sportiva”. Noi invece ci teniamo eccome a conoscere il Giovanni “atleta”, così gli chiediamo subito com'è strutturato il suo programma di allenamento. “Mi alleno presso la palestra per tre mattine alla settimana. Inizio con 20 minuti di tapis roulant, per proseguire con 10 minuti di byke, 15' di rotex e 15' di recline”, spiega con meticolosità. “Il tutto intervallato da esercizi di stretching. Alla fine mi aspetta il bagno turco e un bell'idromassaggio. Dal mese di marzo inizierò la preparazione specifica con la marcia all'aperto”. Nel suo mirino per il 2010 ci sono i Campionati Italiani e gli Europei di Nyíregyháza. “Poi vedremo. Tutto può succedere alla mia età”. Giovanni un sogno ce l'ha, ed è quello di volare oltreoceano, il prossimo anno, per difendere il titolo iridato ai Mondiali di Sacramento. Noi gli auguriamo con tutto il cuore di realizzarlo.

Foto: Vacalebre a Lathi con la bandiera e sul podio (Famiglia Vacalebre); Primo piano di Vacalebre davanti alla palestra Bodadilla (di R. Marchi)

09/02/10

Due record mondiali: Wolfgang Ritte e (ancora) Vyacheslav Shabunin

(Wolfgang Ritte in azione ad Ancona) - Il tedesco Wolfgang Ritte, M55, ha elevato il suo record del mondo di categoria di 11 centimetri, portandolo a 4,51. Non se se avessi dato la notizia in precedenza, ma la cosa girava sui vari siti master mondiali da qualche tempo: Ritte era stato invitato la settimana scorsa a Reno, al National Pole Vault Summit, un meeting dedicato solo al salto con l'asta con nomi altisonanti della specialità... a livello mondiale. La notizia era, appunto, la presenza di un master in un simile contesto. Ritornato dalla California solo sabato, gravato dal famigerato jat-lag (o favorito?) Ritte si è presentato al meeting nazionale di Alsfeld, in Assia, dove ha appunto superato la misura che gli vale il nuovo record mondiale. Con questo viene cancellato il suo record stabilito ad Ancona, Europei indoor, meno di un anno fa. Un record mondiale e tre europei nel carnet di Ritte, che vanta a questo punto quelli dagli M45 (4,77), M50 (4,62) e appunto quello M55 (4,51). 15 anni di predominio continentale. Da Mosca arriva invece la notizia del 3° record mondiale M40 di Vyacheslav Shabunin: tutto questo in meno di un mese. Si iniziò con i 3000 di Yekateringburg, passando per i 1500 di Mosca e tornando sui 3000 ancora a Mosca questa domenica. Miglioramento di circa 3" e nuovo record mondiale portato a 8'01"44.

