20/03/12

Italiani Master: le F45 pirotecniche, tra Martinelli, Zanni e Avigo

Categoria letteralmente pirotecnica, quella delle F45, tanto che individuare una MVP risulta impresa non da poco. Record italiani, sfide d'altri tempi, prestazioni da podi mondiali: si è visto davvero di tutto in questa categoria. A partire dai 60 metri che se non altro hanno dimostrato quanto sia fallace il sistema Sigma ma soprattutto il fatto di non prevedere finali quando vi siano più serie. Di fatto le prime tre della classifica finale, piazzate in tre serie diverse, quasi che fossero batterie. Peccato non vi sia stata la finale... quindi titolo al miglior tempo, quasi i campionati italiani fossero diventati una gara esclusivamente a-cronometro, e non donna-vs-donna e uomo-vs-uomo. Così parte la prima serie e Daniela Sellitto ci butta dentro un 8"39 che vale già il podio. Non vince i 60 dal 2009, potrebbe essere la volta buona: potrebbe essere l'ottavo titolo italiano, il terzo sui 60. Diventa quindi una gara di sci e mette pressione sulle proprie competitors con i numeri di pettorale più alti. Chi la segue si mette sui blocchi non solo pensando alla propria gara, ma anche a quello che è successo prima. Non proprio il massimo. Ai cancelletti di partenza si presenta così Marta Roccamo. Discesa solitaria e... 8"46! Seconda! Aveva vinto le edizioni 2010 (come F40) e 2011 (come F45). Niente sorpasso quindi. E' quindi il tempo della terza serie, quella sulla carta più forte, che presenta, tra le altre, Marinella Signori, Annalisa Gambelli e Giuseppina Perlino, tornata all'attività dopo un breve periodo sabbatico. Signori sciabola un 8"49 amaro, visto che la relega al terzo posto complessivo. La Gambelli 8"62 e quarta totale e Perlino 8"76 al quinto posto. Peccato davvero non aver visto la sfida diretta: ancora qualcuno che non è convinto che sarebbero necessarie le finali?
I 200 restituiscono un pò di giustizia allo spettacolo, mettendo le migliori nella medesima serie: Marta Roccamo è indemoniata e probabilmente un pò scottata dall'inaspettata sconfitta del giorno precedente, e non lascia nulla all'immaginazione agonistica: titolo in saccoccia con 27"67. 15° titolo indoor per lei, tra 60 e 200. Quello dei 200 lo vince consecutivamente dal 2005, con la sola parentesi del 2009. Seconda arriva Annalisa Gambelli con 28"16, rimandando la prima vittoria ad un campionato italiano che le sfugge sempre per pochissimo, diventando protagonista di numerosi e continui podi.
Chi ha poi assistito ai 400, ha potuto ammirare l'incredibile talento di Barbara Martinelli. Mirabolante. Due le serie dei 400 e lei inserita in quella più debole, non avendo tempo di accredito. Corsa armonica ma potente, precisa. Le avversarie, non certo per colpa loro, rimangono già risucchiate dopo pochi metri e ai 200 si sente già odore di santità: 29"11 dice il display. Il record italiano è l'1'03"40 di Rosa Marchi stabilito nel 2009, pur se non dalla miglior Marchi di sempre, essendo in quel periodo ancora in guerra contro i propri tendini. 33"3 nel secondo giro? Lo farà? Una ottocentista? Niente, non c'è traccia di crisi, nel terzo rettilineo e nemmeno nel quarto. Record certo: 1'00"16, ovvero 30" i secondi 200, ovvero record italiano abbassato di un'eternità sportiva, ovvero una pagina indimenticabile dello sport italiano master. Meglio addirittura del record italiano outdoor di Elena Montini, anch'esso corso nel 2009: 1'01"50. Tradotto in AGC 93,80%, cioè l'equivalente di un tempo di 50"74, ovvero come il record italiano assoluto di Libania Grenot. Elucubrazioni, eh... non prendetemi per pazzo. A 47 anni correre in un minuto i 400, non è cosa da poco. A proposito: il record europeo è il 59"40 della francese Dolores Hachotte, risalente ai mondiali indoor di Clermont del 2008, mentre quello mondiale è il pazzesco 56"99 dall'australiana Marie Kay stabilito sempre ai mondiali di Clermont. Questa la cronologia recente del record italiano:

