18/03/12

Italiani Master: M45 - super De Feo e il "nuovo" Guazzaloca

Alfonso De Feo e il suo segreto...
L'atleta che sicuramente ha più sorpreso in questa tornata è stato Alfonso De Feo, sicuramente MVP di categoria. Qui a fianco la fotografia in cui assaggia una birretta in seguito ad una scommessa persa dal sottoscritto. Non solo due titoli e un secondo posto (cioè il primo degli umani nei 60 metri, dietro l'inarrivabile Mario Longo), ma anche i migliori tempi tra tutte le categorie master maschili nei 200 e nei 400. 7"30 il tempo dell'argento sui 60, 23"07 sui 200 e 52"18. Ma andiamo con ordine. Mario Longo sui 60 vince il titolo più scontato di categoria: 7"18 e 15° titolo italiano master, 7° sui 60, 4° consecutivo sempre sui 60. Gara tra l'altro di grandissimo spessore tecnico: oltre al già citato De Feo secondo con 7"30, c'è il 7"34 di Mauro Graziano e il 7"35 di Walter Comper. Nei 200 del materano De Feo, la sorpresa la fa Roberto Barontini, che sciabola un 23"46 partendo in 3^ corsia che gli permette di domare anche il vice-campione del mondo di specialità, Mauro Graziano (3° in 23"62). Mentre Graziano ne conosciamo il valore, ammetto che di Barontini non conosco molto, anche se un 23"46 indoor dimostra che nel passato era probabilmente atleta da sub-22". Il solito sfortunato Comper chiude ancora 4° con un altro gran tempo (23"84), mentre segnalo il 5° di Marco Lavazza, partito solitario in una serie di rincalzo, e che è un altro atleta dal passato nobile. I 400 diventano il one-man-show di Alfonso De Feo, che vince il titolo con l'abissale distacco oceanico di 2"7. Non inferiori gli avversari, ma superiore Alfonso, che stabilisce un tempo col quale si potrebbe benissimo andare a podio ai mondiali master. 5 diventano i titoli italiani master per lui, 3 dei quali conquistati negli ultimi 6 mesi (tra Ancona e Cosenza). Nel 2005 vinse il titolo dei 400 M40 con "solo" 54"40
Secondo nel doppio-giro Paolo Bertaccini, con 54"93, che manderà però ai posteri la gara sugli 800, dove conquisterà il secondo titolo italiano master, dopo quello conquistato in Calabria pochi mesi fa. Gara pur sempre orfana di Giuseppe D'Agostino, e che quindi si traduce in uno scontro tra Bertaccini e il duo trentino Ivano Pellegrini & Walter Foresti. Vincerà il milanese con 2'07"39, contro il 2'07"62 di Pellegrini e il 2'07"86 di Foresti. 1500 a Franco Gnoato (4° titolo, 3 indoor e 3 sui 1500) con un tempo notevole: 4'17"29, davanti ad Enrico Pento, 4'18"48. 3000 ad Adriano Pinamonti, all'ottavo titolo italiano su pista, tra indoor e outdoor, secondo consecutivo sui 3000 M45: 9'10"28 il crono per aggiudicarselo. 
Thomas Oberhofer non lascia nulla all'immaginazione sui 60hs, e si intasca il 7° titolo italiano tra i master, tutti negli ostacoli, 4 sui 110hs e 3 nei 60hs. 8"90 e l'impressione di una pulizia tecnica di prim'ordine. 
Nei salti, grandi emozioni. A parte lo scontato titolo di Daniele Pagani nel salto in alto, ma con un balzo felino a 1,81 (5° scudetto per il bresciano), nell'asta traffico tra i 3,70 e i 3,80, e titolo che vola a Vercelli alla corte di Damiano Capece, che aveva vinto a Cosenza con 3,50. Stessa misura di Michele Ticò,  che aveva vinto le ultime tre edizioni di campionati italiani master indoor proprio nel salto con l'asta. Terzo Luca Pascoletti con 3,70.  Qualità sopraffina anche nel salto in lungo, dove Antonio Boldrini si insabbia a 6,29, comunque soli 14 centimetri dal record italiano di Giorgio Federici. Ma l'homo novus del mondo master, segnatamente nei salti M45, è tale Alessandro Guazzaloca, che arriva secondo con 6,21, precedendo anche l'imperatore dei salti in estensione in chiave azzurmaster, proprio quel Giorgio Federici appena citato, che plana nel suo volo migliore a 6,10. Il già citato Ticò 6,05, per quella che è probabilmente la gara di lungo M45 italiana più "lunga" nella storia di questa categoria. Basta ricordare che il titolo M45 del lungo indoor, nelle 29 edizioni di campionati italiani fin qui disputate, solo in 4 circostanze si è vinto con più del 6,05 di Ticò. Guazzaloca poi sul triplo dimostra la propria classe esplodendo un 13,25 che avvicina di una ventina di centimetri il record quasi trentennale di Giorgio Bortolozzi. Gara mai in discussione, anche se il secondo si chiamava Paul Zipperle, che vanta un bel carnet di titoli. 
Antonio Pietrangelo vince il peso con 12,53, 6° titolo italiano indoor per lui. Infine oro nella marcia per Fabio Aina con 15'02"77. Ovvero, bissato il titolo dell'anno scorso. 

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