08/02/10

Il weekend dei master: 3 record italiani e un'ondata di risulati

(la neo primatista italiana del triplo F45 indoor, Elisa Neviani da una foto del sito Fidalemiliaromagna.it) - Mamma mia quanti risultati. Per fortuna sono in ferie e la mattinata ho potuto passarla a disposizione della moltitudine, perchè l'abbuffata di risultati che riguardano il mondo master è davvero pantagruelica. Si è corso praticamente ovunque: Ancona, Udine, Modena, Padova, Castenedolo, Firenze, Aosta e... Magglingen, in Svizzera, dove una piccola delegazione lombarda (più di 30 atleti) si è recata in pullman per ovviare alla scandalosa assenza di una pista indoor in Lombardia, la regione con più tesserati in Italia. Avevo posto dei minimi-AGC al fine di entrare nelle mie personalissime graduatorie master: ebbene, più di 150 prestazioni hanno varcato tale (arbitraria) soglia stravolgendo tutte le classifiche che con dovizia amanuense stavo compilando. Quindi, se qualche risultato dovesse mancare, scriveteci pure, aggiorneremo. Ma veniamo alla succulenta cronaca del weekend master. Partiamo dai record italiani, da chi cioè scrive la piccola storia del nostro piccolo mondo. E partiamo dal record degli 800 M40, che negli ambienti dei mezzofondisti M40 era visto come una preda ambitissima e nemmeno impossibile: come avevo già avuto modo di scrivere il record italiano degli 800 M40 era "stranamente" disarmonizzato rispetto a quello degli M35 e degli M45: lontanissimo dal primo e vicinissimo al secondo. Anche il controvalore AGC forniva un dato "abbordabile" al 2'00"42 di Giovanni Ferrari, risalente al 1998 (12 anni). Statisticamente era il 3° record più "anziano" della categoria M40 al coperto, dietro al triplo (1992) e ai 3000 (1993). Solo 3 record (con quello degli 800) precedenti all'anno 2000. Così quando il bresciano Stefano Avigo e il romano Emilio De Bonis (entrambi classe '70) sono scesi in pista ad Ancona sabato scorso, nel loro primo anno di categoria, il mirino sul record ha cominciato a focalizzarsi. Purtroppo è mancata la sfida diretta o una disposizione delle serie in salita, piuttosto che in discesa (con le migliori serie fatte correre per ultime), per rendere ancora più appassionante la rincorsa al record. Nella prima serie viene infatti inserito Stefano che chiude in un grandissimo 1'57"93, cioè ben 2 secondi e mezzo in meno del precedente record. Di solito in questi casi si utilizzano termini come "polverizzato", "disintegrato", "annichilito", "frantumato": mettetecelo voi il termine che più vi aggrada. Per Stefano è il bis di record, avendo nel suo pedegree quello degli M35 (con il notevole 1'54"67), mentre è... il 4° della famiglia Avigo, che vanta anche quello degli 800 F40 della mia concittadina capriolese Laura, e quello dei 1500 M40 di Pierangelo. Passano pochi secondi dal record del più giovane degli Avigo (che, ricordiamolo, è anche il primo under-2' ottenuto nella storia da un over-40 in Italia) che subito si è avuto il primo attacco del già citato Emilio De Bonis: 1'58"69 a soli 7 decimi dal freschissimo record e 1"4 sotto il precedente record di Ferrari. Può essere di consolazione per lui il fatto che è il secondo tempo all-time nel binomio categoria/specialità? Non lo so: certo che una sfida "finale" agli italiani master sarebbe la giusta conclusione di questo neodualismo tra due grandissimi atleti. Passa un'altra serie, e per poco non cade anche il record degli 800 M45: il telantuoso Giuseppe Romeo chiude infatti in 2'02"75, cioè a circa 8 decimi dal record di Biferali (2'01"91): il risultato gli vale comunque 92,28 AGC, cioè nonostante i record, il miglior risultato AGC sugli 800 del 2010.
  • Neviani-record: Cambiamo specialità e record, e ci spostiamo per farlo in Val D'Aosta: il record in questione è quello del salto triplo femminile e quando parliamo di Salto Triplo al femminile non possiamo non parlare di Elisa Neviani. Entrando nel 45° anno (è infatti del '65) potevamo scommettere a occhi chiusi su una sua prestazione "storica": e così è stato: 10,62, probabilmente anche sotto le sue reali possibilità, ma comunque sufficiente a superare il vecchio record della bergamasca dell'Asi Veneto Laura Bianchi (9,57) stabilito solo un paio di anni fa. Più di un metro. Per Elisa è il secondo record detenuto, assieme a quello nella categoria F40 all'aperto (11,99). Quello indoor sempre nei 40 gli era stato battuto da Maria Costanza Moroni che a Torino l'anno scorso lo aveva portato a 12,38 salvo poi saltare la stagione all'aperto preservando il record della Neviani da possibili attacchi.
  • La Belletti inaugura il nuovo peso: Il terzo record arriva ancora da Aosta: è record anche se un pò "particolare". Infatti è stato stabilito nel lancio del peso veterani F75 da Maria Luigia Belletti, ma col nuovo attrezzo da 2 kg, mentre fino all'anno scorso i record tabellati avvenivano con il peso da 3 kg: il nuovo risultato è 6,73. Col peso da 3 Anna Flaibani nel 2003 lanciò 6,47. Per la Belletti è il 6° record detenuto: 3 nel salto in alto, uno nel lungo, uno con la staffetta 4x100 nazionale F70 e appunto quello di sabato nel peso.
  • Ancora Morigi e gli altri velocisti: l'M50 Marco Morigi, dopo la bomba dell'altro giorno sui 60 (7"57, a 5 centesimi dal record italiano di Massimo Clementoni), continua a sorprendere anche l'Accademia della Crusca della Velocità Lombarda che mi pregio di contattare per commentare (virtualmente vicino ad un camino di una living-room prettamente britannica) i risultati della settimana. A Modena, per Morigi un altro centesimo in meno: 7"56 (4 centesimi dal record...) e piccolo spostamento in avanti nell'AGC, dove si issa sul podio virtuale scavalcando Marco Boggioni di 2 centesimini (95,55 a 95,53). Proprio nel fine settimana si presentano anche i pezzi da 90, a partire dall'umbro Antonio Rossi, che quest'anno si presenta nella nuova categoria M60. Il suo esordio ad Ancona in 8"11 gli vale 95,37%, cioè il 5° posto nell'overall AGC. Il record italiano di Tamaro non è nemmeno troppo lontano: 7"90. Una curiosità su Antonio Rossi: ha vinto le ultime 10 edizioni dei 60 metri ai campionati italiani, in pratica tutte quelle negli M50 e tutte quelle negli M55. Filotto di 10 anni... Un'altra new-entry da Castenedolo: Giovanni Mocchi, M55 corre in 8"02 i 60 che gli fruttano 94,50%, cioè il 7° posto nel seeding AGC. E' il tempo dell'esordio anche di Paolo Chiapperini, che piazza il tempone: 7"18, cioè il miglior M40 italiano dell'anno, il secondo master in assoluto dopo il 6"97 di Mario Longo. E ora Max Scarponi come reagirà? Negli M35 Luca Forti corre in 7"25: miglior M35 del 2010.
  • ostacoli: Luca Giovannelli (che non penso venga ai campionati master) ottiene il suo miglior tempo dell'anno: 8"09, cioè 92,96 AGC, seconda prestazione M35 dopo l'8"06 di Andrea Alterio. Ma migliora anche Stefano Longoni a Magglingen: 8"25, a soli 4 centesimi dal record personale: 91,16%, terzo ostacolista in assoluto in AGC del 2010.
  • Donne: Rosa Marchi, F45, torna sui 60 metri di Modena: 8"67, 2 centesimi in meno di Daniela Ferrian quando 3 settimane fa esordì ad Aosta e soprattutto con un controvalore di 88,46 agc, cioè 3^ donna nell'overall al femminile. Emanuela Baggiolini a Magglingen abbassa di un secondo il suo tempo sui 400: 58"23, cioè 88,17 agc (4^ donna assoluta nel 2010 nella speciale classifica) e i 200 in 26"72. Altra new-entry alle sue spalle nella graduatoria generale: la F40 Susanna Tellini, anche lei al rientro (ma dopo un lungo infortunio ad un braccio) a Castenedolo con un bel 60 corso in 8"55 (87,76%). Ad Ancona invece è andata in scena l'ennesima puntata della storia del record italiano 800 F35: protagoniste nella prima batteria del meeting la freschissima detentrice (si parla della settimana scorsa) Lucia Pollina, la titolare del record per qualche giorno nel 2009 Paola Tiselli, e una delle più titolate pretendenti (insieme ad Elisabetta Artuso): Patrizia Spuri. Il neo record di 2'13"08 è stato avvicinato dalla reatina ma non abbassato: 2'13"69, con il quale ha vinto la gara proprio davanti alla siciliana (2'14"88). 2'16"92 invece per la Tiselli.