  • 1'04"04 - 08/03/2008, Ancona - Elena Montini
  • 1'03"83 - 28/02/2009, Ancona - Elena Montini 
  • 1'03"40 - 25/03/2009, Ancona - Rosa Marchi
  • 1'00"16 - 10/03/2012, Ancona - Barbara Martinelli
Gli 800 della mattina successiva, saranno per lei una passeggiata solitaria chiusa in 2'23"49, e peccato che sia mancata la sfida diretta con Laura Avigo, l'altra vedette nazionale del mezzofondo F45, rimasta "solo" per 1500 e 3000. Passeggiata naturalmente si fa per dire... meno di 3" dal suo stesso record italiano. Sarebbe un sacrilegio non segnalare i due posti d'onore di Perlina Fusi sia sui 400 che negli 800: prima delle umane al traguardo. 
La citata Laura Avigo esordisce invece nelle F45, mettendo in cascina subito un paio di titoli italiani: appunto quelli dei 1500 e dei 3000. 5'05"23 e 10'40"51 i crono che le hanno permesso di arrivare al 10° e all'11° titolo italiano master indoor. Quello dei 1500 lo vince quasi ininterrottamente dal 2005 (unico neo nel 2009), mentre quello dei 3000 è il secondo dopo quello conquistato da F40 nel 2007. 
Si passa poi a parlare dell'altra contendente al titolo di MVP, ovvero Rossella Zanni, autrice di una tripletta di titoli senza precedenti. Dopo essersi più o meno intascata lo scudetto nei 60hs abbastanza agevolmente (10"43), i propri magli perforanti si vedono tra il salto in lungo e prove multiple. Già al primo salto del lungo infatti la modenese sceglie la pista n° 1 del terminal di Ancona, decolla e dopo un volo continentale atterra a 5,12, nuovo clamoroso record italiano F45, che toglie a quella Susanna Tellini che per onorare cotanta prestazione della Zanni, pareggia il proprio precedente record di 4,95 arrivando... terza! Infatti tra lei (mantovana) e la Zanni (modenese) non ci sta solo il Po, ma Daniela Sellitto, che al secondo salto si insabbia a 4,99. Probabilmente una delle gare più emozionanti di tutta la tre-giorni anconetana. La Zanni, giusto dirlo, al 5° atterra nuovamente oltre i 5 metri: 5,05. Di fatto la prima donna italiana over-45 a superare i 5 metri, e per ben due volte: risultato che è anche superiore al record outdoor di Carla Forcellini (4,98). In una sola gara, 5 prestazioni superiori o uguali al precedente record italiano (il 5,12 e il 5,05 della Zanni, il 4,99 della Sellitto e due 4,95 della Tellini). Qui la cronologia recente del record:
  • 4,88 - 08/02/2004 - Genova - Carla Forcellini
  • 4,94 - 29/01/2011 - Padova - Susanna Tellini
  • 4,95 - 05/03/2011 - Ancona - Susanna Tellini
  • 5,12 - 10/03/2012 - Ancona - Rossella Zanni
14° titolo italiano indoor per la Zanni, cui aggiungerà il 15° nelle prove multiple con un'altra super prestazione. Infatti nel pentathlon eccoci di fronte ad un nuovo record italiano migliorato di una manciata di punti: 12 per la precisione, ovvero un sospiro. 3594 contro il precedente di 3582. Percorso praticamente simile al precedente record per tre prove su 5: stessa misura nell'alto (1,45), stessa negli 800 (2'53"6 vs 2'53"9), 30 cm in meno di peso, 15 centesimi in più negli hs e probabilmente il fattore discriminante: i quasi 20 cm in più nel salto in lungo. Sono 6 i record italiani attualmente detenuti dalla Zanni. 17 le volte invece in cui dal 2006 ha migliorato, pareggiato record italiani. Mica male. 
Quinto titolo italiano indoor per Tiziana Piconese nel salto in alto: 1,50 per aggiudicarselo. Susanna Tellini si rifa del titolo perso nel lungo, con quello del triplo: 10,22 contro il 9,75 di Tiziana Piconese. 7° alloro nazionale individuale per la mantovana in una gara al coperto, ma il primo nel triplo. Nell'asta fa piacere vedere qualcun'altro che non sia Carla Forcellini a misure sopra i 3,00 mt: a riuscirci Lorena Marano, che si inerpica proprio a 3,00 mt. Quinto titolo italiano nel peso indoor per Antonella Bevilacqua, terzo consecutivo: 9,46, cioè solo 14 centimetri in più di Maria Letizia Bartolozzi, seconda. Infine titolo nella marcia ad Adriana Napolitano, che vinse il suo primo alloro master a Cosenza, una manciata di mesi fa.
Orbene... l'MVP? Bè, diamolo alla quantità: tre titoli e due record italiani, quindi Rossella Zanni, anche se Barbara Martinelli in qualsiasi altra categoria avrebbe meritato il medesimo (piccolo) riconoscimento. 

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