05/02/10

Nella velocità M50 irrompe Marco Morigi: 95,42 AGC!

(la figurina di Marco Morigi dal sito dell'Atletica Edera Forlì... ce l'avete o manca?) - Se volete godervi una gara ai prossimi Campionati Italiani Master che si terranno tra esattamente due settimane ad Ancona, ve ne consiglio io una: i 60 mt M50. Dati alla mano, già prima di ieri sera (meeting infrasettimanale di Ancona) il binomio specialità/categoria sembrava raccontare una gara da grande spessore tecnico. Come anticipato in uno dei precedenti articoli, produrremo in seguito un piccolo specchietto su quelle che dovrebbero essere la gare dallo spessore tecnico (secondo l'AGC) maggiore. Ebbene, a livello assoluto i 60 M50 si contendono il trono con gli M45 e gli M40. Ieri sera è poi venuto il grosso risultato, ad opera di Marco Morigi, classe 1957, detto "Furia" dell'Atletica Edera Forlì (da non confondere con il vero Furia, Domenico). Proprio ieri sera ha infatti piazzato un sontuoso 7"57, a soli 5 centesimi dal record italiano di Massimo Clementoni ottenuto l'anno scorso dal piemontese in occasione degli Europei Master in cui andò a medaglia. In termini percentuali il risultato gli vale 95,42%, cioè il 4° posto nell'overall, davanti ad Andrea Alterio. Riflettete poi su un aspetto: in 8 M50 hanno infranto sui 60 la barriera del 90%: Morigi 95,42, Tortu 94,21, Clementoni 93,84, Furia 93,45, Carniato 93,23, Masi 91,38, Sisti 91,37, D'Amato 90,48. A livello cronometrico (che è poi è quello che più conta...), questa la situazione ad oggi, a 15 giorni dalla gara clou:
  1. 7"57 - Marco Morigi
  2. 7"72 - Salvino Tortu
  3. 7"73 - Domenico Furia
  4. 7"75 - Massimo Clementoni
  5. 7"91 - Gabriele Carniato
  6. 7"96 - Enrico Sisti
Da non perdere, non credete? La riunione di Ancona ha visto anche il 7"53 di Enrico Saraceni, che paradossalmente vale di più del suo 52"11 sui 400 (93,21) e che gli fa scalare qualche posizione nell'overall. Nei 3000 Elio Severini sigla un ottimo 9'32"42, che gli vale 87,88%, cioè consolida di 0,04 punti decimali la sua posizione nell'Agc del mezzofondo. La cosa fa comunque riflettere sullo strumento AGC: pensate che Severini ha ottenuto in due date diverse, su due distanze diverse (1500 e 3000) praticamente lo stesso punteggio percentuale (87,88 e 87,84). Non è poi così fallace la curva studiata da Howard Grubb! Nei salti, secondo il nostro sistema il migliore è stato il veterano Raffaello Piermattei (M70), che con 7,91 ha ottenuto 77,17%, davanti al 76,21 dell'M40 Simone Sbaragli che ha invece saltato 12,85. Ottima anche la mezzofondista F50 Cinzia Barletta: 12'03"66 sui 3000 che le valgono 84,49%, cioè il 9° posto assoluto nella classifica al femminile.

04/02/10

Mario Longo, master del mese di gennaio per Webatletica

(Mario Longo dal suo profilo facebook, impegnato a Cattolica nei 200) - Fin troppo facile attribuire il premio di "Atleta del mese" (ci riproviamo ad attribuirlo... settimanalmente era troppo azzardato!): il record del mondo sui 60 metri M45 ottenuto in due circostanze (prima il pareggio a 7"02 poi il primo under-7" della storia degli over-45 con 6"97) non potevano non pesare sull'attribuzione di questo Awards a Mario Longo, classe 1964. Nel novero dei candidati era naturalmente inserita anche Carla Forcellini, neo primatista mondiale nel salto con l'asta, che però poteva vantare un AGC inferiore. Primo premio del 2010 quindi attribuito (penso che non ci siano molti dubbi in proposito!) al campano.

02/02/10

Shabunin non scherza: mondiale nei 1500 M40, 3'44"39

Vyacheslav Shabunin (possiamo chiamarlo lo "zar" o è troppo scontato?) non sta scherzando affatto in questo primo scorcio di 2010. Suo il primo record mondiale "master" del 2010 (quello ottenuto a Yekaterinburg sui 3000 in 8'04"34 corso il 7 gennaio) e suo anche il 17°: stavolta sui 1500 metri, a Mosca, dove lunedì ha fermato i cronometri sul tempo di 3'44"39. Particolare di non poco conto: Shabunin è tutt'ora il primatista russo dei 1500 sia all'aperto che al coperto: i tempi? 3'32"28 (più o meno come il record italiano di Gennaro Di Napoli) e 3'36"68. Tempo che cancella quello corso da uno dei totem dell'atletica mondiale indoor: Eamonn Christopher Coghlan. Coghlan (ve lo ricordate?): "the Chairman of the Boards", era il suo nick name... questo perchè era una sorta di iraddidio quando le gare si correvano al chiuso, nell'era paleolitica del mezzofondo mondiale, quando essere un bianco era fonte di discriminazione al contrario e soprattutto prima che gli africani arrivassero a bruciare ogni stelo d'erba che si trovasse sulla loro strada dagli 800 metri al 10.000. Nonostante la sua predisposizione per le indoor si laureò pure campione del mondo ad Helsinki nel 1983 sui 5000, ma lo si ricorda anche per essere stato il primo 40enne a scendere sotto i 4 minuti nel miglio. Totem appunto. Tutto questo per incensare ancora di più la prestazione di Shabunin, visto che Coghlan nei suoi 40 anni era tutt'altro che un atleta pantofolaio che cercava di evitare di guardarsi le gare in Tv presentandosi in pista al solo fine di combattere l'incipiente pancetta. Niente di tutto questo. Appunto interessante: i 17 record mondiali ottenuti nel 2010 dagli over-35 sono stati ottenuti da 11 atleti: in 4 hanno fatto "doppietta" e la tedesca Happ addirittura una tripletta. Come riporta Masterstrack, il tempo di Shabunin commutato con l'AGC lo porta a 97,8%, cioè ad un ipotetico 3'30"6, quando il record mondiale indoor di Hicham El Guerrouj è 3'31"18.

Riflessioni sparse a due settimane dagli italiani indoor

(la pista di 200 mt con curve paraboliche di Urgnano... in balia degli elementi) - Mancano solo due settimane ai Campionati Italiani Master. Proviamo a fare il punto della situazione, tracciare una panoramica di quello che è successo sino ad oggi. Parto con un paio di considerazioni: la prima è che pochissimi veterani di cui sia a conoscenza (abituatevi a sentirli chiamare così su questo sito... del resto in Francia e Spagna i master hanno questo nome: noi li considereremo da oggi gli atleti sopra i 70 anni) sono scesi in pista. Sopra il 90% troviamo solo Benito Bertaggia (M70) che per il momento è ancora incastonato nell'overall AGC. Poi inizieremo a proporre le loro classifiche avulse. Comunque: non so se ve ne siate accorti: ma sembra che non solo i master, ma tutta l'atletica italiana versione-indoor a gennaio sia caduta in uno stato catartico. Non c'è ancora un risultato degno di nota (a parte il 5,60 di Giuseppe Gibilisco a Cottbus e pochissimo altro): sfogliando risultati su risultati alla ricerca di qualche degno spunto di cronaca, non si trova nulla che vada oltre il numero di iscritti alle gare. Cosa sta succedendo? Così ci concentriamo sul resto.
Come ampiamente scritto l'Italia Master di gennaio ha siglato 3 record mondiali (i 2 arcinoti di Mario Longo sui 60 M45 e quello nell'asta W50 di Carla Forcellini), che coincidono naturalmente a 3 record europei. E alla fine i 3 record italiani, con Giacomo Befani nell'asta M40, con Rossella Zanni nell'alto F45 e Lucia Pollina negli 800 F35. Tecnicamente ci sono stati 33 master (32 uomini e solo una donna, Daniela Ferrian) che hanno totalizzato prestazioni superiori al 90% AGC, cioè quella che qui dentro consideriamo l'eccellenza. L'ultimo in ordine cronologico è stato il notevole 50"87 sui 400 dell'M40 Edgardo Barcella al meeting di Vienna di martedì. 33 atleti per 68 prestazioni over-90. Di queste, 58 arrivano dalla velocità, 7 dagli ostacoli, 2 dai salti e 1 sola dal mezzofondo. Nessuno dai lanci, a causa dei noti "prezzi" espansivi che l'AGC richiede per superare la fatidica soglia: Nicola Vizzoni, per esempio, dovrebbe lanciare quasi 76 metri di martello per superarla! Nonostante questi bugs, l'AGC è l'unico strumento attualmente a nostra disposizione per metterci sullo stesso piano e non creare tanti piccoli mondi frastagliati.
La cronica e scandalosa mancanza di piste indoor in Italia (pensavo che alla fine di questo mandato dell'attuale titolare del dicastero avremmo visto qualche PalaAsics in giro per l'Italia...ma non sarà così) limita fortemente il mezzofondo, che si rintana tra Ancona (praticamente unica località per affrontare le gare superiori ai 60 metri) e il minianello di Parma (160 metri in di centrifuga). Negli USA hanno inventato le flat-track, ovvero le piste piatte con le curve a raso. In Italia le minipiste, cioè quelle che si sviluppano su dimensioni limitate... penalizzando le prestazioni sportive. La sola Berlino ha più piste indoor che quelle presenti in tutta Italia: riflettiamo su questo.
Avercele le strutture al coperto: i genitori del giorno d'oggi preferiscono portare i propri figli sotto un tetto (e al caldo) piuttosto che lasciarli in balia del Generale-inverno. Ma ad Arese e al suo entourage, parlano i dati e lo sto predicando da 6 anni, dell'attività di base non importa assolutamente nulla: conta solo che quel gruppetto di atleti-eletti gli porti a casa una medaglia solo quando il mondo mediatico si concentrerà (sempre più distrattamente, a dire il vero) sull'atletica. Quindi a Barcellona-10. Lì conta usare il vestito bello (col brand...): il resto può andare, come sta andando, alla malora. Piccola divagazione: avete visto che lo stesso Arese è venuto due volte in Lombardia nel giro di un paio di settimane? La prima alla festa dell'atletica Lombarda, la seconda la presentazione della stagione 2010 dell'atletica italiana. Un segnale, non credete? La cosa mi ricorda, non so perchè, quell'avvenimento storico che vide protagonista il re teutonico Enrico IV che bivaccò 3 giorni e 3 notti sotto il Castello di Canossa (d'inverno, sotto la neve... quella zona dell'appenino reggiano è molto fredda!) vestito del solo saio e aspergendosi il capo di cenere, affinchè il papa gli togliesse la scomunica comminatagli per aver ordinato LUI (un autorità secolare!) il vescovo di Milano... Arese sembra dipendere sempre più dai deliri di onnipotenza di alcune società lombarde (che pesano poi a livello di voti) che vogliono vincere a tutti i costi degli scudettini di scarso o nullo peso tecnico, che dal resto dell'atletica italiana e dalle sue necessità.
Comunque sia, anche la Fidal Lombardia ha scheletri di interi dinosauri da farsi perdonare: cos'ha fatto in 25 anni per creare le condizioni per avere un palazzetto con una pista indoor? Visti i risultati... uniche strutture disponibili sono gli impianti di Saronno e Castenedolo. E c'è la questione irrisolta di Urgnano, una pista completa da 200 metri "banked", con le curve paraboliche, abbandonata nella pianura tra Milano, Brescia e Bergamo. Basterebbe una tensostruttura per coprirla (che costerebbe infinitamente meno di un palazzetto con una pista dentro) e rendere un servizio a tutta l'atletica lombarda: evidentemente le risorse servono da altre parti (ci dite quali, però?) e non interessa l'attività invernale e quella di proselitismo.
Tornando ai master: l'unica idea che ci si può fare prima degli italiani di categoria è limitata a velocità e, in parte, ai salti. All'aperto sarà sicuramente diverso. Non solo: la limitatezza della panoramica ha anche una limitazione geografica, visto che non tutti possono nemmeno raggiungere i famosi tunnel sparsi per lo stivale (soprattutto al nord). Quindi nelle sole Udine, Padova, Castenedolo, Saronno, Aosta, Modena si è potuto correre (per al massimo 60 metri) e saltare. Al sud c'è Napoli. Altra limitazione che ho già più volte segnalato è quella delle donne over-35, che sono davvero poche! Ne ho contate al massimo 25-30. Le troveremo tutte ad Ancona? Nel prossimo post eleggeremo l'atleta master del mese di gennaio, sul quale penso non vi siano molti dubbi.

01/02/10

Masterstrack è con noi

Bella soddisfazione per noi Webatletichini quando abbiamo scoperto che il sito faro dell'atletica master mondiale, Masterstrack, ci ha citato. L'ultimo articolo taggato dal demiurgo del portale, Ken Stone, è stata l'intervista al fotografo-sprinter Tom Phillips, comparsa sulle pagine del nostro sito la settimana scorsa. Bello sapere che dagli States ci seguono e che forniamo informazioni degne di essere riportate!

Il weekend dei master: Record di Lucia Pollina sugli 800 F35

(il tunnel di Castenedolo) - Il gennaio dei master italiani è stato tutto sommato un pò freddino, del resto come il clima che ci sta perseguitando da qualche settimana: eravamo abituati al 2009, dove i record italiani cadevano a grappoli, mentre la stagione indoor è praticamente già a metà del suo corso e i record (almeno, da me individuati) sono "solo"... 3. Tralasciamo i record mondiali/europei di Mario Longo e Carla Forcellini in questo contesto e concentriamoci su quelli nazionali. Eravamo fermi a quelli di Giacomo Befani (asta M35) e Rossella Zanni (alto F45). Ieri si è aggiunto quello degli 800 F35 ottenuto ad Ancona da Lucia Pollina, neo 35enne siciliana (è nata infatti nel 1975) che in una serie extra dei Campionati Italiani di Prove Multiple è riuscita a fermare i cronometri a 2'13"08, cioè 7 centesimi in meno del precedente record (2'13"15). La siciliana del Cus Palermo non è certo una "scoperta", e il suo spessore tecnico lo evidenziano i suoi risultati: nel 2009 all'aperto aveva ottenuto 2'09"99 sugli 800 e 57"31 sui 400. Non sono stato a guardarmi tutte le liste degli anni precedenti, ma vantava tempi già nel 2008 sotto i 2'09". Il resto (come il PB) lo scopriremo strada facendo. La specialità degli 800 F35 indoor subisce quindi il 4° scossone in due anni: qui sotto la cronologia recente del record.
  • 24/01/08 - Ancona: 2'14"46 - Emanuela Baggiolini (1972)
  • 22/02/09 - Torino: 2'14"14 - Paola Tiselli (1973)
  • 01/03/09 - Ancona: 2'13"58 - Emanuela Baggiolini (1972)
  • 28/03/09 - Ancona: 2'13"15 - Emanuela Baggiolini (1972)
  • 30/01/10 - Ancona: 2'13"08 - Maria Pollina (1975)
A proposito: il record è comunque destinato ad avere vita breve. Per mano di chi, non si sa. Vi ricordo infatti che Elisabetta Artuso (classe 1974) l'anno scorso ha corso addirittura in 2'03"64 a Lignano Sabbiadoro durante la stagione all'aperto. L'ho contattata via facebook per capire a cosa andassimo incontro, ed è stata un pò enigmatica ("devo ancora decidere..."), ma con gli italiani indoor assoluti alle porte vedremo sicuramente qualche assalto al neo-record. Magari, pechè no, dalla stessa Lucia Pollina che detiene comunque il minimo per la medesima massima manifestazione nazionale indoor. Come si dice qui: Vedarem. Il resto del weekend master è volato via liscio come l'olio. Grande manifestazione di massa è così stato il meeting nel tunnel di Castenedolo (4 corsie): presenze oceaniche di velocisti che divisi per 4 (col resto di non so quanto) hanno prodotto un numero tendente ad infinito di batterie. E quando ci si scalda in queste situazioni? Ma a Castenedolo sono rodatissimi e le manifestazioni sono piccoli congegni ad orologeria. Tutto preciso. Sui risultati di rilievo (0ver-90 AGC) ancora una volta si è assistito alla sfida a distanza Clementoni-Tortu e ancora una volta sono finiti distaccati per un niente (anche se in serie diverse): 7"83 a 7"84 per il piemontese. Il top-scorer AGC dell'ultimo weekend rimane comunque Livio Bugiardini, M60, che correndo 8"39 sui 60 ad Ancona (serie extra) ha totalizzato 93,38%. Nel lungo femminile, e ritorno a Castenedolo, la F35 Flavia Borgonovo (iscritta a Kamloops, mi sembra...) salta un ottimo 5,34. Buon viatico per il Canada. Non sono ancora on-line le gare venete: quando arriveranno aggiorneremo il tutto. Per il momento non ci sono stati cambiamenti nelle top-liste AGC, tranne che per l'arrivo della Pollina in quelle femminili. Bella manifestazione a Parma, dove ci si concentra soprattutto sul mezzofondo viste le dimensioni della pista: migliore in maniera avulsa Gianni Bruzzi (M40): 4'13"10 che gli valgono 89,21% e il secondo posto nella top-10 del mezzofondo AGC, scavalcando Giuseppe Romeo. L'M60 Gianfranco Cometti piazza un 4'58"06 da 88,80 un solo centesimo AGC davanti a Pierangelo Avigo (M45) che ha corso in 4'28"93.

31/01/10

Tedeschi esagerati: 4 record mondiali. Muller scatenato: 200 e 400

(sequenza di foto di Knabe dal... suo sito) - Tsunami tedesco sul mondo master internazionale. In pochissime ore è arrivata un'ondata di maremoto proveniente dalla Germania che ha portato risultati impressionanti. 4 record mondiali, e tutti di un incredibile spessore tecnico. A dire il vero il primo risultato risale ad una settimana fa e l'ha siglato l'M50 Wolfgang Knabe nel salto triplo: 14,11, primo uomo sopra i 50 anni a demolire la barriera dei 14 metri in una gara al coperto. Per darvi un metro di paragone, il nostro Giancarlo Ciceri si è laureato Campione del Mondo a Lahti, nella medesima categoria (quindi en plain air) con 12,69. Certo, sui salti indoor non è possibile fare lo stesso discorso per le corse e sulle arcinote differenze outdoor-indoor: anzi, spesso le pedane sono più reattive perchè ricavate su moduli mobili, quindi più elastici (vi ricordate a tal proprio il tedesco Sebastian Bayer e il suo salto oltre gli 8,50 a Torino agli Europei Indoor l'anno scorso? Bè, dopo ha fatto fatica a oltrepassare gli 8 metri...). Comuque sia: Knabe nel suo fantastico 14,11 ha addirittura battuto il record mondiale all'aperto del finlandese Stig Backlund (14,07). Tradotto in AGC il risultato diventa 94,95, cioè 17,37 mt. Per chi mastica masterismo, Knabe non è certo un parvenu: è uno dei pochi atleti mondiali ad avere al suo attivo tutti gli ori ai mondiali master indoor nella medesima specialità (come il nostro Marco Segatel): Sindelfingen, Linz e Clermont: tra l'altro a Clermont riuscì a saltare la fantastica misura di 14,65 (e aveva 49 anni!). Del resto detiene il record all'aperto dei 45enni con 15,13. Aspettate, non ho finito con lui: 17,31 di personale (!!) ottenuto nel 1988, 9° nelle classifiche all-time tedesche del triplo: ha pure all'attivo un titolo nazionale assoluto conquistato proprio nel 1988. Che atleta, eh? Finito l'ora-pro-nobis su Knabe, vediamo al re dei re: Guido Muller. Noi che pensavamo ad un suo ridimensionamento dopo l'avvento di Don Neidig e del suo peccato capitale consistito nell'aver scippato un record (tra gli m65) a sua maestà, ci siamo subito rimessi sull'attenti davanti alla parata di Furth. Due record mondiali, su 200 e 400 M70 che riscrivono ancora una volta la storia: 59"48 e 26"88, che cancellano i suoi precedenti 59"92 e 26"92. Avete altri aggettivi da aggiungere (che già non abbiamo elencato negli ultimi anni...) per questo antesignano pioniere della categoria M70? Quarto record "tedesco" da parte della solita Christel Happ (classe '29, W80) già protagonista di un duplice record un paio di settimane fa (lungo e alto). Magdeburgo è stato il teatro della sua ultima impresa nel salto in alto, dove ha frantumato il suo fresco record di... 8 cm! Commutato con AGC stiamo parlando di una sorta di 1,99... Il quinto record arriva invece dagli USA. Attore protagnostia Monica Joyce, sulla scena del miglio W50: 5'08"65 l'interpretazione in una gara quasi esclusivamente anglosassone.

30/01/10

Willie Gault non ce la fa: il record rimane a Mario

(Willie Gault a sinistra, sponsorizza l'evento che ha messo insieme ex giocatori di football) - L'avevo tanto reclamizzato e alla fine stanotte al Millrose Games del Madison Square Garden di New York è sceso in pista Willie Gault. Gara incastonata nel programma di uno dei più prestigiosi meeting internazionali indoor come una sfida tra ex running-back o receiver della NFL. La gara per la cronaca la gara se l'è portata a casa Antony Dorset con un tempo di 7"01. Terzo in 7"07 il "nostro" Willie Gault, a 10 centesimi dal tempo di Longo. Una cosa: Gault in Italia sarebbe M50, essendo nato a fine 1960: i migliori nel nostro paese viaggiano quest'anno sui 7"70: giusto per capire questo atleta quanto sia incredibilmente forte. In Italia, tra tutti gli over-35, il solo Longo ha corso in un tempo inferiore a quello di Gault. Questo fa riflettere: aspettiamo adesso il terzo incomodo, Aaron Thigpen della esplosiva categoria M45: è inscritto a Kamloops (senza praticamente rivali in assenza di Mario Longo). Intanto vi fornisco questo altro nome negli M45 stars-&-stripes: Lonnie Hooker, 47 anni: ha già corso 23"07 questa stagione indoor, e 10"93 e 22"40 l'anno scorso. L'idea è quella di vedere (visto che Gault passa forzatamente tra gli M50) nel 2011 a Sacramento la sfida delle sfide: Longo, Saraceni, Thigpen, Hooker... su un 200 da favola.

29/01/10

Il Duca e la Webatletica Revolution

Propongo qui sotto l'ultima esternazione del Duca, in merito ad una modifica del mondo master. Ancora una volta il Duca, con i suoi modi molto diretti e accattivanti, ci invita a riflettere su alcuni aspetti del nostro piccolo universo: pensare le cose è già il primo passo per migliorarle. Così ritengo. L'aspetto più importante, a mio parere, è comunque non essere passivi, essere fattivi, propositivi, creare le condizioni per migliorare e migliorarsi. Per cosa? Per potersi divertire "meglio", ed essere comunque incastonati in una realtà di cui essere fieri.

"A due anni dal suo lancio on line, Webatletica è ormai pronta per scatenare ogni tipo di rivoluzione. Il presupposto è che, in questo momento, siamo ormai l’unico vero riferimento per un mondo master, e mi riferisco a quello che concerne l’attività in pista, che anno dopo anno sta sempre più crescendo da un punto di vista numerico, ma soprattutto da un punto di vista qualitativo. Come piu’ volte evidenziato, sino ad una decina di anni fa per un atleta di buon livello il pensare di poter continuare la propria attività agonistica nella categoria master veniva considerato alla stregua di un disonore perché si era creata quella cultura, derivata da “
Scommettiamo Che ?”, che il mondo master fosse di pertinenza di persone anziane che lodevolmente si mettevano in gioco per mantenere una discreta condizione fisica. Poi, all’inizio del nuovo millennio, l’entrata di alcuni personaggi tra cui in particolare colui che, a mio avviso, rimane l’icona dell’atletica master in Italia, Enrico Saraceni, hanno contribuito ad uno sviluppo notevolissimo del movimento ed al raggiungimento di grandissimi risultati cronometrici di cui, anche nelle ultime settimane, abbiamo avuto grandi esempi. Mi ricordo di come nel 2002, a Napoli, pur su un anello da 160 metri, vinsi il mio unico titolo Italiano indoor, da M45, con un tempo superiore ai 26 mentre quest’anno, nella stessa categoria, si contenderanno il titolo scendendo sotto i 23. A questo punto, però, è tempo che il grande cambiamento dell’ultimo decennio si trasformi in vera e propria rivoluzione, dando al movimento ulteriori stimoli e gratificazioni. Ritengo che la creazione delle graduatorie AGC, ideata dal nostro grande editore, sia stata veramente una genialata, forse l’uovo di Colombo, ma qualcosa a cui nessuno aveva mai pensato. Tra l’altro, dopo aver creato uno spazio dedicato sul sito, arriveranno tutta una serie di ulteriori varianti che il nostro immenso editore sta studiando e che daranno, sicuramente, ancor maggior interesse e stimolo per poter entrare in tali classifiche.
Ma una rivoluzione è tale se sconvolge gli schemi e se crea qualcosa che ancora non esiste e che si voglia essere i primi a sperimentare. Ed allora voglio lanciare, tramite Webatletica, quello che da mesi, in tutti i modi, più o meno provocatori, sto scrivendo e argomentando.
La divisione della categoria master.
Sono, infatti, convinto che sia, contro ogni logica sportiva agonistica, raggruppare in un’unica categoria persone che vanno dai 35 ai 90 anni per il semplice fatto che, inevitabilmente, al raggiungimento di una certa età non è più possibile sottoporre il proprio fisico a determinati stress muscolari e, quindi, l’attività si trasforma. Ora, da una facile analisi delle tabelle di punteggio, si evince chiaramente come sia certificato che sino alla categoria M65 c’è una logica di tempi o misure costanti che aumentano per categoria crescente, a parità di punti, mentre a partire dagli M70 tali tempi o misure si amplificano notevolmente. Credo, quindi, che le tabelle stesse indichino la soluzione più semplice ed evidente. Tiriamo una riga e creiamo due categorie una di master che va sino ai 65/69 anni e una di veterani che va dai 70 in avanti. Vale a dire che sino agli M65 tutto rimane come prima, mentre dai 70 anni in poi si chiameranno V70 V75 V80 etc…
Il vantaggio di tale distinzione è che non si creeranno piu’ discussioni di alcun genere sul fatto che la prestazione di un novantenne possa essere equiparata ad una di un quarantenne, in quanto i due apparterrebbero a due categorie diverse. Ci sarebbe l’AGC Master e l’AGC Veterani e alla fine dell’anno il premio per l’atleta Master dell’anno e l’atleta Veterano dell’anno. Chiaramente a livello di campionati italiani non cambierebbe niente e si farebbero sempre tutti insieme chiamandoli “Campionati Italiani Master e Veterani”. I Campionati di Società Master rimarrebbero, ovviamente, tali e si potrebbe dare la possibilità ad ogni società di schierare un massimo di 2 Veterani con il grande vantaggio, tra l’altro, di non dare più adito a discussioni e rimostranze in merito alle tabelle che, così concepite, avrebbero appunto la logica di delineare due categorie ben distinte. Per finire prevederei anche la possibilità che se un atleta, compiuti i 70 anni, si sentisse ancora così forte da poter gareggiare con i master, possa decidere di iscriversi nell’ultima categoria dei master appunto, la M65.
Credo, oltretutto, sia un’innovazione, sicuramente migliorativa ma, soprattutto, basata su principi di equità, per far crescere ancor di più il movimento master e dare, in ogni caso, il giusto riconoscimento a chi, pur avendo raggiunto una certa età, voglia continuare a gareggiare. In tutto il mondo non esiste questa distinzione e questa è la vera rivoluzione, ma siccome sono straconvinto che sia la strada giusta da seguire, sono orgoglioso di lanciare tale proposta da questo sito, sperando che il nostro editore voglia sposarla e girarla direttamente all’area master della Fidal. Per cominciare, intanto, mi auguro che si voglia cominciare ad instaurare queste nuove categorie nelle graduatorie AGC che stanno sempre più diventando il nostro grande must.

IL DUCA

28/01/10

Li ho trovati!!! I risultati di Locarno

(la forte ostacolista elvetica W45 Monica Pellegrinelli al Palafevi di Locarno; foto gab-bellinzona) - Navigando per la rete, finalmente sono approdato al sito dove sono stato collocati gli ormai tanto ricercati risultati di Locarno, riunione indoor tenutasi il 21 gennaio (era un giovedì) presso il Palafevi. Risultati importanti, perchè vedevano al via diversi atleti italiani (lombardi) in massima parte master. Considerato che il palazzetto ospita solo il rettilineo, spazio ai velocisti con una delle prime sfide dirette nella combattutisima categoria M50: Salvino Tortu vs Massimo Clementoni. Primo round al novarese, che ha battuto il besanese di pochissimo, contribuendo a rendere molto più appassionante quella che sarà l'adunanza finale di Ancona... lì ne resterà veramente uno solo, e i contendenti, l'ho scritto in più circostanze, sono molti in questa categoria. Per gli annales, Clementoni 7"75 contro il 7"78 di Tortu. Balzo in avanti dello stesso Clementoni nella classifica AGC: il 7"75 gli porta in dote 93,84%, cioè l'8° rango nella top-30, dietro a Max Scarponi ma davanti all'altro M50 Domenico Furia: 3 posizioni scalate per lui (era 11°). Ma chi chiaramente continua a mietere prestazioni over-95 AGC (!!) è il solito Giancarlo D'Oro che sui 60 metri piani si trova come un'anguilla nel mar dei Sargassi: nel suo habitat naturale. Duplice 7"42 (batteria e finale) che gli valgono appunto 95,95%. Nella stessa riunione 7"39 di Max Minorini (M35) sui 60 e il ritorno atteso di Stefano Balsamini (M45): 7"87 che gli valgono 90,47%. E' lui il 30° italiano del 2010 a sfondare la barriera dell'eccellenza (e 1 sola donna). Aggiornate le classifiche AGC, naturalmente. Chiudo con l'atleta ritratta nella foto, la ticinese Monica Pellegrinelli, che sui 60hs ha corso in 9"18 (ma nel meeting successivo a San Gallo correrà in 8"95). Agc? Un fantastico 96,84% (e l'8"95 equivale addirittura a 99,33!!!).

27/01/10

I minimi AGC

in questo post i minimi in termini percentuali sulle prestazioni ottenute, per essere considerati "significanti" a livello statistico e finire nel nostro data-base. Naturalmente percentuali che potrei modificare a seconda dell'andamento effettivo dei risultati per avere una minima base su cui creare classifiche.

Uomini
  • 60: 87%
  • 200: 87%
  • 400: 85%
  • 800: 83%
  • 1500: 82%
  • 3000: 81%
  • 60hs: 76%
  • lungo: 70%
  • triplo: 70%
  • alto: 70%
  • asta: 70%
  • peso: 60%
Donne:
  • 60: 80%
  • 200: 80%
  • 400: 79%
  • 800: 78%
  • 1500: 77%
  • 3000: 76%
  • 60hs: 65%
  • lungo: 68%
  • triplo: 68%
  • alto: 68%
  • asta: 68%
  • peso: 60%

Incredibile Scott: record mondiale dei 200 M40 - Saraceni perde un record

(Darren Scott a Clermont Ferrand 2008) - Non si sprecano le notizie incredibili negli ultimi giorni: dopo la caduta dall'Olimpo di Guido Muller è la volta del record di Enrico Saraceni sempre sul medesimo terreno di battaglia: i 200. Il Manchester' Rocket, Darren Scott ha infranto infatti uno dei record mondiali cui eravamo più affezionati, essendo detenuto da un italiano. Quello dei 200 M40, che proprio Enrico Saraceni a Genova nel 2005 aveva portato ad uno strabiliante 21"94, probabilmente primo uomo della terra sopra i 40 anni a correre in meno di 22" su un oval indoor. Tempo da urlo per chi mastica velocità. Scott però l'aveva promessa allo stesso Saraceni, scherzando, certo, ma fino ad un certo punto... "ti batterò il record del mondo". Il 2009 di Scott è stato un pò in sordina (pochissime gare all'attivo... sembra per un problema ad una caviglia): del resto veniva dopo lo straordinario 2008 dove cristallizzò negli occhi degli attoniti presenti sulle tribune dello Stadio di Lubiana (Europei Master), una prestazione fuori dal comprensibile per lo scibile umano da parte di un 39enne (21"15 sui 200 metri, poi inficiata da un vento di 2,8). E che dire del 21"62 indoor con cui a Clermont Ferrand (mondiali indoor sempre nel 2008) ammansì in finale (21"67) il galletto Christophe Cheval, nazionale francese della velocità fino a pochi anni prima? Comunque sia, durante i Northern Athletics Indoor Championships corsi il 16 e il 17 gennaio a Sheffield, Darren ha fermato i cronometeri a 21"81, 13 centesimi in meno del Saraceni di Genova. Dal sito dove ho appreso la notizia si riporta che "Darren non è ancora al top della forma...". Figurarsi! A dicembre l'inglese di Runcorn aveva corso un 300 in 37"1 indoor e soprattutto i primi di gennaio aveva sparato un sub-7" sui 60: 6"98! Una base di velocità discreta, che dite? L'Italia così perde un record: da 18 si torna a 17. Non è piacevole perdere i record... figurarsi che ai tempi della Riccardi a me dava fastidio pure che mi togliessero i record sociali cadetti sui 600... pensare un record del mondo poi! Ma i campioni sanno che nella storia solo un altro campione potrà fare meglio: è stata la storia della sfida a distanza tra Scott e Saraceni, che per la prima volta si è incrociata su una pista di Sheffield. Bè, ora non ci tocca che attendere la contromossa. Che ne dite?